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I contenuti delle Politiche di ricerca e innovazione. Errori da evitare, esperienze di successo

VI.5 Implicazioni di policy

Dalla discussione emersa nel Gruppo di lavoro con le Amministrazioni centrali e regionali sono emerse criticità e indicazioni importanti. Esse possono essere sintetizzate come segue:

ƒ esigenza di potenziare sia l’offerta che la domanda di capitale di rischio, tenendo sempre in considerazione i fallimenti di mercato che la finanza pubblica intende correggere;

ƒ esigenza di costruire una nuova generazione di servizi di intermediazione e di interventi strutturali di sostegno alla nascita di start up innovative;

ƒ necessità di potenziare il ricorso al mercato del credito da parte delle imprese innovative, facilitando l’accesso a metodi di valutazione intangibile dell’impresa che permettano di fornire agli istituti di credito sia informazioni sugli aspetti finanziari sia sul valore di intangibles;

ƒ possibilità per le imprese innovative di ricorrere agli assetti di garanzia per ricevere supporto finanziario. Tipico strumento finanziario di protezione di garanzia a scala regionale, anche a dimensione settoriale, è il fondo di protezione di mutualità assicurativa su rischio, che sostiene le PMI nelle spese di enforcement di alcuni diritti; ƒ individuazione di alcune ipotesi di dimensione minima efficiente del sistema pubblico

per la partecipazione al capitale di rischio: es. aggregazioni regionali plurisettoriali; ƒ possibilità di ricorrere ad alcuni strumenti di finanza strutturata come il fondo Jeremie,

che è affidato al Fondo Europeo per gli Investimenti e, generalmente, gestito direttamente dalle finanziarie regionali. Tale fondo per un’amministrazione regionale può però rappresentare un’alternativa strategica all’investimento in un fondo di fondo. In tal caso (come in Regione Lombardia) Jeremie viene utilizzato come canale di investimento per l’equity, allocando al FEI quote di risorse destinate al POR ed assegnando la gestione del fondo ad una finanziaria regionale;

ƒ necessità di esplicitare gli obiettivi che un’amministrazione regionale intende raggiungere facendo ricorso alla finanza innovativa e ricerca della coerenza interna tra strategie, obiettivi e strumenti di attuazione;

ƒ rilevazione di una serie di aspetti problematici per le amministrazioni regionali che intraprendono percorsi autonomi di creazione di finanza locale: tensione tra regionalità e redditività; assetti di controllo del fondo di venture capital; distanza dall’investimento finale; ruolo del capitale pubblico; coerenza dello strumento di intervento;

ƒ ricerca ex ante di definizioni chiare su cui costruire solide Politiche per la R&I. (es: definizione chiara di impresa innovativa);

ƒ individuazione dei problemi strutturali che limitano lo sviluppo del mercato del

venture capital: elevati costi di fallimento; difficoltà ad uscire dall’investimento;

ƒ richiamo all’esperienza dei Fondi di fondo, quale soluzione auspicabile per le amministrazioni regionali.

I principali aspetti di apprendimento dalle esperienze passate e di cambiamento nelle politiche pubbliche sono sintetizzati in Tabella VI.1

Tabella VI.1 - Aspetti critici delle esperienze di finanza innovativa per le nuove imprese e obiettivi per il periodo 2007-2013.

Variabile critica Criticità delle esperienze

passate (*)

Caratteristiche da perseguire nel ciclo di programmazione 2007-2013

Orientamento delle politiche

Enfasi dal lato dell’offerta di capitale di rischio

Approccio integrato offerta di capitali di rischio- domanda di capitali (deal flow)

Nuova generazione di servizi di intermediazione Fase del ciclo di

vita delle imprese

Concentrazione su start up e growth

Concentrazione su seed capital e early stage Strumenti operativi Promozione di fondi con ingresso

dell’attore pubblico nel capitale Ruolo pubblico nella gestione

Fondo di fondi per la compartecipazione ad attività private

Fondi rotativi o società di seed capital ex art. 107 T.U.

Ambito territoriale Prevalentemente regionale Inter-regionale

Ricerca di scala efficiente Ambito di

intervento

Assenza di interventi sul versante del credito e degli strumenti intermedi

Intervento integrato su capitale di rischio e finanza agevolata, con ridefinizione ruolo e operatività confidi e strumenti intermedi

(*) Per esperienze passate ci si riferisce all’articolo 106 della legge n.388 del 2000; all’articolo 11 del Decreto Ministeriale n.593 del 2000; alle iniziative di ingegneria finanziaria finanziate sui POR

VII.SERVIZI QUALIFICATI PER L’INNOVAZIONE

Le politiche pubbliche si sono da lungo tempo orientate alla fornitura di servizi reali alle imprese, soprattutto alle PMI. Tali servizi coprono uno spettro che va dalla finanza (credito agevolato, consorzi fidi, politiche pubbliche di agevolazione, interventi sul capitale di rischio), alla internazionalizzazione (missioni estere, fiere e mostre, ricerche di mercato, supporto finanziario e contrattualistico), alla qualità (certificazione, supporto organizzativo) fino alla innovazione.

Si tratta di aree nelle quali si ritiene che esistano particolari fallimenti del mercato o inefficienze strutturali che impediscono alle PMI di godere di condizioni di servizio a condizioni di mercato accessibili. L’intervento pubblico viene così giustificato a correzione di tali distorsioni.

Nella realtà il settore dei servizi reali alle imprese soffre di problemi strutturali di non facile soluzione.

Ciò è tanto più vero per i c.d. servizi qualificati per l’innovazione, per i quali le politiche pubbliche devono ancora compiere importanti passi in avanti. Molte politiche nazionali e regionali (PON e POR) si orientano verso i servizi qualificati, ma l’esperienza complessiva è ad oggi deludente. Ciò giustifica anche la riluttanza della Commissione Europea ad accettare la nozione di “mediazione di conoscenza” introdotta nel QSN.

Il concetto di mediazione di conoscenza rischia di essere frainteso:

fa pensare a soggetti di intermediazione che non producono la conoscenza e non la presidiano ma si interpongono in modo parassitario tra università e imprese;

fa temere la riproposizione dell’esperienza (largamente fallimentare) dei parchi tecnologici, dei BIC, delle grandi strutture di intermediazione generaliste;

suggerisce strutture costose, inefficienti, non orientate ai risultati.

In realtà si tratta di un concetto che, se bene inteso, affronta un problema strutturale del rapporto tra PMI,ricerca e innovazione.

VII.1 Definizione

I servizi qualificati per l’innovazione sono un sottoinsieme dei servizi ad alto valore aggiunto e ad alta intensità di conoscenza (knowledge-intensive business services, KIBS nella terminologia OECD). Essi si collocano al servizio delle varie fasi di sviluppo dei processi innovativi, intesi in senso ampio a coprire sia l’innovazione tecnologica che quella gestionale e organizzativa.

Di seguito si presenta, con una esemplificazione di ragionevole dettaglio, una ipotesi di catalogo dei servizi, (Tabella VII.1).

In linea di principio ciascuno di questi servizi potrebbe essere offerto da operatori privati specializzati. Tuttavia lo sviluppo di un vero mercato privato dei servizi per l’innovazione è impedito da una serie di fattori, alcuni dei quali possono essere rimossi solo con apposite politiche pubbliche.

Tabella VII.1 - Ipotesi di catalogo dei servizi qualificati per l’innovazione 1. Servizi qualificati di primo livello

1.1 Servizi di audit, check up e assessment del potenziale innovativo (es. promotori della innovazione) 1.2 Studi di fattibilità per progetti di R&I (anche ai fini della partecipazione ai bandi pubblici)

2. Servizi qualificati di supporto alla innovazione tecnologica

2.1 Servizi di ricerca tecnologica e industriale su contratto

2.2 Servizi di supporto alla innovazione di prodotto nella fase di concetto (Analisi funzionale, QFD, TRIZ) 2.3 Test e ricerche di mercato per nuovi prodotti; servizi di intelligence tecnologica

2.4 Servizi tecnici di progettazione 2.5 Servizi tecnici di prove e test 2.6 Servizi di design

2.7 Servizi di gestione della proprietà intellettuale

3. Servizi qualificati di supporto alla innovazione organizzativa e alla introduzione di tecnologie dell’informazione e della comunicazione

3.1 Servizi di supporto al cambiamento organizzativo (check up organizzativo, sviluppo organizzativo) 3.2 Servizi di miglioramento della efficienza delle operazioni produttive (es. efficienza impiantistica, Total Productive Maintenance)

3.3 Gestione della supply chain

3.4 Certificazione avanzata (certificazione sociale, ambientale) 3.5 Servizi per l’efficienza ambientale ed energetica

3.6 Servizi di gestione temporanea di impresa (Temporary management)

4. Servizi per la internazionalizzazione innovativa

4.1 Supporto alla realizzazione di investimenti diretti all’estero 4.2 Supporto alla realizzazione di joint venture

5. Servizi per la creazione di nuove imprese innovative

5.1 Servizi di pre-incubazione (scouting, redazione del business plan, formazione imprenditoriale, supporto per il capitale di rischio, seed capital)

5.2 Servizi di incubazione (business matching, coaching)

5.3 Servizi di accompagnamento commerciale e accelerazione (sviluppo piano commerciale, networking, internazionalizzazione)