Appendice iconografica
4. Spettacoli nell'iconografia monumentale
1.1 L'architettura circense
Figura 1: La spina di due bacini
TECNICA: mosaico.
DESCRIZIONE: al centro della composizione trova posto la barriera, costituita da due bacini profondi staccati, racchiusi in un rialzamento in legno. Sopra di essi vediamo l'obelisco, delle strutture per appoggiare le uova e due che sostengono i delfini. Questi vanno tutti nella stessa direzione e sputano acqua dalla bocca, di conseguenza sono puramente ornamentali. Le due metae sono staccate dai bacini e sono sormontate dai tre coni terminanti con le uova. Tra i due bacini compaiono due figure, un trombettista e un uomo che porta la palma della vittoria. Attorno si sta svolgendo la corsa dei carri, con esiti disastrosi per la quadriga a sinistra, sotto la
spina, coinvolta in un incidente. A sinistra sono poste le otto stalle da cui partono i
cavalli, quattro da una parte e quattro dall'altra. Lo spazio vuoto centrale è, probabilmente, l'ingresso del circo, sovrastato da una struttura che ospita tre personaggi, le più alte cariche politiche. Non abbiamo notizia di un circo a Lione nel II secolo, quindi l'iconografia si rifà sicuramente a quella del Circo Massimo.
CONTESTO DELL'IMMAGINE: il mosaico ricopriva il pavimento di una stanza in una villa Romana a Lione.
LUOGO DI CONSERVAZIONE: Lione, Musee de la Civilisation Gallo-Romaine.
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PROVENIENZA DELL'IMMAGINE: Futrell A., The Roman Games, Oxford, 2006, pag. 75.
BIBLIOGRAFIA: per l'allestimento architettonico del circo e per l'interpretazione iconografica dei dettagli del mosaico si veda: Futrell A., The Roman Games, Oxford, 2006; Humphrey J.H., Roman Circuses. Arenas for Chariotracing, Londra, 1986; Marcattili F., Circo Massimo. Architetture, funzioni, culti, ideologia, Roma, 2009.
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Figura 2: L'architettura circense a Silin
TECNICA: mosaico.
DESCRIZIONE: la barriera consiste in un unico bacino d'acqua, sormontata da due edifici con le uova, Cibele sul leone, un edificio che sostiene sei delfini, tre che vanno verso sinistra, e tre che vanno verso destra. Essi venivano posti sulla spina in onore al dio Nettuno e con il loro nuoto ad anelli circolari ricordavano l'andamento circolare della corsa. Le due metae alle estremità sono staccate dalla barriera e sono sormontate dai soliti tre coni. Attorno si svolge la gara dei carri. Vi sono alcuni personaggi, come un trombettista e colui che porta la palma della vittoria. A sinistra si vedono le otto carceres da dove partono i cavalli. Nonostante non ci troviamo di fronte al Circo Massimo, l'allestimento architettonico risulta molto simile.
CONTESTO DELL'IMMAGINE: il mosaico ricopre il pavimento dell'atrio di una villa romana a Silin.
LUOGO DI CONSERVAZIONE: Lepcis Magna, Silin.
DATAZIONE: II secolo d.C, probabilmente inizio III.
PROVENIENZA DELL'IMMAGINE: Humphrey J.H., Roman Circuses. Arenas for
Chariotracing, Londra, 1986, pag. 212.
BIBLIOGRAFIA: per quel che concerne l'allestimento architettonico del circo e per l'interpretazione iconografica dei dettagli presenti sul mosaico si veda: Futrell A., The
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Chariotracing, Londra, 1986; Marcattili F., Circo Massimo. Architetture, funzioni, culti, ideologia, Roma, 2009.
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Figura 3: Sarcofago vaticano
TECNICA: scultura.
DESCRIZIONE: otto squadre di quadrighe in gara si notano in primo piano nel bel mezzo della vivacità della corsa. In secondo piano, in posizione centrale, si innalza l'obelisco di Augusto, mentre a fianco, a sinistra, vediamo il basamento sostenuto da colonne con i delfini, a cui si accede tramite una scala, la colonna sormontata dalla statua della Vittoria, due altari, un basamento che sostiene le uova, a destra dell'obelisco, e una tholos. Solitamente i sarcofagi romani riportano scene di bambini che giocano alla corsa dei carri. Se così fosse anche per questo caso, l'artista avrebbe comunque creato uno sfondo ricco di dettagli realistici. L'allestimento architettonico, infatti, ci suggerisce che ci troviamo di fronte al Circo Massimo e, più in particolare, gli edifici sullo sfondo sono quelli installati sopra la spina.
CONTESTO DELL'IMMAGINE: frammento di sarcofago proveniente da Roma o limitrofi.
LUOGO DI CONSERVAZIONE: Vaticano, Sala Rotonda (546a).
DATAZIONE: prima metà del III secolo.
PROVENIENZA DELL'IMMAGINE: Humphrey J.H., Roman Circuses. Arenas for
Chariotracing, Londra, 1986, pag. 203.
BIBLIOGRAFIA: per quel che concerne l'iconografia del circo sui sarcofagi si veda: Futrell A., The Roman Games, Oxford 2006; Humphrey J.H., Roman Circuses.
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Per quel che riguarda i giochi dei bambini in epoca romana e la loro iconografia si veda: Fittà M., Giochi e giocattoli nell'antichità, Milano, 1997.
Per l'interpretazione iconografica del sarcofago in questione si veda: Marcattili F.,
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Figura 4: Giovani che giocano alla corsa dei carri
TECNICA: mosaico.
DESCRIZIONE: in epoca romana, il gioco prediletto dai bambibi era quello di imitare gli adulti nelle corse dei carri del circo. L'immagine potrebbe riferirsi a questo aspetto, oppure è semplicemente una fantasia. I quattro carri, due sopra la barriera e due sotto, sono trainati da una coppia di uccelli. Ogni carro è affiancato da una figura, una che porta al vincitore la palma della vittoria, due trombettisti e un suonatore d'arpa. La barriera è suddivisa in cinque scomparti, al cui centro si innalza un obelisco. Le due metae sono staccate da essa e al di sopra presentano i tre coni terminanti con le tre uova, chiaro riferimento ai Dioscuri Castore e Polluce, patroni dei cavalieri, e a Elena. Tutti e tre, secondo la leggenda, sarebbero nati da un uovo. Nonostante il mosaico potrebbe essere frutto di immaginazione, l'obelisco e le metae costituiscono un dato realistico caratterizzante del Circo Massimo a Roma. L'obelisco è, infatti, quello di Ramses II, fatto portare e innalzare da Augusto al Circo Massimo e ora in Piazza del Popolo a Roma.
CONTESTO DELL'IMMAGINE: il mosaico occupa il pavimento di un'intera stanza chiamata, per i soggetti raffigurati, Vestibolo del Piccolo Circo, a Villa Armerina in Sicilia. Purtroppo, non è rimasto nulla dei mosaici parietali, che avrebbero potuto restituirci una lettura iconografica più completa.
LUOGO DI CONSERVAZIONE: Sicilia, Villa Armerina.
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PROVENIENZA DELL'IMMAGINE: Humphrey J.H., Roman Circuses. Arenas for
Chariotracing, Londra, 1986, pag. 222.
BIBLIOGRAFIA: per quel che concerne l'iconografia del Circo Massimo si veda: Humphrey J.H., Roman Circuses. Arenas for Chariotracing, Londra, 1986; Marcattili F., Circo Massimo: architetture, funzioni, culti, ideologia, Roma, 2009.
Per quel che riguarda i giochi dei fanciulli in epoca romana si veda: Fittà M., Giochi e
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Figura 5: L'auriga vincente al Circo Massimo
TECNICA: mosaico.
DESCRIZIONE: il mosaico costituisce un'ottima testimonianza delle gare delle quadrighe che avvenivano al Circo Massimo. Il vincitore della corsa, l'auriga verde, raggiunge con la sua quadriga colui che gli consegnerà la palma della vittoria e il trombettista. Sopra la spina: l'obelisco egizio di Ramses II proveniente da Eliopoli, fatto installare da Augusto, due felini, probabilmente leoni, due discoboli, un edificio a pianta circolare caratterizzato da colonne binate (tholos).
CONTESTO DELL'IMMAGINE: il mosaico copre l'intero pavimento della Sala del Circo a Villa Armerina, probabilmente l'antica palestra, ma l'immagine ne costuisce solo un particolare. Essa prosegue a sinistra con la prossima figura che vedremo. A destra di questa, invece, troviamo la meta sormontata dai tre coni, mentre tutt'attorno le quadrighe continuano la loro corsa. I mosaici parietali sono andati perduti.
LUOGO DI CONSERVAZIONE: Sicilia, Villa Armerina.
DATAZIONE: IV secolo d.C.
PROVENIENZA DELL'IMMAGINE: Humphrey J.H., Roman Circuses. Arenas for
Chariotracing, Londra, 1986, pag. 227.
BIBLIOGRAFIA: per quel che concerne l'iconografia del Circo Massimo e una spiegazione del mosaico in questione si veda: Fittà M., Padoan D., Homo ludens. Lo
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Chariotracing, Londra, 1986; Marcattili F., Circo Massimo: architetture, funzioni, culti, ideologia, Roma, 2009.
Per le notizie storiche sulla costruzione del Circo Massimo si veda: Zanovello P., Il
ruolo storico dei circhi e degli stadi, in Tosi G. (a cura di), Gli edifici per spettacoli nell'Italia romana, Roma, 2003.
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Figura 6: La spina del Circo Massimo
TECNICA: mosaico.
DESCRIZIONE: il mosaico mostra il momento più animato della corsa dei carri al Circo Massimo, al massimo della velocità, in cui si intravede in primo piano anche una pericolosa caduta di un carro, quello dell'auriga rosso, che è stato pericolosamente sorpassato da quello verde. Si vede solo la metà sinistra della barriera: da destra, dopo l'obelisco di Augusto, Cibele sul leone, una struttura rettangolare con una porta d'accesso, un basamento sopraelevato da quattro colonne dotato di scala per accedervi e in cui vi sono le uova, che servivano per verificare l'andamento della gara, un edificio a pianta circolare (tholos), due felini. Alla fine vediamo la meta, sormontata dai tre coni terminanti con le uova. Il mosaico mostra, quindi, la ricchezza dell'allestimento architettonico della spina, e tutta la maestosità dell'obelisco alto 24 metri.
CONTESTO DELL'IMMAGINE: il mosaico copre l'intero pavimento della palestra di Villa Armerina, la Sala del Circo. Esso prosegue a destra con la figura precedente. I mosaici parietali sono andati perduti.
LUOGO DI CONSERVAZIONE: Sicilia, Villa Armerina.
DATAZIONE: IV secolo d.C.
PROVENIENZA DELL'IMMAGINE: Humphrey J.H., Roman Circuses. Arenas for
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BIBLIOGRAFIA: per quel che concerne l'iconografia del Circo Massimo e una spiegazione sul mosaico in questione si veda: Fittà M., Padoan D., Homo ludens. Lo
sport nell'antichità, Milano, 1988; Humphrey J.H., Roman Circuses. Arenas for Chariotracing, Londra, 1986; Marcattili F., Circo Massimo: architetture, funzioni, culti, ideologia, Roma, 2009.
Per le notizie storiche riguardanti la costruzione del Circo Massimo si veda: Zanovello P., Il ruolo storico dei circhi e degli stadi, in Tosi G. (a cura di), Gli edifici