• Non ci sono risultati.

Km SE Atene, 6.2 Km SO Kiapha Thiti TE IIB – TE IIIC fin.

235 PAE 1954, pp. 72-88.

236 Il comune di Voula è stato soppresso a seguito della riforma amministrativa, detta piano Kallikratis, in

vigore dal Gennaio 2011, ed è ora compresa nel comune di Vari-Voula-Vouliagmeni. Fonte: http://www.ypes.gr/UserFiles/f0ff9297-f516-40ff-a70e-eca84e2ec9b9/N_KALLIKRATIS.pdf

- 55 - In questo sito venne scavata una tomba a camera, il corredo oggi all’Altes Museum di

Berlino viene datato al TE III238.

21 - Varkiza

2 Km. NE Vouliagmeni, 4 Km. SO Kiapha Thiti TE IIA – TE IIIC iniz.

Località a circa 20 km S da Atene sulla strada che conduce a capo Sounion, fa parte della municipalità di Vari-Voula-Vouliagmeni. Le prime indagini risalgono al 1951 quando venne scoperta una tomba a fossa contenente tre vasi datati al TE IIA-B, a nord vennero notati resti di una struttura absidata anche se non fu possibile determinare una datazione239. Nel 1953 vennero esplorate due tombe a camera con delle sepolture infantili, anche se ampiamente saccheggiata in una delle tombe venne rinvenuta una nicchia intatta con una ventina di vasi tra ed alcuni resti da una o più inumazioni. La ceramica appartiene quasi tutta al periodo TE IIIA-B tranne per una situla-rhyton di importazione cretese datato al TM II o IIIA1240.

Questo vaso è di forma conica molto stretto tra i due manici, presenta un piccolo foro di 3 mm in basso. Il vaso e decorato con 4 tonni che nuotano paralleli verso il basso, incorniciato in una decorazione marina241.

Nel 1960 il crollo del soffitto di una tomba porto a nuovi scavi che portano alla luce due tombe a camera e quattro a fossa, oltre ad altre due tombe a fossa scoperte lungo i dromos di una delle due tombe a camera. I corredi ritrovati erano composti da una 90ina di vasi oltre ad alcune figurine fittili ed alcuni oggetti in bronzo (tra cui una spada un pugnale ed un rasoio in bronzo), la ceramica viene datata al TE IIIA1- IIIC iniziale242. Altre tre tombe vennero scoperte nel 1968, con una quarantina di vasi, figurine fittili del tipo a Ψ, pendenti di collana in pasta di vetro e sigilli incisi243

. Tale materiale viene datato sempre al TE IIIA1- IIIC iniziale244.

238 Wiesner 1938, p. 24; Phialon 2011, p. 138; Privitera 2013, p. 118. 239 Theocharis 1954, p. 266.

240 Privitera 2013, p. 118. 241 Theocari 1960, p. 266-269.

242 Polychronakau-Sgouritsa 1988, p. 15-50. 243 AAA 1968, p. 110-112.

- 56 - Durante alcuni lavori edilizi due tombe a camera vennero scoperte, una di esse

presentava ancora resti di inumazioni oltre a due vasi del TE IIIA2-B, vaghi di collana, un coltellino in bronzo ed un anello con castone figurato in lamina d’oro245.

244 Polychronakau-Sgouritsa 1988, p. 51-79.

- 57 -

Mesogaia (s. 22-27, 34-37, 39)

22 - Kiapha Thiti (Tav. 39a)

6 Km NE Vouliagmeni, Km 9.8 SO Markopoulo TE I – TE IIIB2

L’insediamento di Kiapha Thiti è situato su di una ripida collina, a pochi chilometri dalla costa occidentale dell’Attica, sulla strada che da Vari porta verso la Mesogaia. Le indagini sono state effettuate nei periodi dal 1982 – 1983 e dal 1986-1988 condotte prima da D. Hagel (Kingston, Canada) e poi da H. Lauter (Marburg, Germany), oltre ad alcuni interventi del servizio archeologico Greco tra il 1999 ed il 2000.

L’insediamento ha una lunga fase di utilizzo, ma visto l’arco cronologico della nostra analisi ci concentreremo sul periodo che va dal TE I fino al TE III B246. Si tratta dell’unico sito fortificato in Grecia continentale durante le fasi finale del ME, insieme a quello di Malthi in Messenia247.

Gli scavi condotti nella seconda metà degli anni ’80, hanno messo in luce un abitato fortificato, con un lungo tratto di mura conservato insieme ad alcune strutture attinenti248.

Le mura, conservate per una lunghezza di circa 150 m, sono realizzati con la tecnica della doppia cortina: blocchi di medie dimensioni sulle facce esterne e quelli più piccoli utilizzati come riempimento. Oltre le mura, è stata scoperta anche una porta monumentale larga 2,50/3 m, non in ottimo stato di conservazione249. Parallelo al muro di fortificazione nei pressi della porta corre una rampa realizzata in blocchi di calcare larga 3 m e conservata per circa 60 m. La ceramica ritrovata ai livelli di fondazione delle mura, anche se scarsa, appartiene alla parte finale del ME o al TE I.

Tra le strutture conservate all’interno della cittadella fortificata, oltre a quelle attigue alle mura, spicca un muro di terrazzamento che doveva sorreggere una struttura non conservata.

246 Sono presenti attestazioni riconducibili al Neolitico Finale, AE III, ME III e proto geometrico. 247 Privitera 2013, p. 119.

248 Lauter 1996, Tav. I. 249 Lauter 1996, Tav. VIII.

- 58 - I ritrovamenti, per la maggior parte ceramica, coprono un arco cronologico che va dal

TEI al TE IIIA1, momento in cui l’insediamento sembra subire un evento catastrofico250. Del TE I ci ritroviamo alcuni frammenti con decorazione a doppi cerchi e foglie di edera con tre pendenti. Anche se questo motivo è insolito sulla ceramica di questo periodo un parallelo lo possiamo fare con un hydria da Micene con simile decorazione databile al TE I Entrambi i periodi del TE II sono rappresentati, e di relativo interesse sono dei frammenti di una ciotola conica con decorazione interna/esterna. All’esterno è presente una decorazione con “Rock Pattern” pendente, all’interno presenta invece una decorazione con papiri e “Rock Pattern” II alternata In seguito a questi avvenimenti l’abitato sembra ripopolato in periodo palaziale, tra il TE IIIA2- TE IIIB. Un piccolo ambiente TE I – TE III insieme ad un muro di peribolo conservato in parte con adiacente una fossa con terra grigiastra, ossa di animali e ceramica TE IIIA2 – TE IIIB può essere ascrivibile ad un edificio funzionale a pratiche cultuali.

23 - Koropi

6 Km. N Kiapha Thiti, Km. 9 O Markopoulo TE I – TE IIIA1

A circa 3 km NO dal moderno insediamento di Koropi su di una piccola collina dove è presente una chiesa dedicata ad A. Christos sono venuti alla luce diversi rinvenimenti micenei, il sito è conosciuto anche con il nome di “Kastro tou Christou”251

.

Tale rilievo, che forma un’acropoli naturale di 200 x 90 m, è circondato da delle mura ciclopiche conservata parzialmente252. Le mura sembrano composte da grandi blocchi con pietre più piccole negli spazi vuoti, i blocchi diventano più piccoli con l’aumento dell’altezza. Tracce di ceramica di questo periodo è stata ritrovata, anche una brocca TE I-II253 . Sul pendio NO sono venute alla luce diverse tombe a camera che purtroppo

250 Phialon 2011, p. 58; Privitera 2013, p. 122. 251 Dickinson 1979, pp. 214-215.

252 AM 16 (1891) p. 220, Kotzias 1950, fig. 19-20. 253 AR 1935-36, p. 14.

- 59 - sono state depredate254, mentre sul pendio NE alcuni frammenti di Kylixes datati al TE

II-IIIA1.

A circa 200 m NO da questo sito nei pressi di una grotta sono stati ritrovati frammenti TE255.

24 - Karelia

4 Km. NE Koropi, Km. 7.5 SE Glyka Nera TE IIIA1 – TE IIIC fin.

Lungo la strada che da Koropi va a Paiania venne scoperta una “povera” tomba a fossa ricoperta di lastre, circondata da un basso peribolo di circa 6 m256. Alcuni frammenti sono stati ritrovati tra cui una kylixes su alto piede datato al TE III257.

25 - Glyka Nera (Tav. 41 a – b)

Km. 7.5 NE Spata; Km. 11.6 NO Atene TE IIB – TE IIIC iniz.

Località alle pendici nord dell’Hymettos, su un punto di passaggio tra la piana di Atene e la Mesogaia. Le prime scoperte258 risalgono al 1991 quando durante i lavori per la costruzione di un’abitazione vennero alla luce due tombe a camera e quattro a fossa. Le due tombe a camere sono parallele, con orientamento E/O e con dromoi lunghi 4 m circa, e piccole camere ellittiche. Le tombe a fossa invece, sono posizionate nei pressi dell’imboccatura dei dromoi. I corredi erano composti da ceramica e figurine in terracotta e tra queste ci sono delle kourotrophoi, due gruppi di tre figurine ciascuno, composto da due figure femminili di tipo Φ che tengono sulle spalle una figura più

254 Kotzias 1950, fig. 12, le tombe sono segnate in mappa con MT. 255 Kotzias 1950, fig. 18.

256 Makedonika II 1941-1952, p.; Stubbings 1947, p. 8. 257 PAE 1919, pp. 32-46; Privitera 2013 p. 127. 258 BSA AR 1990 – 1991.

- 60 - piccola ma simile, e diverse figurine in terracotta di tipo Φ ο Ψ. Il materiale ceramico

ritrovato data le tombe al TE IIIA – IIIC iniziale.

Nel 2005 sono state individuate altre 40 tombe259 il cui materiale, ancora in corso di studio, sembra databile dal TE II al IIIC Iniz260.

Un oggetto di particolare interesse è una placchetta in argilla con due piccoli fori su uno dei lati lunghi, e due facce decorate con delle capre, conchiglie e spirali. Su base stilistica è stata datata al TE IIIA2 – IIIB, riscontri provengono da Micene (frammentario), Perati e Tebe.

Il materiale ceramico finora pubblicato è solo una piccola parte di quello ritrovato: due “deep bowls”, uno (BE2815) datato al TE IIIB2 con decorazione “Multiple Stem” e l’altro (BE2810) datato invece al TE IIIC iniziale con decorazione “Antithetic Spiral” e “Triglyph Central”261

. Il materiale finora pubblicato si può paragonare sia con il più conosciuto sito di Spata-Magoula sia con gli esimi rinvenimenti da Charvati262.

26 - Charvati

3 Km. N Spata, Km. 6.4 E Glyka Nera TE IIIB1 – TE IIIB2

Da una tomba a camera, a circa 3 km a S del insediamento moderno, provengono delle figurine fittili datata al TE IIIB ed alcuni insoliti oggetti in pietra. Si tratta per la precisione di una statuetta rappresentante una figura femminile seduta di fianco sul dorso di un cavallo e di un cavaliere, un tripode in steatite verdastra con una sporgenza taurina e decorazione incisa, un nastro ed un anellino in oro263. I rinvenimenti sono entrati a far parte della Collezione di Madame Helène A. Stathatos e a quanto risulta dalla descrizione del rinvenitore la tomba era scavata nella roccia naturale ed insieme a questi oggetti erano presenti scarsi resti di uno scheletro264.

259 BSA AR 2004 – 2005.

260 Per gentile informazione della Prof.ssa N. Sgouritsa. 261 Kakavogiannis 1999-2001, p. 55.

262 Dickinson 1979, pp. 215-216. 263 Levi 1951, tav. 4-5.

- 61 - Tale necropoli “potrebbe” far parte della necropoli di Glyka Nera265

, anche se la sua esatta collocazione risulta problematica266.

27 – Pikermi

5.2 Km. SO Rafina, Km. 6.3 NE Spata