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(a linee 2D) Numero dei siti costieri ed interni per i diversi periodi Siti TE in Attica

Pre-Palaziale Palaziale Post-Palaziale 0 5 10 15 20 25

Pre-Palaziale Palaziale Post-Palaziale

Siti Costieri Siti Interni

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- Periodo Pre-Palaziale

Il sito di Eleusi fornisce informazioni particolarmente importanti. Anche se le numerose ricerche avvenute dall’inizio del secolo scorso hanno svelato una certa continuità con il Medio Bronzo, la struttura definita “Megaron” B risulta essere una delle strutture più particolari ed articolate per questo periodo in Attica366. L’edificio doveva far parte, quasi sicuramente, di un insediamento più vasto che gli edifici successivi hanno obliterato. La particolarità di questo edificio, la forte componente ME visibile nella ceramica ed in alcune pratiche funerarie (sepolture intramurarie a cista), fanno pensare ad un insediamento florido, ma isolato rispetto agli altri367.

Nei dintorni del monte Imetto, invece, la situazione cambia in maniera considerevole. Il caso sicuramente più importante è costituito da Kiapha Thiti, insediamento fortificato a pochi km dalla linea di costa che presenta una serie di contatti molto vari . Le recenti indagini, che hanno escluso un suo abbandono drastico alla fine del TE IIB, gli danno ancora maggior importanza.

Sulla sommità di una collina 6 km a N di Kiapha Thiti, nei pressi di Koropi, vi sono mura ciclopiche con tracce di ceramica TE I-II. Nonostante la documentazione sia scarsa è interessante notare la presenza di due siti fortificati a cosi breve distanza l’uno dall’altro.

Ad Atene le testimonianze si concentrano sulla sommità e sul declivio meridionale dell’Acropoli. Sulla prima, una struttura quadrangolare ascrivibile alla fase più antica del TE, dimostra che l’altura era abitata. Nella zona di Koukaki, immediatamente a Sud dell’Acropoli, le prime tombe a camera risalgono al TE IIA 368

. I pozzi sul pendio meridionale hanno restituito ceramica di questo periodo, indizio di un’attività nella parte meridionale dell’insediamento.

Ad Aghios Kosmas ceramica datata alla parte finale di questo periodo potrebbe essere legata allo sviluppo di questo insediamento durante il TE IIB, nei pressi del cosiddetto edificio R369.

Nella Mesogaia, il sito di Brauron si sviluppa tra le fasi finali del ME ed il TE I. Edifici e muri di terrazzamento sono presenti sulla sommità dell’Acropoli, insieme ad alcune

366 Cosmopoulos 2003 367 Privitera 2013, pp. 29-30. 368 Pantelidou 1975, p. 80-92. 369 Mylonas 1959, fig. 135 n. 72

- 89 - sepolture infantili a “cista”. Particolare interessante e l’assenza di fortificazioni, anche

se a differenza di Atene non ci troviamo di fronte ad un Acropoli con ripidi pendii. Nella Laureotide in una sorta di isolato “splendore”, sul mare di fronte alle Cicladi, c’era Thorikos. Alle fasi iniziali del periodo Pre-Palaziale si datano la costruzione della tomba a “cista” 5 e della tomba “oblunga”. Questo sito è probabilmente il più importante della regione in questo periodo. I rinvenimenti hanno confronti con Micene370 ed altri siti ed includono oggetti in oro371. La Tholos n. 3, utilizzata nel periodo TE IIA-IIB, è la più antica tomba di questo tipo costruita in Attica.

- Periodo Palaziale

Come in tutta la Grecia micenea, questo è il periodo più ampiamente documentato. Sono stati infatti individuati circa 42 siti. Fra TE IIB e IIIA1 viene costruita la tomba a Tholos di Maratona372, mentre tra IIIA2 e TE IIIB viene costruita quella di Menidi373. A Palaiokastro, sito identificato come l’antica Minoa, è stata ritrovata ceramica TE IIIA–B; sempre sulla costa, a Skaramanga, sono state trovate delle tombe con materiale genericamente attribuito al TE III.Ad Eleusi gli scavi più recenti hanno portato alla luce materiale TE IIIA1 – IIIB , mentre uno degli edifici più dibattuti, il Megaron B, viene ampliato con un podio e tre strutture contigue B1-B2-B3. La necropoli a NO del Telesterion, con tombe del tipo a “L”, presenta un gran numero di sepolture a prova di un aumento demografico.

Alle pendici N del monte Egaleo viene costruita la Tholos di Menidi. Considerando le altre tombe di questo tipo, questa ha un diametro notevole e delle caratteristiche architettoniche particolari. Interessante è la presenza di anfore “cananee” utilizzate per il trasporto di sostanze odorose dal Vicino Oriente. Altre sono state trovate ad Atene ed in Messenia, Argolide e Beozia374. Sulla vicina collina di Nemesis, sono stati rinvenuti frammenti sparsi, forse l’insediamento collegato alla Tholos giaceva qui.

L’Acropoli di Atene, che già mostra testimonianze di attività edilizia durante il periodo pre-palaziale, adesso viene organizzata in maniera sistematica. Un’ampia opera di terrazzamento avviene tra il TE IIIA ed il TE IIIB, che investe soprattutto la parte 370 Mussche 1984, p. 49. 371 Branigan 1974, t. 34, 174. 372 Marinatos 1970, p. 18. 373 Pelon 1976, p. 231-233. 374 Cline 1994..

- 90 - settentrionale e centrale dell’Acropoli dai 147 c. ai 154 c. metri di quota. Tale opera

serviva per la creazione di piattaforme/terrapieni su cui furono probabilmente eretti edifici di cui non è però rimasta alcuna traccia, se non forse una base di colonna e due lastre in calcare. L’ipotesi che su questi terrapieni fosse costruito un palazzo miceneo è quindi molto incerta e si fonda in gran parte sulle presenza intorno all’acropoli di un possente muro di fortificazione in “opera ciclopica”, simile a quelli intorno alle cittadelle di Micene, Tirinto e Midea in Argolide. Proprio Midea, tuttavia, indica che potevano esservi siti imponentemente fortificati anche in assenza di “palazzo”. Nello stesso momento in cui vengono costruite le mura, nel corso del TE IIIB2, viene messa in opera una scala che dalla sommità dell’Acropoli portava alla falda acquifera posta circa 40 m. più in basso. A questo periodo appartengono anche alcuni ritrovamenti sparsi, ma non meno importanti. La struttura muraria dell’Acropoli di Atene, rimarrà in uso fino all’invasione persiana del 480 a.C375

.

La costa occidentale, nel tratto dal Pireo fino a Vari, era densamente occupata. Ben 8 siti sono distribuiti su circa 16 km. di litorale . La maggior parte dei rinvenimenti è proviene da necropoli. L’unica importante eccezione è il sito fortificato di Agios Kosmas posto a diretto contatto col mare. Le più antiche di occupazione del sito sono databili al TE II, ma un’intensa attività edilizia avviene verso la fine del periodo palaziale, quando sono costruiti numerosi edifici ed il muro di fortificazione. Sarebbe interessante sapere le mura circondavano interamente l’insediamento o se lo difendevano sollo dal lato verso la terraferma. La presenza di aree funerarie lungo la costa è attestata soprattutto nei siti di Aliki e Varkiza, dove sono state rinvenute vaste necropoli di tombe a camera.

Nella Mesogaia la situazione sembra seguire quelle delle altre zone. I recenti rinvenimenti a Glyka Nera appartengono in maggior misura a questo periodo, anche se le informazioni sono ancora sommarie376. Ai particolari rinvenimenti di Charvati purtroppo manca il contesto di ritrovamento; tali oggetti vennero inglobati all’interno della collezione Stathatos e studiati da Doro Levi. Anche le necropoli di Pikermi, Ligori e Merenda erano attive durante questo periodo, a testimonianza del grande sviluppo demografico anche in questa parte della regione durante il periodo palaziale. Pochi sono pero i siti che hanno una continuità di utilizzo tra questo ed il periodo successivo, per

375 Tav. 14A.

- 91 - esempio Kopreza. Per Brauron le informazioni provengono soprattutto da contesti

funerari.

Nella località di Rafina, tracce di un insediamento sono presenti anche se i rinvenimenti non sono particolarmente evidenti o numerosi. Sempre in questa parte della regione, a Vrana nei pressi della piana di Maratona la Tholos datata al IIB – IIIA1 ha restituito pochissimi reperti, tra cui una tazza aurea datata al TE IIIB – IIIC. Segni di frequentazione, anche se labili, provengono dalla grotta Ninoi e da Aphidna dove è stata ritrovata ceramica ascrivibile al TE IIIA – B.

- Periodo Post-Palaziale

Pochi segnali di questo periodo provengono dall’area di Eleusi, periodo in cui la documentazione archeologica è più labile. Una giara a staffa con iscrizione in “Lineare B”, trovata in un contesto TE IIIC medio, è sicuramente più antica. È l’ unica del suo genere rinvenuta fino ad ora in Attica377. Altri segni li abbiamo da Chasia, anche se sono labili e non ben approfonditi378.

Ad Atene la situazione cambia in maniera quasi radicale. Sull’Acropoli molta ceramica IIIC iniziale- medio proviene dal riempimento della fountain house. Sulle pendici meridionali c’è una tomba a camera forse di un guerriero379

, insieme a dei pozzi scavati nell’area della Klepsydra.

Nell’area meridionale le tombe 13 e la 106 vengono utilizzate fino al IIIC finale. Nell’area settentrionale la situazione è pressappoco simile, durante il TE IIIC iniziale nell’Agorà sono presenti due sepolture infantili: le tombe a “cista” VI e VII. Nel TE IIIC medio avviene il riuso della Tomba a Camera VII dell’Agorà, mentre per il TE IIIC finale inizia ad essere utilizzata una necropoli nei pressi del Ceramico, composto anche qui da tombe del tipo a “cista”, che sarà utilizzata prevalentemente nel periodo successivo.

Nell’area est frammenti di ceramica del IIIC medio provengono dall’area del Olimpieion, mentre recenti scavi nella piazza Syntagma hanno portato alla luce ceramica IIIC e sub-micenea.

Molti dei siti lungo la costa occidentale sono abbandonati nella parte iniziale del IIIC.

377 Tav. 8A. 378 Pag. 16.

- 92 - Ad Aghios Kosmas un cratere con decorazioni a Zig-Zag appartiene al TE IIIC finale e

le fortificazioni stesse rimangono in uso fino al TE IIIC medio. A Thorikos i ritrovamenti più importanti non riguardano l’attività edilizia ma lo sfruttamento dei giacimenti di piombo ad argento del Laurion. Analisi scientifiche di oggetti in argento da Perati hanno dimostrato che erano fatti d’argento proveniente dal Laurion380

.

Nella Mesogaia, solo alcune tombe di Ligori e la necropoli di Kopreza vengono utilizzate fino alla parte finale del IIIC. Il calo demografico è evidente nella testimonianza archeologica, anche se per questa fase i siti costieri sembrano essere privilegiati. Questo è il caso di Perati, che è forse uno dei siti più conosciuti per questa fase in Grecia centrale. Sulla collina di questa piccola baia sono state ritrovate più di 200 tombe, la maggior parte intatte, datate tra le fasi finali del IIIB e il IIIC finale. Purtroppo l’insediamento, che doveva essere particolarmente attivo, non è stato ancora ritrovato, anche se dai corredi si può dedurre che aveva contatti importanti oltre che con le Cicladi, anche con Cipro ed il Vicino Oriente381.

380 Gale 1982, pp. 97-104. 381 Privitera 2013, p. 145.

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Periodo Deposito rilevante

TE I Atene: città bassa, tomba a cista T