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L’importanza dell’entomofagia nei paesi in via di sviluppo Entomofagia è il termine utilizzato per descrivere il processo d

2. Consumo di insetti nel mondo

2.1 L’importanza dell’entomofagia nei paesi in via di sviluppo Entomofagia è il termine utilizzato per descrivere il processo d

alimentazione basato sugli insetti come fonte di cibo. De Foliart nel 1990 descrisse gli insetti e altri invertebrati come fonte di cibo millenaria, destinata all’uomo, in tutto il pianeta. In generale, gli insetti forniscono una elevata fonte di proteine, vitamine, minerali e presentano un basso contenuto di grassi. Un numero sempre più crescente di varie tipologie di insetti viene utilizzata come cibo nei paesi in via di sviluppo, ad esempio in Nigeria vengono consumati prevalentemente dai bambini, e ciò avviene principalmente per sopperire alla mancanza dell’apporto di quelle proteine necessarie ad una corretta crescita. Centinaia di specie di insetti sono stati utilizzati per l'alimentazione umana, alcune delle più importanti sono: cavallette, bruchi, larve di coleotteri (talvolta gli adulti), termiti alate (alcuni dei quali sono molto grandi nei tropici), ape, vespa, e larve e pupe di formica, così come le formiche alate, cicale e una varietà di insetti acquatici. Lo sfruttamento commerciale intensivo degli insetti come cibo aveva portato al loro declino in alcune aree della Nigeria23. Lo sviluppo dell’entomofagia nei paesi in via di sviluppo si è avuto e si sta avendo a causa della mancanza di altre fonti proteiche in quantità adeguate tali da soddisfare il fabbisogno nutrizionale, ed inoltre gli insetti vengono utilizzati nella medicina tradizionale, avendo anche in questo campo una netta mancanza di risorse utili ai fini medici. Ovviamente quanto appena

detto è valido per alcuni paesi, mentre per altri, gli insetti sono cibi tradizionali facenti parte del patrimonio culturale, essi forniscono quella ninfa vitale di cui intere popolazione hanno bisogno. Quasi con certezza si possono valutare in un migliaio le specie di insetti commestibili ad un determinato punto del loro ciclo vitale; tale affermazione, se non del tutto valida per le nostre popolazioni, grazie a cio che è stato scoperto, ossia la differenza di adattabilità del corpo umano, è vera per quelle popolazioni che utilizzano da molto tempo gli insetti come principale fonte di cibo. Gli insetti possono essere allevati per le loro elevate qualità nutrizionali ed in seguito, li dove si presenta una sovrapproduzione, essere venduti come cibo prelibato e di alto valore alle fasce alte della società, rilevando così non soltanto un forte valore nutritivo ma anche un supporto al reddito di quelle fasce di popolazioni meno abbienti. De Foliart in un lavoro del 2002 afferma che la domanda degli insetti commestibili nel terzo mondo è in crescita esponenziale, e la domanda si incrementa li dove alcuni tipi di insetti vengano utilizzati come deterrente per i parassiti dell’agricoltura. Un altro forte vantaggio che porta con se l’entomofagia nei paesi in via di sviluppo è la distruzione di materiale organico di scarto (ad es calandre di palma), quindi meno inquinamento ambientale, e vengono sfruttate anche le risorse legate agli insetti che producono seta, miele ed altre risorse utili. Uno dei problemi fondamentali che colpiscono il commercio di insetti, è riscontrabile nella mancanza di una approfondita conoscenza nutrizionale riferita agli insetti da parte delle fasce di popolazione più abbienti, e ciò comporta un abbassamento della domanda di qualità. La crisi economica che imperversa nei paesi in via di sviluppo comporta una sempre più serrata ricerca del lavoro autonomo basato su nuovi business, ed uno di questi ultimi può essere l’allevamento di insetti. Vari studi sono stati posti in essere per valutare l’impatto sulle nazioni povere dell’entomofagia, ed i risultati sono davvero incoraggianti, infatti si riporta che in una nazione

come la Nigeria l’80,61 % di coloro che sono coinvolti nel commercio di insetti commestibili sono sposati, il 60% sono donne e circa il 41% di loro sono di età compresa tra 31 e 35 anni, mentre alcuni di loro (22.45%) sono di età compresa tra 21 e 25 anni. Questi ultimi dati dimostrano che la maggior parte delle donne sposate di età compresa tra 21 e 35 in queste comunità sono attivamente coinvolte nel commercio di insetti commestibili, si è anche rilevato che la tipologia di gestione commerciale è prevalentemente familiare. Questo corrobora i risultati di Fasoranti e Ajiboye, 1993; Adeduntan e Bada 2004, i quali hanno dichiarato che molte famiglie nigeriane hanno una vita abbastanza onorevole grazie agli introiti degli insetti commestibili. Circa il 65% degli intervistati hanno avuto solo l'istruzione scolastica primaria, mentre pochi (3%) hanno frequentato la scuola secondaria dopo l'istruzione primaria. Una più alta percentuale (43%) pone in essere pratiche commerciali a titolo principale, mentre si impegnano nell’attività agricola soltanto a titolo secondario. Oltre ad essere venduti direttamente ai consumatori nei mercati locali, gli insetti possono essere venduti a intermediari e grossisti. La loro interazione e il numero di intermediari coinvolti, eventualmente, imposterà il prezzo finale del prodotto dell'insetto per il consumatore finale. Di seguito si riportano vari esempi di costo al dettaglio del prodotto, tali costi sono stati estrapolati dai mercati online, mercati locali ed altre forme di commercio, ed a causa di ciò non possono e non devono essere presi in considerazione al di fuori del contesto di riferimento. In Kenya, 1 kg di termiti si vende a 10 €. Possiamo acquistare 70 g di pupe di formica tessitrice online a € 7,50 nel Regno Unito e Irlanda del Nord. In Olanda, 50 g del mealworm giallo e il verme della farina minore costano € 4,85, e € 35, la Locusta migratoria ha un costo di circa € 9,99. Nella Repubblica democratica popolare del Laos, il prezzo delle cavallette è molto più basso, a circa € 8-10 al kg. A Oaxaca, in Messico, le chapulines (cavallette del genere Sphenarium) si vendono

per circa € 12 al kg. Nei mercati in Cambogia, una lattina (150-200 g) di grilli fritti (Acheta testacea e Gyllus bimaculatus) si vende a € 0,40-0,70, i prezzi ovviamente variano tra aree rurali ed urbane24. In Thailandia, gli

intermediari acquistano gli insetti dagli agricoltori e li rivendono come cibo ai grossisti, i quali successivamente li distribuiscono ai venditori ambulanti ed ai rivenditori, gli intermediari possono anche fornire insetti vivi agli allevatori, in modo da poter dar luogo a nuove attività di allevamento. I consumatori possono acquistare gli insetti trasformati e non trasformati nei mercati del paese, oppure gustare queste prelibatezze presso i ristoranti. In base al grado di sviluppo dell’entomofagia in determinate regioni, come ad esempio nel sud dello Zimbabwe, vengono venduti gli insetti sia nei mercati rurali che urbani. In Thailandia, gli insetti vengono venduti all’interno dei mercati locali, supermercati, all’ingrosso e nei minimarket, sia freschi e sia già pronti da gustare, inoltre la commercializzazione avviene anche grazie a comodi pacchetti pronti per essere degustati dopo 3 minuti in microonde, dobbiamo prendere però in considerazione che la maggior parte del commercio relativo agli insetti nei pesi in via di sviluppo avviene grazie allo street-food25.

24 Temitope A.O.,Journal of Food Studies, ISSN 2166-1073, 2014, Vol. 3, No.

25 Van Huis A., Van itterbeeck J., H., Mertens E., Halloran A., Muir G., Vantomme P., 2013. Edible

Capitolo 2