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Introduzione ai sistemi pensionistic

I SISTEMI PENSIONISTICI, LA PREVIDENZA COMPLEMENTARE E LE ASSICURAZION

2.1 Introduzione ai sistemi pensionistic

L'erogazione economica, comunemente definita pensione, è una forma reddituale tesa a garantire una decorosa e civile sussistenza successivamente alla conclusione dell'attività lavorativa, determinata ad una età variabile secondo i contesti geografici e finanziari di ogni paese; comunque tale età risulta sempre più spostata in avanti (unitamente ad altre rimodulazioni quali l'ammontare della pensione) per garantire la sostenibilità finanziaria del sistema, indebolita dall'allungamento della vita e dalla riduzione della fascia di popolazione attiva.

Il lavoratore nel corso della propria attività destina una quota del reddito per costituire una rendita alla cessazione dell'attività lavorativa, di norma, per limiti di età, al fine di garantire una decorosa qualità della vita. Si tratta di una remunerazione fissa salvo eventuali adeguamenti all'inflazione. Nel passato l'erogazione delle pensioni era affidata a vari tipologie di associazioni private o pubbliche, ma negli Stati moderni la gestione è regolata da norme e da istituzioni pubbliche al fine di garantire la solidarietà e la sostenibilità.

Il sostentamento dei pensionati si basa o su un modello tedesco di tipo assicurativo (prestazioni rapportate al reddito lavorativo tramite contribuzione obbligatoria) o su un modello anglosassone, di tipo universalistico (prestazione minima uguale per tutti, finanziata dalla fiscalità generale).

Le funzioni di un sistema previdenziale sono riconducibili ai seguenti principi ispiratori: - previdenziale: fornire un reddito che garantisca un livello di vita coerente alle esigenze, - assicurativo: valorizzazione dei contributi,

- assistenziale: fornire un reddito minimo alla platea di pensionati,

- redistributiva: utilizzo di risorse a livello intergenerazionale o intragenerazionale.

E' opportuno chiarire il significato di sistema previdenziale: riguarda il meccanismo di reperire le risorse finanziarie per erogare le prestazioni previdenziali.

Contribuzione definita: concerne la misura dei contributi, previsti nel contratto, che determinano i rendimenti attraverso operazioni sui mercati finanziari. E' tipica delle assicurazioni private; l'eventuale inadeguatezza della rendita è un rischio a carico dell'assicurato.

Tale meccanismo è alla base di calcolo del metodo contributivo; infatti l'ammontare della prestazione dipende dalla contribuzione.

Prestazione definita: viene stabilita a priori la misura della prestazione. E' tipica delle assicurazioni sociali (pubbliche) ove l'eventuale inadeguatezza dei contributi è un rischio per l'ente previdenziale. Tale meccanismo è alla base di calcolo del metodo retributivo; infatti l'ammontare della prestazione è indipendente dalla contribuzione.

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La scelta del meccanismo della "contribuzione definita" in luogo di quello della "prestazione definita", si associa alla decisione del tipo di sistema finanziario di gestione da adottare tramite criteri attuariali che tengano conto dell'equilibrio demografico-finanziario.

2.1.1 Sistema finanziario di gestione a ripartizione

I contributi dei lavoratori attuali sono utilizzati per liquidare le prestazioni ai pensionati; in pratica si tratta di un trasferimento di risorse tra generazioni. A loro volta tali generazioni riceveranno la prestazione a carico della generazione successiva (patto intergenerazionale).

Tale sistema funziona se l'aliquota di equilibrio garantisce l'equivalenza tra flussi di entrata (contributi) e in uscita (prestazioni erogate) senza accumulare debiti per la collettività o per le generazioni successive. Inoltre richiede un' ampia base occupazionale per garantire entrate dirette a sostenere le erogazioni previdenziali (la piramide delle età che negli ultimi decenni nei vari Stati ha assunto la forma di una botte); mediamente a fronte di un pensionato devono versare contributi almeno tre lavoratori.

Tale sistema, in tutti i paesi, non riesce a sostenere l'ammontare delle pensioni corrisposte e incrina il "rapporto di dipendenza" o "old age dependency ratio" delle generazioni anziane rispetto alla fascia in età lavorativa (15-64 anni). Problematica che investe molti paesi come la Cina che nel 2030 avrà una quota di ultrasessantenni del 22 % o i paesi dell'America Latina, dove crescerà sempre nel 2030 al 17 % 16, quindi si presenterà un consistente rischio demografico.

Pertanto, l'ente previdenziale deve mantenere l'equilibrio tra i contributi incassati e le pensioni erogate nello stesso periodo a meno di entrate ulteriori a carico della fiscalità generale.

Anche a seguito dell'introduzione del metodo di calcolo contributivo per tutti, in Italia, dall’ 1° gennaio 2012 il sistema finanziario a capitalizzazione opera in modo virtuale in quanto il sistema funziona, comunque, a ripartizione, per poter finanziare con i contributi il pagamento delle pensioni attuali.

Tale sistema può essere applicato solo dalle istituzioni pubbliche.

Limiti: diminuzione del numero di occupati, allungamento del periodo di godimento della pensione, variabilità dei contributi in relazione alla crescita dell'ammontare delle prestazioni previdenziali, che rendono esosa l'incidenza sul reddito. Il sistema non correla l'ammontare dei contributi versati con la prestazione previdenziale e la speranza di vita (elemento applicato solamente dal 2013), ma solamente con l'anzianità contributiva, indipendentemente dal periodo di sopravvivenza.

Quindi il rendimento superiore ai contributi versati e la mancanza di strumenti autocorrettivi del sistema hanno condotto verso una instabilità finanziaria.

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S. Valdés-Prieto, The Economics of Pensions. Principles, Policies, and International Experience, Cambridge, Cambrige University Press, 1997

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Figura. 2.1. Organizzazione tra entrate e uscite del sistema a ripartizione17.

2.1.2 Sistema finanziario di gestione a capitalizzazione

I contributi dei lavoratori attuali sono accantonati ed investiti sui mercati finanziari per costituire una rendita alla conclusione dell'attività lavorativa. La misura dipende dal capitale accumulato (contributi e agli interessi maturati) nel corso degli anni e dai rendimenti sui mercati finanziari. Quindi equivalenza attuariale tra il montante contributivo individuale o riserva matematica e l'importo della prestazione previdenziale.

Tale sistema può essere applicato sia dalle istituzioni pubbliche che dalle assicurazioni private. Limiti: rischio di dare luogo a prestazioni di modesta entità in conseguenza di basse retribuzioni, che non consentono di accumulare un montante adeguato e la congiuntura negativa dei mercati, che non favorisce la redditività degli impieghi del capitale per la produzione di interessi.

Rischio inflattivo che può ridurre il potere d'acquisto.

E' necessaria, per quanti possono, l'integrazione con altre forme di risparmio individuali o collettive, per disporre di un reddito adeguato a quello precedente il pensionamento.

Nessuna solidarietà intergenerazionale o intragenerazionale.

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Figura 2.2. Organizzazione tra entrate e uscite del sistema a capitalizzazione18.