3 Certifi cazione ambientale, innovazione e competitività
3.1 Innovazione e competitività: il ruolo della certifi cazione ambientale
Tra le numerose teorie sull’innovazione che si sono susseguite negli anni recenti, per analizzare il ruolo della certifi cazione ambientale come stimolo all’interno dell’impresa si è scelto di far riferimento alla teoria che si confi gura nella storia del pensiero economico come la prima elaborazione teorica dello sviluppo: la teoria dell’innovazione elaborata da Joseph A. Schumpeter. Le cinque tipologie di innovazione sono state prese come punto di riferimento per il lavoro d’analisi svolto.
Lo sviluppo è “uno spontaneo ed improvviso mutamento dei canali del fl usso”, “una perturbazione dell’equilibrio che altera e sposta lo stato di equilibrio precedentemente esistente […] mediante l’introduzione di nuove combinazioni [economiche]” (Schumpeter, 2002). E’ bene sottolineare che, con il termine “nuove”, si identifi cano quelle “combinazioni economiche di forze e di materiali che non giungono mediante adattamenti delle combinazioni precedenti”.
I cambiamenti economici e sociali defi niti da Schumpeter erano quindi generati dall’innovazione che non era intesa come un vero e proprio cambiamento qualitativo, quanto piuttosto come una semplice modifi cazione dei parametri quantitativi delle combinazioni di risorse esistenti.58
58 Si sottolinea che il concetto di innovazione é un diverso rispetto a quello di invenzione. Inventare significa concepire
per la prima volta un nuovo prodotto o processo mentre innovare è mettere in pratica per la prima volta questa idea. Quindi può esserci innovazione senza alcun tipo di nuova invenzione e viceversa le nuove invenzioni in sé non generano effetti economicamente rilevanti.
E’ possibile classifi care questi cambiamenti in innovazioni di: // nuovi prodotti;
// nuovi metodi di produzione;
// nuove fonti di approvvigionamento; // sfruttamento di nuovi mercati;
// modi alternativi di organizzare un’impresa (Fagerberg et al., 2007).
La certifi cazione può assumere una o più forme di innovazione in base al contesto sociale, economico e produttivo specifi co dell’impresa in cui è inserita. Tra queste, le più facilmente correlate alla ISO 14001 sono l’innovazione organizzativa, di processo e di prodotto poiché riguardano direttamente gli ambiti interni all’azienda.
In particolare il SGA, alla base della certifi cazione ambientale, ha effetti diretti sulla struttura organizzativa interna dell’impresa poiché prevede l’accorpamento di responsabilità e di funzioni associate a diversi ambiti e la strutturazione di livelli di controllo che, in una grande azienda con più sedi, comporta una riorganizzazione strutturale più effi ciente. Non ultimo il fatto che l’impresa deve prevedere la presenza di almeno una persona addetta all’implementazione, alla gestione ed al controllo del sistema.
L’innovazione di processo si verifi ca in quanto la ISO 14001 richiede metodi produttivi effi cienti: la valutazione della realtà aziendale, condotta tramite l’analisi ambientale iniziale prevista dal SGA, stabilisce gli obiettivi di miglioramento delle prestazioni ambientali. Questo processo di miglioramento dei metodi di produzione porta l’impresa ad utilizzare le risorse naturali in modo più oculato offrendo la possibilità di guadagnare margini di effi cienza, effettuando interventi e adottando soluzioni tecniche che consentono di raggiungere più elevate performance economiche e competitive. L’ultima innovazione interna all’azienda si concretizza nella realizzazione di un nuovo prodotto: spesso la ISO 14001, richiedendo la sostituzione anche di un solo materiale componente, può indurre l’impresa ad immettere nel mercato un prodotto nuovo poiché presenta almeno una caratteristica diversa da quello precedente.
Queste innovazioni si concretizzano in brevetti che permettono alle imprese di trarre il massimo profi tto dalla propria capacità creativa stabilendo collegamenti diretti con imprese che a loro volta hanno depositato altri brevetti ed evitando di violare diritti altrui. Le aree esterne all’azienda che possono subire dei cambiamenti indotti dalla certifi cazione sono relative alle nuove forme di approvvigionamento e di mercato di sbocco.
prime e servizi: la certifi cazione, aumentando la consapevolezza della direzione aziendale sugli impatti ambientali, stimola l’impresa a scegliere i propri fornitori non solo in base alla qualità e al prezzo ma anche in base alle variabili ambientali (raccolta differenziata, consumo di energie,...). Questa specifi ca tipologia di innovazione può creare un circuito di aziende in grado di fornire garanzie di eco-compatibilità e affi dabilità generando un vasto sistema virtuoso.
La seconda area è collegata ad un’altra categoria di soggetti che hanno stretti rapporti con l’impresa, i clienti. Grazie all’adozione della certifi cazione, l’innovazione, in questo caso, si traduce nella penetrazione di nuovi mercati. Oggi i clienti sono molto attenti alla trasparenza dei comportamenti delle imprese, soprattutto in materia di salvaguardia ambientale. Attraverso queste forme innovative, l’impresa acquisisce un monopolio che deterrà fi no al momento in cui verrà emulata: questo è un fattore di competitività che si basa sulla qualità (non price
competition), strumento di medio lungo periodo, e non sul prezzo, che è di breve periodo.
Tornando all’approccio teorico, esistono alcuni ostacoli che l’innovatore si trova a dover superare. Il primo è sicuramente la mancanza di conoscenza riguardo al nuovo ambiente economico in cui andrà ad inserirsi l’azienda in seguito al processo di innovazione: l’imprenditore, infatti, si trova ad affrontare un investimento incerto.
La mentalità dell’imprenditore, inoltre, deve riuscire ad appropriarsi di una nuova concezione scientifi ca: la ferma abitudine a processi consolidati in alcuni casi può diventare un vincolo. Infi ne, la resistenza “al nuovo” da parte degli operatori nei confronti di chi vuole innovare si traduce in inerzia, presente in tutti i settori della società. Schumpeter evidenzia che “nei fenomeni economici, questa resistenza si esprime innanzitutto nei gruppi minacciati dall’innovazione, poi nella diffi coltà di trovare la necessaria cooperazione, ed infi ne nella diffi coltà di convincere i consumatori”.
Se si considera la certifi cazione come un’innovazione in sé, i suddetti ostacoli sono superabili attraverso l’impegno della direzione che deve in primo luogo credere nella scelta fatta ed assumersi il rischio dell’investimento. Questa è una condizione senza la quale l’implementazione di un SGA non avviene correttamente.
Se, invece, l’innovazione è una conseguenza della certifi cazione, queste resistenze dovranno essere affrontate sia per l’introduzione della certifi cazione che per la realizzazione delle cinque tipologie di Schumpeter. Solo così si può realizzare il processo innovativo generato dalla ISO 14001.
Il collegamento tra l’adozione di strumenti di CSR (certifi cazione ambientale, di qualità, di sicurezza,...) e l’innovazione si può individuare anche a monte del processo innovativo: l’empowerment dei dipendenti, la creazione di buone condizioni di lavoro e la formazione su temi ambientali, con il conseguente aumento di consapevolezza e sensibilità, creano un ambiente propenso allo sviluppo dell’innovazione. Se ne deduce che l’innovazione ha bisogno di conoscenze che si acquisiscono sia con l’esperienza che con una specifi ca formazione. Un modo per valutare l’effi cacia competitiva di una certifi cazione è misurare il livello di accettazione da parte delle aziende, quindi la sua diffusione nel sistema impresa nazionale ed internazionale. Ma, se si analizza solo questo aspetto come criterio di valutazione, si rischia di perdere di vista gli altri, di cruciale importanza e, probabilmente, di maggiore interesse per le stesse aziende, quali i benefi ci e i vantaggi che la certifi cazione, attraverso l’innovazione, è in grado di produrre sotto il profi lo competitivo. Per competitività si intende la presenza delle capacità necessarie per una crescita economica sostenuta in un contesto di selezione competitiva internazionale, in cui esistono altri soggetti con un’equivalente, ma diversa, dotazione di capacità produttive (Fagerberg et al., 2007).
Come già approfondito, la capacità tecnologica di un’impresa certifi cata è in stretta correlazione con il miglioramento dei metodi produttivi: questo fattore chiave della competitività aziendale permette all’impresa di sfruttare ed ottimizzare le risorse produttive disponibili. La regolamentazione ambientale, specialmente quella più innovativa, può portare benefi ci alle imprese (Cancila e Iraldo, 2009): questo processo è innescato anche dalla certifi cazione ambientale, che induce le imprese a modifi care i propri sistemi produttivi e a stimolare innovazioni tecnologiche o di processo. L’accresciuta attenzione all’ambiente da parte dell’impresa consente di ottenere una maggiore compliance e migliori prestazioni competitive, grazie a minori costi (indotti da un minore utilizzo di risorse piuttosto che da una maggiore effi cienza), o alla commercializzazione di nuovi prodotti in grado di ottenere un riscontro positivo sul mercato. Le imprese più innovative sperimentano vantaggi e benefi ci economici derivanti dal miglioramento delle proprie prestazioni ambientali quali risparmio energetico, riduzioni nei costi delle risorse e delle materie prime, recupero dei materiali di scarto, valorizzazione economica dei residui di lavorazione, minimizzazione dei rischi ambientali e dei costi connessi. Le imprese si muovono in un mare di conoscenze nel quale lo scambio e l’interazione assumono un’importanza strategica: la certifi cazione ambientale, fungendo da stimolo alla crescente interdipendenza fra imprese e ambiente competitivo, permette di avviare i processi innovativi che portano ad un progressivo miglioramento della performance aziendale.