3. Analisi e caratterizzazione del campione TIM
3.3. Tasso di campionamento per motivo di spostamento
3.3.1 Popolazione insistente per studio e lavoro – 2018
Il seguente approfondimento sul concetto di “popolazione insistente” viene affrontato al fine di valutarne la compatibilità con la base di campionamento TIM. Si ritiene che questo dato sperimentale, infatti, non essendo ristretto ai soli individui residenti, come nel caso delle statistiche tradizionali, potrebbe descrivere con maggior fedeltà la popolazione presente all’interno dell’area d’analisi, da cui viene effettivamente estratto il campione TIM.
La documentazione inerente allo studio sulla popolazione insistente, aggiornata al 31/12/2018, è reperibile sul sito www.istat.it alla pagina “Popolazione insistente per studio e lavoro nel 2018” presente all’interno della sezione “Statistiche sperimentali”. Da tale pagina è possibile effettuare lo scarico del file Allegato-statistico-2018_17_05_2021.xlsx (Istituto Nazionale di Statistica - ISTAT, 2021)15, contenente i risultati delle elaborazioni inerenti ai principali domini territoriali italiani, e della relativa nota metodologica Popolazione-insistente ISTAT.pdf (Istituto Nazionale di Statistica - ISTAT, 2020)16.
Per una maggior comprensione del contenuto di questi dati sperimentali, si propone, innanzitutto, un commento sui principali concetti esposti all’interno del documento Popolazione-insistente ISTAT.pdf.
La popolazione insistente in una data area, valutata sperimentalmente, non si compone esclusivamente dalla sottopopolazione degli individui residenti, ma anche da lavoratori, studenti e city users. Il dato, così definito, differisce tanto più dalla popolazione iscritta in anagrafe quanto più l’area in questione è attrattiva o repulsiva, analogamente a quanto avviene per lo studio degli spostamenti.
In Formula 3-4 viene riportata la definizione analitica completa proposta per la valutazione della popolazione insistente (PI) nel generico comune j, data dall’insieme degli individui residenti, degli individui dinamici per studio/lavoro (LUS) e dei city users (CU) in ingresso in j, al netto degli individui dinamici per studio/lavoro e dei city users in uscita da j.
Formula 3-4 Popolazione insistente (PI) nel comune j
𝑃𝐼𝑗 = 𝑃𝑜𝑝. 𝑟𝑒𝑠𝑖𝑑𝑒𝑛𝑡𝑒𝑗+ (∑ 𝐿𝑈𝑆 →
𝑖𝑗 𝑛
𝑖=1𝑖≠𝑗 ) − (∑ 𝐿𝑈𝑆 ←
𝑖𝑗 𝑛
𝑖=1𝑖≠𝑗 ) + (∑ 𝐶𝑈→
𝑖𝑗 𝑛
𝑖=1𝑖≠𝑗 ) − (∑ 𝐶𝑈←
𝑖𝑗 𝑛
𝑖=1𝑖≠𝑗 )
Dato che la popolazione residente nel comune j può essere espressa come in Formula 3-5, la Formula 3-4 può essere riscritta come mostrato in Formula 3-6.
Formula 3-5 Popolazione residente nel comune j
𝑃𝑜𝑝. 𝑟𝑒𝑠𝑖𝑑𝑒𝑛𝑡𝑒𝑗 = 𝑁𝑂_𝐿𝑈𝑆𝑗+ 𝐿𝑈𝑆 ↔
𝑗𝑗
+ (∑ 𝐿𝑈𝑆 ←
𝑖𝑗 𝑛
𝑖=1𝑖≠𝑗 ) + (∑ 𝐶𝑈←
𝑖𝑗 𝑛
𝑖=1𝑖≠𝑗 )
Formula 3-6 Formulazione alternativa per il calcolo della popolazione insistente (PI) nel comune j
𝑃𝐼𝑗= 𝑁𝑂_𝐿𝑈𝑆𝑗+ 𝐿𝑈𝑆 ↔
𝑗𝑗+ (∑ 𝐿𝑈𝑆 →
𝑖𝑗 𝑛
𝑖=1𝑖≠𝑗 ) + (∑ 𝐶𝑈→
𝑖𝑗 𝑛
𝑖=1𝑖≠𝑗 )
15 https://www.istat.it/it/files//2021/06/Allegato-statistico-2018_17_05_2021.xlsx
16 https://www.istat.it/it/files//2020/03/Popolazione-insistente.pdf
23 Le formulazioni sopraesposte sono state riportate fedelmente dalla fonte precedentemente citata, adottando la simbologia seguente:
▪ n = numero di comuni;
▪ i = comune di origine;
▪ ↔
𝑗𝑗 = spostamento all’interno di j;
▪ ←
𝑖𝑗 = spostamenti da j ad i (in uscita da j);
▪ →
𝑖𝑗 = spostamenti da i a j (entranti in j);
▪ LUS = individui dinamici che si spostano sistematicamente per ragioni di studio o lavoro;
▪ CU = city users, ovvero individui dinamici che si spostano occasionalmente per turismo, salute, sport, ecc.;
▪ NO_LUS = individui statici con residenza anagrafica nel comune j che non hanno segnali né di lavoro, né di studio (non iscritti a scuole dell’infanzia/primaria/secondaria o università).
Occorre precisare, tuttavia, che la quantificazione della popolazione insistente diurna avviene attraverso l’integrazione delle tradizionali fonti di dati, ovvero le fonti amministrative ed i registri statistici con copertura nazionale di natura demografica, previdenziale e fiscale. I risultati ottenuti risultano, quindi, al netto dei city users, ossia degli individui che si spostano per ragioni di turismo, affari o salute, poiché non desumibili dalle suddette fonti di dati.
Analizzando, successivamente, il contenuto del file Allegato-statistico-2018_17_05_2021.xlsx, è possibile individuare i risultati della stima della popolazione insistente per il Comune di Torino e per la Città metropolitana di Torino, presentati rispettivamente in “Tav. 2 - Grandi Comuni” (con più di 100 mila abitanti) e “Tav. 3 - Città metropolitane”.
I valori riscontrati vengono presentati nei sottoparagrafi seguenti, sulla base dei quali verrà proposta una nuova stima del tasso di campionamento TIM.
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3.3.1.1 Città metropolitana di Torino
Si osservino, innanzitutto, i valori di popolazione residente e popolazione insistente diurna per la Città metropolitana di Torino, riportati nella seguente Tabella 3-3 distinguendo la tipologia di individui, la destinazione e il motivo di spostamento.
Tabella 3-3 dati di popolazione residente e popolazione insistente diurna per la Città metropolitana di Torino Valori estratti dalla “Tav. 3 - Città metropolitane” contenuta sul file Allegato-statistico-2018_17_05_2021.xlsx
Città metropolitana di Torino
Popolazione residente al 31/12/2018 2 238 663
Popolazione insistente diurna Individui statici (no attività) 1 014 718 Individui dinamici per ragioni di studio/lavoro
Mobilità interna al proprio comune 620 809
Mobilità in uscita dal proprio comune
TOT 653 246
di cui per lavoro 550 765 dest. int. Prov TO 531 318 di cui per lavoro 436 303 Mobilità in entrata
in un comune della città Metropolitana
TOT 720 173
di cui per lavoro 582 564 orig. int. Prov TO 531 318 di cui per lavoro 436 303
TOT 2 358 002
Da quanto è possibile osservare in Tabella 3-3, si riscontra un indice di coesistenza, dato dal rapporto tra pop. insistente e pop. residente, pari al 105.33%. La popolazione insistente risulta, in questo caso, poco superiore al totale dei residenti in provincia (+5.33%) ed è costituita al 56.92% da individui dinamici con mobilità interna o in ingresso nell’area per ragioni di studio o lavoro.
Prima di procedere con la stima del tasso di campionamento TIM, occorre, tuttavia, precisare che dai
“DestinationData” non è possibile individuare la quota di individui statici né differenziare gli spostamenti lavorativi da quelli per ragioni di studio e, quindi, verranno prese in considerazione le sole informazioni sugli individui dinamici senza distinguere la ragione dello spostamento.
Come anticipato, occorre procedere, in primis, con il calcolo del numero di spostamenti pro-capite motivati da ragioni di lavoro/studio per ciascuna delle diverse tipologie di individui dinamici, così da poter convertire l’ammontare di individui in numero di spostamenti complessivi. Il tasso di campionamento potrà, a questo punto, essere valutato come rapporto tra gli spostamenti rilevati da TIM e quelli ottenuti dalla suddetta stima.
I calcoli necessari per la stima del numero di spostamenti pro-capite (basata sui dati dell’indagine IMQ), per la quantificazione degli spostamenti campionati da TIM e, infine, per la valutazione del tasso di campionamento, sono mostrati in dettaglio all’interno della Tab. 1-15, e sintetizzati nella seguente Tabella 3-4.
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Tabella 3-4 Sintesi dei risultati inerenti alla stima del tasso di campionamento degli individui dinamici della Città metropolitana di Torino (valori estratti dalla Tab. 1-15)
Mobilità per studio/lavoro Individui Spostamenti pro-capite
Spostamenti Pop. ins.*
Spostamenti TIM
Tasso di campionamento Mobilità interna al proprio comune 620 809 1.14 706 775 337 458 48%
Mobilità in uscita dal proprio comune
TOT 653 246 1.06 695 198 395 462 57%
dest. int. Prov TO 531 318 1.06 565 402 375 337 66%
Mobilità in entrata In un comune della Città Metropolitana
TOT 720 173 1.06 765 820 375 337** 49%
orig. int. Prov TO 531 318 1.06 565 402 375 337 66%
* Quantità di spostamenti stimata dal prodotto tra il numero di individui appartenenti alla popolazione insistente (ISTAT) ed il numero di spostamenti pro-capite elaborato sulla base dei dati IMQ.
** Poiché il dataset TIM fornisce spostamenti con origine interna alla Città metropolitana di Torino, il valore complessivo di mobilità in entrata è incompleto e produce una sottostima del tasso di campionamento.
I risultati esposti in Tabella 3-4, si dimostrano sensibilmente distanti dalla quota di mercato dell’operatore TIM secondo quanto presentato nel paragrafo 3.2, mostrando un tasso di campionamento più che raddoppiato per quasi tutte le destinazioni. Ricordando, inoltre, che il dataset TIM non fornisce spostamenti con origine esterna alla provincia, il tasso relativo alla mobilità complessiva in entrata nella Città Metropolitana è da ritenersi sottostimato, nonostante il valore inaspettatamente elevato.
Non è chiaro, in questa fase, se la differenza possa essere dovuta ad una densità particolarmente elevata di utenti TIM sull’area della provincia, ad una sottostima della popolazione insistente, inficiata dall’assenza di informazioni sui city users, ad un’errata valutazione degli spostamenti pro-capite, ad una scorretta definizione dei viaggiatori pendolari (“Vp”) da parte di TIM o ad errori di campionamento accidentali.
Per ottenere un riscontro ulteriore, nel seguente paragrafo si effettua la medesima analisi riferendola esclusivamente al territorio del comune di Torino.
3.3.1.2 Comune di Torino
I dati di popolazione residente e popolazione insistente diurna per il comune di Torino, estratti dalla “Tav. 2 - Grandi Comuni” contenuta sull’allegato statistico, sono riportati nella seguente Tabella 3-5.
Tabella 3-5 dati di popolazione residente e popolazione insistente diurna per comune di Torino Valori estratti dalla “Tav. 2 - Grandi Comuni” contenuta sul file Allegato-statistico-2018_17_05_2021.xlsx
Comune di Torino
Popolazione residente al 31/12/2018 860 793
Popolazione insistente diurna Individui statici (no attività) 418 047 Individui dinamici per ragioni di studio/lavoro
Mobilità interna al proprio comune 352 726 Mobilità in uscita
dal proprio comune
TOT 125 051
di cui per lavoro 117 299 dest. int. Prov TO 76 577
di cui per lavoro 71 419 Mobilità in entrata
nel comune
TOT 307 306
di cui per lavoro 230 164 orig. int. Prov TO 183 479 di cui per lavoro 144 423
TOT 1 079 328
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Analizzando i dati mostrati in Tabella 3-5, si riscontra un indice di coesistenza pari al 125.39%, il che dimostra una maggiore attrattività del comune di Torino rispetto al contesto provinciale. La popolazione insistente risulta, questa volta, significativamente superiore al totale dei residenti nel comune (+25.39%) ed è costituita per il 61.22% da individui dinamici con mobilità interna o in ingresso per ragioni di studio o lavoro.
Analogamente a quanto svolto per la Città Metropolitana, i calcoli effettuati per produrre la valutazione del tasso di campionamento relativo al comune di Torino, sono descritti nel dettaglio all’interno della Tab. 1-16 ed i risultati salienti condensati nella seguente Tabella 3-6.
Tabella 3-6 Sintesi dei risultati inerenti alla stima del tasso di campionamento degli individui dinamici del Comune di Torino (valori estratti dalla Tab. 1-16)
Mobilità per studio/lavoro Individui Spostamenti pro-capite
Spostamenti Pop. ins.*
Spostamenti TIM
Tasso di campionamento Mobilità interna al proprio comune 352 726 1.12 395 107 304 209 77%
Mobilità in uscita dal proprio comune
TOT 125 051 1.03 128 248 109 608 85%
dest. int. Prov TO 76 577 1.03 78 749 100 919 128%
Mobilità in entrata nel comune
TOT 307 306 1.01 311 109 65 585** 21%
orig. int. Prov TO 183 479 1.01 186 118 65 585 35%
* Quantità di spostamenti stimata dal prodotto tra il numero di individui appartenenti alla popolazione insistente (ISTAT) ed il numero di spostamenti pro-capite elaborato sulla base dei dati IMQ.
** Poiché il dataset TIM fornisce spostamenti con origine interna alla Città metropolitana di Torino, il valore complessivo di mobilità in entrata è incompleto e produce una sottostima del tasso di campionamento.
Anche in questo caso i tassi di campionamento stimati, riportati in Tabella 3-6, appaiono significativamente più elevati della quota di mercato, con un picco per gli spostamenti con destinazione interna alla provincia che, oltre a detenere una percentuale di campionamento più che quadruplicata rispetto alla quota di mercato (27.9%), superano, addirittura, il totale previsto di individui con mobilità in uscita.
Escludendo gli spostamenti con origine esterna alla provincia, poiché è appurato che l’informazione non sia disponibile, l’unico risultato ragionevole si riferisce alla mobilità con origine interna alla provincia, ma, vista la singolarità del caso, è probabile che si tratti di una coincidenza fortuita, dovuta, in realtà, ad una sottostima degli spostamenti in ingresso nel comune.
Persistono, dunque, le stesse incertezze riscontrate nel caso dell’analisi della Città Metropolitana, di seguito elencate nel tentativo di individuare la principale fonte d’errore:
• È poco probabile che il sovra campionamento sia dovuto ad una concentrazione di utenti TIM nell’area d’analisi, perché, innanzitutto, si è ipotizzata una quota di mercato più bassa per le grandi città e, inoltre, questa spiegazione non giustificherebbe l’individuazione di tassi addirittura superiori alla popolazione complessiva (> 100%).
• È certo che ci sia una sottostima della popolazione insistente, dovuta alla mancanza di informazioni sui city users, ma gli spostamenti associati a questa categoria di individui hanno frequenza occasionale e, pertanto, non dovrebbero influenzare i risultati in maniera significativa.
• È anche possibile che la valutazione degli spostamenti pro-capite, per ragioni di studio o lavoro, sia errata, tuttavia, i risultati mostrano valori poco superiori all’unità e possono essere ritenuti sufficientemente ragionevoli.
A supporto di tale affermazione si osservino il numero medio di spostamenti pro-capite per i giorni feriali stimato sul “Rapporto di sintesi sull’area metropolitana” (Agenzia della mobilità piemontese,
27 2015)17, pari a 2.11, e quello fornito dal “17° Rapporto sulla mobilità degli italiani“ (ISFORT, 2020)18, pari a 2.1 (2.5 considerando la sola popolazione mobile).
Come prima cosa si può constatare una certa costanza nel valore fornito, nonostante i due studi siano riferiti a popolazioni differenti ed effettuati in periodi differenti, e, considerando che almeno uno spostamento giornaliero sarà motivato dal rientro presso la propria abitazione, la quota residua di spostamenti per lavoro/studio risulta effettivamente molto prossima all’unità.
• È, dunque, probabile che l’errore risieda nella definizione dei viaggiatori pendolari (“Vp”) da parte di TIM, infatti, non è del tutto ragionevole ipotizzare che le principali attività telefoniche avvengano proprio durante l’orario lavorativo o di lezione. Per verificare questa possibilità occorre valutare il tasso di campionamento per gli spostamenti totali, così da evitare gli errori dovuti ad una scorretta interpretazione delle ragioni di mobilità.
• Eventuali errori accidentali di campionamento, infine, potrebbero spiegare la presenza di una particolare concentrazione dei risultati distorti, come nel caso della sottostima degli spostamenti entranti nel comune di Torino, ma non giustificherebbero un errore diffuso a tutte le stime.
Nel paragrafo seguente si sperimenta, dunque, un ulteriore approccio alternativo per la stima del tasso di campionamento delle destinazioni TIM, esplorando, questa volta, i risultati relativi a tutte le principali motivazioni di spostamento, così da valutare, al contempo, se gli errori scaturiscono da una scorretta definizione delle classi di viaggiatori pendolari (“Vp”) e residenti (“Vr”).