La metadiscorsività nel cinema è una conseguenza della peculiare riflessività della produzione filmica. Marc Cerisuelo riporta l'opinione di Takeda Kiyoshi, secondo il quale il film riflessivo va ricondotto ad una certa interpretazione storicistica e modernistica del fenomeno, che ha rappresentanza nella figura di Jean-Luc Godard145. Kiyoshi contestualizza l'origine del metacinema in quelle «occorrenze parlanti» del cinema dei primi tempi e più specificamente all'interno della produzione dell'avanguardia francese, individuando il metacinema nei film in cui è presente «la riflessività che mira alla focalizzazione diegetica stessa e che caratterizza le principali ricerche del cinema sperimentale»146. Cerisuelo invece, come abbiamo visto nel capitolo precedente, circoscrive il significato del metafilm all'aspetto critico-commentativo che Genette ha attribuito, a sua volta, al metatesto. Anche se abbiamo già visto che un metatesto, un metadramma e un metafilm non si possono ridurre alla sola accezione commentativa, vediamo più da vicino l'opinione di Cerisuelo.
L'autore di Hollywood a l'ecran, dopo aver passato in rassegna le teorie di alcuni critici tra cui Metz, Kiyoshi, Cavel, cerca di definire cos'è un metafilm e
contrario, ovvero stabilendo prima di tutto che cosa esso non è. Il metafilm non è
secondo Cerisuelo il film en abyme, perché ritiene che la riflessività non sia una caratteristica sufficiente a determinare la metafilmicità di una pellicola. Non verrà ripetuto qui ciò che è stato detto nel capitolo precedente a questo proposito;
145
Si veda T. KIYOSHI, Archéologie du discours sur l'autoréflexivité au cinéma, Thèse EHESS et Paris III, 1986
146
KIYOSHI, cit. in CERISUELO, op. cit., p. 83 - [...] la réflexivité qui vise la focalisation diégétique elle- même et qui caractérise les principales recherches du cinéma expérimental.
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tuttavia è interessante vedere esclusi dalla classe dei metafilm La rosa purpurea del
Cairo di Woody Allen e Otto e mezzo di Fellini, che invece, proprio in virtù della
riflessività che presentano, sono considerati in quest'indagine all'interno del metacinema. Ci sono comunque delle intuizioni di Cerisuelo a proposito di questi due film in particolare che vengono appoggiate e sviluppate nel prossimo capitolo: infatti nella Rosa purpurea del Cairo e in Otto e mezzo si profilano degli elementi metalettici che Cerisuelo non ha a suo tempo visualizzato, ma che comunque rendono questi due metafilm oggetti di un'analisi in effetti più articolata. Infine, Cerisuelo ritiene che metafilmico non è né il backstage film, quindi il film che mostra le quinte di un spettacolo, né una semplice rappresentazione del mondo del cinema, escludendo quindi anche tutte le biografie di attori, registi e più in generale di figure attive che ruotano attorno alla produzione cinematografica.
Le métafilm peut être definí comme suit: film qui a explicitement pour objet le cinéma à travers la répresentation des agents de la production (acteurs, réalisateurs,
producteurs, techniciens, agents de publicité et de relations publiques, personnel de
studio, etc.) tout au long d'une trame narrative stricte, quel que soit le genre cinématographique auquel il peut éventuellement être rattaché, et qui propose à une
époque donnée une meilleure connaissance, soit d'ordre documentaire, soit par le
biais de fictions vraisemblables, du monde du cinéma lui-même sur lequel est porté un regard critique147.
147 CERISUELO, op. cit., pp. 92-93 - Il metafilm può essere definito come segue: film che ha
esplicitamente come oggetto il cinema attraverso la rappresentazione degli agenti della produzione (attori, realizzatori, produttori, tecnici, agenti della pubblicità e delle pubbliche relazioni, ecc.) attraverso una rigorosa trama narrativa, purchessia il genere cinematografico al quale possa essere collegato, e che proponga a una data epoca una migliore conoscenza, sia di ordine documentario, sia attraverso finzioni verosimili, del mondo del cinema stesso su cui si apporta uno sguardo critico.
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Il metafilm deve avere quindi come oggetto il cinema, ovviamente, ma soprattutto deve perseguire lo scopo di far conoscere meglio il mondo del cinema al pubblico mostrandolo con occhio critico. La caratteristica analitica del metafilm di Cerisuelo sembra essere quella fondamentale, ad evidenziare la necessità di riflessione che il film deve fare sul cinema senza limitarsi a citarlo. È interessante notare che accanto al metodo documentario per produrre un metafilm Cerisuelo ammette la finzione verosimile, senza specificare quale sia il criterio per cui la biografia di un grande attore sia solo un omaggio e un backstage film non possa godere di un'ermeneutica più approfondita.
Certamente molto dipende dalle intenzioni del regista, da quanto spazio egli intenda concedere all'aspetto analitico all'interno di un testo filmico; tuttavia il film acquisisce senso anche nel processo di ricezione, quindi da parte anche dello spettatore e soprattutto dello spettatore critico. Quanto un film possa essere considerato più analitico di altri è il risultato di una convergenza di opinioni e di intenti, di una lettura dinamica come ha affermato Casetti. Non dimentichiamo che spesso una pellicola cinematografica che oggi tratti di cinema, senza necessariamente proporne un'interpretazione critica, potrebbe costituire tra vent'anni un documento di riferimento anche solo per come viene rappresentato il mondo del cinema. Lo sguardo critico che Cerisuelo intende cercare nel metafilm è in realtà anche successivo alla produzione del film, motivo per cui si preferisce qui estendere il significato del metacinema e piuttosto prendere atto che alcuni film hanno già un intento valutativo nei confronti del cinema, che in altri può essere rintracciato a posteriori perché significativi di un certo modo di fare cinema.
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Quanto alla trame narrative stricte possiamo comprendere che come criterio non ha più alcun peso dal momento che il campo di pertinenza del metacinema si estende e comprende varie sfumature. Ad ogni modo si ritiene più importante la presenza del soggetto cinematografico all'interno del contenuto diegetico più che il tipo di fabula proposta, perché allora si parlerebbe di un tratto caratteristico che, oltre a non specificare quale possa essere la trama ideale, limiterebbe in maniera soggettiva la classe di appartenenza dei metafilm. Il metacinema, in linea con il metateatro, comprende quindi film che trattano di cinema, film che mostrano la produzione di un film, film che contengono film.