2.4 Le imprese esportatrici nel 2007-2009: tendenze comuni, specificità
2.4.1 La dinamica delle imprese esportatrici per settore, dimensione
L’analisi della dinamica delle imprese esportatrici è stata condotta su un insie-me di società di capitale appartenenti al comparto manifatturiero, con una pre-senza persistente sui mercati esteri in tutti i bimestri compresi tra il primo del 2007 e il primo del 2009. Le imprese di questo panel sono 22.395; il valore delle esportazioni da esse attivato rappresenta in ogni bimestre almeno il 90 per cento delle esportazioni effettuate dalle imprese manifatturiere. Si tratta quindi di un in-sieme di imprese fortemente rappresentativo della dinamica delle esportazioni rea-lizzate dal settore della trasformazione industriale.
Una prima indicazione dell’impatto delle dinamiche recessive manifestatesi al-la fine del 2008 è rappresentata dal fatto che circa 1.500 imprese − attive nell’ex-port in ogni bimestre dall’inizio del 2007 a ottobre del 2008 − non sono più esportatrici nel periodo successivo. Tra queste, circa 1.200 sono imprese di picco-le dimensioni (con meno di 50 addetti), ma 300 sono di dimensione superiore.
Considerando le imprese persistentemente attive all’esportazione fino alla fine del periodo considerato (febbraio 2009), si registra un aumento del 9,8 per cento delle vendite all’estero tra il primo bimestre del 2007 e il primo bimestre del 2008 e una diminuzione del 29,4 per cento tra i primi due mesi del 2008 e il primo bi-mestre del 2009. Complessivamente, tra l’inizio del 2007 e l’inizio del 2009 la perdita è stata del 22,5 per cento.
Gli indici ottenuti ponendo pari a 100 i valori delle esportazioni del primo
bime-95 2. LE REALTÀ PRODUTTIVE TRA NUOVI RISCHI E POTENZIALITÀ
60 70 80 90 100 110 120 130 140 150 I bim. 2007 II bim. 2007 III bim. 2007 IV bim. 2007 V bim. 2007 VI bim. 2007 I bim. 2008 II bim. 2008 III bim. 2008 IV bim. 2008 V bim. 2008 VI bim. 2008 I bim. 2009 1-9 10-49 50-249 250 e oltre
Fonte: Istat, Statistiche del commercio con l’estero; Registro statistiche delle imprese attive
Figura 2.17 Esportazioni totali delle imprese del panel per classe dimensionale -I bimestre 2007 −−I bimestre 2009 (indici I bimestre 2007=100)
Analisi dei flussi esportativi di un panel di imprese
stre 2007 per ogni classe dimensionale delle imprese mettono in luce performance di-verse a seconda della dimensione aziendale, anche se il calo è intenso e generalizzato nell’ultimo bimestre del 2008 e nel primo del 2009 (Figura 2.17).
I dati, che risentono ovviamente anche di fenomeni stagionali, mostrano che le microimprese (1-9 addetti) sono state caratterizzate per tutto il periodo da una di-namica delle esportazioni rispetto all’inizio del 2007 più favorevole, o meno nega-tiva nella fase recessiva, rispetto a quella delle altre classi dimensionali. Nel valuta-re questa tendenza si deve comunque tenevaluta-re conto del fatto che si tratta di circa 2.800 imprese rappresentative solo dell’1,2 per cento delle esportazioni delle im-prese persistentemente esportatrici.
Il profilo delle esportazioni nelle piccole imprese (le 12 mila unità con 10-49 addetti presenti nel panel) e nelle 6 mila medie (con 50-249 addetti), che hanno peraltro un andamento simile per tutto il periodo considerato, si colloca a un li-vello inferiore. Le 1.100 imprese di grandi dimensioni (250 addetti e più) sono quelle con la dinamica meno favorevole.
Questo quadro viene sostanzialmente confermato se si considerano le due prin-cipali aree di sbocco dell’export (Figura 2.18).
Le dinamiche dimensionali fin qui esaminate hanno determinato, tra il pri-mo bimestre del 2007 e il pripri-mo del 2009, una netta riduzione del contributo all’export delle grandi imprese, passato dal 56,8 per cento del primo bimestre 2007 al 55,4 per cento nel corrispondente bimestre del 2008, al 52,1 del 2009 (Tavola 2.22).
Si consideri che negli anni precedenti, caratterizzati da una forte espansione delle esportazioni, le grandi imprese avevano mostrato una performance
significa-ISTAT - RAPPORTO ANNUALE2008
96 60 70 80 90 100 110 120 130 140 150 Esportazioni Ue 70 80 90 100 110 120 130 140 150 I bim. 2007 II bim. 2007 III bim. 2007 IV bim. 2007 V bim. 2007 VI bim. 2007 I bim. 2008 II bim. 2008 III bim. 2008 IV bim. 2008 V bim. 2008 VI bim. 2008 I bim. 2009 1-9 10-49 50-249 250 e oltre Esportazioni extra-Ue
Fonte: Istat, Statistiche del commercio con l’estero; Registro statistiche delle imprese attive
Figura 2.18 - Esportazioni Ue ed extra-Ue delle imprese del panel per classe dimensionale - I bimestre 2007 −− I bimestre 2009 (indici I bimestre 2007=100) Le microimprese esportatrici affrontano la recessione meglio delle grandi CAP_2+indice.qxd 15/05/2009 13.08 Pagina 96
tivamente superiore a quella delle altre classi dimensionali. Questa diminuzione di peso relativo è determinata da una contrazione del 28,9 per cento delle esporta-zioni tra il 2007 e il 2009, rispetto al calo complessivo del 22,5 per cento. L’esame delle dinamiche delle grandi imprese nelle due fasi considerate consente di misu-rare una crescita dell’export inferiore alla media nella fase espansiva (+7,2 per cen-to rispetcen-to a +9,8 per cencen-to) e una diminuzione più intensa nella fase di caduta delle esportazioni (-33,7 per cento rispetto a -29,4 per cento).
La perdita del peso relativo delle grandi imprese è associata a un significativo aumento di quello delle medie (con 50-249 addetti), passato dal 29,5 al 32,5 per cento tra il 2007 e il 2009, nel contesto di una riduzione delle loro vendite all’e-stero del 14,6 per cento.
Un andamento crescente è stato registrato anche dalla quota delle piccole im-prese (con 10-49 addetti), che passa nel periodo in esame dal 12,7 al 14,2 per cen-to (-13,5 per cencen-to la diminuzione delle esportazioni), mentre le microimprese (con meno di 10 addetti) registrano un incremento contenuto della quota, che tuttavia risulta di poco superiore all’1 per cento, in un quadro di riduzione del 9,5 per cento delle esportazioni.
CLASSI DI ADDETTI Var. % I bim. 2008 I bim. 2007 Var. % I bim. 2009 I bim. 2008 Var. % I bim. 2009 I bim. 2007 Quota sul totale I bim. 2007 Quota sul totale I bim. 2008 Quota sul totale I bim. 2009 Quota sul settore I bim. 2007 Quota sul settore I bim. 2008 Quota sul settore I bim. 2009 1-9 10,2 0,9 11,1 0,0 0,0 0,1 0,4 0,5 0,6 10-49 8,8 -17,2 -9,9 0,5 0,5 0,6 5,5 6,2 6,0 50-249 10,0 -20,8 -12,9 1,9 1,9 2,2 19,9 22,7 21,1 250 e più -8,4 -12,5 -19,9 7,2 6,0 7,4 74,2 70,6 72,3 Totale -3,7 -14,6 -17,8 9,7 8,5 10,3 100,0 100,0 100,0 1-9 14,2 -15,7 -3,7 0,2 0,2 0,3 0,5 0,5 0,7 10-49 7,6 -25,4 -19,8 3,0 2,9 3,1 7,4 7,2 8,9 50-249 10,4 -29,5 -22,2 9,3 9,4 9,4 23,2 23,1 26,9 250 e più 11,1 -44,5 -38,3 27,7 28,1 22,1 68,9 69,2 63,5 Totale 10,7 -39,5 -33,1 40,2 40,6 34,7 100,0 100,0 100,0 1-9 30,7 -32,6 -11,9 0,2 0,2 0,2 0,8 0,9 0,9 10-49 14,6 -21,7 -10,2 3,3 3,4 3,8 13,8 14,2 15,1 50-249 21,1 -23,9 -7,9 8,5 9,4 10,1 35,9 39,0 40,3 250 e più 3,7 -30,1 -27,5 11,7 11,1 11,0 49,4 45,9 43,7 Totale 11,6 -26,5 -17,9 23,7 24,1 25,1 100,0 100,0 100,0 1-9 17,3 -25,0 -12,0 0,6 0,7 0,7 2,3 2,5 2,3 10-49 10,9 -21,1 -12,5 5,9 6,0 6,7 22,5 22,3 22,4 50-249 11,4 -22,3 -13,5 9,7 9,9 10,8 36,8 36,8 36,3 250 e più 11,8 -20,3 -10,9 10,1 10,3 11,6 38,4 38,5 39,0 Totale 11,6 -21,4 -12,3 26,4 26,8 29,9 100,0 100,0 100,0 1-9 18,9 -23,8 -9,5 1,0 1,1 1,2 100,0 100,0 100,0 10-49 11,0 -22,1 -13,5 12,7 12,9 14,2 100,0 100,0 100,0 50-249 13,8 -24,9 -14,6 29,5 30,6 32,5 100,0 100,0 100,0 250 e più 7,2 -33,7 -28,9 56,8 55,4 52,1 100,0 100,0 100,0 Totale 9,8 -29,4 -22,5 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 TOTALE
ALTA INTENSITÀ DI RICERCA E SVILUPPO
ECONOMIE DI SCALA
OFFERTA SPECIALIZZATA
MANIFATTURA TRADIZIONALE
Tavola 2.22 - Esportazioni delle imprese presenti nel panel per settore e classe di addetti - I bimestre 2007 −−
I bimestre 2009 (variazioni tendenziali e quote)
Fonte: Istat, Statistiche del commercio con l’estero; Registro statistico delle imprese attive
Cresce il peso relativo delle piccole e medie imprese
Le dinamiche dimensionali interagiscono con tendenze molto marcate dei settori, classificati in base all’intensità tecnologica, alle caratteristiche della pro-duzione e dei mercati (si veda il glossario).18Tra il 2007 e il 2009, la struttura settoriale delle vendite all’estero delle imprese persistentemente esportatrici si è modificata a sfavore dei settori a elevate economie di scala, mentre tutti gli altri comparti mostrano un aumento del proprio peso percentuale.
L’impatto della crisi ha determinato in alcuni settori una profonda ricom-posizione delle vendite all’estero per classe dimensionale delle imprese. È que-sto il caso dei comparti a elevate economie di scala. Modificazioni meno rile-vanti hanno riguardato la struttura dell’export per dimensione delle imprese nei settori ad alta intensità di ricerca e sviluppo e dell’offerta specializzata, mentre una sostanziale stabilità si riscontra all’interno della manifattura tradi-zionale.
Analizzando congiuntamente l’andamento delle esportazioni per settore e di-mensione, la contrazione della quota delle imprese con più di 250 addetti è vuta soprattutto alla forte flessione nei settori a elevate economie di scala, do-minati dalla grande dimensione aziendale, e in misura minore anche nei settori a offerta specializzata.
Invece, nei settori della manifattura tradizionale e ad alta intensità di ricerca e sviluppo le imprese di grandi dimensioni vedono incrementare, seppure di po-co, la loro quota sul totale delle esportazioni. Per le medie imprese l’incremento della quota è spiegato soprattutto dalla crescita della loro incidenza in termini di export nei settori a offerta specializzata e a elevate economie di scala. Le piccole imprese aumentano il proprio peso relativo in tutti i settori, a eccezione della manifattura tradizionale. In conclusione, la dinamica delle esportazioni sottin-tende dinamiche dimensionali e settoriali chiaramente delineate, che interagi-scono nel determinare una significativa ricomposizione delle esportazioni tra il 2007 e il 2009.
Nella fase di maggiore contrazione le tendenze diventano più omogenee, nel quadro di generalizzata caduta dei livelli di attività che ha investito l’economia italiana, come quelle degli altri paesi.
Allo scopo di misurare l’impatto della struttura dimensionale e settoriale delle imprese esportatrici sull’andamento delle vendite all’estero delle diverse fasce dimensionali delle imprese nella fase recessiva (settembre 2008-febbraio 2009 rispetto a settembre 2007-febbraio 2008), si è effettato un esercizio di scomposizione della variazione delle esportazioni attivate dalle imprese del pa-nel (Tavola 2.23).19
In un quadro di riduzione delle esportazioni (-12,4 per cento), con dinamiche particolarmente negative sul mercato comunitario (-15,6 per cento) rispetto ai paesi esterni all’area (-7,5 per cento), i risultati dell’esercizio confermano le diffi-coltà delle grandi imprese, la cui dinamica è condizionata negativamente sia dal-la specifica struttura settoriale delle esportazioni (“effetto specializzazione”), sia dagli altri fattori legati prevalentemente alla dimensione aziendale (“effetto di-mensionale”). Analizzando i diversi mercati di sbocco si nota un effetto di
spe-ISTAT - RAPPORTO ANNUALE2008
98
18
Le imprese facenti parte del panel sono state raggruppate in base all’attività economica prevalente di appartenenza.
19
L’approccio shift&share adottato scompone la variazione delle esportazioni di ciascuna classe dimensionale in tre componenti: la prima misura l’andamento complessivo delle esportazioni del panel di imprese selezionato, la seconda misura la diversa composizione settoriale delle esportazioni − secon-do le divisioni della classificazione Cpa − delle quattro classi dimensionali di imprese considerate rispet-to al complesso delle imprese (effetrispet-to specializzazione), l’ultima è una componente residuale che incor-pora i fattori di competitività specifici delle singole classi (effetto prevalentemente dimensionale). Si riduce la quota di
export dei settori a elevate economie di scala Le grandi imprese soffrono di più la recessione CAP_2+indice.qxd 15/05/2009 13.08 Pagina 98
cializzazione negativo più elevato, rispetto all’effetto dimensionale, per il merca-to comunitario; sul mercamerca-to extra-Ue invece, la componente legata alla dimen-sione aziendale ha un effetto negativo maggiore rispetto a quella settoriale.
Per tutti gli altri segmenti dimensionali delle imprese emergono invece effet-ti di contenimento della caduta dell’export riconducibili sia alla struttura setto-riale delle esportazioni, sia a fattori legati alla dimensione aziendale.
Per le imprese di media dimensione (50-249 addetti) la struttura settoriale ha un effetto positivo minore rispetto a quello dovuto alla dimensione, anche in questo caso con situazioni diverse sul mercato comunitario e su quello esterno all’area; per il primo, infatti, le due componenti hanno effetti molto simili, an-che se quello settoriale risulta leggermente più forte di quello dimensionale; per il secondo, invece, l’effetto legato alla dimensione aziendale supera quello lega-to all’“effetlega-to setlega-toriale”.
Le piccole imprese (con 10-49 addetti) presentano un effetto specializzazio-ne superiore all’effetto dimensiospecializzazio-ne per le esportazioni dirette sul mercato comu-nitario; verso i paesi non Ue la componente settoriale risulta quasi nulla, men-tre quella legata alla dimensione aziendale è solo di poco più elevata.
Per le microimprese l’impatto positivo degli effetti dovuti alla specifica strut-tura settoriale delle esportazioni (effetto specializzazione) è leggermente inferio-re a quello inferio-relativo agli altri fattori legati alla dimensione aziendale (effetto di-mensionale), mostrando situazioni opposte tra le esportazioni intracomunitarie e quelle esterne all’area. Sul mercato comunitario l’effetto specializzazione risul-ta superiore all’effetto dimensione; sul mercato extra-Ue la specializzazione set-toriale ha un impatto negativo, mentre la componente dimensionale è forte-mente positiva.
99 2. LE REALTÀ PRODUTTIVE TRA NUOVI RISCHI E POTENZIALITÀ
CLASSI DI ADDETTI Esportazioni per classe di addetti (a) Esportazioni totali (b) Effetto specializzazione Effetto dimensione 1-9 -8,3 (-12,4) 2,0 2,1 10-49 -8,9 (-12,4) 2,2 1,3 50-249 -9,4 (-12,4) 1,3 1,7 250 e più -15,1 (-12,4) -1,4 -1,3 1-9 -9,9 (-15,6) 3,9 1,7 10-49 -11,2 (-15,6) 3,6 0,8 50-249 -11,4 (-15,6) 2,1 2,0 250 e più -19,2 (-15,6) -2,2 -1,4 1-9 -6,4 (-7,5) -1,0 2,1 10-49 -5,6 (-7,5) 0,2 1,8 50-249 -6,1 (-7,5) 0,4 0,9 250 e più -8,8 (-7,5) -0,3 -1,0 MONDO UNIONE EUROPEA PAESI EXTRA-UE
Tavola 2.23 - Scomposizione della crescita delle esportazioni delle imprese apparte-nenti al panel per classe di addetti e mercato di destinazione - settembre 2007-febbraio 2008 −−settembre 2008-febbraio 2009 (variazioni percentua-li di periodo sul totale delle esportazioni del panel)
Fonte: Istat, Statistiche del commercio con l’estero; Registro statistico delle imprese attive
(a) Variazioni percentuali sul periodo settembre 2008-febbraio 2009 e il corrispondente periodo settembre 2007- feb-braio 2008 per singola classe di addetti.
(b) Variazioni percentuali sul periodo settembre 2008-febbraio 2009 e il corrispondente periodo settembre 2007- feb-braio 2008 sul complesso del panel.
Il ruolo della specializzazione e della dimensione
2.4.2 Strategie di internazionalizzazione e performance all’export: