CAPITOLO II "L’IMPAIRMENT TEST SUGLI INTANGIBLE ASSETS NE
2.3 L’impairment test confronto fra carrying amount e recoverable amount
2.4.2 La determinazione del value in use
2.4.2.1 L’individuazione dei flussi finanziari
A prescindere dall’approccio utilizzabile dall’impresa nella stima del valore d’uso, occorre esaminare in dettaglio i caratteri qualificanti dei flussi finanziari attesi e i tassi di attualizzazione impiegati.
2.4.2.1 L’individuazione dei flussi finanziari
I flussi finanziari futuri dell’attività devono essere stimati dall’impresa facendo riferimento alle condizioni correnti di impiego della stessa al momento della stima, a prescindere dalle sue condizioni originarie di acquisizione. Non possono, perciò, essere inclusi i flussi finanziari in entrata o in uscita derivanti da una possibile ristrutturazione70 futura per la quale l’entità non si è ancora impegnata e da eventuali investimenti migliorativi non ancora sostenuti.
Lo IAS 36 ai fini della stima dei flussi di cassa impone una serie di regole da rispettare. Anzitutto, tale stima deve avvenire sulla base di proiezioni dei flussi finanziari derivante dal più recente piano budget o strategico approvato dalla direzione aziendale, i quali devono coprire un orizzonte temporale non superiore a cinque anni, futuri sono stati rettificate. Altrimenti, l’effetto connesso ad alcuni presupposti sarebbe calcolato due volte.
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Una ristrutturazione viene definita dallo IAS 36 al paragrafo 46 come “un programma
pianificato e controllato dalla direzione aziendale che modifica in maniera rilevante l’oggetto dell’attività intrapresa dall’entità o il modo in cui l’attività è condotta.” Lo IAS 37 “Provisions, Contingent Liabilities and Contingent Assets”, al paragrafo 72 precisa che “un’obbligazione implicita di ristrutturazione sorge quando l’entità:
a) ha un dettagliato programma formale di ristrutturazione che identifichi almeno: i) l’attività o la parte di attività interessata;
ii) le principali unità operative coinvolte;
iii) la localizzazione, la categoria e il numero approssimativo dei dipendenti che usufruiranno di indennità per la cessazione anticipata del rapporto di lavoro;
iv) le spese che verranno sostenute; v) quando il programma verrà attuato; e
b) ha fatto sorgere nei terzi interessati la valida aspettativa che l’entità realizzerà la ristrutturazione perché ne ha iniziato la realizzazione o perché ne ha già comunicato gli aspetti principali ai terzi interessati. Perciò, la ristrutturazione si considera avviata quando l’entità abbia sostenuto i costi del piano
di ristrutturazione formulato, oppure abbia suscitato, a seguito della comunicazione, valide aspettative circa la sua implementazione.
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salvo che un arco temporale più esteso sia giustificabile. La stima delle proiezioni dei flussi finanziari per un periodo più ampio, rispetto al periodo di proiezione analitica,
deve essere determinata per estrapolazione delle proiezioni fondate su
budget/previsioni, utilizzando un tasso di crescita71 stabile o in diminuzione, salvo che
un tasso crescente sia giustificabile.
Ai fini dell’impairment test nella stima dei flussi finanziari futuri l’entità deve considerare:
(a) “ le proiezioni dei flussi finanziari in entrata derivanti dall’uso continuativo dell’attività;
(b) le proiezioni dei flussi finanziari in uscita che si verificheranno necessariamente per generare flussi finanziari in entrata dall’uso continuativo dell’attività (inclusi i flussi finanziari in uscita per rendere l’attività utilizzabile) e che possono essere direttamente attribuiti o ripartiti all’attività in base a un criterio ragionevole e coerente; e
(c) i flussi finanziari netti, qualora esitano, che saranno ricevuti (o pagati) per la dismissione dell’attività alla fine della sua vita utile.”72
In sintesi, i flussi di cassa non devono includere:
a) i pagamenti o rimborsi di imposte; b) la componente finanziaria;
c) la realizzazione di eventi futuri, come ristrutturazioni, per cui l’entità non si è ancora impegnata
Sulla base delle previsioni contenute nello standard internazionale il valore d’uso può essere stimato facendo ricorso alla tecnica del discounted cash flow nell’approccio asset side. La determinazione di tale valore avverrà sulla base della somma di due componenti: il valore attuale dei flussi di cassa stimati nei piani di budget
71 Lo IAS 36 precisa al paragrafo 33 al punto c) che tali tassi non devono “eccedere il tasso il
tasso medio di crescita a lungo termine della produzione, dei settori industriali, del Paese o dei Paesi in cui l’entità opera, o del mercato nel quale il bene utilizzato è inserito, salvo un tasso superiore possa essere giustificato”.
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analitico dei flussi di cassa (periodo che può variare dai tre ai cinque anni) e il valore attuale del flusso di cassa derivante dal periodo che va dall’ultimo anno di previsione esplicita fino a infinito (nel caso di attività a vita utile indefinita) o fino al termine della vita utile dell’attività (nel caso di attività a vita definita). In formula:
𝑉 = ∑ +
Dove:
V = value in use ; n = ultimo anno di previsione analitica (3 o 5 anni), che quindi si estende da 1 a t;
s = anni inclusi nel budget analitico FCs = flussi finanziari nettiper ciascuno degli anni n considerati nel periodo di
previsione analitica;
i = tasso di attualizzazione TV = terminal value calcolato nell’ultimo anno di previsione analitica (anno t) e
attualizzato alla data del impairment test.
Per le attività a vita utile indefinita il terminal value viene calcolato come rendita perpetua capitalizzando il flusso finanziario netto del periodo oltre quello di previsione analitica ad un determinato tasso di attualizzazione corretto di un fattore di crescita o decrescita g. In formula:
𝑇𝑉 = 𝐹𝐶𝑛 1 + 𝑔
𝑖 − 𝑔
Dove:
TV = terminal value; FCn = flusso di cassa ottenibile nell’anno n (ultimo del piano);
g = fattore di crescita o decrescita73; i= tasso di attualizzazione
73 Il tasso g può essere positivo, negativo o uguale a zero a seconda della previsione del
mantenimento o meno di un differenziale competitivo anche su lunghissimi periodi. Per ragioni di prudenza tale tasso, ai fini dell’impairment test, è considerato in genere pari a zero, almeno che non ci
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Di seguito, riportiamo un esempio74 di calcolo del value in use
Supponiamo di dover effettuare, ai fini della redazione del bilancio 2012, un impairment test su un marchio, considerato a vita utile indefinita, con valore contabile pari a 10.000, per il quale non è possibile stimare il fair value less cost to sell. In questo caso, secondo quanto disposto dallo IAS 36 paragrafo 20, l’entità può utilizzare il value in use dell’intangibile come recoverable amount. Si stima, perciò, che il marchio possa generare un flusso di cassa specifico di 855,1 nel 2013, 1.536,9 nel 2014, 2501,7 nel 2015, 3756,9 nel 2016 e 4111,9 nel 2017; il tasso di attualizzazione utilizzato è pari al 10%. Si ipotizzi, infine, che il flusso terminale coincida con un il flusso di risultato dell’ultimo esercizio di piano (2015) e che, il tasso di crescita g sia nullo.
2013 2014 2015 2016 2017 Totale
Cash flow 855,1 1.536,9 2.501,7 3.756,9 4.111,9
Valore attuale flussi 729 1.116,9 1549,8 1.984 1.851,1 7.230,8 al 17,31%
Flusso terminale 4.111,9
Terminale value 23.759,9
Valore attuale 10.696,6
siano determinate condizioni che portino al riconoscimento di un tasso di crescita positivo, in quanto è difficile pensare che l’entità possa mantenere all’infinito un vantaggio competitivo nell’ipotesi di assenza di investimento migliorativi come stabilito dallo IAS 36.
74 Ns. adattamento da: Bini M., Guatri L., “Nuovo trattato sulla valutazione delle aziende”,
53 del terminal value
Value in use 17.927,4
Il valore recuperabile del marchio è inferiore al valore contabile, si dovrà, quindi, svalutare di 7.927,4 (10.000 – 17.927,4 = 7.927,4).
Da quanto detto sinora si può intuire come la discrezionalità degli amministratori nella stima dei flussi di cassa e del tasso g sia massima. Per questo motivo si rende
necessaria un’adeguata informazione75
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