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L'avvicinamento all'Unione Europea

LA SIRIA E IL CONTESTO REGIONALE Tra retorica e realismo

3.5 LE RISORSE IDRICHE

3.7.2 L'avvicinamento all'Unione Europea

Tutt'altra direzione prendono i rapporti con l'Unione Europea. I colloqui per un accordo commerciale tra Siria e UE cominciano nel 1998; nel 2004 si giunge alla firma di un accordo di associazione all'interno del quadro della partnership euro-mediterranea. L'accordo prevede la creazione di un'area di libero scambio fra Siria e UE a due velocità: i prodotti industriali dovrebbero godere immediatamente dal momento della ratifica dell'annullamento di ogni forma di dazio e di tassazione, mentre l'accesso dei prodotti agricoli siriani sul mercato europeo dovrebbe prevedere una graduale transizione nell'arco di dodici anni, ed essere governato da un complicato sistema di quote a protezione dei produttori europei. Le esportazioni agricole eccedenti queste quote sarebbero sottoposte alle tariffe standard per le “nazioni maggiormente favorite”. La Siria gode già di uno status preferenziale con l'UE attraverso il Sistema generale delle preferenze, con il quale l'Unione concede una riduzione delle tariffe doganali ai paesi in via di sviluppo. Ma l'utilizzo del sistema da parte della Siria è attualmente fermo al 30%, poiché esso non è in grado di colmare il gap di competitività dei prodotti siriani sul mercato europeo. Le industrie europee -al contrario- sono pronte a misurarsi sul mercato siriano e se l'accordo entrasse in vigore con ogni probabilità le industria siriane subirebbero un contraccolpo tale da arrivare al tracollo277. L'accordo in ogni caso non entra 277 Schmidt S. The Developmental Role of the State in the Middle East: Lessons from Syria, in Hinnebusch R., Schmidt S., The State and the Political Economy of Reform in Syria,

in vigore nel 2004 a causa del presunto coinvolgimento siriano nell'omicidio Ḥarïrï e del conseguente deterioramento delle relazioni diplomatiche con la UE; si giunge alla stipula di un nuovo accordo, che tiene conto dell'allargamento dell'Unione e delle riforme economiche siriane, nel 2008. Nell'ottobre del 2009 l'Unione si dichiara pronta a renderlo operativo, ma la Siria decide prudentemente di bloccarlo.

Come si può osservare nella tabella 6, gli scambi commerciali tra Siria e UE sono aumentati circa di 0,5 volte dal 2000 al 2009; l'Unione Europea è ancora il primo partner commerciale della Siria, sebbene il valore percentuale degli scambi sul totale del commercio siriano sia diminuito sensibilmente durante gli anni Duemila, a favore dei paesi del GAFTA ma anche dei paesi asiatici, Cina in primis278.

Tabella 6. Esportazioni ed importazioni verso i paesi UE

Anno 2000 2001 2002 2003 2004 2009 Export verso UE, in milioni di LS 140,45 156,49 182,48 151,26 134,06 147,27 Import da UE in milioni di LS 55,57 72,97 58,58 44,96 53,28 168,83 Tot scambi 196,02 229,46 241,06 196,22 187,34 316,11

Dati: Syrian Arab Republic, Central Bureau of Statistics ; Mnistry of Economy and Trade

Nonostante la perdita di peso degli scambi con l'Europa nella bilancia commerciale siriana, il persistere di forti tensioni nelle relazioni con gli Stati Uniti spinge la Siria a cambiare valuta di riferimento nel 2006: l'euro diventa la prima valuta di riserva, nonché la valuta ufficiale delle transazioni. Già a dicembre 2006 il governatore della Banca Centrale Siriana annuncia la conversione della metà delle riserve siriane in euro279.

La distensione con i partner regionali è per la Siria fondamentale in un 278 Dati: Central Bureau of Statistics, http://www.cbssyr.org

279 Yearbook 2011: Interview with Adib Mayaleh, governor , Central Bank of Syria, “MEED”

Supplement MEED Yearbook 2011, http://www.meed.com/supplements/2010/meed-yearbook-

momento in cui importanti sfide s'incrociano sul piano interno e internazionale. L'Unione Europea rimane in ogni caso un partner irrinunciabile: la strategia siriana nei suoi confronti sembra improntata a una ragionevole cautela. Se nell'immediato infatti la creazione di un'area di libero scambio potrebbe distruggere il fragile tessuto industriale siriano, sul lungo periodo i finanziamenti che la UE riserva ora ad altri stati arabi280, come anche le consulenze e il supporto tecnico, potrebbero dare un contributo significativo nel processo di riforma dell'asfittica economia siriana.

Tabella 7. Importazioni ed esportazioni UE e GAFTA, in milioni di LS, rapporto percentuale sul totale delle importazioni e delle esportazioni

Anno 2000 2001 2002 2003 2004 2009 Export verso UE, % 65 64 58 57 53 30 Export verso GAFTA,% 16 15 21 20 30 52 Import da UE,% 30 33 25 19 16 23 Import da GAFTA,% 11 9 12 13 16 16

Dati: Syrian Arab Republic, Central Bureau of Statistics, Ministry of Economy and Trade.

3.8 PROSPETTIVE DI SVILUPPO REGIONALE

La qualità più sorprendente del regime di Damasco è probabilmente la capacità di adattamento alle trasformazioni del contesto regionale e la propensione a intuirne le svolte geopolitiche. L’elasticità, ma anche l'autonomia e l'impermeabilità alle minacce esterne, si rivelano ancora più straordinarie se comparate ai fragili equilibri comunitari interni, alla debolezza economica e demografica del Paese, alla rilevanza e alla portata storica delle vicende geopolitiche che hanno interessato la regione negli ultimi decenni.

280Per esempio la Tunisia, il primo paese arabo ad entrare -nel 2008- nell'area di libero scambio della UE: nel 2009 i finanziamenti ricevuti dalla Tunisia attraverso la Banca Europea

d'Investimento sono stati quattro volte superiori -in termini pro capite- a quelli ricevuti dalla Siria, Zallio, Le riforme economiche, p.6.

La posizione di fermezza nei confronti d'Israele si conferma tutt'ora un'importante fonte di consenso interno, come anche i legami con l'Iran, Ḥizbollāh e Ḥamas, il cui credito è in aumento presso le masse arabe, sempre più indignate per le intrusioni della politica americana nella regione. La novità di maggiore rilievo degli ultimi anni è probabilmente la distensione dei rapporti con la Turchia. Essa rientra da un lato nell'adattamento della Siria alla posizione ostile degli Stati Uniti e al disinteresse dimostrato da Israele verso la ripresa dei colloqui di pace, e dall'altro nell'ambizione turca di giocare un ruolo strategico nell'area, che si traduce in una politica regionale di desecuritization e di rafforzamento dei legami commerciali. Per la Siria il soft power turco è l'alternativa all'hard power americano, ma non una soluzione poiché, almeno per il momento, Istanbul non sembra in grado di esercitare pressioni su Israele per la ripresa dei colloqui di pace. Turchia, Siria, Giordania e Libano dovrebbero a breve rendere operativo un accordo di libero scambio che preluderebbe al lancio di una zona commerciale estesa a tutto il Medio Oriente entro il 2015, comprendente Iran, Iraq, Kuwait, Qatar, Emirati Arabi Uniti, Yemen, Oman e Bahrain. Il progetto sembra ricalcare la filosofia di conflict resolution della prima Unione Europea, basata sul libero scambio, la libera circolazione, l'integrazione economica e infrastrutturale e prevede, in un futuro non ben precisato, l'unione economica e monetaria dei paesi coinvolti. Il progetto, secondo il quotidiano turco “rriyet”, coinvolgerebbe 270 milioni di persone e un mercato potenziale di 1000 miliardi281.

281 Mediterranean Quartet taking step toward union, says Syrian minister, “Hürriyet Daily News”, 3/12/2010, http://www.hurriyetdailynews.com/n.php?n=mediterranean-quartet-takes-a-step-towards-a-union-says-syrian-minister-2010-12-03

CAPITOLO IV

LE RELAZIONI SIRIA-IRAN