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Sin dai primi anni di vita della nostra Repubblica vi è sempre stata una forte disparità tra nord e sud, con l’emigrazione negli anni del boom economico della classe operaia meridionale verso il nord Italia. Il 6 marzo 2013 il Ministero dello sviluppo economico ha approvato un decreto per aiutare le Pmi e le star-up innovative ( per la definizione di questo tipo di imprese si rimanda al prossimo capitolo) del Mezzogiorno che abbiano meno di sei mesi di vita. Gli incentivi Smart consistono in aiuti in favore delle imprese di nuova costituzione con sede legale ed operativa nelle regioni di Basilicata, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia, mentre gli incentivi Start sostengono i programmi di investimento effettuati dalle nuove imprese47. Dal 3 febbraio 2014 è stata concessa l’opportunità anche ai comuni appartenenti al Cratere Sismico Aquilano di fare domanda per l’ottenimento di questi incentivi. Il gestore di questi incentivi è Invitalia, responsabile del monitoraggio di tutto l’iter per la concessione dei 190 milioni di euro in agevolazioni. Non potranno fare domanda le imprese che operano nei

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seguenti settori: pesca e acquacoltura, trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, carboniero, siderurgico, costruzione navale e produzione fibre sintetiche per quanto riguarda gli incentivi Smart, mentre per gli incentivi Start soltanto quelle operanti nei settori della: pesca e acquacoltura, produzione primaria prodotti agricoli, trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli e carboniero.

Come detto in precedenza le imprese che possono usufruire di questi aiuti devono avere sede legale ed operativa in una delle regioni sopra citate e non devono essere costituite da più di sei mesi, possono fare domanda anche imprese che devono ancora costituirsi ma che provvedono all’effettiva costituzione tramite la registrazione presso il Registro delle Imprese entro 30 giorni dalla presentazione della domanda. Inoltre alla presentazione della domanda le imprese devono48:

 Essere iscritte presso il Registro delle Imprese,

 Non essere soggette a procedimenti concorsuali o in stato di liquidazione volontaria,

 Non avere ricevuto da parte della Commissione Europea aiuti che successivamente non hanno rimborsato o hanno depositato in conti bloccati,

 Trovarsi in regola con le disposizioni derivanti dalle normative in materia di edilizia, urbanistica, del lavoro, della prevenzione degli infortuni e della salvaguardia dell’ambiente,

 Non essere stati destinatari di interventi di revoca permanente di incentivi pubblici,

 Aver restituito le agevolazioni pubbliche ricevute,

 Non risultare nello stato di “difficoltà”,

 Essere in regime di contabilità ordinaria.

Gli incentivi Smart sono dei contributi a fondo perduto per le aziende che desiderano coprire i costi sostenuti nei primi quattro anni di attività, il decorrere di questo arco

temporale inizia dal giorno in cui l’impresa presenta la domanda. L’ammontare massimo che un’impresa può ottenere nei quattro anni è di 200.000 euro, pari cioè a 50.000 annuali; vi è però un’eccezione a questo limite, infatti per alcune start-up innovative il limite è di 300.000 euro, con le seguenti limitazioni annuali: 60.000 € il primo anno, 70.000€ il secondo, 80.000 € il terzo e 90.000 € il quarto. Le start-up innovative che vogliono chiedere questo maggior finanziamento devono rispettare una delle due condizioni:

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 Avere spese in ricerche e sviluppo per un ammontare superiore del limite stabilito, e comunque un ammontare superiore o uguale al 30% del valore più grande tra valore o costo della produzione dell’impresa stessa,

 Aver impiegato collaboratori e dipendenti qualificati in attività di ricerca e sviluppo in misura superiore della soglia minima prevista per legge, e che comunque il loro numero corrisponda almeno al 40% dell’ammontare dei lavoratori totali.

La domanda presentata dalle imprese deve basarsi sull’adozione di soluzioni tecniche nuove ed innovative per il mercato di riferimento, oppure deve prevedere un allargamento del target di utenza del prodotto-servizio offerto, oppure ancora prevedere lo sviluppo e la vendita di prodotti e servizi innovativi per i bisogni dei clienti, così da creare anche dei nuovi bisogni alla percezione del pubblico.

I costi che sono agevolabili dai fondi concessi da Invitalia sono quelli relativi agli interessi passivi sui finanziamenti, alle spese inerenti l’acquisto e la disponibilità degli impianti, macchinari, attrezzature tecnologico-scientifiche ed i costi salariali del personale assunto dall’impresa, sia a tempo determinato che indeterminato. Bisogna inoltre specificare che la domanda deve contenere tutti i preventivi relativi ai costi che l’impresa intende intraprendere.

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Tabella 1.11:

Fonte: http://www.pmi.it/economia/finanziamenti/articolo/68736/incentivi-smartstart-per- pmi-del-mezzogiorno.html

Gli incentivi Start sono riconosciuti alle imprese che operano nell’economia digitale, che realizzano programmi di investimento a contenuto tecnologico, finalizzati a valorizzare economicamente i risultati del sistema della ricerca pubblica e privata. Le agevolazioni consistono in un contributo non superiore al 65% del totale delle spese ammissibili elevabile al 75% nel caso in cui l’impresa sia interamente costituita da giovani ( di età non superiore ai 35 anni) e da donne. Oltre ai contributi a fondo perduto l’azienda può richiedere anche dei servizi di tutoring, che possono essere impartiti anche in modalità telematica. Il contributo massimo erogabile è anche in questo caso di 200.000 euro, eccezion fatta per le imprese appartenenti al settore del trasporto su strada che posso richiedere un’agevolazione fino a 100.000 euro.

Sono agevolabili le spese relative a49:

- Impianti, macchinari e attrezzature tecnologiche o tecnico scientifiche funzionali alla realizzazione del programma di investimento,

- Componenti hardware e software,

- Brevetti e licenze, certificazioni know-how e conoscenze tecniche,

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Gli Incentivi Smart & Start, cap.2, Rilanciare L’Impresa, il Sole 24 ore, vol.3 Anno Importo massimo

Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia Sardegna 1° € 50.000,00 fino al 35% dei costi annui ammissibili fino al 25% dei costi annui ammissibili 2° € 50.000,00 3° € 50.000,00

4° € 50.000,00 fino al 25% dei costi annui ammissibili

fino al 15% dei costi annui ammissibili

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- Costi per progettazione, sviluppo, personalizzazione, collaudo soluzioni architetturali informatiche e di impianti tecnologici produttivi, consulenze specialistiche tecnologiche funzionali al progetto di investimento

Il programma di investimento deve essere finalizzato entro 18 mesi dalla domanda o comunque non oltre il 30 giugno 2015; inoltre non sono ammesse le spese relativo all’acquisto di automezzi, tranne che per i cosiddetti laboratori mobili, utili per le attività di impresa.

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Capitolo 2: Le Origini del Crowdfunding e la sua