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INPS A PORTE APERTE

Nel documento XV RAPPORTO ANNUALE Luglio 2016 (pagine 135-142)

All’inizio del 2015 è stata creata una nuova sezione del sito istituzionale chiamata “Inps a porte aperte” volta a migliorare il rapporto informativo tra Istituto e cittadini al di là degli obblighi prescritti dalla legge, e a rendere più chiari i meccanismi di funzionamento delle prestazioni erogate dall’Istituto. Nella sezione “Inps a porte aperte” sono periodicamente pubblicate schede esplicative relative alle tutele di lavoratori appartenenti a diverse gestioni amministrate dall’Istituto. In particolare, nella sezione si trovano, ad oggi, due tipologie di schede informative. La prima tipologia evidenzia le regole previste per il calcolo e l’accesso alla pensione per i lavoratori iscritti alle diverse gestioni amministrate dall’Inps, ciascuna scheda contiene il ricalcolo contributivo delle pensioni erogate dalla gestione.

La seconda tipologia di scheda chiarisce le differenze in termini di accesso e durata delle diverse prestazioni a sostegno del reddito erogate dall’Istituto a seconda del tipo di lavoratore (agricolo, parasubordinato, autonomo etc).

IL GIUDIZIO DEGLI ASSICURATI SU TRASPARENZA ED EFFICIENZA DELL’INPS E SULL’EQUITÀ DEL SISTEMA PREVIDENZIALE

Sempre in un’ottica di dialogo con i propri assicurati l’Inps, nell’ottobre del 2015, ha svolto una indagine, somministrata via email ad un campione casuale di 18.000 utenti Inps provvisti di PIN ottenendo 2.219 risposte.

L’indagine si propone di comprendere quali sono le opinioni degli assicurati in termini di trasparenza ed efficienza dell’Istituto e del suo operato, nonché di acquisire il loro giudizio riguardo all’equità del sistema pensionistico italiano. Il questionario era volto anche a misurare il grado di soddisfazione dei cittadini sulle recenti iniziative di trasparenza messe in atto dall’Istituto e a valutarne l’efficacia. Giudizio sul ruolo e il lavoro dell’Istituto

Una lettura complessiva dei risultati mostra che la quasi totalità degli intervistati (98%) si aspetta che l’Inps svolga un ruolo di informazione riguardo l’utilizzo delle risorse volte al finanziamento della spesa per le pensioni e per aumentare la trasparenza del sistema previdenziale.

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Figura 4.6 OLTRE ALLA GESTIONE DEL SISTEMA PENSIONISTICO, L’INPS HA ANCHE IL COMPITO DI INFORMARE I CONTRIBUENTI SU COME SONO IMPIEGATE LE

RISORSE VOLTE AL FINANZIAMENTO DELLA SPESA PER LE PENSIONI?

48% 1% 1% 14% 36% Estremamente d’accordo Molto d’accordo Abbastanza d’accordo Poco d’accordo Per niente d’accordo

Le iniziative di trasparenza messe in atto dall’Istituto hanno riscontrato un buon successo (il 60% del totale dichiara di essere “Molto” o “estremamente d’accordo” sulla loro utilità nell’aumentare il livello di informazione degli assicurati) e si inseriscono nel contesto di una valutazione moderatamente positiva dell’Istituto da parte degli intervistati. Quasi i due terzi esprimono un giudizio sull’Inps “Abbastanza positivo”, mentre i pareri molto positivi (17%) e molto negativi (13%) sono distribuiti quasi uniformemente. Un giudizio più severo è espresso dai pensionati, che risultano maggiormente rappresentati fra chi dà un giudizio negativo o estremamente negativo.

Figura 4.7 IN RELAZIONE ALLE TUE ESPERIENZE DIRETTE, QUAL È IL GIUDIZIO

COMPLESSIVO CHE HAI DELL’INPS?

64% 17% 3% 3% 13% Estremamente positivo Molto positivo Abbastanza positivo Molto negativo Estremamente negativo Figura 4.8 IN RELAZIONE ALLE TUE ESPERIENZE DIRETTE, QUAL È IL GIUDIZIO

COMPLESSIVO CHE HAI DELL’INPS?

0% 20% 40% 60% 80% 100% Estremamente positivo Estremamente negativo Pensionato Non occupato Professionista Lav autonomo Lav dip tempo det Lav dip tempo indet

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Chiarezza delle informazioni ed efficienza dei servizi

Riguardo alla chiarezza e alla trasparenza delle comunicazioni dell’Inps, la maggior parte dei rispondenti (51%) richiede maggiori informazioni circa le nuove iniziative dell’Istituto e sulle modalità di calcolo della pensione. Per il 20% dei rispondenti è necessaria maggiore trasparenza e, secondo il 28%, una più semplice e frequente comunicazione con i cittadini.

Sul tema dell’efficienza, il 49% dei rispondenti desidererebbe un sito web e procedure online più semplici, oltre ad un’espansione delle potenzialità del sito (ampliamento dei servizi accessibili tramite web). Il restante 51% delle risposte riguarda invece sportelli e call-center: in entrambi i casi viene richiesta una maggiore preparazione del personale.

Valutazioni sul sistema pensionistico

Sul tema dell’equità del sistema vigente, due terzi dei rispondenti al questionario si dichiara “Molto o estremamente d’accordo” con l’affermazione “Il metodo corretto di valutare il grado di equità della singola spesa erogata è di tener conto dei contributi versati, mentre il 25% si dice “Abbastanza d’accordo”.

Figura 4.9 IL METODO CORRETTO PER VALUTARE IL GRADO DI EQUITÀ DELLA SINGOLA

SPESA EROGATA È DI TENER CONTO DEI CONTRIBUTI VERSATI?

31%

35% 2%

7%

25% Estremamente d’accordoMolto d’accordo Abbastanza d’accordo Poco d’accordo Per niente d’accordo

Come prevedibile le persone sopra i 65 anni, che sono per lo più pensionati o pensionandi, rappresentano la maggior parte dei rispondenti che si dichiara “per niente d’accordo” con l’affermazione.

Figura 4.10 IL METODO CORRETTO PER VALUTARE IL GRADO DI EQUITÀ DELLA SINGOLA

SPESA EROGATA È DI TENER CONTO DEI CONTRIBUTI VERSATI?

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% Estremamente d’accordo Per niente d’accordo

>65 60-64 40-49 35-39 25-34 <25

Flessibilità nel pensionamento, importo delle pensioni e delle penalizzazioni Una delle domande del questionario presentava uno scenario di pensione anticipata, e chiedeva all’intervistato di valutare di quanto dovrebbe variare la pensione di chi sceglie di ritirarsi prima dal lavoro. Si evidenzia in questo caso una spartizione bilanciata fra chi ritiene vada mantenuto inalterato l’importo (38% delle risposte) e chi ritiene sia necessario ridurlo moderatamente (40%).

Figura 4.11 UN ESEMPIO DI REDISTRIBUZIONE: QUANTO DOVREBBE RICEVERE UN LAVORATORE CON UNA DI PENSIONE DI 2000 EURO AL MESE SE DECIDESSE DI

ANTICIPARE IL PROPRIO PENSIONAMENTO DI UN ANNO?

8% 6% 8% 40% 38% Più di 2.100 euro Tra 2.000 e 2.100 euro Lo stesso importo mensile: 2.000 euro Tra 1.900 e 2.000 euro Meno di 1.900 euro

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Diritti acquisiti e equità fra generazioni

Una domanda dell’indagine era legata al tema dei diritti acquisiti, e poneva il rispondente di fronte al rischio che i nati dopo il 1980 ricevano, a parità di contributi versati, pensioni più basse rispetto alle generazioni precedenti.

Circa il 55% dei rispondenti reputa ingiusto decurtare le pensioni dei nati prima del 1980 a discapito di coloro che – nati dopo tale data – riceveranno trattamenti pensionistici inferiori a parità di contributi versati, il 22% si esprime in favore di interventi che penalizzano solo le future pensioni di chi, nato prima del 1980, è ancora attivo nel mercato del lavoro. Meno di un quarto del totale si dichiara favorevole a un intervento sulle prestazioni già in pagamento. Risultano essere soprattutto i rispondenti sopra i 60 anni ad esprimersi più spesso contrari ad interventi sulle pensioni in essere.

Figura 4.12 EQUITÀ INTERGENERAZIONALE: A PARITÀ DI CONTRIBUTI VERSATI,

CHI È NATO DOPO IL 1980 È DESTINATO A RICEVERE PENSIONI PIÙ BASSE DI CHI È NATO PRIMA. PENSI SIA GIUSTO:

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70%

14-35 anni 35-60 anni 60 e oltre Complesso Generazioni Non ricalcolare le pensioni di chi è nato prima 1980

Ricalcolare ante 1980 ma non ancora in pensione Il ricalcolo ante 1980 sia per gli attivi che per i pensionati

Guardando alle risposte per livello di istruzione si evince che, tra i rispondenti più istruiti (con almeno una laurea), oltre il 55% sarebbe favorevole ad un intervento sulle pensioni future delle generazioni pre-1980, e più della metà tra questi sarebbe anche favorevole ad un intervento retroattivo. La situazione si ribalta nel caso dei rispondenti con titolo di studio inferiore alla laurea.

I suggerimenti degli assicurati

Il questionario prevedeva anche una risposta libera, attraverso la quale gli intervistati potevano suggerire eventuali altre iniziative sulle pensioni in essere. Tra chi ha risposto, oltre il 50% vede con favore la riduzione delle cosiddette pensioni d’oro, fissando per esempio un tetto massimo. Quasi il 20% concorda sull’introduzione

di una regola per il calcolo delle pensioni, che mantenga l’impianto contributivo, ma che sia più universale e semplice. Percentuali sotto il 10% segnalano invece il bisogno di ridimensionare i vitalizi (9,62%), l’introduzione di una possibilità di pre-pensionamento (7,69%), un aumento per le pensioni minime (6,54%), e la necessità di rivedere le baby pensioni (5,38%).

Figura 4.13 PRINCIPALI SUGGERIMENTI INIZIATIVE SU PENSIONI

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60%

Possibilità di prepensionamento Rivedere le baby pensioni Ridimensionare i vitalizi Riduzione/Tetto massimo per pensioni d’oro Creare regola proporzionale ai contributi ma più universale e semplice Pensioni minime più alte

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Nel documento XV RAPPORTO ANNUALE Luglio 2016 (pagine 135-142)