3. Analisi e caratterizzazione del campione TIM
3.5. Ipotesi sulle modalità di campionamento ed assunzioni derivanti dall’analisi
33 In maniera analoga, il sovra campionamento relativo alla mobilità di scambio tra Cintura e Città Metropolitana (Figura 3-7), risulta generalmente più critico per le zone più esterne della Cintura, al confine con il resto della provincia.
Si potrebbe pensare, dunque, che l’errore sia attribuibile ad una scorretta individuazione delle destinazioni finali campionate da TIM, poiché questa ipotesi, infatti, spiegherebbe la sovrastima sulle aree attraversate durante lo spostamento.
Per fare un esempio, gli spostamenti con origine nella zona C021 dovrebbero attraversare l’area C008 per raggiungere il Comune di Torino e, confondendo il transito con la destinazione finale, si verificherebbe una sovrastima degli spostamenti proprio sulla zona intermedia (C008).
Anche se i risultati grafici sembrano confermare quest’ipotesi, ciò non spiegherebbe perché la stessa sovrastima non interessi anche gli spostamenti interni al Comune di Torino, laddove le ACE sono più fitte ed è più probabile transitare attraverso più aree prima di giungere alla zona di effettiva destinazione.
Ricordando i risultati esposti in Tabella 3-7, se l’ipotesi fosse fondata si dovrebbe, infatti, osservare un tasso di campionamento molto alto per il Comune di Torino e, inoltre, gli spostamenti di scambio tra Torino e provincia dovrebbero risultare sottostimati, poiché interrotti da una tappa intermedia dovuta al transito attraverso la Cintura.
Sempre facendo riferimento alla Tabella 3-7, si sottolinea, infine, che il sovra campionamento degli spostamenti entranti ed uscenti dalla Cintura è particolarmente marcato per la motivazione del rientro a casa, come se gli individui residenti/domiciliati in Cintura si muovessero giornalmente tra le altre macroaree e la loro abitazione molto più frequentemente di quanto previsto.
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Nonostante lo studio corrente risponda ad una finalità differente dalla stima del tempo di viaggio e nonostante l’evoluzione, rispetto al 2007, degli standard adottati nelle telecomunicazioni, in entrambi i casi si parla di “due eventi consecutivi” per l’identificazione dell'ultima cella di passaggio.
Ricercando, successivamente, ulteriori chiarimenti sul concetto di handoff si sono ritrovate una serie di osservazioni particolarmente interessanti ai fini di questa analisi. Si riportano, nel seguito, alcune delle nozioni tratte dalla pagina web Differenza tra Handoff e Handover in telecomunicazioni | Informatica e Ingegneria Online (Lavecchia, 2021)20:
• Le reti cellulari sono composte da celle in grado di coprire un’area ristretta e di servire un numero limitato di utenti (capacità della cella); pertanto, quando si esce dall’area di copertura o si raggiunge il limite di capacità della cella, si verifica un handoff;
• Spesso la portata delle celle tende a sovrapporsi, così da permettere l’handoff dei dispositivi connessi alla rete quando si trovano nell’area di sovrapposizione;
• Una SIM connessa ad una cella più grande (cella a “ombrello”) può, inoltre, essere trasferita (handoff) ad una cella più piccola (micro-cella), senza il superamento di alcun limite ma solo per liberare capacità.
Unendo i concetti sovraesposti si ritiene, dunque, possibile che alcune delle destinazioni campionate da TIM non si riferiscano ad uno spostamento reale, ma ad un handoff innescato, ad esempio, dal raggiungimento della capacità limite di una cella. Ipotizzando che in aree meno urbanizzate e meno popolose, come i comuni della Cintura di Torino, le celle posseggano una capacità limitata, è possibile che si verifichino degli handoff anche per gli utenti che non sono effettivamente in movimento.
Se così fosse, si potrebbe spiegare il perché di tanti spostamenti apparentemente motivati dal rientro a casa, attribuendo i dati di destinazione in sovrannumero ad utenti statici presso la loro abitazione ma campionati a causa di un handoff.
In conclusione, le assunzioni principali, scaturite dall’analisi svolta in questo capitolo, possono essere sintetizzate come segue:
• Il tempo di viaggio degli spostamenti non può risultare maggiore dell’intervallo di campionamento, ipoteticamente pari ad al massimo 120 minuti.
• Il numero di spostamenti campionati si considera come già scalato al totale della popolazione residente.
• Lo spostamento si considera rilevato a fronte di due eventi consecutivi nella stessa cella, quindi, assumendo che l’evento consista in un passaggio di consegna, la destinazione così individuata sembrerebbe l’ultima cella attraversata dallo spostamento e non la destinazione finale. Tuttavia, la destinazione riportata sui “DestinationData” non indica la cella ma l’area ACE (ToId) che è probabile che sia costituita dall’insieme di più celle, tantopiù in ambito urbano dove le antenne sono più ravvicinate così da formare le cosidette “microcelle”. Se anche la cella, rilevata a seguito dei due eventi (handoff), non fosse l’ultima ad essere stata raggiunta ma l’ultima ad essere stata attraversata, dunque, l’ACE indicata come destinazione dovrebbe risultare, con buona probabilità, quella corretta.
Per chiarire meglio questo punto si propone l’esempio mostrato nella seguente Figura 3-8.
20 https://vitolavecchia.altervista.org/differenza-tra-handoff-e-handover-in-telecomunicazioni/
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Figura 3-8 Esempio di spostamento con origine nell'ACE 5 (ore 7:00) e destinazione nell'ACE 7 (ore 8:00)
Nell’esempio in Figura 3-8 viene mostrato uno spostamento con origine alle ore 7:00 nell’area ACE numero 5 e destinazione alle ore 8:00 nell’ACE 7. Come è possibile osservare, l’ultima cella attraversata non è la meta finale ma, siccome ricade nell’ACE numero 7, l’area di destinazione risulta individuata correttamente. Chiaramente la soluzione così ottenuta può non essere sempre quella esatta perché l’ultima cella attraversata potrebbe ricadere in un’ACE diversa da quella di destinazione, tuttavia, si ritiene che il margine d’errore possa essere sufficientemente contenuto e ristretto a pochi casi limite. D’altro canto, la localizzazione delle SIM, valutata attraverso i passaggi di consegna registrati dall’operatore di rete, non può che fornire una stima di tipo probabilistico.
In definitiva, si assume che la destinazione riportata sul dataset sia costituita dall’ultima area ACE raggiunta allo scadere dell’ora successiva (tuttalpiù al termine dei 120 minuti seguenti, come ipotizzato nel primo punto) individuata con un margine d’errore trascurabile.
• Il sovra campionamento riscontrato per la macroarea della Cintura è giustificato, in parte, da una possibile sottostima degli spostamenti riportati sul dataset IMQ e, in parte, dal sovrannumero di destinazioni rilevate da TIM a causa della presenza di celle sovrapposte e del meccanismo di handoff (effetto ping-pong).
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