di Marco Arlotti, Stefano Neri e Elena Spina
2. L’innovazione interdigitale in 10 pass
Di seguito vengono presentati 10 indicatori strategici da considerare per creare un sistema sostenibile e adeguato di digitalizzazione del SSN attra- verso la rete internet durante (e dopo) la pandemia da Covid-19. Per il socio- logo della salute l’innovazione (inter)digitale non significa realizzare una go- vernance informatico-normativa, bensì favorire servizi innovativi sul territo- rio come gli ospedali in rete, la conoscenza medico-scientifica e le analisi predittive basate sull’intelligenza artificiale tenendo in considerazione tutte quelle variabili multidisciplinari e sociali in grado di influenzare oggetti, sog-
getti, culture, contesti e prassi.
1) Propensione/collaborazione/disponibilità del personale sanitario
all’uso della telemedicina. Accedere in sicurezza durante (e dopo) la
pandemia ai servizi sanitari e assistenziali è la promessa della salute in- terdigitale. L’evidenza internazionale mostra che nelle realtà in cui la
digital health era già operativa prima della pandemia da Covid-19 la col-
laborazione dello staff coinvolto ha permesso un uso esponenziale della telemedicina in tutte le pratiche cliniche, un utilizzo disinvolto della sor- veglianza a distanza dei pazienti positivi al Covid-19, dei pazienti con patologie croniche e dei pazienti Covid-19 all’interno degli ospedali. 2) Propensione/ disponibilità dell’utente all’uso della telemedicina. Il bi-
connessi all’uso della cura a distanza dato l’alto rischio di contagio da parte di tutti i soggetti coinvolti, una maggiore dimestichezza nelle pra- tiche online acquisita nel tempo rispetto alle iniziali difficoltà, e ancora la ricerca di informazioni (health seeking) via internet possono favorire la propensione all’uso della telemedicina se il cittadino/paziente è digi- talmente alfabetizzato e/o si mostra disponibile a svolgere un ruolo “at- tivo” verso la propria salute.
3) Propensione all’investimento economico. Perché un servizio di teleme- dicina diventi operativo i soggetti coinvolti devono essere propensi a fare un investimento economico se gli strumenti necessari non sono disponi- bili. La governance dovrà valutare come: a) investire in digitalizzazione per attivare i servizi innovativi; b) sostenere la generazione degli Elec-
tronic Health Records (EHR) e del fascicolo sanitario elettronico; c) in-
vestire in Intelligenza Artificiale per l’analisi predittiva e la razionaliz- zazione delle risorse attraverso una governance dei (big)data sanitari in linea con i principi costituzionali e nel rispetto della privacy e sicurezza dei dati sensibili; d) investire per favorire l’alfabetizzazione digitale e della salute per tutti gli stakeholder coinvolti, incluse le imprese e i la- voratori della filiera della salute e del benessere
4) La disponibilità di piattaforme, device medicali e tecnologie. È necessa- rio che le tecnologie utilizzate per realizzare un sistema di telemedicina durante e dopo la crisi sanitaria prevedano piattaforme e soluzioni inte- roperabili. Nel contesto post-pandemico le tecnologie scelte dalla gover- nance dovranno generare in via retrospettiva e predittiva EHR e Fascicoli Sanitari Elettronici distribuibili, condivisibili ed utilizzabili dall’AI nel rispetto delle normative e dei diritti civili, della sicurezza, e della privacy del cittadino, considerando gli effetti degli investimenti tecnologici sulla società: una necessità strategica per la governance e per i cittadini. 5) Adeguata cultura (inter)digitale /Formazione del paziente. Durante e
dopo la pandemia insegnare ai pazienti (o caregivers) come accedere ai servizi innovativi per la salute è cruciale. La cultura della “care transi-
tion”, ovvero un cambiamento nel sistema delle cure che vede la domi-
nanza medica affievolirsi in favore di un sempre più consistente consu- merismo mette, in alcuni casi, il paziente-consumatore al centro del pro- cesso di cura. Il paziente-cliente, concepito culturalmente in quanto sog- getto con esigenze plurime, viene inserito in un contesto più ampio da considerare nella presa in carico della persona. Un processo di co-
partecipazione al percorso diagnostico-terapeutico può favorire nel tempo una cultura dell’innovazione interdigitale della salute, basata sulla conoscenza e sullo sviluppo di una alfabetizzazione sanitaria digitale. Questo senza prescindere dalle opportunità e dai limiti della digitalizza- zione della salute che sappiamo essere intrinsecamente legati a variabili sociodemografiche (livello di istruzione, reddito) dei soggetti coinvolti. 6) Adeguata cultura interdigitale del personale. La formazione del perso- nale e dei “fornitori” di beni e servizi sanitari è cruciale nella governance dell’innovazione per attivare (anche da subito) servizi di telemedicina affrontando eventuali “resistenze”2. Una adeguata cultura interdigitale
(digital literacy) e manageriale dei processi innovativi è strategica al suc- cesso della governance.
7) Supporto informatico e qualità delle informazioni. È necessario garantire un servizio di supporto informatico accessibile agli attori che utilizzano un servizio di telemedicina e in generale i servizi innovativi digitalizzati in caso di difficoltà “tecniche” di accesso ed uso.
8) Sistema di gestione degli aspetti amministrativi, incentivi, fatturazione
delle prestazioni, investimenti e rimborsi SSN. Il workflow amministra-
tivo-finanziario deve funzionare correttamente per attivare servizi sani- tari online. Il bisogno di sostenibilità del sistema sanitario si muoverà sugli assi previsti dal Ministero della Salute (2020) con investimenti post-pandemici che dovranno prevedere l’aumentata domanda di servizi assistenziali (malattie croniche) che potrebbe trovare una risposta effi- cace nella fruizione a distanza della salute interdigitale se garantita da un sistema amministrativo efficiente.
9) Big Data, Privacy, sistema di raccolta e analisi. Le scelte della gover-
nance in quest’area hanno ripercussioni importantissime nel delicato bi-
lancio tra creazione di dati analizzabili, protezione della privacy e dispo- nibilità per gli operatori sanitari. Il campo della medicina e del sistema delle cure si apre con maggior insistenza a nuovi strumenti e applicazioni per prevenire il rischio di insorgenza di patologie, costruendo un sistema medico che valuti come prioritarie le caratteristiche individuali per l’uti- lizzo di tecniche incentrate sulla personalizzazione dei trattamenti e
2 Per un approfondimento su questo punto si veda Murero M., Guzzo P. (2021), Innovating
sull’uso delle nuove tecnologie per il self-caring (dieta, esercizio fisico). In quest’ottica la governance dei (big)data personali sensibili e dell’AI deve essere regolamentata e tutelata da un punto di vista multidiscipli- nare ed etico, favorendo una regolamentazione che tuteli e garantisca i diritti costituzionali e civili, incluso il diritto fondamentale alla literacy digitale della salute per tutti i cittadini evitando rischi di commercializ- zazione dei dati.
10) Aspetti normativi, procedurali e prassi. Un sistema di telemedicina pan- demico deve essere in linea con le normative dell’emergenza. Nel post- pandemico è fondamentale includere, per sviluppare l’innovazione inter- digitale nella governance della salute del futuro: 1) la scelta strategica di un modello di partnership – pubblica, privata, mista – con gli stakehol-
ders coinvolti; 2) un approccio multidisciplinare nelle scelte di investi-
mento; 3) un mix innovativo fatto non solo di oggetti tecnologici, ma di soggetti, culture, resistenze, limiti e pratiche contestuali per introdurre e sviluppare nel tempo politiche ed azioni umano-centriche coerenti; 4) la convivenza delle innovazioni con i sistemi di accesso alla salute “tradi- zionali” in un ecosistema vario e complesso, per far sì che nessuno “ri- manga indietro”; 5) sistemi di regolamentazione, valutazione e controllo veloci e flessibili.