di Linda Lomb
1. Le Medical Humanities
Le Medical Humanities (MH) rappresentano un campo interdisciplinare che include discipline inerenti alle Scienze umane (Filosofia, Etica e Bioe- tica, Scienze religiose, Storia della Medicina), alle Scienze sociali (Sociolo- gia, Psicologia, Antropologia, Pedagogia, Diritto, Economia) e alle Arti (Let- teratura, Cinema, Teatro, Musica, Danza).
L’obiettivo condiviso di queste discipline è quello di riportare la pratica medica alle sue finalità originali: essere medicina per la persona, riconosciuta nella sua individualità e unicità. Attraverso un approccio interdisciplinare che promuove l’integrazione con le discipline di tipo tecnico-scientifico, le MH forniscono strumenti e competenze necessari a un buon esercizio della pratica clinica, in quanto facilitano il compito terapeutico ed ermeneutico dei professionisti della salute, aiutando il professionista a comprendere l’espe- rienza del malato e dei loro familiari. Le discipline che compongono l’arti- colata costellazione delle MH consentono di sviluppare e migliorare le capa- cità di osservazione e interpretazione del vissuto di malattia, migliorano le competenze relazionali e comunicative, aiutano il professionista a connettere le esperienze altrui con le proprie, rafforzano le capacità riflessive, di con- fronto e di introspezione. Attraverso le MH il professionista della salute im- para a conoscere sé stesso e i contesti in cui lavora per aumentare la consa- pevolezza delle proprie emozioni, pregiudizi e costruzioni sociali che impat- tano sulle pratiche di cure e sulla relazione con i malati ed i familiari. Inoltre, le MH − migliorando la relazione con il paziente e con il caregiver − aiutano il professionista a gestire lo stress e gli effetti del sovraccarico lavorativo, riducendo il rischio di burn-out e, conseguentemente, l’errore clinico, non- ché la medicina difensiva. In virtù di tali potenzialità, le MH non sono ancil- lari per la formazione dei professionisti della salute, ma discipline fondative della professione in quanto rappresentano una dimensione essenziale e irri- nunciabile dell’autentico sapere medico.
Tuttavia, nonostante esista un’ampia letteratura che testimonia i benefici legati all’introduzione di discipline umanistiche nel percorso formativo dei professionisti della salute, in Italia si registra un forte ritardo rispetto alla loro introduzione sistematica, quale parte integrante dei core curricula degli in- segnamenti nelle Facoltà/Scuole di Medicina, soprattutto in comparazione a quanto accade ormai da decenni in altri contesti internazionali (quali ad
esempio gli USA, il Canada, il Regno Unito e vari paesi dell’Europa conti- nentale). La situazione attuale a livello nazionale, infatti, non solo vede di fatto una scarsa presenza delle MH in area medica, ma sconta il fatto che tali insegnamenti siano inseriti soprattutto nei primi anni di corso, quando ancora lo studente non ha maturato una sufficiente esperienza sul campo che possa aiutarlo a sviluppare una piena comprensione delle implicazioni etiche, so- ciali, psicologiche e filosofiche delle relazioni assistenziali e di cura. A ciò si aggiunga come, non di rado, gli insegnamenti di MH siano configurati come corsi opzionali a scelta dello studente, condizione che tende a promuo- vere una rappresentazione sociale di queste materie come discipline facolta- tive piuttosto che fondative.
Nella consapevolezza di queste criticità evidenti, negli ultimi anni si sono sviluppate diverse iniziative che hanno avanzato una serie di proposte indiriz- zate a promuovere l’introduzione delle MH quale requisito fondamentale nei corsi di laurea in Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Professioni sanitarie.
Tra queste, si segnala il rapporto elaborato da un gruppo di lavoro coor- dinato dal Prof. A. Elio Cardinale, afferente alla Sezione I del Consiglio Su- periore di Sanità presieduta dal Prof. Rocco Bellantone, che ha prodotto, nel luglio 2018, un documento dal titolo “Medical Humanities nell’epoca della medicina tecnologica e informatica”. In tale documento si riconosce come “l’aumento crescente delle disuguaglianze in salute e in relazione al sesso, l’epidemia globale di patologie croniche e la complessità della loro gestione in un contesto di crescente disagio socio-economico, unitamente ai cambia- menti culturali, socio-demografici legati all’invecchiamento della popola- zione e all’immigrazione, sono aspetti che contribuiscono a rendere necessa- ria una riflessione strutturale sui campi di applicazione clinica del concetto di equità in salute. Queste premesse evidenziano la necessità di sviluppare nel percorso formativo dei professionisti della salute un approccio interdisci- plinare e multidimensionale volto a creare connessioni fra bioetica, storia della medicina, antropologia medica e culturale, sociologia, igiene e sanità pubblica, letteratura e arte come strumenti di comprensione dei contesti in cui la medicina opera” (pag. 17). Ne consegue, si legge nel documento, che “appare quanto mai necessaria un’innovazione curriculare nei percorsi for- mativi degli operatori sanitari” (pag. 21) ed “è indispensabile che le MH ven- gano intercalate in maniera idonea tra corsi classici sia in termini di conti- nuità temporale che in termini di integrazione orizzontale e verticale dei sa- peri in campo biomedico” (pag. 22).
Tra le altre iniziative indirizzate a sottolineare l’urgenza di colmare il ri- tardo italiano nell’introduzione sistematica delle MH nelle Facoltà/Scuole di Medicina, si menziona anche il Convegno dal titolo “Il contributo delle
Medical Humanities nella formazione dei professionisti sanitari” (Roma, 4 ottobre 2019), iniziativa promossa dall’Istituto di Bioetica e Medical Huma- nities dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e dalla Sezione di Sociologia della Salute e della Medicina della Associazione Italiana di Sociologia. Nelle conclusioni del Convegno, che ha visto la partecipazione di numerosi esperti e rappresentanti delle discipline che compongono le MH e delle Fa- coltà/Scuole di Medicina, è stata auspicata la convocazione di una Consensus Conference nazionale indirizzata a sviluppare, attraverso una metodologia scientificamente rigorosa e fondata sul contributo di esperti afferenti alle di- verse discipline coinvolte, le linee di indirizzo per l’introduzione sistematica delle MH nelle Facoltà di Medicina.
3. Il contributo specifico della Sociologia della salute e della/con la me-