I MINORI AUTORI DI REATO
10. MINORI SEGNALATI/DENUNCIATI DALLE FORZE DELL’ORDINE 1
10.3. L’incidenza delle segnalazioni a carico di minori sul totale delle segnalazioni
Per contestualizzare il peso della delittuosità minorile è importante anche considerare il suo peso nel contesto della delittuosità generale. Le 30.599 segnalazioni a carico di mino-renni nel 2018, costituiscono il 3,5 per cento del totale delle 869.304 segnalazioni registra-te. La componente minorile delle persone segnalate, al pari della specializzazione criminale, è stabile negli anni considerati, registrando minime oscillazioni.
Fermo restando la constatazione che la delittuosità minorile totale rappresenta poco meno del 4 per cento di quella totale, è fondamentale capire rispetto a quali reati la compo-nente minorile assuma un valore particolarmente significativo.
Considerando i cinque reati che costituiscono principalmente la delittuosità minorile, l’incidenza dei minori sul totale delle segnalazioni varia dal 9,9 per cento nei furti in esercizi commerciali, al 9 per cento per i danneggiamenti e all’8,9 per cento per le rapine, al 7,7 per cento nei furti nel loro complesso. Nell’ambito dei furti, i furti di ciclomotori presentano oltre un terzo di segnalazioni a carico dei minorenni (34,3 per cento) e quelli di motocicli il 16,9 per cento. In relazione alla violazione della normativa sugli stupefacenti, invece, l’inci-denza dei minorenni sul totale dei segnalati è più bassa e arriva al 4,6 per cento. Incil’inci-denza simile anche per le lesioni dolose (4,6 per cento) e, al di sotto dell’incidenza media, quello relativo alle minacce (2,5 per cento).
Come si è visto, l’incidenza del totale delle segnalazioni riferite ai minorenni è, sul totale delle segnalazioni, pari al 3,5 per cento, con variazioni significative dipendentemente dal reato.
Nel confronto regionale, tale valore rimane pressoché stabile, con i valori più alti nel Nord, in particolare in provincia di Bolzano (7 per cento), Friuli Venezia Giulia (5,3 per cen-to) e in provincia di Trento (5,2 per cencen-to) e leggermente superiori al valore nazionale anche in Sicilia (3,8 per cento) e in Sardegna (3,7 per cento). Il valore minimo è invece registrato in Valle d’Aosta (1,6 per cento).
Differenze più significative che possono presupporre peculiarità a livello territoriale emergono nel confronto regionale per fattispecie delittuosa. Considerando i furti, sono le regioni del Nord-Est e del Nord-Ovest – ad eccezione della Valle d’Aosta – ad essere carat-terizzate da valori superiori al valore nazionale (7,7 per cento), in particolare la provincia di Trento (15,2 per cento), la provincia di Bolzano (15,1 per cento) e il Friuli Venezia Giulia (12,5 per cento).
In riferimento ai furti in esercizi commerciali, a fronte di una componente minorile del 9,9 per cento a livello nazionale, le percentuali più alte sono registrate in provincia di Trento (21,8 per cento) e in provincia di Bolzano (14,4) nonché in Umbria (12,9). È importante sottolineare come in questo caso, a differenza della dinamica che caratterizza i furti nel loro complesso, l’incidenza della componente minorile è superiore rispetto al valore nazionale non solo nelle regioni del Nord del Paese ma anche in Sicilia (11,9 per cento) e in Basilicata (11,9 per cento).
I furti con strappo sono fortemente caratterizzati dalla componente minorile nella pro-vincia di Bolzano, dove il 60 per cento del totale delle segnalazioni è a carico di minorenni. A seguire, la provincia di Trento (28,6 per cento) e l’Emilia-Romagna (22,9 per cento). Tra le regioni d’Italia ad essere caratterizzate da una componente minorile superiore al valore nazionale (11,5 per cento) vi sono anche la Basilicata (21,1 per cento) e la Sicilia (14,3 per cento) mentre diverse regioni del Nord presentano valori inferiori: Lombardia (8,6 per cento), Friuli-Venezia Giulia (5,3 per cento) e Veneto (3,6 per cento).
È di nuovo la provincia di Bolzano a registrare l’incidenza minorile più alta anche nei furti con destrezza (18,2 per cento) a fronte di un valore nazionale del 7,1 per cento. Oltre alle regioni del Nord – ad eccezione del Veneto (5,3 per cento) e del Friuli-Venezia Giulia (3,8 per cento) che presentano valori inferiori – tra le regioni che sono caratterizzate da un’incidenza minorile superiore a quella nazionale vi sono anche il Molise (11,1 per cento) e il Lazio (9,2 per cento).
I furti in abitazione sono caratterizzati da una componente minorile superiore al valore nazionale (6,7 per cento) in tutte le regioni del Nord del Paese ad eccezione della Lombardia
1,6 2,0 2,32,4 2,52,5 2,62,9 3,03,3 3,43,5 3,7 3,73,83,8 3,8 3,84,0 4,4 4,44,5 5,25,3 7,0 0 1 2 3 4 5 6 7
Provincia Autonoma Bolzano/Bozen Friuli-Venezia Giulia Provincia Autonoma Trento
Emilia-Romagna Liguria Lombardia Piemonte Veneto Sicilia Sardegna Italia Toscana Marche Molise Lazio Puglia Umbria Abruzzo Campania Basilicata Calabria Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste
Figura 10.6 - Segnalazioni relative a persone minorenni denunciate e arrestate/fermate dalle forze di polizia per furti. Anno 2018 (valori percentuali sul totale delle segnalazioni per regione)
(6 per cento), del Piemonte (4,9 per cento) e della Valle d’Aosta (2,4 per cento). Particolar-mente alti sono i valori che caratterizzano le province di Bolzano e Trento, rispettivaParticolar-mente con una percentuale del 14,8 per cento e del 12,1 per cento. Tra le regioni che presentano un valore superiore a quello nazionale vi è anche il Lazio (11,2 per cento).
In riferimento ai furti di ciclomotori, le segnalazioni a carico di minorenni a livello na-zionale, rappresentano oltre un terzo (34,3 per cento) del totale, ma raggiungono la totalità in Molise. Valori molto alti sono presenti anche nelle Marche (71,4 per cento) e in Veneto (65,7 per cento) così come in altre regioni italiane senza una particolare logica territoriale. Da segnalare come in alcune regioni, come Valle d’Aosta, provincia di Bolzano, Trento e Basilicata non vi sia stata alcuna segnalazione, né a carico di minori, né a carico di adulti.
Per quanto riguarda le rapine, sono principalmente il Nord-est e il Nord-Ovest ad es-sere a maggiore “vocazione minorile” rispetto al resto d’Italia. Nella provincia di Bolzano è registrato il valore massimo (15,1 per cento), seguito dal Friuli-Venezia Giulia (11,8 per cento) e dalla Liguria (11 per cento). Tuttavia, tra le regioni che presentano un valore supe-riore a quello nazionale (8,9 per cento) vi sono anche il Lazio, la Campania e la Puglia, tutte e tre caratterizzate da una percentuale del 9,9 per cento.
Per quanto riguarda i danneggiamenti, la componente minorile delle segnalazioni è par-ticolarmente marcata e superiore al valore nazionale (9 per cento) nella provincia di Trento (19,8 per cento), in Molise (17,5 per cento) e in Lombardia (14,2 per cento). Le regioni che presentano valori superiori al valore nazionale appartengono tutte al Nord del Paese ad eccezione del Molise, della Sardegna (13,9 per cento) e della Toscana (9,2 per cento).
Sostanzialmente omogenea sul territorio nazionale, invece, la componente minorile per quanto riguarda le truffe e frodi informatiche, per le quali la componente minorile nelle diverse regioni d’Italia si scosta in maniera non significativa dal valore nazionale (0,6 per cento). L’unica eccezione può essere rappresentata dal valore della Calabria dove la com-ponente minorile pesa per l’1,6 per cento.
Le segnalazioni per lesioni dolose sono caratterizzate da una componente minorile più marcata rispetto al valore nazionale (4,6 per cento) nella provincia di Bolzano (7,4 per cen-to), nelle Marche (5,8 per cento) e nella provincia di Trento (5,7 per cento).
Le segnalazioni a carico di minori per ricettazione, che costituiscono il 4,7 per cento a livello nazionale, assumono valori più alti in provincia di Bolzano (14,3 per cento), in Emilia-Romagna (7,6 per cento) e in provincia di Trento (6,2 per cento).
Le segnalazioni per i reati contro la normativa sugli stupefacenti sono caratterizzate da un’incidenza minorile più alta rispetto al valore nazionale (4,6 per cento) nella maggioranza delle regioni italiane di ogni ripartizione, con i valori più alti in Friuli-Venezia Giulia (8,2 per cento), della provincia di Bolzano (7,3 per cento) e della Valle d’Aosta (7,1 per cento). Fanno eccezione Lombardia (4,5 per cento), Sicilia (4,1 per cento), Lazio (3,5 per cento), Calabria (3,4 per cento), Campania (3,3 per cento) e Puglia (3,2 per cento).