• Non ci sono risultati.

L'assenza del servizio mensa in alcune realtà

Un esempio evidente della frammentazione della qualità della ristorazione scolastica italiana è il divario tra i Comuni che dispongono di fondi adeguati per il servizio mensa e quelli che ne sono privi. In certe aree, come quelle di montagna, tra le Alpi e l'Appennino, il problema economico può essere secondario rispetto al grave spopolamento che interessa molti Comuni. Questo fenomeno porta inevitabilmente alla perdita di servizi e sbocchi lavorativi, rendendo più difficoltosa la vita degli abitanti e, di conseguenza, il futuro della comunità stessa.

Per ripopolare queste aree, occorrono progetti mirati e fondi economici, ma la tendenza negativa del decremento demografico sembra quasi irreversibile.

Tra questi Comuni ho individuato Terenzo e Valmozzola, ambedue appartenenti all'Appennino parmense, in un'area soggetta ad un forte calo demografico ormai evidente da decenni.

In comune, Terenzo e Valmozzola hanno superfici territoriali molto estese, scarsa popolazione, una tendenza al ripopolamento in estate grazie al turismo, una miriade di frazioni sparse, di cui alcune disabitate o scarsamente popolate nei mesi invernali e un forte decremento demografico a partire dalla Seconda Guerra Mondiale.

Nel caso di Terenzo si è passato da oltre 3000 abitanti nel 1951 a 1196 oggi e per Valmozzola da 2457 a 539 odierni, secondo il censimento Istat del 2012.

Il decremento demografico è riscontrato in quasi tutti i Comuni dell'Appennino Parmense ed è estensibile a molte altre Province dotate di catene montuose; nel caso della Provincia di Parma, la Pianura offre molte possibilità lavorative, servizi di vario genere e l'università che richiamano gli abitanti della montagna.

Terenzo e Valmozzola hanno una particolare distribuzione della popolazione molto differente rispetto ad altri Comuni della stessa condizione geofisica.

Escludendo i grandi Comuni di montagna del Parmense, Bedonia, Berceto e Borgo Val di Taro si può constatare come gli altri Comuni dell'area non sono molto più popolati rispetto a Terenzo e Valmozzola, ma sono caratterizzati da un centro principale di riferimento che riunisce le principali strutture pubbliche (il municipio, la scuola, i carabinieri, le poste, la banca e varie attività commerciali), a cui fanno riferimento gli abitanti delle varie frazioni, costituite da gruppi di case con un eventuale esercizio pubblico ( bar o trattoria) che funge da luogo di aggregazione.

Terenzo e Valmozzola non hanno un centro unitario di riferimento, ma diverse frazioni che sono dotate di qualche servizio.

Per scoprire chi disponesse del servizio mensa nella Provincia ho contattato alcuni Comuni: le prime risposte sono state da Monchio delle Corti e da Palanzano ( con 1100-1200 abitanti) e da Corniglio ( circa 1900 abitanti), confermando, tutte e tre, di essere dotate di un servizio mensa interno nella scuola elementare.

Passando a Comuni meno popolati,Bore presenta un centro principale con quasi il 75% della popolazione censita mentre Terenzo ha confermato un servizio mensa per la sua scuola elementare e Valmozzola ha dichiarato di aver perso entrambi i servizi.

Va anche segnalato il caso singolare di Terenzo che, in questi ultimi anni, in controtendenza rispetto agli altri Comuni di montagna, ha registrato un lievissimo ma fondamentale aumento degli abitanti.

Le interviste sono state condotte con il Vicesindaco di Terenzo Emiliano Caraboni, con il responsabile del servizio mensa di Terenzo Giovanni Restori e con l'addetta all'area amministrativa del Comune di Valmozzola Loredana Galli.

Valmozzola:

La scuola comunale è esistita fino al 2013 , con sede nella località di Mormorola, una delle tre frazioni principali dove ci sono i servizi principali per la comunità.

La scuola ha perso il suo servizio mensa un anno prima dalla sua chiusura.

Il Comune ha dovuto rinunciare a questi servizi, pur consapevole del fatto di perdere uno dei mezzi principali per mantenere le famiglie sul territorio, privo di industrie e con pochi esercizi commerciali.

La decisione è stata maturata su pressione della direzione scolastica dell'Istituto Comprensivo di Fornovo-Berceto, di cui la scuola di Valmozzola ha fatto parte assieme ad altri Comuni, tra cui quello di Terenzo, per ragioni di organizzazione interna.

La chiusura si è resa necessaria anche per le ingenti spese preventivate per mettere a norma l'edificio, secondo i criteri di sicurezza e di agibilità pubblica.

Anche il servizio mensa scolastico non è stato soppresso per ragioni economiche: costava solo 1000 euro annui, sostenuti in parte dal Comune e in parte dalla direzione scolastica, e veniva svolto agevolmente anche dal punto di vista logistico. Infatti, una stessa cooperativa che preparava il pasto per la casa di riposo attigua alla scuola, garantiva il servizio mensa scolastico.

Il servizio è sempre stato a norma con le linee dell'Asl regionale in quanto il Comune aveva fatto approvare, come da regolamento, i menù dall'Asl, fornendo il pranzo una volta alla settimana, secondo le direttive dell'Istituto Comprensivo.

Purtroppo la mancanza del tempo pieno ha disincentivato i genitori ad iscrivere i figli nella scuola locale perché impossibilitati, per ragioni lavorative o logistiche, a prelevare i propri figli al termine delle lezioni.

Il Comune ha cercato in vari modi di non chiudere la mensa e la scuola fornendo prezzi adeguati agli standard nazionali (5,50 euro), organizzando una suddivisione delle tariffe, a seconda della fascia Isee e accogliendo anche una casa famiglia che ha permesso di

raggiungere il numero minimo di bimbi iscritti in una scuola(otto alunni) per scongiurarne la chiusura.

L'irreversibile spopolamento ha fatto riunire i bambini di Valmozzola nella scuola del Comune limitrofo di Solignano, dotato delle scuole elementari e medie e di un servizio pulmino che permette alle famiglie di raccogliere i bimbi nelle varie frazioni.

Secondo la Dott.ssa Galli del Comune di Valmozzola, la perdita della scuola e del servizio mensa va ricercata nella vicinanza con Comuni meglio serviti, più attivi economicamente e più pratici per le famiglie. L'Amministrazione ha deciso quindi di investire, in questi anni, parte dei propri esigui fondi per i servizi agli anziani, visto il progressivo invecchiamento della popolazione, pur non trascurando gli altri servizi già esistenti, ma a rischio di chiusura (ad esempio le poste).

Come ha concluso la gentile Dott.ssa Galli, si auspica un rilancio di Valmozzola, puntando sulle sue bellezze naturalistiche, quale richiamo non solo turistico ma anche per attività imprenditoriali agroalimentari ed allevamento. Al momento, è impiantato un allevamento di Chianina nella frazione di Molino Sozzi e alcune piccole aziende agricole avviate, per scelta personale, da alcuni cittadini desiderosi di sfuggire al caos urbano.

Terenzo:

Rispetto a Valmozzola la disposizione dei servizi è ancora più complessa rendendo più difficile un piano organizzato. Il municipio è ubicato nella località di Terenzo che presenta quasi 100 abitanti in estate e dotato di servizio postale e stazione dei carabinieri, ma non di altri servizi, mentre la scuola dista ben 12 km nella frazione di Selva Castello.

Oltre ad essere un territorio molto esteso le frazioni principali sono abbastanza distanti tra loro, anche con un notevole dislivello morfologico, passando dai 540 metri d'altezza di Terenzo agli 862 metri di Cassio, la frazione più popolata e con più servizi a carattere commerciale.

Cassio e Selva Castello rappresentano un terzo degli abitanti del Comune, distano tra loro 4 km, e, pur essendo ai confini geografici del territorio comunale come Terenzo, sono le località dove c'è più aggregazione.

Come il Vicesindaco Caraboni ha fatto notare, risulta molto difficile amministrare un territorio così ampio in cui, attorno a centri ben attrezzati, sono disseminate varie frazioni: ad esempio Terenzo, pur non avendo nemmeno un bar o negozio di alimentari, ha a 4 km Calestano che è un Comune di oltre 3000 abitanti, dotato di tutti i servizi necessari.

La sua giunta, eletta in una lista civica di centrodestra nel 2014, si è impegnata per salvare la scuola e ripristinare la mensa scolastica, soppressa negli ultimi anni dell'amministrazione precedente, intuendo in questo servizio il perno per poter coinvolgere le famiglie ad iscrivere i propri bambini nella scuola comunale.

Pur disponendo di fondi molto ridotti, il Sindaco Danilo Bevilacqua ha investito nella viabilità e in un servizio di trasporto scolastico per raccogliere i bambini sparsi nelle frazioni isolate, nonché nella scuola stessa, attrezzandola di lavagne magnetiche e proiettori.

Questa politica ha trovato il suo riscontro positivo nella decisione di alcuni genitori di

riscrivere i propri figli alla scuola di Selva. Particolarmente apprezzato dalle famiglie è stato il ripristino del servizio mensa che permette agli alunni, come nelle altre scuole dell'Istituto Comprensivo di appartenenza, un pasto alla settimana. Il programma si è realizzato assegnando la gestione del servizio all'Osteria Restori, ubicata di fronte alla scuola.

L'assegnazione dell'incarico è avvenuta previo accordo verbale intrattenuto con il gestore, il signore Giovanni Restori, dal Sindaco in persona, seguito dal regolare iter burocratico, ripristinando così un servizio già soppresso da due anni (2012).

La scelta della trattoria,per lo svolgimento del servizio, ha evitato le gravose spese di

allestimento di un locale apposito nella scuola e, nello stesso tempo, ha permesso di ravvivare una comunità ormai poco stimolata da attività ed iniziative locali.

La trattoria funziona come locale e servizio di erogazione del pasto, sottoposto alle regolamentazioni ed ispezioni dell'Asl a tutti gli effetti.

Un primo risvolto positivo è stato l'aver riportato alcuni scolari alla scuola locale,

consentendo di riunire in un'unica pluriclasse, 14 alunni, a fronte degli 8 di due anni prima. La trattoria offre un servizio di qualità in un ambiente cordiale, creando menù equilibrati, attinenti alle indicazioni di una sana alimentazione secondo le indicazioni dell'Asl Emilia Romagna.

Così come una qualsiasi mensa, il pasto presenta prezzi compresi tra 3 e i 5 euro, a seconda della fascia Isee.

Come testimoniato dal signor Restori, alcuni bambini vanno educati dal punto di vista alimentare e indirizzati verso nuovi consumi, cercando di far comprendere l'importanza della varietà della dieta.

Diventa utile, a questo proposito, il confronto con i genitori che, in un contesto locale come il paese, risulta agevolato: ad esempio è emerso la difficoltà di far consumare verdure ai

bambini.

Uno stratagemma, ad esempio, è stato inserire gli spinaci nelle lasagne o il cavolo nei gnocchetti. I piatti sono stati molto graditi e ha destato sorpresa, tra i bambini, venire a conoscenza delle verdure che sono state utilizzate dall'oste: è uno dei tanti casi in cui la professionalità e il rapporto di fiducia dello staff mensa permette di superare la diffidenza dei bambini verso alimenti, generalmente, non graditi (verdure e legumi).

Un contributo fondamentale in questo percorso è dato dalle maestre che, essendo del posto, riescono a conoscere meglio gli alunni e i genitori vedendoli anche fuori dalla scuola.

Oltre alle iniziative di educazione alimentare e all'insegnamento di comportamenti salutari da applicare ogni giorno, le maestre conducono la scolaresca presso le attività produttive e

commerciali locali ( panetterie, caseifici, aziende agricole, allevamenti) per conoscere le filiere produttive.

Non solo la piccola comunità agevola la comunicazione tra Comune, scuola e famiglie, rafforzando la volontà di restare nel proprio territorio, ma viene favorito l'inserimento di nuove famiglie, anche con la partecipazione dei bambini alla mensa scolastica. L'integrazione, anche dei bambini stranieri, è passata anche attraverso l'esperienza comunitaria del pasto in trattoria, con i compagni di classe, che hanno aiutato i nuovi arrivati in difficoltà ( l'utilizzo di posate e l'approccio con sapori e piatti nuovi per un bimbo indiano).

Il modello di mensa scolastica di Terenzo è stato preso in considerazione, visto i buoni risultati, anche dai Comuni limitrofi.

Il risultato ottenuto da questa attività è stato apprezzato dalle famiglie del luogo, rinnovando la fiducia nella propria comunità che, attraverso gli sforzi congiunti dell'Amministrazione comunale, dei soggetti privati e del personale scolastico, ha rafforzato il suo attaccamento al territorio.

6.5 Il percorso dell'ecosostenibilità: il confronto tra due Comuni all'avanguardia