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2 La sostenibilità ambientale delle imprese

2.1 Le certifi cazioni di processo e di prodotto

La certifi cazione è uno dei principali strumenti di RSI adottato dalle imprese per dimostrare il proprio contributo allo sviluppo sostenibile. A livello di defi nizione generale, la certifi cazione si considera il mezzo principale attraverso il quale si riescono a fornire informazioni: grazie ad essa, infatti, da una parte i consumatori vengono informati e sono quindi in grado di orientare le proprie scelte d’acquisto, mentre dall’altra le imprese comunicano il loro “essere green” per poter conquistare la domanda e sostenere i costi di produzione.

La certifi cazione, dunque, consente di mitigare i costi negoziali nascenti da defi cit informativi, altrimenti impossibili da colmare, soprattutto in un’economia globalizzata, dove sono assenti meccanismi di scelta del prodotto basati sulla conoscenza diretta delle aziende, essendo la produzione in gran parte in mano alle imprese multinazionali (Peroni e Migani, 2010). Questi sistemi di informazione risultano effi cienti se alla base vengono individuati degli standard che le imprese si impegnano a rispettare e se è previsto un monitoraggio da parte di enti esterni sul rispetto effettivo di queste norme. Infi ne è necessario che la certifi cazione sia facilmente riconoscibile e attendibile agli occhi del consumatore.

Tutte queste informazioni qualifi cate circolano in mercati reali o artifi ciali.

Nel mercato reale si trovano i “certifi cati” che attestano le caratteristiche di un prodotto o di un processo di produzione, a seguito di un procedimento che verifi ca la conformità ad alcuni standard ambientali. L’adesione delle imprese a questi sistemi è volontaria: come già analizzato nel capitolo precedente, la stessa Unione Europea ha preferito l’approccio volontario a quello “coercitivo” (Parlamento Europeo e Consiglio, 2002). Nei mercati artifi ciali, creati dall’autorità amministrativa per controllare la quantità di sostanze inquinanti in circolo, invece, i certifi cati si possono considerare dei titoli circolanti rappresentativi di diritti. Sono dei veri e propri “permessi di inquinamento” che hanno lo scopo di regolamentare i quantitativi di emissioni inquinanti.45 Nello specifi co il processo di certifi cazione si struttura in quattro parti (Figura 2), tanti quanti sono i soggetti coinvolti: il primo portatore d’interesse è l’ente che emana le norme (ad esempio ISO46), seguito dall’ente nazionale di certifi cazione che in Italia è

45 Dopo il Protocollo di Kyoto si sono diffusi i “mercati artificiali”, mercati nei quali si negoziano i permessi di

inquinamento. In base ad una soglia massima di inquinamento fissata, viene stabilito dall’autorità amministrativa il numero di permessi e il mercato di conseguenza ne stabilisce il prezzo. In questo modo le imprese più sostenibili a livello ambientale vengono favorite in quanto non necessitano di permessi. In Italia un sistema simile è regolato dagli artt. 9 e 11 del d.lgs. n. 79/1999 (Peroni e Migani, 2010).

46 Dal 22 dicembre 2009 ACCREDIA è l’Ente unico nazionale riconosciuto e autorizzato dallo Stato per svolgere l’attività

di accreditamento. L’unificazione del sistema italiano di accreditamento rappresenta l’esito di un processo avviato da parte degli Enti nazionali competenti, che ha raggiunto una tappa fondamentale con la costituzione, ad aprile 2009, di ACCREDIA, nato dalla fusione di SINCERT e SINAL e riconosciuto dallo Stato a dicembre dello stesso anno.

Figura 2: Attori coinvolti nel processo di certifi cazione

47 L’ISO non può essere definita né un organismo pubblico né privato: infatti ne fanno parte le organizzazioni che

stabiliscono standard industriali di 134 Paesi, nonché gli enti governativi e le associazioni industriali private (il 53% dell’ISO è composto da dipartimenti governativi, il 32% da enti a metà tra pubblici e privati e il 13% da enti strettamente privati). Questa organizzazione, nata nel 1946 con lo scopo di stabilire standard tecnici per l’industria al fine di facilitare il commercio internazionale, dal 1993 si è dedicata alla creazione di standard ambientali come parte della realizzazione del programma di Agenda 21.

48 Dal sito di Ecolabel (www.ecolabel.it) si riporta la definizione: “Ecolabel è il marchio europeo di qualità ecologica che

premia i prodotti e i servizi migliori dal punto di vista ambientale”.

49 Il procedimento per l’assegnazione del marchio si articola nelle seguenti fasi: inoltro di un’istanza all’Unità per

la Qualità Ecologica dei prodotti dell’APAT; domanda di assegnazione al Comitato-Sezione Ecolabel; effettuazione di prove e verifiche da parte di strutture accreditate; notifica del procedimento presso la Commissione Europea.

ACCREDIA.47 Il terzo stakeholder è l’ente certifi catore di controllo al quale si rivolge l’azienda che vuole ottenere la certifi cazione.

Un ruolo concreto l’hanno giocato le certifi cazioni private di processo e di prodotto sviluppatesi negli ultimi anni. Nello specifi co la certifi cazione ambientale di processo è uno strumento di gestione che sancisce l’impegno volontario e consapevole delle organizzazioni al rispetto della normativa ambientale nell’ottica del miglioramento continuo delle performance ambientali. La norma ISO 14001 e il sistema europeo di ecogestione e audit EMAS fanno parte di questo gruppo. La certifi cazione di prodotto, invece, riguarda uno specifi co bene sul quale è riportata l’etichetta che garantisce il rispetto di certi standard (ecologici, etici) lungo tutto il ciclo di vita del prodotto (il procedimento di Life Cycle Assessment). La certifi cazione di prodotto più diffusa a livello europeo è Ecolabel48 che comprende misure ambientali su base volontaria o consensuale basate principalmente sulle etichettature ecologiche (marchio di qualità ecologica) garantendo migliori informazioni sui prodotti in termini di impatto ambientale.49 Nello specifi co questo strumento prevede che ai prodotti soddisfacenti criteri ecologici pre- determinati possa essere concessa l’etichetta sopra riportata segnalando al mercato la migliore qualità ambientale rispetto ad altri prodotti appartenenti alla stessa categoria.

La progressiva diffusione delle certifi cazioni di prodotto e di processo ha permesso di facilitare gli scambi, di sviluppare una comunicazione più trasparente tra produttore e consumatore aumentando la consapevolezza del cliente fi nale.