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Con i dati ottenuti, siamo a questo punto in grado di determinare i prodotti che meglio si candidano ad una gestione Make to Stock.

Analizzando gli articoli per classe di fatturato si hanno le seguenti situazioni:

• Per quanto riguarda la classe A abbiamo tutti codici molto importanti visto il loro forte impatto sul fatturato, per i quali è pertanto opportuno garantire livelli di servizio elevati. I rischi di stock out devono essere minimizzati in quanto questi da un lato generano elevati costi, e dall’altro causano una perdita di fidelizzazione da parte dei clienti che acquistano questi prodotti. Perdita di fidelizzazione che può essere molto dannosa e non dev’essere sottovaluta: secondo quanto emerso dall’analisi incrociata infatti questi articoli sono comuni a molti clienti, tra i quali tutti quelli in classe A e B. Pertanto, eventuali rotture di stock, e in generale perdite di qualità su questa classe di prodotti, si ripercuoterebbero negativamente su tutti i clienti principali.

72 Da un punto di vista del ciclo vita, si tratta di articoli tutti a cavallo tra la fase di crescita e di maturità: c’è un mercato stabile di riferimento, come testimoniato dalla stabilità dei volumi di vendita dell’ultimo triennio, che l’azienda sta cercando di ampliare con l’inserimento di nuovi clienti.

Infine, da un punto di vista del consumo questa classe vede la presenza di articoli tutti con domanda ad elevata frequenza settimanale.

Queste considerazioni portano a concludere che per tutti gli articoli della classe A di fatturato sia opportuna la gestione MTS.

• Passando ai prodotti di classe B si hanno più situazioni da analizzare.

Per quanto riguarda il livello di servizio, questo deve rimanere elevato in quanto questa categoria di articoli ha un impatto complessivo del 30% sul fatturato. Dall’analisi incrociata prodotto-cliente è emerso che si tratta di prodotti che per la maggior parte dei casi sono venduti principalmente ad un solo cliente di fascia A e B: infatti su 16 articoli, 13 sono codici acquistati da un solo cliente di classe A o B, i restanti 3 invece condividono più clienti di classe A e B.

Dal punto di vista del ciclo vita anche in questo caso abbiamo prodotti con un mercato e dei clienti stabili di riferimento.

Dal punto di vista della frequenza di consumo si passa da articoli con frequenza di consumo regolare (Runners e Repeaters) i quali si candidano ad una gestione a scorta, e un articolo con frequenza d’ordine ridotta (PRODOTTO 17). Quest’ultima situazione, che appare come un’anomalia, è stata analizzata più nel dettaglio rivelando che l’articolo ha consumo stagionale, dovuto al cliente che lo acquista (dettaglio che non era emerso dall’analisi grafica in quanto la vendita è iniziata nel 2019). L’unico acquirente dell’articolo è infatti il CLIENTE 9, il quale è in attività solo in alcune stagioni dell’anno. Questo fatto determina che il consumo del PRODOTTO 17 diventi a sua volta stagionale. Pertanto, la gestione MTS non è adatta a questo articolo in tutti i periodi dell’anno, in quanto porterebbe ad un accumulo di scorte non necessario. Tuttavia, può essere utilizzata in maniera strategica appena prima i periodi di vendita, per livellare la produzione ed evitare di dover far fronte a picchi della domanda.

Vi sono poi due articoli per i quali non è opportuna la gestione MTS in quanto questa introdurrebbe un rischio elevato di avere dei costi legati alla deperibilità dei prodotti. Questi sono le due varianti di salame al cioccolato (PRODOTTO 22 e PRODOTTO 23) le quali vengono acquistate da un solo cliente. La frequenza d’ordine di questi articoli non assicura che vi sia compatibilità tra i tempi di giacenza delle scorte con la vita utile da garantire al cliente finale. Infatti, non vi è un consumo settimanale costante: nelle serie storiche vi sono casi in cui la domanda non si è manifestata anche per più di due settimane consecutive. Dal momento che la vita utile da garantire è di 33 giorni (75% della shelf life di 45 giorni) una permanenza di scorte per più di 10 giorni rischierebbe di compromettere la qualità finale, con conseguenti costi. Dunque, per questi articoli è opportuno mantenere una gestione MTO/ATO come quella attuale, in cui la produzione è tirata dagli ordini cliente.

Per il resto degli articoli, anche per quelli della classe dei Repeaters, risulta opportuna una gestione Make to Stock. Trattandosi infatti di prodotti surgelati, anche se la frequenza non è da Runners, il rischio per la qualità finale del

73 prodotto rimane basso. Bisognerà tuttavia fare attenzione nella fase di scelta dei livelli di gestione delle giacenze.

• Infine, per quanto riguarda la classe C si hanno prodotti con un minor impatto sul fatturato. Questo minor impatto è da associare al tipo di consumo, sia in termini di frequenza sia in termini di volumi di vendita: si tratta infatti di articoli con domanda a bassa frequenza e con volumi di riordino mediamente più bassi rispetto a quelli che si hanno per gli articoli di classe A e B. I clienti che acquistano questi articoli sono per la maggiore di classe C, ma in alcuni casi troviamo anche clienti di classe A e B. Ne segue che anche in questi casi è fondamentale fare attenzione al livello di servizio. Tuttavia, la gestione MTS non risulta sempre conveniente, e in alcuni casi è preferibile mantenere la gestione MTO attualmente utilizzata. Questa infatti permette una maggiore efficienza nella gestione di questa classe di codici per due motivi principali: in primis, i volumi di riordino sono tali da generare un fabbisogno di capacità produttiva ridotto, a cui l’azienda riesce a far fronte nel tempo di risposta disponibile. Pertanto, in questi casi la gestione Make to order è sufficiente per rispondere agli ordini garantendo un adeguato livello di servizio, anche senza la presenza di scorte di prodotto finito. Secondo, la ridotta frequenza di consumo aumenterebbe il rischio di permanenza elevata, oltre i limiti compatibili con la vita utile da garantire, finendo così per generare dei costi legati al deperimento dei prodotti.

Quindi, la gestione Make to stock è stata considerata idonea solo per i 3 articoli Runners, mentre è stata rifiutata per i Repeaters e per gli Strangers, per le motivazioni appena descritte.

L’ultima considerazione per questa classe di articoli riguarda un prodotto che si trova nella fase introduttiva del suo ciclo vita: è l’articolo “PRODOTTO 28”. Questo articolo infatti è da poco stato introdotto nel mercato e, nonostante fino ad ora abbia manifestato un consumo sporadico, deve essere monitorato in quanto nei prossimi mesi il tipo di consumo e i volumi d’ordine potrebbero variare in modo significativo. Quindi, sebbene attualmente la gestione MTO risulti la più idonea, questa andrà rivalutata nei prossimi mesi in base alla reazione del mercato

La tabella 5.5 riporta i codici ritenuti idonei ad essere gestiti con una logica MTS. Va detto che i risultati a cui si è arrivati, assieme alle analisi che le hanno prodotte, vanno considerate in modo dinamico, nel senso che le variabili analizzate possono variare anche in modo significativo nel tempo, pertanto devono essere monitorate e periodicamente analizzate.

74 Tabella 5.5: La tabella riporta i 25 articoli individuati per la gestione Make to stock e le loro

caratteristiche di consumo, in riferimento ai dati del 2019.