La Lunigiana: transizione e costruzione del web rurale
ARIA Autovetture su superficie (n autovetture/kmq) 29
3.8 L’interazione tra le dimensioni e la struttura del web: iniziatore, facilitatore (lubrificante) e risultato
La costruzione del web rurale è un processo ciclico più che lineare e si muove per linee orizzontali piuttosto che per traiettorie verticali, pertanto è meglio rappresentabile attraverso la forma di una figura circolare di relazioni piuttosto che attraverso una struttura gerarchica. Nella figura 3.9 sono rappresentate le relazioni tra le varie dimensioni e il ruolo di ciascuna dimensione nella costruzione del web rurale della Lunigiana. ‐ Avvalersi di guide locali che indichino quali sono i comportamenti localmente accettabili e facilitino l’integrazione dei viaggiatori con la gente del luogo. (fonte: Farfalle in cammino).
149 Fig. 3. 9 La configurazione del web rurale della Lunigiana: interazioni tra le dimensioni Endogeneità
Incremento nell’utilizzo delle risorse locali (agroalimentari, ambientali culturali, storiche, artistiche, architettoniche)
Positivo: Forte senso di appartenenza al territorio – Negativo: “localismo” Controllo sulle risorse locali e
reinvestimento della ricchezza prodotta all’interno del territorio.
Positivo: Crescente importanza delle istituzioni locali e di nuove forme di governance rurale locale – Negativo: ”municipalismo”
Nuovi assetti istituzionali
Nuovi arrangiamenti istituzionali
Consorzi
Strada del vino, Via dei pani e altre iniziative di coordinamento e azione collettiva (es. Lunigiana Amica)
Nuovi quadri istituzionali
Decentramento Distretto Rurale
Nuovo modello di governo (sussidiarietà e programmazione negoziata)
Capitale sociale Mancanza di “azione collettiva”
“Municipalismo” e “localismo”
Sostenibilità
Elevata dotazione di capitale ambientale
Buona presenza di agricoltura biologica
Salvaguardia della biodiversità locale (es. Agnello di Zeri)
Iniziative (es. Borghi vivi) per un turismo sostenibile
Recupero e rivitalizzazione del patrimonio storico, cultural artistico locale
Governo del mercato Creazione di catene brevi di
produzione‐consumo Creazione di nuovi mercati Per prodotti agroalimentari tipici; Per il turismo rurale e ambientale Rafforzamento all’interno dei mercati dei prodotti di nicchia
Posizionamento all’interno della grande distribuzione
Novelty
Ri‐scoperta delle risorse endogene e sopratutto dei prodotti agroalimentari tipici
Conoscenza contestuale e cultura locale “Azione colletiva” Web rurale della Lunigiana Legenda: Relazioni tra le dimensioni scarsa media elevata negativa positiva Legenda: Ruolo della dimensione nel web scarsa media elevata negativa positiva
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Tuttavia, è possibile individuare un modello delle interrelazioni tra le diverse dimensioni che, nel suo insieme, è in grado di rappresentare il web rurale della Lunigiana in termini di “iniziatore”, “facilitatore” e di “risultato” (figura 3.10). La rappresentazione del web rurale si presenta, nel caso della Lunigiana, come una semplificazione che prende come riferimento la valorizzazione dei prodotti tipici e la sua influenza per la costruzione del sistema rurale‐turistico sostenibile locale, ma che può essere considerata come rappresentativa dell’assemblaggio del web rurale della Lunigiana nel suo insieme.
La transizione della Lunigiana si muove lungo la traiettoria dello sviluppo rurale sostenibile. L’endogeneità è l’iniziatore – la dimensione che innesca la traiettoria di sviluppo rurale e che rappresenta l’elemento centrale del web – ed è anche il
risultato. La valorizzazione delle risorse locali, attivata dagli attori del territorio, ha
stimolato la nuova traiettoria di sviluppo (endogeneità come iniziatore) che è stata rafforzata dalle interrelazioni tra le altre dimensioni, determinando il rafforzamento del controllo locale (nuovi assetti istituzionali e governo del mercato), l’ulteriore valorizzazione delle risorse locali e l’integrazione con la valorizzazione di altre risorse ed infine la ricchezza prodotta è reinvestita a livello locale (endogeneità come risultato). Il percorso di sviluppo intrapreso è sostenibile: conduce alla conservazione e valorizzazione del capitale ambientale (seppure l’esodo rurale stia determinando un forte degrado del sistema agro ambientale), alla riscoperta del capitale culturale (specialmente dell’identità e del patrimonio artistico‐ architettonico), al rafforzamento del capitale sociale e spinge ad un nuovo dinamismo economico, pertanto la sostenibilità è un risultato.
La transizione della Lunigiana ha le proprie origini sulla valorizzazione delle produzioni locali attraverso la costruzione di network. I molteplici network ibridi che collegano attori (umani e non umani locali) locali, regionali e nazionali hanno rafforzato le relazioni verticali e orizzontali tra gli agricoltori, le istituzioni e le comunità locali, determinando un aumento del capitale sociale. Vice versa, la scarsa dotazione di capitale sociale che caratterizza la società rurale della Lunigiana, riduce il coinvolgimento all’interno dei network e, in particolare, impatta negativamente sulla capacità di coordinamento e allineamento dei diversi network che si trovano in Lunigiana. Inoltre la scarsa dotazione di capitale sociale influenza negativamente sulla governance locale, come nel caso del distretto rurale. In sintesi, il capitale
sociale ha un impatto negativo sulle altre dimensioni, tuttavia sia l’endogeneità che i
nuovi assetti istituzionali hanno aumentato la capacità di agire collettivamente, o meglio cercano di costruire e rafforzare capitale sociale. Se si guarda ai nuovi assetti istituzionali, i nuovi arrangiamenti istituzionali (es. Consorzi e strada del vino, via dei pani) rafforzano la capacità di aggregazione tra gli agricoltori e tra i diversi attori
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del territorio e i nuovi quadri istituzionali favoriscono il superamento del “localismo”e “municipalismo”.
Questi network per la valorizzazione dei prodotti tipici si sono evoluti da interazioni informali a strutture organizzative formali (come i consorzi, la strada del vino ed altre forme di coordinamento e azione collettiva come l’Associazione Lunigiana Amica) creando nuovi arrangiamenti istituzionali che hanno incrementato il capitale sociale e, soprattutto, favorito il governo del mercato. Ad esempio i consorzi hanno risolto i problemi legati alla capacità produttiva selle singole aziende e della incapacità commerciale delle medesime.
Fig. 3. 10 La configurazione del web rurale della Lunigiana: iniziatore, facilitatore e risultato
I nuovi arrangiamenti istituzionali sono da considerare come facilitatore in quanto hanno accresciuto e cementato le relazioni tra endogeneità e il governo del mercato ed inoltre hanno influenzato positivamente il capitale sociale attraverso la promozione dell’azione collettiva. Per quanto riguarda i nuovi quadri istituzionali, il nuovo modello della politica di sviluppo rurale, il decentramento istituzionale, il LEADER, e il Distretto Rurale sono da considerare dei potenziali facilitatori, essi sicuramente hanno aperto nuovi spazi di azione per le istituzioni locali
Endogeneità (iniziatore) Governo del mercato (facilitatore) Capitale sociale Novelty Nuovi assetti istituzionali Nuovi arrangiamenti istituzionali (facilitatore) Nuovi quadri istituzionali Endogeneità
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promuovendo una programmazione delle politiche decentrata, hanno rinforzato il potere locale e favorito la possibilità per lo sviluppo di partenariati pubblico‐privati locali, tuttavia rappresentano allo stato attuale più delle opportunità che ancora devono essere sfruttate e nel caso specifico del LEADER è possibile affermare che ad oggi è stata un’opportunità mancata.
La novelty è strettamente connessa ai nuovi arrangiamenti istituzionali e all’endogeneità. In Lunigiana le novelty determinanti nel processo di sviluppo sono state il passaggio dall’azione individuale a quella collettiva attraverso una novità organizzativa che ha preso la forma di nuovi arrangiamenti istituzionali e dall’altra incentrare lo sviluppo del territorio sulla valorizzazione delle risorse rurali endogene.
Il governo del mercato è un facilitatore di secondo livello in quanto derivato dai nuovi arrangiamenti istituzionali. Il ruolo di facilitatore è legato al rafforzamento della endogeneità come capacità di controllo da parte degli attori locali.