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CAPITOLO SECONDO

1. Quale ruolo ha lo sport nella società odierna

Lo sport è sempre stato uno strumento fondamentale per la crescita della persona, e nel corso dell’ultimo secolo ha avuto un’importanza sociale tale da catturare l’attenzione di molti studiosi della realtà sociale, oltre a filosofi, economisti e legislatori. La sociologia dello sport è una disciplina che muove i primi passi solo nella seconda metà del Novecento, il motivo di tale tardo sviluppo risiede nel fatto che prima di allora, le attività sportive non avevano la rilevanza collettiva che hanno oggi, dato che le stesse erano praticate solo dalla classe d’élite, mentre col passare dei secoli sono diventate uno dei principali strumenti praticati della società di massa.

L’attività sportiva comprendeva soprattutto i giovani maschi, ed il resto della popolazione, come ad esempio le donne, le persone anziane ed i disabili, erano scarsamente coinvolti se non del tutto esclusi dalla suddetta attività.

Oggi invece, grazie a numerosi interventi legislativi, tra i quali possiamo ricordare la Carta Europea dello Sport (Consiglio d’Europa, Rodi 1992), tale attività ha conosciuto maggiore diffusione anche tra coloro che a lungo sono stati esclusi.7

Nel corso degli anni Ottanta e Novanta, assistiamo all’accentuazione di fenomeni, già in passato molto rilevanti, tra i quali possiamo ricordare la discriminazione sessuale e sociale tra uomini e donne, ed è stato proprio il parallelismo tra questi eventi e l’evoluzione, sia culturale che sociale dello sport a dare una forte spinta al fine di iniziare a cercare delle soluzioni ai problemi del suddetto periodo storico, grazie anche alla realtà presente nel mondo sportivo, il quale già da decenni risultava, per determinati aspetti, più avanzato della società e dell’ambito storico in cui si collocava.

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Proprio come precedentemente affermato, in seguito a vari mutamenti socio- culturali, assistiamo negli ultimi decenni al superamento della diseguaglianza tra i sessi e, soprattutto nei paesi sviluppati abbiamo l’accesso delle donne in lavori dove precedentemente erano escluse, così possiamo vedere anche il loro accesso nell’attività sportiva, con compiti anche prestigiosi e dirigenziali (Martelli, Porro, 2013:68).

Lo sport nel Novecento rappresenta una forma di intrattenimento, una passione che accomuna milioni di persone ed attraverso la sua comparsa nel mondo dello spettacolo, l’ambito sportivo oltrepassa i confini del passato fino a raggiungere una diffusione di massa tale da far riempire anche interi stadi in occasione di eventi importante come ad esempio i derby o altre manifestazioni sportive di particolare risonanza, occupare una quota fissa nelle pagine dei quotidiani, nei programmi televisivi sportivi fino a prendere spazio all’interno dei comunicati radiofonici.

C’è un filo che collega il rapporto tra la disciplina sportiva, cultura e tempo libero, ed è dimostrato dal fatto che lo sport produce una quantità di concetti ed immagini che la società fa propri, fino a diventare il nucleo delle comunicazioni, dei media, perfino nel comunicare un tipo di pubblicità. Nella nostra società lo sport però viene ad assumere un significato non solo come spettacolo, e quindi cercare di raggiungere degli obiettivi che si avvicinano ai nostri idoli sportivi, ma in particolare un concetto del fare sport, sentirsi attivi, infatti possiamo distinguere due aspetti, da un lato quei soggetti che praticano sport ad alti livelli e dall’altro coloro che invece svolgono attività sportiva a livello amatoriale o che lo seguono da spettatori.

Lo sport, praticato ad alti livelli, può essere collegato anche al concetto di Nazione, può diventare simbolo di un paese, lo sperimentiamo ogni giorno ad esempio attraverso il calcio, ma è possibile evidenziarlo anche attraverso altre pratiche sportive, dove è possibile unire tutti gli appassionati e creare una identità (Bausinger, 2006).

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1.1 Globalizzazione

Lo sport accresce la sua massima diffusione soprattutto con l’avvento della globalizzazione, fenomeno mondiale che riguarda non solo la circolazione di persone e idee, ma attua connessioni, e legami. A porre le fondamenta di questa interdipendenza planetaria è stata soprattutto l’epoca moderna, anche grazie ai progressi tecnologici a cui abbiamo avuto accesso, come la connessione dei social networks, grazie ad essi la globalizzazione erode i confini nazionali, integra le economie, le culture e le tecnologie (Martell, 2011).

Attraverso questo processo i valori dello sport subiscono un mutamento socio- culturale, che si riconduce ad un processo di civilizzazione (Elias, 1988), ed attraverso l’autocontrollo delle emozioni, nella società moderna, lo sport è diventato un intrattenimento di massa. Tuttavia, nella seconda metà del XX° sec. assistiamo alla nascita di uno sdoppiamento nel concetto di pratica sportiva, abbiamo la distinzione tra due modelli di sport, quello praticato ad alti livelli dai professionisti, e quello praticato dalla maggior parte delle persone, cioè lo sport orientato verso una finalità di benessere psico-fisico (Martelli, Porro, 2013:59). Le molte società sportive svolgono all’interno di una società una funzione strumentale, dato che ogni persona cerca di appartenere ad un gruppo sportivo con cui immedesimarsi, dove vedere realizzati i propri ideali, dove sentirsi parte di un qualcosa e decidere così di farne parte, le associazioni attraverso l’attuazione di programmi cercano di essere dei punti di riferimento, non solo per gli adolescenti, ma anche per tutte le altre persone, incluse anche gli anziani, che cercano un cambiamento del proprio sé, il quale viene soddisfatto attraverso l’esperienza sportiva (Porro, 2006).

Una delle caratteristiche principali che le varie organizzazioni dovrebbero avere, riguarda in primis la propria identità, cioè che cosa sono in grado di fare, cosa offrono sul mercato, non solo riguardo a beni materiali ma anche quali valori, identità, quale benessere culturale riescono a vendere.

Il concetto che emerge, nel secolo attuale, è quello che lo sport è aperto e libero per tutti i cittadini, un modello culturale in contrapposizione a quello del passato,

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dove la pratica sportiva è in funzione di una soddisfazione relativa, cioè ci si approccia allo sport in base alle proprie esigenze ed alle proprie aspettative (Ibid).

Focalizzando l’attenzione sull’aspetto del guadagno e della ricerca di una visibilità ad ogni costo, è necessario effettuare una doverosa considerazione, ossia se, ancora oggi, lo sport può rappresentare una scuola dove si assimilano i valori del rispetto dell’avversario e delle regole, oppure si traduce tutto ad una mera questione economica.

Da secoli lo sport contribuisce alla formazione ed alla crescita personale, rendendo le persone dei campioni, o comunque degli atleti, qualsiasi disciplina sportiva dovrebbe avere questa finalità ed esaudire la volontà di chi vi si approccia per qualsivoglia motivo, come tenersi in forma, divertirsi o semplicemente fare amicizie. Non bisogna però cadere nell’errore che il rapporto sport-educazione sia automatico, non basta inserire dei ragazzi in una squadra o in un’altra attività per far scattare il rispetto per le regole, il rispetto verso se stessi e quindi non cercare di spingersi oltre i propri limiti e tradire i valori dello sport, per un mero risultato egoistico assumendo anche sostanze illegali, come quelle dopanti.

Il fenomeno sportivo nella società attuale racchiude in sé diverse sfaccettature, da un lato si pone come strumento di aggregazione tra gli uomini, dall’altro però si rende protagonista di una distruzione di valori che passa attraverso episodi di violenza, di frode economica, episodi di razzismo, fino all’illusione della gloria, spingendo anche giovani ragazzi a fare uso di sostanze illegali pur di arrivare all’obiettivo, che non sarà altro che economico. Per poter sfruttare appieno il potenziale che può dare lo sport, è necessario che gli allenatori, i vari centri sportivi, le associazioni, la scuola e la famiglia, siano in grado di assumersi un ruolo principale, e non semplicemente a rivestirne uno secondario, difatti è da loro che i ragazzi devono imparare il vero valore dello sport attraverso i doverosi sacrifici.

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Sono le stesse persone che lo praticano che saranno in grado così di trasmettere, alle generazioni future, tutto il vero valore dello sport più puro, fatto di sacrifici e di ricompense personali (Di Palma, et al.,2016:59).

1.2 Lo sport attraverso gli autori. Elias-Dunning-Guttman

Un contributo importante al concetto di sport ed alla sua funzione sociale ci proviene dalla riflessione di Norbert Elias ed Eric Dunning nel loro elaborato “Sport e aggressività (1989)”, i quali hanno identificato nella sportivizzazione la strada privilegiata che porta alla civilizzazione occidentale. La loro analisi parte dalla premessa che, senza un processo evolutivo, risulta complesso riconoscere e comprendere gli elementi distintivi dei vari sport. Gli autori, nella loro indagine, hanno cercato di dare una risposta ad alcune domande, del tipo, come mai le persone usano il proprio tempo libero per partecipare, oppure assistere, a degli sport dove, in alcuni casi, non si usa forza fisica per annientare l’avversario ma, esclusivamente, nel potersi immedesimare e sfogare la propria aggressività immedesimandosi negli atleti che seguono? Come si può caratterizzare la società in cui ci troviamo?

L’evoluzione dello sport viaggia di pari passo con il processo di sviluppo storico- sociale, basta pensare ai giochi dell’antichità, dove la violenza era consuetudine fino ad arrivare ad una sensibilità nei confronti della stessa. Uno sport che ha mutato di significato è stato soprattutto la boxe, dove in tempi passati le gambe e le mani erano le armi, fino all’evoluzione attraverso l’introduzione di guantoni, caschetto, paradenti, tutto è rivolto a contenere atti di violenza, e praticarlo solo per puro divertimento.

Gli autori nella loro disamina, non negano la natura violenta che caratterizza l’essere umano, ma affermano che la disponibilità a controllare gli impulsi è un aspetto intrinseco e personale. Essi ritengono che, se non guardiamo agli sport attraverso un approccio evolutivo, è difficile percepire e capire le caratteristiche che distinguono i vari sport, la ricerca sulla sportivizzazione dei passatempi porta alla ricostruzione del processo di civilizzazione attraverso passaggi essenziali,

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come un’azione repressiva dell’istinto attraverso un controllo delle emozioni, dell’aggressività, dall’assimilazione di norme delle varie istituzioni, e tutto ciò costituisce l’intero sistema della società di massa. Gli stessi ritengono che esistono regole da preservare nello sport, ma che tuttavia vanno sempre confrontate con le regole sociali (Elias, Dunning, 1989).

La sportivizzazione viene intesa non solo come regolarizzazione delle attività sportive a partire dalle discipline più antiche fino alle pratiche sportive moderne, ma come una diffusione di stili di vita e modelli di comportamento, i quali sono ispirati dalla trasformazione culturale dello sport in connessione con il mutamento sociale.

Tale civilizzazione viene associata ad un’azione repressiva dell’aggressività, degli istinti e di assimilazione delle norme che diventano funzionali alla formazione di aspetti della personalità dell’individuo, e la comparsa dello Stato nella modernità segue di pari passo il consolidamento di organismi e mezzi efficienti volti a garantire il controllo e l’ordine pubblico. Lo sport diventa qualcosa di più di un semplice gioco o di competizioni, esso nell’arco di secoli, ha assunto una vera e propria istituzione sociale, a tal punto che i giovani vedono nei campioni sportivi modelli da imitare e con cui identificarsi, una tifoseria, ad esempio, costituisce proprio un gruppo la cui identità si viene a creare attraverso questa appartenenza (Ibid).

Un altro importante autore è lo studioso Allen Guttmann, il quale nel saggio “Dal rituale al record (1978)” sostiene che le competizioni sportive si differenziano molto da quelle del passato, evidenziando come lo sport sia soprattutto un’istituzione moderna.

L’autore evidenzia così sette parole chiave che esemplificano, a suo giudizio, i tratti distintivi della modernità sportiva: la prima caratteristica che prende in considerazione è il "secolarismo", dove con l'avvento della modernità e della società industriale, lo sport è separato dagli atti religiosi ed è collegato a una sorta di "religione civile" che privilegia il razionale e non il magico-mistico;

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la seconda caratteristica è il "principio di uguaglianza per tutti", in cui lo sport abolisce ogni tipo di discriminazione, permettendo l’accesso alle competizioni a soggetti sociali prima esclusi (ad esempio le donne);

la terza caratteristica è la "specializzazione", nella pratica sportiva si afferma il principio generale della divisione del lavoro, presupposto necessario della civiltà industriale. Nasce così una pluralità di mansioni e di competenze distinte, non solo all’interno dell’attività agonistica (sport di squadra), ma anche a contorno di essa (allenatori, fisioterapisti, ecc.); la quarta caratteristica è la "razionalizzazione dello sport”, dove esso si sottopone sempre più a logiche basate su razionalità ed efficienza, sottomettendosi a regole dettagliate; la quinta caratteristica è la "burocratizzazione dello sport moderno", che nasce con l'obiettivo di organizzare, controllare e determinare l'attività sportiva; la sesta caratteristica è la "quantificazione", si tratta di ottenere le migliori prestazioni possibili nel minor tempo possibile, ovvero quando compare una delle categorie chiave dello sport moderno, che è il "record sportivo". Il record è legato così strettamente all’identificarsi con "migliore"; ed infine l’ultima caratteristica che prende in considerazione è la “ricerca del record” dove il confronto tra situazioni agonistiche, distanti nel tempo e nello spazio, modifica radicalmente la natura della competizione (l’atleta gareggia non solo con chi gli è fisicamente vicino, ma anche con persone che non conosce) ed i limiti umani vengono costantemente sfidati (Guttmann, 1978).

1.3 Benefici dello sport

Quando si parla di sport e di attività fisica, questa viene comunemente associata ai benefici che apporta, come, ad esempio, la prevenzione del diabete, migliora la circolazione del sangue, stimola il metabolismo e quindi può aiutare nella prevenzione contro l’obesità, aiuta nel favorire il sonno, migliora l’umore e combatte la depressione, in pratica non praticarla è come vivere senza avere goduto appieno delle nostre capacità (Pozzobon, 2017).

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“La salute viene creata e vissuta dagli individui nella sfera della loro quotidianità, là dove si gioca, si impara, si lavora, si ama. La salute nasce dalla cura di se stessi e degli altri, dalla possibilità di prendere decisioni autonome e di poter controllare la propria condizione di vita come pure dal fatto che la società in cui si vive consenta di creare le condizioni necessarie a garantire la salute a tutti i suoi cittadini”(Carta di Ottawa, 1986)8.

Si svolse ad Ottawa, nel 1986, la prima conferenza internazionale sulla promozione della salute, con l’obiettivo di tracciare le linee guida per un benessere psico-fisico rivolta a tutte le persone. La salute diventa una risorsa indispensabile, ognuno ha il diritto di prendersi cura di se stesso e la carta pone come obiettivo quello di mettere gli individui nella condizione di poter raggiungere il proprio potenziale di salute, e questo si ottiene solo con l’intervento di tutti gli altri organi come il governo, la sanità pubblica e l’organizzazione mondiale della sanità.

La Carta di Ottawa, concentra il proprio obiettivo nel promuovere una campagna rivolta alla tutela della salute, in modo tale da poter permettere a tutte le persone di avere una visione oggettiva del proprio stato di salute ed, in particolare, delle conseguenze dannose che potrebbero scaturirsi in caso di una cattiva preservazione del proprio corpo, questo al fine ultimo di indirizzarli verso dei corretti stili di vita per la tutela della propria salute.

La salute diventa una risorsa per un intero paese, a livello sociale, economico e politico, essa diventa così una responsabilità non solo per il settore sanitario ma va oltre, interessando altri organi e puntando così, attraverso la sua promozione, a far avere più consapevolezza sugli stili di vita sani e sui comportamento a sostegno della salute. La conferenza pone come obiettivo anche quello di spingere tutti i vari paesi a mettere in campo strategie e programmi per divulgare la promozione per migliorare la salute dei propri cittadini (Carta di Ottawa, 1986).

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La prima conferenza internazionale per la promozione per la salute fu stipulata il 21 novembre 1986 ad Ottawa.

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La maggior parte delle persone si approccia all’attività fisica in maniera superficiale, non rendendosi conto che tutto ciò può portare a gravi conseguenze per la propria salute, e con il passare del tempo questi modi di fare ed i comportamenti tenuti nel corso della propria vita, avranno serie ripercussioni su questi determinati soggetti. Molto spesso, i termini attività fisica, esercizio fisico e sport, vengono utilizzati come sinonimi, ma in realtà hanno dei significati diversi.

L’attività fisica comprende i vari movimenti del corpo che vengono svolte in maniera spontanea, sono comprese quelle attività quotidiane come ad esempio camminare, far la spesa, mentre l’esercizio fisico si estrinseca in tutti i movimenti programmati e ripetuti, il cui fine è il miglioramento della forma fisica e della salute come ad esempio sollevare pesi, praticare attività cardio fitness, il nuoto. Da ultimo è necessario fare un’ulteriore differenziazione con il termine sport. Esso comprende, invece, tutte quelle attività fisiche che comportano situazioni competitive, strutturalmente organizzate, e sono sottoposte a regole.

La vita sedentaria incoraggia l’inattività, quando invece basterebbero pochi semplici movimenti, come andare a piedi invece di utilizzare la macchina, andare in bici invece di utilizzare trasporti come i bus, piccole e semplici nozioni per incominciare ad amarsi (Cereda, 2016).

Svolgere attività fisica apporta molti benefici nel combattere stili di vita errati e malattie, come ad esempio l’obesità, tuttavia i vari cambiamenti che l’era tecnologica e moderna ha portato, come l’avvento di internet e quindi la possibilità di avere giochi on-line, ed essere telespettatori di eventi sportivi, ha portato anche ad un cambiamento nelle abitudini, e soprattutto ad una progressiva mancanza di nuove motivazioni nel praticare qualsiasi attività fisica, con il rischio per la salute.

Ciò porta nel XXI° secolo ad avere ragazzi inattivi, obesi ed il mondo del fitness, il cui fine è quello di diffondere uno stile di vita sano, può contribuire alla prevenzione di uno stile di vita scorretto, divulgando e spronando a prendersi cura di se stessi. L’attività motoria, come espresso in precedenza, ha subito un cambiamento nel corso dei secoli, nel XX° secolo tale attività viene ad assumere

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soprattutto una finalità ed una giustificazione sociale, difatti tutte le nazioni adottano campagne di propaganda per diffondere uno stile di vita sano, dove l’alimentazione e la pratica sportiva rappresentano i due pilastri principali (Martelli, Porro, 2013).

1.4 Lo sport secondo le istituzioni

L’Unione Europea identifica, nel ruolo sociale ed educativo dello sport, il punto centrale di riferimento per tutto l’arco temporale della vita degli individui, e tutti gli Stati membri dell’Unione Europea, adottano comportamenti diversi in base a come viene considerata la pratica sportiva nel proprio paese, difatti ogni stato adotta un proprio regolamento in base al quale viene regolato il sistema sportivo nazionale. A seguito di molteplici riunioni, dove hanno partecipato tutti gli stati membri, è stata redatta un’agenda con gli obiettivi che l’Unione Europea deve portare a termine nell’ambito dello sport, difatti l’azione dell’Unione Europea contribuisce agli obiettivi generali della strategia Europa 20209.

Vista ed esaminata la perdita di valori nello sport negli anni più recenti, i vari obiettivi che l’Unione Europea si è prefissa, sono quelli di riportare lo sport ai valori positivi, attraverso la collaborazione tra insegnanti, educatori, allenatori si dovrà migliorare così l’inclusione sociale attraverso l’istruzione, la formazione e migliorare la promozione dell’attività fisica a vantaggio della salute, alla lotta al doping e favorendo l’inclusione sociale nello sport anche alle persone con problemi di disabilità. La Commissione Europea si prefigge l’obiettivo di esaminare e vagliare le proposte per un miglioramento nello sport promosse dai vari Stati membri, e chiederà sempre la cooperazione degli stessi per continuare

9 La strategia Europa 2020 è il programma dell’UE per la crescita e l’occupazione. Si basa su una crescita

intelligente, sostenibile e inclusiva come mezzo per superare le carenze strutturali dell’economia europea, migliorarne la competitività e la produttività e favorire l’affermarsi di un’economia di mercato sociale sostenibile. I principali obiettivi riguardano l’occupazione, la ricerca e sviluppo, l’ istruzione ed infine la lotta alla povertà.

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nella direzione di un continuo miglioramento; difatti, ad una educazione appropriata dei valori dello sport, corrisponde una crescita della persona stessa10. Un’ulteriore organizzazione da prendere in considerazione, al fine di meglio comprendere l’impatto dello sport e la sua correlazione con la salute, è