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Il viaggiare sociale attraverso l’innovazione

Nel documento Il viaggio nel mondo degli oggetti (pagine 44-54)

La vacanza a bordo di una nave da crociera è ormai un fenomeno internazionalmente consolidato. Le ipotesi di tale successo sono molteplici e compren- dono il desiderio di conoscere luoghi lontani, la vo- lontà di evadere dal quotidiano e il piacere di sentir- si viziati dalle attenzioni del personale di bordo. Tra queste, e molte altre ragioni, emerge la curiosità di scoprire la nave, vivere a bordo in ambienti strava- ganti, coloratissimi e luccicanti, dove il passeggero

i e a a ore ella ce ografia c e l a olge e aree pubbliche diventano così meta stessa della va- canza, gli ambienti post-moderni si succedono l’un l’altro perfezionati da suoni, luci e attività ludico-ri- creative che si concludono con frequenti e caden- zati momenti di ristorazione. Il modello “crociera sulla nave”, visto il successo mondiale che riscuote, potrebbe essere esportato anche su altri mezzi di locomozione come il treno. Comodo, sicuro e dal- la rete capillare, il cruise train potrebbe diventare la vacanza itinerante su terra ferma del terzo millennio.

#design #crociera #nave #treno #passeggero

[*]

Professore Associato di Disegno Industriale, Dipartimento di Scienze per l’Architettura, Università degli Studi di Genova

zignego@arch.unige.it

References: Eliseo, M. (2001). Storia delle grandi navi passeggere italiane, Tormena: Genova. ¶ Zignego, M.I. (2009, n.5 dicembre). Attenzione la crociera è in partenza sul binario 5. Crociere, 58, 63. ¶ Zaccagnino, V. (1979). I giganti di linea, storia ed evoluzione, Mursia: MIlano. ¶ Zignego, M.I. (2009). Cruise Vessels Design, Dogma: Savona. ¶ Miller, W. (1999). Passengers liners, American style, Carmania Press. ¶ Catalogo flotta Costa Crociere 2016. ¶ Catalogo flotta MSC Crociere 2016. ¶ Catalogo flotta Princess Cruises 2016. ¶ http://www.costacrociere.it ¶ http://www.msccrociere.it

“[...] due parole sulla vita che si svolge a bordo di un piroscafo: per quindici giorni, da Bordeaux a Buenos Aires, sono tagliato fuori dal resto del mondo… Ho aperto i bauli, mi sono sistemato nella mia casa: sono nei panni di un signore che ha affittato una casetta. Ecco il mio letto... Ecco l’armadio... Attraverso una seconda porta: vasca da bagno, bidet, cesso, doccia con scolo diretto dell’acqua a terra... È tutto qui. Dimensioni: 3x3,25 m per la camera. Tutto compreso: 5,25x3 m = 15,75 mq. Ricordia- moci la cifra. Un uomo è felice, realizza tutte le funzioni della vita domestica, dorme, si lava, scrive, legge, riceve gli amici in 15 mq [...]”.

Così descriveva l’abitare in mare Le Corbusier nel 1929, in occasione di una conferenza tenu- tasi a Buenos Aires. Sono trascorsi quasi novanta anni e le dimensioni della cabina standard di una grande nave da crociera restano immutate e comprese tra i 15 e i 20 metri quadrati. Pertanto sembra lecito, oggi, domandarsi a cosa possa servire sulle moderne cruise ship, il triplo del volume se accoglie un numero non poi così elevato di passeggeri: per meglio com- prendere il raffronto si consideri che i liners tra le due guerre avevano una stazza intorno alle 30.000 tonnellate, per 240 metri di lunghezza e circa 2.000 passeggeri contro i valori attuali di oltre 100.000 tsl[1], 280 m e 3.500 passeggeri imbarcati.

La risposta può essere individuabile nello slogan di una ben nota compagnia di armamento americana che cita “[...] evadere completamente”[2], vivere un’esperienza di bordo fuori dagli schemi, godere di un nuovo modo di concepire la crociera, non più come strumento per rag- giungere una meta, ma come luogo stesso della vacanza: «la nave da crociera con destinazione essa stessa».

All’interno di tale sistema, in ragione delle cabine standard che non mutano di molto la loro dimensione, sono proprio le aree pubbliche a rivestire il ruolo di polo di attrazione e di intrat- tenimento del passeggero e determinano il livello di posizionamento generale della nave. Gli spazi comuni sono luoghi di svago, di gioco, di socializzazione, il collante per un popolo cro- cieristico eterogeneo per età, per estrazione sociale e luogo di provenienza, esattamente come le piazze nei centri storici e i mall commerciali in alcuni luoghi geografici. La grande superficie che viene loro dedicata permette di progettare ambienti profondamente diversificati, rispon- denti ad ogni possibile esigenza del fruitore, non più da intendere come semplice passeggero imbarcato o turista di passaggio, ma persona alla quale regalare un’esperienza.

Casinò, ristoranti, teatri e ogni sorta di luogo da dedicare ad attività di intrattenimento costi- tuiscono le facilities di bordo. La natura, la qualità e il costante incremento di questo genere

[1] tsl: la stazza rappresenta la somma dei volumi degli spazi interni, ermeticamente chiusi all’acqua, di una nave. [2] Il teso integrale dello slogan, in lingua originale cita, “escape completely” - Compagnia Princess Cruises.

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uantum of the Seas, nave da crociera, Royal Carribean, 201 .

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di attrazioni hanno decretato il successo della nave da crociera, un tempo identificata come viaggio per anziani e sposi, oggi percepita come desiderabile da famiglie e gruppi di amici. La vacanza viene strutturata attorno alle attività pubbliche e alle aree che le sottendono. Attività diurne che si sviluppano intorno alle piscine sui Ponti Lido, mentre l’intrattenimento serale viene assicurato dal teatro, dalla discoteca e dalla sala giochi. L’intera giornata è scandita dai numerosi momenti di ristorazione nei bar e nei ristoranti, il relax è garantito nelle sale lettura, al cinema e alle cure per il corpo presso il centro benessere.

Se Le Corbusier individua la cabina come modulo minimo sufficiente per rendere «un uomo felice», Gio Ponti sottolinea in un suo scritto del ‘33 l’essenza della crociera con le parole

“L’arte di sedurre al viaggio è giunta tanto che non l’incanto della meta è prevalente dinnanzi a noi, ma l’incanto del viaggiare: viaggiare per viaggiare, anzi viaggiare per ben viaggiare”[3], ovvero la capacità che ha la nave di far evadere dal quotidiano, salire e prendere il largo verso una meta non determinante quanto lo star bene a bordo.

In tal senso possono in qualche modo giustificarsi scelte linguistiche azzardate e coraggiose, che cercano di compiacere tutti i gusti possibili; un’accozzaglia di stili tendente al post-mo- dernismo che talvolta sfocia nel kitsch. Stile caratterizzato dalla costruzione di ambienti chiu- si e autocelebrativi, arricchito di immaginari diversi, e solitamente scardinati dal loro contesto storico; in esso le decorazioni sono presenti esclusivamente per intrattenere e distrarre il frui- tore, in una sorta di spettacolo esibizionista da parco a tema.

I primi esempi di post-modernismo a bordo si ritrovano sulle navi appartenenti alla Royal Caribbean Cruise Line intorno agli anni ottanta e, pur essendo stato aspramente criticato, il decorativismo introdotto non avrà alcun freno: le sue massime espressioni saranno firmate da Joe Farcus. Il “ben viaggiare” di Gio Ponti viene interpretato dall’architetto americano come progetto di cose e di esperienze, e validamente supportato dalle parole di Douglas Ward, il quale sulla Guide to Cruising paragona le cruise ship ai grandi centri commerciali, dove lo shopping diventa una spettacolare esperienza urbana, completata da musica dal vivo, illumi- nazioni eclettiche e ottimo cibo.

Oggi il ben viaggiare pontiano è da ricercarsi nell’evasione totale, nel vivere per qualche tem- po fuori dagli schemi quotidiani, in un contesto senza tempo e dai plurimi riferimenti. Per- sino Sir Hugh Casson, nel suo articolo “A Ship is an Island”[4] sostiene che il motivo del successo delle navi da crociera sia primariamente quello di trovarsi, per un certo periodo di

tempo, in un altro mondo e, secondariamente, avvolti nello stile americano. Tuttavia, nel 1993, commentando le navi da crociera inglesi anche Hughes deve ricredersi, ammettendo che il successo degli ultimi vent’anni non sono le «isole», bensì gli interni avventurosamente post-moderni.

Anche le compagnie di bandiera del Bel Paese, dopo una politica conservatrice rivolta a man- tenere espressioni dell’Italian Style con gli architetti Cerri, Canali e De Jorio, seppur plaudite dagli esperti, sono state costrette a convertirsi alla nuova tendenza per incontrare il gusto della classe media americana e internazionale.

È tuttavia corretto in questa sede sottolineare che esistono due grandi famiglie di crociere, di crocieristi e di navi. La prima è quella dei grandi numeri, ambientata su grandi navi, basata sul divertimento e sulla trasgressione, dove gli spazi pubblici più simili a Luna Park colorati che a salotti eleganti, sono i veri centri di attrazione e dove la cabina privata è unicamente il luogo per dormire e prepararsi. L’altra tipologia di nave, e conseguentemente, di crociera, è basata sul relax e sulla tranquillità: i numeri dei crocieristi scendono, i prezzi salgono e la cabina assume un ruolo paritetico alle sale pubbliche.

Ma, il vero fenomeno sociale, dove gli studi di architettura, ingegneria e design, si integrano a ricerche sociologiche e di marketing sono le navi dedicate alle crociere di massa. In questo mercato dove la sfida è quotidiana emerge chi ha intuito il trend, i futuri scenari e i possi- bili centri di attrazione della popolazione; in questa sede si ha successo se si riesce a creare continuativamente un’aspettativa da soddisfare nell’esplorazione e nella scoperta della nave, concludendosi, forse, solo l’ultimo giorno di viaggio. È un tipo di viaggio questo dal costante scenario marino e dai molteplici attori: uomini, spazi e design. Protagonisti e comparse che interpretano ruoli mutevoli nel tempo e oggi, nel nuovo millennio e nell’era digitale, l’ap- proccio relativo alla fruizione degli spazi e la relazione con gli oggetti a essi associati appare notevolmente cambiato.

Dal mondo analitico, classificato e diviso per categorie, stiamo assistendo al passaggio a visio- ni meno gerarchiche, dove le informazioni e i comportamenti si processano e si orientano in modo flessibile. Un mutamento che implica la sostituzione dell’idea dello spazio disegnato in spazio attivo che rimpiazzi il vecchio ordine verso uno nuovo più dispositivo, fluttuante e strategico. La sfida odierna e futura sta proprio nella ricerca di spazi non finiti, adattivi, dove i passeggeri vivano sensazioni dinamiche e riconoscano come palcoscenico l’ambito circostan-

[3] Cfr. Gio Ponti, “Editoriale”, in Domus n. 63 del 1933.

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te. La vacanza deve essere interattiva: in essa tutti i fenomeni di bordo convergono verso la “felicità dell’uomo”, “il ben viaggiare”, “la completa evasione”.

Seguendo la scia della crociera, si potrebbero immaginare nuovi scenari di viaggio-vacanza, che riscoprano vettori oggi usati solo per il trasporto passeggeri.

Tra questi il treno suscita ricordi lontani: si immagini di salire a bordo nella propria città, prendere possesso di una cabina e raggiungere le più straordinarie mete senza cambi d’alber- go o sgradevoli e pesanti trasferimenti dei bagagli. Un fantastico sogno che con la crociera in treno potrebbe diventare realtà. La rete ferroviaria europea, sviluppata a metà XIX secolo, si integra organicamente con il territorio, ne accompagna l’orografia e raggiunge capillarmente città e paesi attraverso migliaia di stazioni d’arrivo. Spesso sfrutta percorsi lontani dalla rete stradale, facendo scoprire scorci e paesaggi inusuali ai viaggiatori. Il cruise train viaggia di notte arrivando al mattino a destinazione, con il vantaggio di avere impiegato il tempo notturno ri- posando in un’accogliente comfort privato. La giornata può quindi essere dedicata alle attività turistiche e ricreative, per ripartire alla sera verso nuove mete.

Diversamente dalle cruise ship la meta della vacanza è turistica, ma può facilmente diventare luogo di interesse e quindi meta del viaggio. Se la coppia matura usa il cruise train come con- fortevole mezzo per muoversi tra le città, per i giovani il treno può essere luogo di incontro internazionale dove confrontarsi con culture diverse tra caratteristici e panoramici scenari in divenire. Una ricerca svolta dall’area del Design del DSA[5] sul tema trasporti ha portato ad una concezione innovativa di composizione degli ambienti all’interno del cruise train. La succes- sione, non più seriale, è sostituita da una visione unitaria del mezzo. Le carrozze sono diverse tra loro, internamente ed esternamente, per distinguere le aree pubbliche da quelle private ma legate in un unico disegno d’insieme. In testa e in coda si trovano le carrozze cabine e le aree per l’equipaggio, al centro l’ingresso e le aree pubbliche: ristorante, bar, cinema, discoteca che risultano modulabili a seconda della meta del treno e della tipologia di passeggero. Il cruise train può senza alcuna variazione essere trainato da locomotive locali che usano la tensione di rete presente nel paese.

Il treno da crociera non vuole essere un restyling dell’indimenticato Orient Express, ma la naturale evoluzione del viaggiare in treno per diletto, al pari delle navi da crociera rispetto ai vecchi liners per le Americhe.

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Per necessità o per scelta, il viaggio è oggi una condizione fondamentale dell’umanità; un’azione vitale inevitabile e quindi considerabile come atti- vità caratterizzante la società contemporanea. La migrazione permanente o temporanea non è un tema nuovo. L’uomo ha sempre deciso di spostar-

i al fi e i ro are co i io i i i a igliori o i aumentare la propria conoscenza. L’elemento di novità sta nel fatto che la contemporaneità offre

oggi po i ili c e a o re o i i i per o e

sempre più veloci, frequenti e possibili. Si diffondo- no così artefatti, servizi e soluzioni per l’organizza- zione, la rappresentazione, il trasporto, la risposta a problemi nuovi e antichi relativi allo spostamento di persone e cose, all’affrontare possibili situazioni di discomfort. La cultura del design può svolgere una funzione essenziale nell’interpretare i bisogni dei viaggiatori contemporanei e nel creare le con- dizioni e gli strumenti per l’abbattimento di barriere materiali, culturali e sociali. Il design, grazie alla sua naturale propensione al problem-solving, alla co- municazione e alla narrazione, si fa quindi strumen- to per la fruizione, la connessione, la comprensione di luoghi, itinerari, esperienze e persone.

i.c.

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[2] [making images] Rrappresentare

Rappresentare › Globi iper- dettagliati o semplificati, gra- ficizzati o astratti, illuminanti o impreziositi con funzioni e nuovi contenuti narrativi. Da strumenti di rappresentazione a supporti didattici, simbolici complementi d’arredo o arte- fatti critici.

8 ›

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1› Nodo, alter Giovanniello, mappamondo con luce integrata, Atmosphere, 2012.

2› Tilt, ent Andersen e ristoffer euthen, mappamondo, Atmosphere, 2012. 3› Leather, globo in carta montabile ad incastro, Geografia. 4› dnom, Giulio Iacchetti, mappamondo e specchio, Palomar, 2009. 5› Corona, Nendo, mappamondo, 361 watanabe kyogu, 2009. 6› dnom, Giulio Iacchetti, mappamondo e specchio, Pa- lomar, 2009. 7› Memo lock, blocknotes, Geografia. 8› Coexist, globo in vetro, Gio Tirotto, Secondome, 201 .

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1› 01, postazione da viaggio per laptop, La onction. 2› Ektra, smartphone con alte performance fotografi che, odak, 2016. 3› ank, Marc Sadler, workstation da viaggio, scocca in alluminio e luccheto TSA integrato, collezione di 8 prodotti, abbrica Pellet- terie Milano, 201 . 4› Proteca 360, Nendo, valigia in policarbonato con apertura multi- pla, ACE, 201 . 5› Mouse, Stefano Giovannoni, valigie in policarbonato con lucchetto TSA a combinazione integrato, abbrica Pelletterie Milano, 2011. 6› Saint- acques, Marcel anders, valigia, dettaglio della texture a rilievo, abbrica Pelletterie Milano, 2011. 7› Rolling Luggage, Marc Newson, trolley in composito di polipropilene rinfor- zato, Louis Vuitton, 2016.

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5 [making images] Trasportare

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Trasportare › Strumenti di trasporto sempre più perfor- manti, leggeri e adatti alle nuove esigenze di viaggio e di contenimento. Valigie che in- nestano componenti tradizio- nali con materiali innovativi e nuove tecnologie.

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1› Spaceplane, Marc Newson, interni per velivolo spaziale, Virgin Galactic, 2007. 2

› SpaceShipTwo, velivolo per turismo spaziale, Scaled Composites, The Spaceship Company, Virgin Galactic, 2010. 3› antas A380, Marc Newson, set di posaterie da viaggio, antas Airways Ltd, 2008. 4› ulli, restyling concept, Volkswagen 2011.

5› Snoped, oey Ruiter, motoslitta in alluminio e compositi, eff Long, 2016. 6› Audi Urban uture Award 201 , metaconcept di modalità di fruizione del viaggio, Team Seoul, Copyright: AUDI AG. 7› oom Airliner, interni per jet turistico supersonico,

oom, 2016.

[making images] Percorrere

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Percorrere› Dallo spostamen- to urbano quotidiano alle frontiere del turismo spaziale. Una rassegna di nuovi veico- li e nuove modalità di vivere l’esperienza del viaggio indivi- duale o collettivo.

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1› Navy, Cuscino da viaggio sfoderabile, Muji. 2, 4› Icoon, Gosia arrink, diziona- rio grafico universale, Icoon, 2009. 3› TrackR ravo, Localizzatore GPS luetooth, TrackR, 2010. 5› Phone-brella, T Design, ombrello con manico disegnato per poter utilizzati dispositivi digitali con entrambe le mani, T, 201 . 6› Sigmo, Marti arrer e David arnett, dispositivo indossabile per traduzione simultanea, Sigmo, 2013. 7› Train Strap, Product Design Center - eita Suzuki, maniglia ferroviaria ellittica per uso condiviso, Sagami Railway, 2016. 8› A , bottiglia da viaggio in formato UNI, Me- mobottle, 201 .

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6 [making images] Risolvere

[2] [2]

Risolvere› Il viaggiare crea bi- sogni specifici relativi all’adat- tamento a contesti e situazioni non quotidiane. Artefatti e tec- nologie per la comunicazione, per la geolocalizzazione, per la creazione di un livello essen- ziale di comfort. ‹ 4 ‹ 3 ‹ 1 2 › 5 ›

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1› Spielkarten, Studio ormafantasma, le texture delle carte sono ispirate ad elemen- ti tratti dagli archivi di musei, edifici moderni e prodotti tipici austriaci, Piatnik, 2013. (credits: ederico loriani) 2› Memento, Chris Godfrey, scultura in resina realizzata con frantumi di 30 souvenir della città di New York, 201 . 3, 4› Enjoy Venice, Miche- la ortolozzi, lecca lecca a forma di elementi architettonici veneziani, Eat and Run, 201 . (credits: Vasuma) 5› iskio , Lorenzo Palmeri, fischietti che riproducono alcune icone dell’architettura milanese. Pandora, 2011. 6› Sketching Sevilla, eatriz Ayll n, sottobicchieri illustrati, Designer Souvenirs, 2012. 7› rom Pisa with Love, Giorgio Laboratore, sex toy in lattice, collezione Tante belle cose, 2010. 8› Dal , eatriz Ayll n, ventaglio illustrato, Colecci n Art, Designer Souvenirs.

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[making images] Ricordare

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Ricordare› Souvenir progettati per essere prodotti culturali, oggetti identitari ed evocativi dei luoghi, artefatti a volte iro- nici e critici. Oggetti piccoli e leggeri, divertenti e popolari al limite della deriva kitsch. Me- morie del viaggio quando si è tornati a casa. 5 1 › 6 › 7 › ‹ 2 ‹ 8

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1› P23. Therapy Garment, R. rustinoni, G. Presti, S. ard, abiti ispirati allo scom- penso biochimico SAD e all’alterazione dei ritmi circadiani degli astronauti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. 2› Tourist in Space, A. Issolio, A. bradovic, . Lopes de liveira, collezione di abiti trasformabili in tessuto tecnico SympatexR ispirati al ritmo di vita degli astronauti. Couture in rbit Esa Polimi - Annalisa Do- minoni, 2016.

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137-147.

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alessandro biamonti

Nuvole in viaggio

[Cinquantanove milioni di migranti nel mondo, con una permanenza media nei campi profughi di circa 12 anni: questi i numeri di un proble- ma con cui negli ultimi anni siamo quotidianamente messi a confronto

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marco bozzola

Il design per il

consumo del cibo tra origine e viaggio

[Il

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