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1.2 Economia italiana nell’area dell’euro

1.2.4 Inflazione

Le ampie fluttuazioni dell’inflazione nel corso del 2008 sono state determinate principalmente dagli impulsi di origine esterna sui prezzi dei beni nel comparto ener-getico e alimentare. Alle tensioni sovrapposte manifestatesi in entrambi i comparti si deve, in particolare, l’accelerazione dei prezzi registrata tra l’autunno del 2007 e l’e-state del 2008. La successiva discesa, a partire da settembre 2008, è spiegata in primo luogo dalla forte diminuzione dei prezzi dei beni energetici, cui si è poi aggiunta la graduale decelerazione degli alimentari e gli effetti moderatori dovuti alla contrazio-ne della domanda.

Nella media del 2008, i valori medi unitari delle importazioni hanno registrato un aumento del 9,0 per cento, molto superiore a quello dell’anno precedente (+3,0 per cento), per effetto principalmente della forte crescita della componente energeti-ca (+30,5 per cento)(Tavola 1.17). Al netto dell’energia l’aumento dei valori medi unitari delle importazioni è stato pari al 3,5 per cento, inferiore a quello dell’anno precedente (+4,1 per cento).

L’andamento infrannuale degli indici dei valori medi unitari delle importazioni mette in evidenza un rafforzamento delle pressioni inflazionistiche importate sino alla fine dell’estate. Successivamente, con il crollo delle quotazioni del petrolio greg-gio, i valori medi unitari dell’energia hanno segnato un drastico rallentamento della crescita (in termini tendenziali, +7,8 per cento nel quarto trimestre da +44,6 del tri-mestre precedente).

L’evoluzione dei costi degli input di origine esterna si è riflessa, in media d’anno, in un’accentuazione della crescita dei prezzi all’origine dei prodotti industriali. L’indice generale dei prezzi alla produzione venduti sul mercato interno4ha segnato, nella media del 2008, un aumento del 5,9 per cento, superiore di oltre 2,5 punti per-centuali rispetto all’anno precedente.

2006 2007 2008 I II III IV I II III IV I II III IV

Commercio all'ingrosso e

intermediari del commercio 5,0 3,1 0,8 6,3 4,4 4,4 5,1 4,5 2,9 2,4 2,5 1,7 2,8 3,2 -3,7

Manutenzione e riparazione di

autoveicoli 3,3 4,2 2,8 6,4 2,0 2,1 2,8 5,2 6,3 4,4 1,2 2,3 2,9 3,5 2,7

Trasporti marittimi -0,6 0,6 -0,1 -1,5 -0,5 -1,2 0,8 0,2 0,4 1,5 -0,1 1,4 -0,6 0,6 -1,8

Trasporti aerei (a) 3,6 2,2 …. 3,6 4,9 5,0 1,0 7,7 0,1 3,0 -1,2 -0,5 -6,1 -8,9 n.d.

Servizi postali 0,5 0,6 -0,6 0,3 -0,2 -1,8 3,4 2,7 -1,0 1,3 -0,6 -0,1 1,6 0,2 -3,8 Telecomunicazioni 2,2 -0,1 -1,9 2,8 1,2 1,9 2,6 1,6 0,8 -1,8 -1,2 -3,2 -1,3 -1,6 -1,5 Informatica 1,7 2,9 1,8 2,6 1,6 1,9 0,7 3,6 2,9 2,1 3,1 3,4 4,6 2,6 -2,9 2008 ATTIVITÀ ECONOMICHE 2006 2007 Anni

Trimestri Trimestri Trimestri

Tavola 1.16 Indici di fatturato a prezzi correnti per alcune attività economiche dei servizi. Base 2000=100 -Anni 2006-2008 (variazioni percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente)

Fonte: Istat, Indicatori del fatturato per alcune attività dei servizi (a) Dati non disponibili per il IV trimestre.

4

A partire dall’inizio del 2009, l’Istat ha iniziato la diffusione regolare di un sistema di indici men-sili dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali che affianca al tradizionale indice dei prezzi pra-ticati sul mercato interno, quello relativo ai prodotti venduti sul mercato estero e un indice di sinte-si relativo all’insinte-sieme dei prezzi praticati dalle imprese industriali al primo stadio di commercializza-zione dei beni.

L’andamento altalenante dell’inflazione determinato da impulsi esterni per alimentari ed energetici

Il processo di formazione dei prezzi dell’output è stato caratterizzato, nei princi-pali settori di attività economica, da forti pressioni dal lato dei costi degli input, in par-ticolare nell’industria in senso stretto, e da una generale riduzione di produttività del lavoro, parzialmente compensati da una compressione dei margini unitari di profitto. Per l’intera economia, i costi degli input hanno segnato nella media del 2008 un incremento (+5,0 per cento) molto più marcato rispetto al 2007, ma con un sensi-bile ridimensionamento a fine anno. Allo stesso tempo, la dinamica più sostenuta del costo del lavoro per dipendente e la netta caduta della produttività (misurata in ter-mini di produzione lorda per unità di lavoro) hanno determinato una forte accelera-zione della crescita del costo del lavoro per unità di prodotto (Clup), aumentato del 5,3 per cento (Tavola 1.18).5La conseguente accelerazione dei costi variabili unitari, saliti del 4,7 per cento (2,2 nel 2007), si è tradotta, pur in presenza di una lieve

fles-ISTAT - RAPPORTO ANNUALE2008

2006 2007 2008 2006 2007 2008 2006 2007 2008 Beni di consumo 4,5 2,9 4,1 1,5 2,5 3,8 1,2 0,9 3,1

Beni di consumo durevoli 0,7 1,4 -0,7 1,4 2,6 2,8 0,2 1,2 2,8

Beni di consumo non durevoli 5,2 3,1 5,1 1,6 2,4 4,0 1,6 0,8 3,3

Beni strumentali 2,0 1,5 1,5 2,5 3,2 3,0 0,9 1,8 0,6 Beni intermedi 9,6 6,9 4,5 4,5 4,4 3,6 2,5 4,0 1,6 Energia 26,0 -1,5 30,5 15,4 2,9 15,2 15,8 1,8 23,2 Indice generale 9,5 3,0 9,0 5,2 3,3 5,9 2,2 2,3 2,8 al netto dell'Energia 5,7 4,1 3,5 3,0 3,4 3,6 1,5 2,3 1,7 RAGGRUPPAMENTI PRINCIPALI DI INDUSTRIE

Valori medi unitari all'importazione

Prezzi alla produzione sul mercato interno

Prezzi alla produzione sul mercato estero

Tavola 1.17 - Indici dei valori medi unitari all’importazione e dei prezzi alla produzione sul mercato interno ed estero. Base 2005=100 - Anni 2006-2008 (variazioni percentuali rispetto all’anno precedente)

Fonte: Istat, Indagine sui prezzi alla produzione; Statistiche del commercio con l’estero

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I deflatori e gli indicatori sui costi e sui margini unitari sono calcolati con riferimento alla classi-ficazione Ateco 2002, versione nazionale della Nace Rev. 1.1 (si veda il glossario).

2006 2007 2008 2006 2007 2008 Deflatore dell'input 6,2 3,4 6,4 4,0 1,2 3,7 Costi variabili unitari 5,0 3,2 6,0 3,4 1,1 3,8 Input di lavoro (Clup) 1,3 1,0 5,5 2,1 0,5 4,6

Costo del lavoro per dipendente 2,8 2,8 3,3 1,9 2,3 2,6

Produttività 1,4 1,8 -2,0 -0,2 1,8 -1,9 Altri input 5,9 3,7 6,1 4,1 1,4 3,5 Deflatore dell'output 4,8 3,6 5,5 2,2 1,1 3,3 Margini unitari -0,2 0,3 -0,5 -1,2 0,0 -0,6 2006 2007 2008 2006 2007 2008 Deflatore dell'input 3,1 2,7 3,1 4,7 2,7 5,0 Costi variabili unitari 2,9 1,7 3,7 3,8 2,2 4,7 Input di lavoro (Clup) 2,5 2,5 4,8 2,2 1,0 5,3

Costo del lavoro per dipendente 3,8 3,3 2,8 2,7 2,3 3,2

Produttività 1,3 0,8 -1,9 0,5 1,3 -1,9

Altri input 3,2 1,0 2,8 4,6 2,9 4,3

Deflatore dell'output -0,2 2,5 4,1 2,9 2,5 4,4 Margini unitari -3,0 0,9 0,4 -0,8 0,3 -0,3 Industria in senso stretto Commercio e riparazioni, alberghi,

trasporti e comunicazioni COSTI

MARGINI

COSTI MARGINI

Servizi finanziari, immobiliari, noleggio, informatica, servizi alle imprese

Totale economia

Tavola 1.18 - Deflatori, costi variabili unitari e margini per settore di attività economica - Anni 2006-2008 (variazioni percentuali rispetto all’anno precedente)

Fonte: Istat, Conti economici nazionali Marcato incremento

dei costi dell’input nella media dell’anno

Sale il costo del lavoro per unità di prodotto

sione dei margini unitari di profitto, in un incremento dei prezzi dell’output supe-riore di quasi due punti percentuali rispetto a quello del 2007.

Questo quadro aggregato sottende dinamiche settoriali sostanzialmente simili. Nell’industria in senso stretto, l’accelerazione nella crescita dei costi variabili unitari (6,0 per cento, da 3,2 del 2007) ha riflesso principalmente l’aumento del costo degli input intermedi, sospinto dalla componente importata. Un contributo rilevante è venuto anche dal costo del lavoro per unità di prodotto (5,5 per cento), risultante di una dinamica salariale più sostenuta e della caduta ciclica della produttività (-2,0 per cento). L’impatto della crescita dei costi, seppur mitigato da una compressione dei margini di profitto, si è tradotto in un forte aumento (5,5 per cento nella media del 2008) del deflatore dell’output.

Anche per l’aggregato dei settori del commercio, alberghi, trasporti e comunica-zioni, si è registrata un’accelerazione della dinamica dei costi variabili unitari. L’andamento è attribuibile sia all’aumento dei costi degli input intermedi, sia alla forte crescita del Clup (4,6 per cento da 0,5 del 2007), cui hanno contribuito sia la mag-giore crescita dei costi salariali sia la marcata diminuzione della produttività del lavo-ro (-1,9 per cento). Malgrado il ridimensionamento dei margini unitari di plavo-rofitto, il deflatore dell’output ha registrato una accelerazione, con un incremento del 3,3 per cento (1,1 per cento nel 2007). Nel macrosettore dei servizi finanziari, immobiliari, informatici e alle imprese, i prezzi dell’output hanno segnato un aumento ancora più sostenuto, pari al 4,1 per cento. In questo caso, all’accelerazione nella crescita dei costi variabili, determinata principalmente dalla sensibile diminuzione della produttività del lavoro, si è aggiunto l’effetto di un limitato recupero dei margini di profitto.

Nel nostro Paese, come nel complesso dell’area dell’euro, l’accelerazione della dinamica dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali venduti sul mercato interno, iniziata dall’autunno del 2007, è proseguita per buona parte del 2008 (Tavola 1.19). La tendenza si è interrotta alla fine dell’estate, quando i ribassi nei

Trim.

2006 2007 2008 I II III IV Ott Nov Dic I Gen Feb Mar (a)

Beni di consumo 1,5 2,5 3,8 4,3 4,8 3,9 2,1 3,0 1,8 1,2 0,3 0,7 0,3 -0,3

Beni di consumo durevoli 1,4 2,6 2,8 3,3 2,7 2,5 2,5 2,5 2,6 2,5 1,3 1,2 1,4 1,5

Beni di consumo non durevoli 1,6 2,4 4,0 4,7 5,4 4,4 1,8 3,1 1,5 0,8 -0,3 0,4 -0,2 -0,8

Beni strumentali 2,5 3,2 3,0 2,8 2,5 3,2 3,6 4,1 3,6 3,0 1,9 2,3 1,7 1,8 Beni intermedi 4,5 4,4 3,6 3,7 3,4 5,2 2,0 3,7 1,9 0,5 -3,3 -1,9 -3,6 -4,5 Energia 15,4 2,9 15,2 17,0 22,2 23,5 -0,8 9,2 -2,6 -8,3 -11,7 -9,2 -10,8 -14,8 Indice generale 5,2 3,3 5,9 6,3 7,3 8,1 1,7 4,7 1,2 -0,7 -3,3 -2,0 -3,2 -4,6 al netto dell'Energia 3,0 3,4 3,6 3,7 3,7 4,4 2,3 3,5 2,2 1,3 -1,0 -0,1 -1,2 -1,7 Beni di consumo 1,6 2,2 4,0 4,8 4,9 4,2 2,0 2,8 2,0 1,3 -0,6 0,0 -0,5 -1,2

Beni di consumo durevoli 1,5 2,5 2,8 3,1 2,8 2,7 2,7 2,8 2,7 2,6 2,0 2,1 2,0 1,8

Beni di consumo non durevoli 1,6 2,2 4,1 5,0 5,2 4,4 1,9 2,8 1,8 1,0 -0,9 -0,3 -0,9 -1,6

Beni strumentali 1,6 2,2 2,1 1,7 2,0 2,3 2,5 2,7 2,6 2,1 1,7 1,9 1,7 1,5 Beni intermedi 4,6 4,7 4,1 4,0 4,1 5,7 2,6 4,2 2,5 1,1 -2,8 -1,3 -3,0 -4,1 Energia 12,8 1,2 13,4 11,0 16,7 20,8 5,6 13,4 3,9 -0,2 -4,9 -2,9 -4,3 -7,4 Indice generale 5,1 2,7 5,9 5,3 6,8 8,3 3,3 5,9 2,8 1,1 -1,8 -0,7 -1,7 -3,1 al netto dell'Energia 2,8 3,2 3,6 3,7 3,8 4,3 2,4 3,4 2,3 1,4 -1,0 -0,1 -1,0 -1,7 2009 ITALIA UEM 15 RAGGRUPPAMENTI PRINCIPALI DI INDUSTRIE Anni Trimestri 2008 Mesi Mesi

Tavola 1.19 - Indici dei prezzi alla produzione sul mercato interno per raggruppamenti principali d’industrie per l’Italia e l’Uem. Base 2005=100 - Anni 2006-2009 (variazioni percentuali rispetto al stesso periodo dell’anno precedente)

Fonte: Eurostat; Istat, Indagine sui prezzi alla produzione (a) Il dato di marzo 2009 è provvisorio.

Prezzi alla produzione in discesa a fine 2008 e inizio 2009…

costi di approvvigionamento degli input di base hanno determinato una netta dece-lerazione prima, e una flessione poi, dei prezzi alla produzione. Nella media del 2008, l’indice generale è aumentato del 5,9 per cento. Il tasso di variazione tenden-ziale, dopo essere salito dal 2,8 per cento del terzo trimestre 2007 all’8,1 per cento del terzo trimestre 2008, è diminuito repentinamente, diventando negativo in dicembre (-0,7 per cento). La discesa è proseguita nei primi mesi del 2009, con una flessione su base annua del 4,6 per cento a marzo.

L’elemento che più ha condizionato l’evoluzione dei prezzi alla produzione è stato l’andamento dei prezzi dell’energia (Figura 1.13), influenzato dai forti rialzi delle quotazioni internazionali del greggio nella prima parte del 2008, e dalla loro successiva diminuzione. Il tasso di variazione tendenziale è salito fino a 27,2 per cento di luglio per poi scendere bruscamente e diventare marcatamente negativo, con cali dell’8,3 per cento in dicembre e del 14,8 per cento a marzo di quest’anno. Nella media del 2008 l’indice generale al netto dell’energia è cresciuto del 3,6 per cento.

Per quanto riguarda le dinamiche dei prezzi industriali per raggruppamen-ti principali di industrie, quelli dei beni intermedi hanno segnato un’accelera-zione della crescita nel terzo trimestre del 2008 (5,2 per cento), seguita da un repentino rallentamento nell’ultimo (2,0 per cento) e da una decisa flessione all’inizio del 2009 (-4,5 per cento in marzo). Per contro, i prezzi dei beni stru-mentali hanno fatto registrare una dinamica più sostenuta nell’ultima parte del 2008, con un tasso di crescita tendenziale salito al 3,6 per cento nel quarto tri-mestre, per poi segnare comunque un significativo rallentamento nei primi mesi dell’anno in corso.

I prezzi dei beni di consumo, dopo un netto rafforzamento nella prima parte del 2008 (con un incremento tendenziale del 4,8 per cento nel secondo trimestre), hanno sensibilmente decelerato (2,1 per cento nel quarto), risen-tendo principalmente dell’evoluzione della componente non durevole e, segna-tamente, di quella alimentare. Quest’ultima, dopo i forti rialzi registrati nella seconda metà del 2007, sotto la spinta degli aumenti dei prezzi delle materie

ISTAT - RAPPORTO ANNUALE2008

-15 -10 -5 0 5 10 15 20 25 30

gen-06 lug-06 gen-07 lug-07 gen-08 lug-08 gen-09 Indice generale Beni intermedi Beni strumentali Beni di consumo Energia

Fonte: Istat, Indagine sui prezzi alla produzione (a) Il dato di marzo 2009 è provvisorio.

Figura 1.13 - Indici dei prezzi alla produzione sul mercato interno per raggruppamenti principali di industrie. Base 2005=100 - Anni 2006-2009 (variazioni percentuali rispetto allo stesso mese dell’anno precedente)

…per effetto della caduta dei prezzi dell’energia

prime alimentari, ha continuato a registrare tensioni nella prima parte del 2008, fino a segnare una crescita tendenziale del 15,0 per cento a giugno. Nella seconda parte dell’anno, con il venir meno delle tensioni sugli input di base, i prezzi hanno segnato un drastico rallentamento, con un tasso di incremento tendenziale dello 0,5 per cento in dicembre. Nei primi mesi del 2009, risen-tendo verosimilmente anche della contrazione della domanda, il tasso di varia-zione dei prezzi dell’insieme dei beni di consumo si è prima azzerato ed è poi divenuto negativo (-0,3 per cento) in marzo.

Nel 2008 la dinamica dei prezzi alla produzione in Italia è risultata sostan-zialmente in linea con quella dell’Uem (la variazione media annua è del tutto analoga). Il differenziale rispetto all’area dell’euro, sfavorevole all’Italia nel corso di tutto il 2007, si è gradualmente ridotto nella prima parte del 2008 fino a tornare negativo in autunno grazie al più marcato ribasso dei prezzi del-l’energia. Nei primi tre mesi del 2009, le flessioni più accentuate registrate per l’energia e i beni intermedi hanno portato a una caduta dei prezzi italiani ben superiore di quella dell’Uem (-3,3 per cento in Italia, -1,8 nell’area dell’euro). Nel 2008 il tasso di inflazione, misurato dall’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività, è risultato pari al 3,3 per cento, in marcata accelerazione rispetto all’1,8 per cento dell’anno precedente (Tavola 1.20).

La risalita dell’inflazione è stata determinata soprattutto dai prodotti ali-mentari ed energetici: al netto di queste due componenti, che pesano per circa il 25 per cento sull’indice generale, la crescita annua dei prezzi al consumo è risultata pari al 2,1 per cento, di mezzo punto percentuale superiore a quella del 2007 (1,6 per cento) (Tavola 1.21).

Più in dettaglio, il tasso tendenziale di crescita dei prezzi al consumo, è sali-to costantemente dal 2,4 per censali-to dell’ultimo trimestre del 2007 sino al 4,0 nel terzo del 2008. Tuttavia, l’esaurirsi delle tensioni nei mercati delle materie prime energetiche e alimentari ha poi portato a una rapida discesa dell’infla-zione (2,8 per cento nel quarto trimestre). Come conseguenza di tale anda-mento, l’effetto di trascinamento (si veda il glossario) al 2009 risulta pari allo 0,2 per cento.

La fase di rallentamento della dinamica dei prezzi si è poi protratta per il primo trimestre del 2009, quando il tasso di inflazione è risultato pari all’1,5 per cento.

2006 2007 2008 I II III IV

Alimentari e bevande analcoliche 1,7 2,9 5,4 5,0 5,8 6,1 4,7 3,4 0,898 2,4 2,9 1,3

Bevande alcoliche e tabacchi 4,9 3,4 4,2 3,3 3,0 5,2 5,3 4,2 0,124 0,5 3,7 1,5

Abbigliamento e calzature 1,3 1,4 1,7 1,7 1,8 1,7 1,7 1,5 0,147 0,9 0,8 0,8

Abitazione, acqua, elettricità e combustibili 5,7 2,6 6,4 4,2 6,7 8,2 6,6 3,7 0,606 1,7 4,6 1,4

Mobili, arredamento e servizi per la casa 1,5 2,4 3,1 3,5 3,1 2,9 2,9 2,1 0,268 1,2 1,9 0,9

Servizi sanitari e spese per la salute -0,2 -0,3 0,2 0,2 -0,2 0,2 0,5 1,0 0,011 -0,2 0,3 0,3

Trasporti 3,0 2,2 5,2 5,6 6,1 7,1 2,3 -2,2 0,798 2,4 2,8 -2,9

Comunicazione -3,5 -8,4 -4,2 -6,4 -2,8 -3,9 -3,4 -2,3 -0,112 -1,8 -2,4 -0,9

Ricreazione, spettacoli e cultura 1,0 1,1 0,8 0,7 1,1 1,0 0,4 0,6 0,060 0,7 0,1 0,2

Istruzione 2,7 2,2 2,3 2,4 2,4 2,3 2,2 2,2 0,022 1,6 0,7 1,5

Servizi ricettivi e di ristorazione 2,3 2,7 2,5 2,6 2,5 2,5 2,3 1,7 0,276 0,5 1,9 0,3

Beni e servizi vari 2,7 2,3 3,0 3,2 3,0 2,9 2,8 2,4 0,238 1,2 1,8 0,9

Indice generale 2,1 1,8 3,3 3,1 3,6 4,0 2,8 1,5 1,3 2,0 0,2 CAPITOLI DI SPESA Inflazione propria 2008 Trascina-mento dal 2008 al 2009 2008 Anni Contributi alla variazione 2008 Trascina-mento dal 2007 al 2008 Trimestri 2009 I trim.

Tavola 1.20 - Indici nazionali dei prezzi al consumo per l’intera collettività - Anni 2006-2009 (variazioni percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, contributi alla variazione dell’indice generale)

Fonte: Istat, Indagine sui prezzi al consumo

Nella media 2008 sale l’inflazione

A inizio 2009 deciso rallentamento

Con riferimento alla disaggregazione nei dodici capitoli di spesa, gli aumenti medi annui più consistenti hanno interessato, oltre al capitolo dell’a-bitazione, acqua, elettricità e combustibili (6,4 per cento), quello degli ali-mentari e bevande analcoliche (5,4 per cento) e dei trasporti (5,2 per cento).

Per contro, un effetto di contenimento all’inflazione si deve alla marcata diminuzione dei prezzi del capitolo delle comunicazioni (-4,2 per cento).

I profili infrannuali di alcuni importanti capitoli di spesa mettono in luce marcate differenziazioni settoriali.

Emerge la rapida accelerazione dei prezzi nel capitolo dell’abitazione e in quello dei trasporti, effetto dell’ascesa dei prezzi dell’energia (tariffe elettriche, gas e combustibili per la casa nel capitolo dell’abitazione; carburanti e lubrifi-canti in quello dei trasporti). Per il capitolo dell’abitazione il tasso tendenziale ha segnato un progressivo innalzamento, portandosi nel terzo trimestre all’8,2 per cento; la tendenza si è invertita nell’ultimo trimestre del 2008, con una discesa al 6,6 per cento. Un andamento analogo si riscontra per i prezzi dei tra-sporti, il cui tasso tendenziale è passato dal 5,6 per cento del primo trimestre del 2008, al 7,1 del terzo, per poi scendere al 2,3 per cento nell’ultimo trime-stre dell’anno.

Una accelerazione si è manifestata, inoltre, per i prezzi del capitolo dei pro-dotti alimentari e delle bevande analcoliche, la cui dinamica riflette l’anda-mento dei corsi delle materie prime e, in special modo, dei cereali. L’aul’anda-mento su base tendenziale è passato dal 5,0 per cento del primo trimestre 2008 al 6,1 nel terzo. La risalita si è poi interrotta, con l’attenuarsi delle tensioni all’origi-ne; nel quarto trimestre il tasso è sceso al 4,7 per cento.

ISTAT - RAPPORTO ANNUALE2008

2006 2007 2008 I II III IV

Beni alimentari 1,8 2,8 5,4 4,9 5,8 6,1 4,7 3,4 0,932 2,4 2,9 1,4

Alimentari lavorati 1,9 2,5 5,8 5,0 6,2 6,7 5,6 4,2 0,626 2,5 3,3 1,9

Alimentari non lavorati 1,4 3,5 4,5 4,7 5,1 4,9 3,3 2,3 0,307 2,2 2,2 0,6

Beni energetici 8,1 1,4 10,2 8,9 12,8 14,9 4,1 -5,6 0,798 4,1 5,9 -6,8 Energetici regolamentati 10,8 1,9 9,9 2,5 8,9 13,4 15,0 9,8 0,291 0,2 9,6 6,0 Altri energetici 6,1 0,7 10,4 13,5 15,3 15,9 -2,5 -15,0 0,506 6,6 3,6 -14,8 Tabacchi 6,3 4,2 4,3 3,6 2,7 5,4 5,4 4,2 0,090 0,2 4,0 1,3 Altri beni 0,8 0,8 0,9 0,9 1,0 1,0 0,9 1,2 0,291 0,5 0,4 0,6 Beni durevoli 1,0 0,4 0,9 0,8 0,9 0,8 0,7 0,6 0,088 0,5 0,5 0,3

Beni non durevoli -0,2 0,1 0,1 0,3 -0,1 0,0 0,3 1,4 0,010 0,3 -0,2 0,5

Beni semidurevoli 1,3 1,4 1,6 1,5 1,7 1,7 1,5 1,5 0,192 0,8 0,8 0,8

Beni 2,0 1,5 3,6 3,3 4,0 4,5 2,7 1,0 2,111 1,6 2,0 -0,2

Servizi non regolamentati 2,2 2,1 3,1 2,7 3,0 3,3 3,2 2,3 1,122 0,9 2,1 0,9

Servizi regolamentati 1,4 3,1 2,1 3,0 2,3 1,7 1,6 1,4 0,103 0,9 1,3 0,2

Servizi 2,1 2,1 3,0 2,7 3,0 3,2 3,0 2,2 1,225 0,9 2,0 0,9

Indice generale 2,1 1,8 3,3 3,1 3,6 4,0 2,8 1,5 1,3 2,0 0,2

Componente di fondo 1,7 1,7 2,7 2,3 2,7 2,9 2,6 2,2 2,232 1,0 1,7 0,9

Indice generale al netto dei beni energetici 1,7 1,8 2,8 2,5 2,8 3,0 2,7 2,1 2,539 1,1 1,7 0,9

Indice generale al netto dei beni

alimentari e energetici 1,8 1,6 2,1 2,1 2,0 2,3 2,3 1,7 1,606 0,7 1,4 0,7

TIPOLOGIE DI PRODOTTO Trimestri

Trascina-mento dal 2008 al 2009 Anni 2008 Contributi alla variazione 2008 Trascina-mento dal 2007 al 2008 Inflazione propria 2008 2009 I trim.

Tavola 1.21 - Indici nazionali dei prezzi al consumo per l’intera collettività: disaggregazione per tipologia di prodotto - Anni 2006-2009 (variazioni percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, contributi alla variazione dell’indice generale)

La decelerazione dei prezzi dei capitoli degli alimentari e dell’abitazione è proseguita nel primo trimestre del 2009, con una discesa dei rispettivi tassi tendenziali al 3,4 e al 3,7 per cento. Nel medesimo periodo il capitolo dei tra-sporti ha registrato una sensibile flessione del livello dei prezzi (-2,2 per cento in termini tendenziali).

Riguardo alla distinzione tra le componenti dei beni e dei servizi, nel 2008 la prima ha registrato un incremento medio dei prezzi del 3,6 per cento, assai superiore a quello (1,5) dell’anno precedente (Tavola 1.21). La crescita dei prezzi dei servizi è risultata, invece, relativamente più moderata (pari al 3,0 per cento) ma anch’essa in accelerazione rispetto al 2007.

Il differenziale inflazionistico tra i due comparti, ampliatosi sino alla metà del 2008, si è poi attenuato e ha mutato di segno nella parte finale dell’anno (Figura 1.14), con il brusco rallentamento della dinamica dei prezzi dei beni il cui tasso di crescita è sceso al disotto di quello, pur in attenuazione, dei ser-vizi.

A un maggior livello di disaggregazione, si conferma il ruolo delle compo-nenti energetica e alimentare nell’andamento dei prezzi dei beni. Nel settore alimentare la dinamica riflette essenzialmente l’andamento dei prezzi della componente dei prodotti trasformati: la crescita tendenziale, già elevata all’ini-zio del 2008 (5,0 per cento nel primo trimestre) è ulteriormente salita (6,7 per cento nel terzo), per poi scendere moderatamente. Per contro, la dinamica dei prezzi dei prodotti non lavorati è rimasta su ritmi costantemente più contenu-ti e in decelerazione a parcontenu-tire dal terzo trimestre del 2008.

Nel comparto dei beni energetici, la componente non regolamentata ha risentito tempestivamente delle ampie oscillazioni delle quotazioni dei prodot-ti petroliferi. In parprodot-ticolare, i rialzi manifestaprodot-tisi fin dalla seconda metà del 2007 hanno alimentato immediatamente l’ascesa dei prezzi, con un

incremen--2 -1 0 1 2 3 4 5

gen-06 lug-06 gen-07 lug-07 gen-08 lug-08 gen-09

Differenziale Servizi-Beni Indice generale Beni Servizi

Fonte: Istat, Indagine sui prezzi al consumo

Figura 1.14 - Indici nazionali dei prezzi al consumo per l’intera collettività e indici dei beni e dei servizi - Anni 2006-2009 (variazioni percentuali rispetto allo stesso mese dell’anno precedente e differenziale in punti percentuali)

Dinamica inflazionistica in accelerazione per beni e servizi

to molto elevato già nel primo trimestre, in ulteriore accentuazione sino al terzo trimestre del 2008 (con un tasso di crescita tendenziale del 15,9 per cento). La successiva caduta delle quotazioni ha determinato un repentino calo dei prezzi e la variazione tendenziale nel quarto trimestre è divenuta negativa (-2,5 per cento). Al contrario, per i beni energetici regolamentati, il trasferi-mento degli impulsi inflazionistici sui prezzi al consumo si è prodotto con sen-sibile ritardo sia nella fase di ascesa sia in quella della successiva flessione. L’accelerazione della dinamica dei prezzi si è manifestata soltanto a partire primo trimestre del 2008 (con un tasso di crescita del 2,5 per cento) ed è pro-seguita sino alla fine dell’anno, spingendo il tasso tendenziale al 15,0 per cento nel quarto trimestre.

Con riferimento al settore dei servizi, la componente non regolamentata ha registrato una dinamica dei prezzi in moderata accelerazione sino al terzo tri-mestre del 2008 (al 3,3 per cento dal 2,7 del primo) e un lievissimo rallenta-mento nel quarto trimestre. Al contrario, i prezzi della componente regola-mentata hanno registrato una progressiva attenuazione delle spinte, con un tasso di crescita sceso dal 3,0 per cento del primo trimestre del 2008, all’1,6 del quarto.

Nel primo trimestre del 2009 si è assistito a un’ulteriore discesa dell’infla-zione in tutti i comparti. In particolare, sono risultati in forte calo i prezzi dei prodotti energetici, con una diminuzione tendenziale del 5,6 per cento. Per il comparto alimentare il tasso tendenziale è sceso al 3,4 per cento, 1,3 punti per-centuali in meno rispetto al trimestre precedente; un rallentamento di entità inferiore si registra per i prezzi dei servizi, il cui tasso tendenziale è sceso al 2,2 per cento.

Il confronto tra Italia e Uem, basato sull’indice armonizzato dei prezzi al consumo, mostra che, dal secondo trimestre del 2008, la crescita dei prezzi al

ISTAT - RAPPORTO ANNUALE2008

2006 2007 2008 I II III IV Gennaio Febbraio Marzo

Italia 2,2 2,0 3,5 3,3 3,8 4,1 2,9 1,4 1,4 1,5 1,1 Austria 1,7 2,2 3,2 3,2 3,7 3,7 2,2 1,1 1,2 1,4 0,7 Belgio 2,3 1,8 4,5 3,8 5,0 5,6 3,6 1,6 2,1 1,9 0,6 Cipro 2,2 2,2 4,4 4,4 4,7 5,1 3,3 0,8 0,9 0,6 0,9 Finlandia 1,3 1,6 3,9 3,4 3,9 4,5 3,8 2,4 2,5 2,7 2,0 Francia 1,9 1,6 3,2 3,3 3,7 3,6 2,0 0,7 0,8 1,0 0,4 Germania 1,8 2,3 2,8 3,1 3,0 3,3 1,7 0,8 0,9 1,0 0,4 Grecia 3,3 3,0 4,2 4,3 4,8 4,8 3,1 1,8 2,0 1,8 1,5 Irlanda 2,7 2,9 3,1 3,4 3,6 3,3 2,1 0,2 1,1 0,1 -0,7 Lussemburgo 3,0 2,7 4,1 4,2 4,8 5,1 2,2 0,2 0,0 0,7 -0,3 Malta 2,6 0,7 4,7 4,0 4,2 5,3 5,2 3,5 3,1 3,5 3,9 Paesi Bassi 1,7 1,6 2,2 1,9 2,0 2,9 2,0 1,8 1,7 1,9 1,8 Portogallo 3,0 2,4 2,7 3,0 2,9 3,1 1,6 -0,1 0,1 0,1 -0,6 Slovenia 2,5 3,8 5,5 6,5 6,4 6,2 3,1 1,7 1,4 2,1 1,6 Spagna 3,6 2,8 4,1 4,5 4,7 5,0 2,5 0,5 0,8 0,7 -0,1 Uem 15 2,2 2,1 3,3 3,4 3,6 3,8 2,3 1,0 1,1 1,2 0,6 Differenziale Italia-Uem 0,0 -0,1 0,2 -0,1 0,2 0,3 0,6 0,4 0,3 0,3 0,5 Mesi Anni 2008 PAESI 2009 Trimestri I trim.

Tavola 1.22 - Indici armonizzati dei prezzi al consumo dei paesi dell’Uem e indice dei prezzi al consumo per l’intera area dell’euro - Anni 2006-2009 (variazioni percentuali sullo stesso periodo dell’anno precedente)

consumo in Italia è stata più intensa rispetto a quella media dei paesi dell’Uem. Il differenziale calcolato sui tassi medi annui, che nell’anno precedente era risultato pari a -0,1 punti percentuali, è tornato positivo, portandosi a 0,2 punti (Tavola 1.22). In particolare, il differenziale si è ampliato nel quarto