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CAPITOLO QUARTO

1. Indagine sul campo

Nel presente capitolo l’ attenzione sarà focalizzata nel descrivere il disegno della ricerca, l’approccio e la tecnica utilizzata per documentare sul campo ciò che si sviluppa all’interno degli enti del C.U.S. Pisa, e dell’U.I.S.P. Pisa.

Occorre, tuttavia, effettuare una precisazione in merito alla scelta dei suddetti enti dove è stata svolta la ricerca, ossia il fatto che, inizialmente, il progetto di tesi era stato rivolto anche a tutti gli enti presenti sul territorio pisano, ed in particolare al A.S.I., A.C.S.I., A.I.C.S., C.N.S.L., C.S.I., E.N.D.A.S., M.S.P.I, i quali non hanno mostrato interesse ad aderire al progetto.

Pertanto, gli enti C.U.S. e U.I.S.P., sono stati scelti per la ricerca, sia per la disponibilità mostrata, ma anche per la loro centralità nel panorama sportivo pisano.

Il primo passo nella realizzazione della ricerca in oggetto è stato quello di analizzare come essi vengono percepiti dalla popolazione, e successivamente la domanda di ricerca ha inteso portare l’attenzione su tre fattori principali: il primo riguardante il reale motivo che spinge gli anziani, i bambini, gli adolescenti e disabili a rivolgersi alle summenzionate strutture al fine di praticare sport e far parte così di quella realtà sportiva; il secondo in merito al verificare se c’è un ampio margine di inclusione sociale e diffusione di una promozione rivolta al benessere; l’ultimo cercare di capire la pratica sportiva nella società moderna attraverso l’inquadramento del significato che viene attribuito al tempo libero. La ricerca tuttavia si è svolta in maniera diversa per i due enti di promozione sportiva, questo perché purtroppo per quanto riguarda l’U.I.S.P., non è stato possibile documentare in profondità il fenomeno per la mancata autorizzazione delle società sportive facenti parte dell’ente, in quanto non interessate a far parte del progetto, nonostante l’autorizzazione da parte dei dirigenti U.I.S.P.

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Per entrambe le realtà, è stato adoperato il metodo della ricerca qualitativa basato su delle interviste strutturate faccia a faccia, composte da circa 15 domande, con l’obiettivo di comprendere più da vicino il punto di vista dei soggetti sul reale motivo che li ha spinti a rivolgersi alle summenzionate strutture al fine di praticare sport, verificare se c’è un ampio margine di inclusione sociale e diffusione di una promozione rivolta al benessere, e cercare di capire la pratica sportiva nella società moderna attraverso l’inquadramento del significato che viene attribuito al tempo libero. L’utilizzo di questo strumento ha reso possibile raccogliere informazioni usufruendo di un contatto diretto con essi.

Avendo avuto la collaborazione degli insegnanti e dei dirigenti sportivi, i quali hanno dato un sostegno nel facilitare la raccolta dei dati, l’indagine si è svolta in maniera lineare ed anche se è stato scelto un campione di soggetti non molto ampio, ha comunque permesso di documentare un’immagine forte e veritiera della situazione. Le interviste sono state condotte senza interventi e controlli di terze persone, ma con l’autorizzazione degli intervistati, affermando la possibilità di prendere appunti sulla conversazione, mentre per quanto riguarda i bambini essendo minorenni, le domande sono state poste ai genitori, i quali sono stati disponibili nel farsi intervistare.

Per analizzare quanto espresso sopra è stato selezionato per ciascun ente un campione ristretto di persone, per quanto riguarda il centro polivalente del C.U.S., è stato selezionato un campione composto da: 10 anziani compresi tra i 55-70 anni, 35 adolescenti/adulti inclusi tra i 18-35anni, ed infine 35 bambini compresi tra i 6-12 anni. Mentre per quanto riguarda l’U.I.S.P. il recupero del materiale è stato più difficile, poiché le varie associazioni, affiliate alla U.I.S.P., non erano disponibili a far parte della ricerca, nonostante ciò è stato possibile intervistare 10 anziani compresi tra i 65-70 anni, ed inoltre altre 5 persone anziani che praticano attività di AFA, purtroppo è stato possibile documentare la realtà dei bambini attraverso la dichiarazione dei genitori di solo 10 di essi compresi tra i 7-10 anni. Di seguito verranno descritti i vari risultati ottenuti dall’indagine.

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1.1 C.U.S. Pisa

Il centro universitario sportivo (C.U.S.) è presente nel cuore della città pisana, presso il suddetto ente è possibile accedere alle tante discipline rivolte alle diverse fasce d’età dei soggetti. Uno degli obiettivi che si pone la direzione è quella di realizzare nel centro della città un luogo di accoglienza, attirando tutta la popolazione in attività anche non sportive, organizzando eventi come ad esempio il carnevale per i bambini, oppure ospitando eventi mondiali di sport come ad esempio la giornata nazionale dello sport27, sotto l’egida del C.O.N.I., ed è una grande soddisfazione per tutto il team vedere come in occasioni di questi eventi molte persone si recano presso i loro impianti.

La prima indagine svolta presso il centro si è focalizzata sulle persone anziane, alle quali sono state somministrate delle domande al fine di scoprire il motivo del perché si sono rivolti al C.U.S., e la motivazione che li ha spinti a dedicarsi all’attività fisica.

L’indagine è iniziata facendo una semplice domanda “Da giovane ha mai praticato qualche sport?” e le risposte sono state molte varie, alcuni di essi hanno risposto che da giovani hanno praticato dello sport seppur non nelle stesse modalità odierne perché purtroppo i tempi erano diversi ed i genitori non avevano la possibilità economica di poterli iscrivere presso centri specializzati e, soprattutto, i centri sportivi erano in minor numero rispetto ad oggi ed erano collocati lontani dalle proprie case; nonostante ciò cercavano comunque sempre di essere attivi facendo passeggiate, escursioni con l’utilizzo della bici.

In particolare, si sono appassionati allo sport perché l’unico modo per poterlo praticare era a scuola, dove la disciplina più diffusa era la pallavolo e la ginnastica.

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La Giornata Nazionale dello Sport, lanciata dal CONI nel 2003 è dedicata alla promozione di tutte le discipline sportive, con eventi e manifestazioni in molti comuni italiani, in coordinamento con le associazioni e gli organismi sportivi operanti nel territorio ed insieme agli Enti Locali;

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La maggior parte dei soggetti intervistati ha fatto presente che raggiunta una certa età diventa quasi un obbligo praticare sport per la salute, molti di essi fanno parte dell’associazione “Amici del Cuore” e “C.P.C.P. UNI.DEA”, ed avendo una convenzione con il C.U.S. è molto conveniente praticare attività presso di loro, anche perché tra le tante strutture presenti a Pisa la loro è molto accogliente, riscaldata, attrezzata, hanno dei docenti molto preparati e poi risulta importante la disponibilità di un parcheggio gratuito nei pressi del centro. Nella continuazione dell’intervista è emerso un aspetto importante, e cioè che per loro praticare attività fisica è vitale per continuare ad essere attivi, soprattutto continuando a praticarla hanno visto dei miglioramenti sia a livello fisico, come ad esempio riflessi pronti, articolazioni che non fanno più tanto male, ma è utile anche per sfogare un pochino di stress accumulato in tanti anni, ma anche per trovare un modo per uscire dalla routine e trascorrere quell’ora in compagnia di persone piacevoli, perché credono che la finalità dello sport non sia solo quello di cercare di tenere il corpo in movimento per controllare alcune malattie come ad esempio il diabete, l’obesità, ma anche quello di creare momenti di socializzazione, e raggiunta una certa età è utile anche quello per sentirsi ancora parte della comunità.

Soprattutto avendo più tempo libero essendo fuori dal mondo lavorativo, è un modo per poter occupare la giornata. Alcune persone, soprattutto di sesso maschile, hanno infatti dichiarato che in gioventù non si erano dedicati molto a praticare dello sport perché i ritmi lavorativi non lo permettevano, così come gli impegni familiari e questo li ha portati a trascurarsi per un pochino d’anni, però raggiunta la terza età ed avendo più tempo per se stessi hanno deciso di occuparlo facendo qualcosa per la loro salute.

Ciò che accomuna le tante risposte riguarda il motivo del perché si sono rivolti al C.U.S., pur avendo la città di Pisa molte altre strutture dedicate al fitness, ed è che la struttura è vista ai loro occhi come un ambiente familiare, è confortevole, attrezzata, idonea, e si recano volentieri, anzi quando non possono recarsi per motivi personali è come se mancasse qualcosa nella loro giornata, questo perché si è creato un clima quasi familiare tra i partecipanti alle varie attività. Sono

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anche contenti di questa realtà perché la ritengono l’unica sul territorio pisano che sia in grado di permettere a chiunque, anche disabili, di usufruire dei loro impianti, ed organizzando vari eventi permettono l’incontro e la condivisione di valori di solidarietà.

Proseguendo nell’interviste, le signore hanno dichiarato che al giorno d’oggi si vive con ritmi che sono diventati sempre più frenetici, anche se non lavorano più sono comunque un punto di riferimento per i propri figli nell’accudire i nipoti e questo può portare a dei momenti di pigrizia nell’affrontare l’ora di ginnastica però riconoscono l’importanza di fare sport, infatti lo consigliano a tutte le loro amiche che sono nella stessa situazione, perché è utile raggiunta una certa età continuare ad essere attive, soprattutto è utile per continuare a sentirsi vive. L’importante è sapersi organizzare, anche perché per loro fare sport è importante per prendersi cura di loro stesse, è come se investissero su di loro, e ciò le rende felice soprattutto perché hanno accanto delle persone che li appoggiano e li spronano tra cui i figli, i quali sono molto contenti nel vedere i propri genitori attivi, perché ciò non fa altro che rassicurarli sulla loro condizione di salute. Una sorpresa documentata purtroppo in maniera non approfondita, perché non disposti a farsi intervistare, è stata quella di vedere comunque molte persone di una certa età correre lungo il percorso vita che circonda il centro, utilizzare i vari attrezzi all’esterno, e vedere come anche dall’abbigliamento prendessero sul serio quell’ora per dedicarsi a loro stessi, a cercare di essere comunque attivi nonostante l’età.

Ulteriore dato che è subito saltato all’occhio durante le varie sedute di intervista effettuate, è quello che le persone anziane frequentanti le strutture ed i corsi del C.U.S. si mostrano particolarmente convinti ed entusiasti di praticare sport, si attrezzano anche con materiale specifico per le varie discipline, ed è stato possibile desumere che detti soggetti non si recano alla struttura solo per trascorrere del tempo fuori dalla propria casa o per evadere dalla routine quotidiana, ma con la finalità di coltivare una vera passione per l’attività sportiva. Un’ulteriore indagine svolta all’interno del centro si è focalizzata nel documentare le varie attività rivolte ai bambini, i quali già a partire dai 4 anni

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hanno la possibilità di sperimentare la pratica sportiva, ma sono presenti anche altre attività che riguardano qualsiasi fascia d’età.

I bambini dai 7-8 anni , ad esempio, posso prendere parte alle attività “gioco sport”, dove hanno la possibilità ogni mese di sperimentare uno sport nuovo. Per poter documentare questa realtà, e non potendo intervistare direttamente i bambini perché minorenni, sono state rivolte le varie domande ai genitori, i quali sono stati molto disponibili.

Alla prima domanda “Perché ha deciso di far praticare dello sport a suo figlio? in molti hanno risposto che è molto importante farla praticare fin da piccoli, è utile per la loro crescita muscolare e li aiuta anche nel rapportarsi con il resto del gruppo, far nuove amicizie. Sono molto contenti nel vedere che il proprio bambino si diverte, e si reca volentieri, anzi molto spesso è proprio il bambino che ricorda al genitore il giorno della lezione.

La motivazione che ha spinto però i genitori ad iscrivere i propri figli, è stata soprattutto la voglia di vederli attivi come lo erano loro da piccoli, la maggior parte dei genitori ha un passato da atleta o da istruttore, purtroppo con gli impegni lavorativi e familiari hanno dovuto abbandonare questa passione, ed il piacere di vederli crescere in maniera sana li ha spinti a trasmettere ai propri figli questa passione. Pur spinti dai genitori a far sport però si recano volentieri presso la struttura, riescono a conciliare le ore di sport con la scuola e tutto ciò , almeno per il momento, sembra divertire i bambini senza stressarli troppo, però ciò che spaventa un pochino i genitori è se un giorno il proprio figlio decidesse di intraprendere uno sport a livello agonistico, questo perché lo ritengono un mondo troppo complicato, violento, sporco e si perderebbe il vero volto dello sport. Credono che la finalità dello sport fin da piccoli possa essere utile anche per insegnare le giuste regole, rispettare l’avversario, imparare anche dalle sconfitte subite da una partita andata male, però sempre restando nella giusta dimensione, difatti sono contenti degli istruttori presenti nella struttura, perché sono molto preparati e riescono a rapportarsi ai bambini in maniera semplice, facendoli appassionare ad uno sport ma senza avere la pretesa di prepararli per un futuro agonistico.

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La motivazione che ha spinto i genitori a recarsi presso tale centro è stata soprattutto perché è un luogo facilmente accessibile, è idoneo, attrezzato, i vari istruttori sono preparati, però lamentano il veder chiuso il bar all’interno da molto tempo, non che fosse necessario però almeno avere un luogo dove poter aspettare i bambini, e gustare un caffe in compagnia.

I bambini dai 9-10 anni possono prender parte alle attività legate a “scuole di sport” , con l’obiettivo di indirizzarli ad uno o più sport specifici. Sono stati intervistati i genitori dei bambini che praticano sport tra cui calcio, hockey, pallavolo, basket, rugby.

Le prime interviste riguardano i genitori che hanno le bambine che praticano la pallavolo. Ciò che accomuna un pochino tutte le ragazze è che pur avendo fatto altri sport come danza e nuoto, spinte dai genitori e poi abbandonate per lo scarso interesse personale, la pratica della pallavolo è stata una loro scelta, e ciò fa piacere ai genitori perché ritengono importante praticare sport per la crescita fisica.

Attraverso le interviste è emerso un aspetto molto particolare, la maggior parte dei genitori fa praticare sport ai propri figli, alcuni ne hanno più di uno e li invoglia a fare sport per la salute, però a non praticarlo sono proprio i genitori. Purtroppo a causa dei ritmi lavorativi e familiari, gli stessi hanno dichiarato di avere poco tempo per se stessi e preferiscono invece dedicarlo alla crescita dei figli, cercando in tutti i modi di conciliare le ore di lavoro e di studio. Difatti, sono contenti della struttura perché essendo al centro della città è molto accessibile, soprattutto riferiscono di apprezzare la possibilità di un parcheggio gratuito, la ritengono idonea, attrezzata, e ciò permette di essere sereni nel portare i figli e soddisfatti nel vederli seguiti da personale preparato.

Durante le interviste è emerso un aspetto molto particolare, i vari genitori sarebbero molto contenti se il proprio figlio continuasse in uno sport agonistico, questo perché credono che lo sport possa insegnare le regole per poter affrontare qualsiasi difficoltà che la vita propone, soprattutto se svolgono uno sport di squadra perché lì emerge il valore dell’unità, del farsi forza insieme per il bene della squadra, anche se temono che purtroppo il mondo agonistico possa

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nascondere un lato negativo, portare all’ossessione del primato, però l’importante è fare qualcosa che piaccia.

Le altre interviste sono state rivolte ai genitori di bambini che praticano il calcio, che rientrano in un range tra i 7 e i 12 anni. Una caratteristica che accomuna tutti gli intervistati, è che pur avendo figli in tenera età, gli stessi hanno già praticato vari sport, tra cui nuoto, tennis invogliati però dai genitori, difatti ciò ha portato all’abbandono della pratica sportiva perché non rientrava nell’aspirazione del figlio, mentre l’hanno visto davvero contento frequentando il corso di calcio. Alla domanda “ Perché ha deciso di far praticare sport a suo figlio”, molti genitori hanno risposto che è molto importante soprattutto per la formazione del carattere, frequentando uno sport di squadra si imparare nel rispetto dell’avversario, nell’affrontare le sconfitte, però alcuni genitori avrebbero preferito uno sport di squadra diverso dal calcio perché lo ritengono troppo violento. Difatti non vorrebbero che il proprio figlio intraprendesse uno sport a livello agonistico per il semplice motivo che ai loro occhi appare un mondo scorretto, fatto di troppi sacrifici, competizione mentre vorrebbero che si godesse lo sport nella sua purezza.

Per alcuni genitori la motivazione che li ha spinti ad iscriverli presso tale centro, è che pur facendo delle semplici gare si resta sempre nell’ambito del puro gioco rispetto ad altre associazioni che spingono già da piccoli verso uno sport di carattere agonistico. Ritengono la struttura molto idonea, attrezzata per qualsiasi eventualità, come ad esempio la presenza della cassetta pronto soccorso, gli allenatori preparati ed essendo nel cuore della città facilmente accessibile. Difatti molti bambini continuano le attività dei campi solari all’interno dell’ente, e sono molto soddisfatti nel vedere il proprio figlio contento e recarsi volentieri per trascorrere un’oretta insieme ad altri bambini.

Un’ulteriore indagine ha riguardato i bambini dell’hockey compresi tra i 6 e gli 11 anni. La motivazione che ha portato questi bambini a frequentare questo sport scaturisce dall’amore che i propri padri hanno trasmesso, infatti alcuni genitori hanno frequentato fin da piccoli questo sport trasmettendo questa passione ai propri figli, e sono molto orgogliosi di ciò, soprattutto perché anche con gli

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impegni lavorativi riescono comunque a svolgere questo sport ed avere così qualcosa in comune con i propri figli. Alcuni genitori hanno dichiarato che essendo uno sport un pochino insolito, non hanno mai però stimolato i propri figli nel praticarlo, ma li hanno sempre lasciati liberi di scegliere, invogliandoli solo nel praticare uno sport, perché ritengono sia fondamentale fin da piccoli svolgerlo per la crescita muscolare.

Credono che lo scopo dello sport sia soprattutto quello di insegnare le giuste regole dello stare insieme, ed uno sport di squadra è molto utile per questo perché si ha sempre il confronto con l’avversario, e creare l’unione di gruppo per arrivare ad uno scopo comune. Anche se hanno timore dello sport agonistico perché è sempre visto come un mondo dove prevale semplicemente la competizione, se il proprio figlio vorrebbe intraprendere questa carriera gli staranno sempre vicino per appoggiarlo in ogni sua scelta.

Ciò che accomuna tutte le risposte riguarda il perché si sono rivolte al C.U.S. avendo la città di Pisa molte altre strutture, e la motivazione è stata che secondo loro solo questo ente è all’altezza di poter far praticare questo sport in maniera sicura, professionale ed è una struttura molto attrezzata per ogni eventualità. Dalle interviste svolte è emerso un particolare davvero sorprendente, alcuni genitori hanno dichiarato che purtroppo la città di Pisa è ancora un pochino indietro nella divulgazione della pratica sportiva come fonte di benessere, non ci sono aree attrezzate dove far sport, piste ciclabili inesistenti oppure disagiate, ed anche se organizzano eventi come ad esempio le maratone ed altro, non sono mai organizzate in maniera adeguata.

All’interno del centro è stato possibile poter parlare con delle ragazze comprese tra i 13-14 anni, appartenenti alla Volley Ball Club di Calci, dove spesso per i loro allenamenti si appoggiano alla struttura del C.U.S.. Queste ragazze svolgono uno sport a livello agonistico, fanno campionati regionali ed anche provinciali. La prima domanda posta è stata “ Perché hai iniziato a fare sport, come mai questa disciplina e perché in maniera agonistica”, le risposte sono state sorprendenti. La maggior parte delle ragazze fin da piccole hanno sempre praticato sport come ad esempio danza, nuoto e ginnastica artistica, però hanno

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trovato la loro dimensione e il fulcro del loro interesse sportivo nella pallavolo. Ritengono sia fondamentale svolgere sport per la crescita fisica ma soprattutto è importante farlo in uno sport di squadra perché ciò insegna sempre ad aiutarsi nel momento del bisogno, a fidarsi degli altri ed affrontare qualsiasi difficoltà in gruppo, e ciò è importante per affrontare con uno spirito diverso qualsiasi