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L’avvio del progetto: il bando di Fondazione Cariplo

3. Il Distretto Culturale della provincia di Cremona

3.1 L’avvio del progetto: il bando di Fondazione Cariplo

L’esperienza dei DC nel territorio lombardo ha inizio nel 2005, quando Fondazione Cariplo, soggetto filantropico che concede contributi a fondo perduto alle organizzazioni del Terzo Settore per la realizzazione di progetti di utilità sociale, da’ inizio al progetto dei Distretti Culturali attraverso la realizzazione di uno studio generale di pre-fattibilità per individuare aree omogenee in cui creare tali distretti. Il motivo che ha mosso Fondazione Cariplo è stato la volontà di attivare progetti in grado di promuovere l’evoluzione del settore dei beni culturali attivando nel contempo un processo di sviluppo dell’intero sistema locale attraverso un modello di tipo distrettuale36

. Precursore di questi tipi di progetti fu il Distretto Culturale dell’Isola Comacina, finanziato a partire già dal 2001 con circa 6 milioni di euro, in cui la Fondazione assunse il ruolo non solo di co-finanziatore, ma anche di catalizzatore per i diversi attori coinvolti nel DC. A partire da questa esperienza la Fondazione decise di estendere tale progetto a tutto il territorio lombardo. Furono identificate tre tappe, ovvero: fase 1- indagine sul territorio (mirante ad identificare, tramite una mappatura realizzata con il contributo del Politecnico di Milano, possibili distretti nell’area lombarda), fase 2- verifica di fattibilità operativa (a seguito dei

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Nel documento di Fondazione Cariplo “I distretti culturali, volano economico per il territorio”, Bando per l’avvio del progetto Fondazione Cariplo “Distretti Culturali sul territorio lombardo”, viene data una definizione specifica di distretto, ovvero “Per distretto culturale si intende un sistema territorialmente definito, coincidente con un’area ad alta densità di risorse culturali, materiali e immateriali, e ambientali di pregio e caratterizzato da un elevato livello di articolazione, qualità e integrazione dei servizi culturali rivolti all’utenza e da un marcato sviluppo delle filiere produttive collegate” (pag. 3 del documento).

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risultati dello studio di pre-fattibilità, la Fondazione si impegnò a finanziare studi di fattibilità operativa dei DC, al fine di valutare quali dei progetti teoricamente possibili fossero poi fattibili anche praticamente), fase 3- realizzazione dei Distretti (consistente nel finanziamento e nella realizzazione dei DC ritenuti fattibili e in linea con i requisiti indicati dalla Fondazione). In particolare, durante questo periodo, furono identificate le caratteristiche necessarie affinché si potesse parlare di DC, ritenendolo così idoneo al co- finanziamento37. Tali caratteristiche riguardavano diversi aspetti:

- Ruolo del patrimonio paesistico, monumentale e artistico nella strategia di sviluppo, con particolare attenzione per le attività di restauro e conservazione;

- Delimitazione territoriale, legata all’identificazione e alla riconoscibilità del territorio da parte dei propri abitanti. Nel documento venne sottolineato come i confini del distretto dovessero tener conto del quadro delle interrelazioni esistenti, inglobando un territorio che fosse non troppo limitato, per non incorrere in una potenziale carenza di “massa critica della partnership”, ma neanche troppo esteso, per “non assommare troppe difficoltà operative nell’avvio dei processi di messa in rete” (Bando per l’avvio del progetto di Fondazione Cariplo, pag. 28);

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Ricordiamo che Fondazione Cariplo risulta impegnata economicamente nei 6 distretti attivati per importi massimi di 3,8 milioni di euro per ciascun progetto

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- Identificazione e consapevolezza della comunità locale (“del sistema locale”): la Fondazione sottolineò l’importanza, al fine di una corretta identificazione di un DC, della riconoscibilità del territorio da parte della comunità locale e di un ruolo attivo di quest’ultima, ciò per facilitare la coesione e la condivisione nel processo di creazione del DC e per limitare possibili conflitti tra azioni di valorizzazione ed esigenze del territorio. In pratica venne sottolineato come l’attenzione della popolazione per i beni culturali fosse condizione di partenza imprescindibile per un corretto sviluppo del progetto, seppur allo stesso tempo condizione modificabile attraverso azioni di innovazione e crescita culturale, economica e sociale;

- Apertura verso nuove forme di espressione culturale e capacità di networking nei confronti delle realtà culturali di eccellenza, affinché la distrettualizzazione potesse diventare catalizzatore di qualità, creatività e innovazione;

- Pluralità di aspetti integrati, in grado di creare modelli più inclusivi ed esaustivi di quelli monotematici spesso caldeggiati;

- Esistenza di organizzazioni economiche legate al processo di valorizzazione (o potenziali beneficiarie di esternalità positive), che ha considerato fondamentale per la nascita di un DC valido per il territorio, l’orientamento all’innovazione della base imprenditoriale;

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- Esistenza di un sistema amministrativo locale impegnato a facilitare e incentivare la messa a sistema delle attività culturali.

Nella seconda fase, successiva allo studio di pre-fattibilità, vennero identificati 11 territori in cui realizzare studi di fattibilità operativa. Questa fase interessò il periodo tra il 2007 e il 2010 e tra gli undici territori c’era quello della provincia di Cremona. Gli studi di fattibilità operativa vennero realizzati con il supporto della Fondazione che mise a disposizione un Comitato di esperti, linee-guida e organizzò alcune giornate di formazione.

Al termine di questo studio, articolato in modo da indicare chiaramente gli obiettivi strategici, le azioni previste in rapporto al patrimonio tangibile, intangibile e alla comunicazione, la definizione delle modalità di gestione (modello di governance e piano di gestione), il piano economico-finanziario ed il cronoprogramma, nella terza fase, vennero identificati 6 DC da finanziare e condurre a reale compimento38. Il finanziamento previsto non superava i 3,8 milioni di euro per distretto, erogati sulla base del finanziamento concesso da parte degli altri soggetti del territorio, che doveva essere in misura almeno equivalente. Come già detto, il DCCremona nasce il 20 luglio 2010, data in cui il Consiglio di Amministrazione di Fondazione Cariplo ha approvato un

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I sei distretti in questione, oltre a quello della Provincia di Cremona, erano: il Distretto Culturale della Valle Camonica, nato l’8 marzo 2009, il Distretto culturale dell’Oltrepò Mantovano - DOMINUS, partito l’11 maggio 2010, il Distretto culturale “Le Regge dei Gonzaga”, che ha preso avvio il 20 luglio 2010, il Distretto Culturale della Provincia di Monza e Brianza nato il 20 luglio 2010 e il Distretto Culturale della Valtellina, partito il 14 settembre 2010.

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finanziamento per 2.600.000 euro per un ammontare complessivo di 9.000.000 di euro per le azioni inserite nel Piano di avvio (9 ottobre 2012).

Ad oggi il partenariato del DC è composto da 24 soggetti rappresentanti il territorio provinciale e sottoscrittori della Carta del Distretto. Ufficialmente il capofila è la Provincia di Cremona, 12 sono i partner beneficiari di finanziamento39, mentre 11 sono gli aderenti40. Nella fase di start-up, che interessava il periodo tra il 1 gennaio 2011 e il 31 dicembre 2013, sono state previste e realizzate 11 azioni, tra quelle ritenute più mature e strategiche per il progetto di distrettualizzazione, tutte inerenti il tema della musica41. In ognuna di queste la Provincia risulta ente capofila mentre i partner variano a seconda della specifica azione. La seguente tabella le elenca nel dettaglio:

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Comune di Casalmaggiore, Comune di Cremona, Comune di Motta Baluffi, Comune di Pizzighettone, Comune di Romanengo, Comune di Scandolara Ravara, Camera di Commercio di Cremona, CR.FORMA - Azienda Speciale Servizi di Formazione della Provincia di Cremona, Politecnico di Milano - Polo territoriale di Cremona, Associazione Amici del Casalmaggiore International Festival, Associazione Piccolo Parallelo di Cecchi-Zappalaglio, Associazione Terre d'Acqua

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Comune di Crema, Comune di Castelleone, Comune di San Giovanni in Croce, Diocesi di Cremona, Fondazione Museo del Violino Antonio Stradivari di Cremona, Istituto di Istruzione Superiore Antonio Stradivari di Cremona, Consorzio Liutai, Centro Fumetto A. Pazienza di Cremona, Dipartimento di Musicologia e Beni culturali, Acuto, Associazione Franco Agostino Teatro Festival

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Va infatti sottolineata la struttura particolare del DCCremona, il quale si articola in cinque reti e che trova nella musica l’elemento principe per la valorizzazione del territorio. Tale struttura verrà meglio descritta nel paragrafo successivo.

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Capofila Partner Azione Contenuto dell’azione

Provincia di Cremona Comune di Cremona Azione 1- Valorizzazione dei luoghi della formazione in campo musicale - Palazzo Raimondi

All’interno del progetto di pianificazione omogenea dell’uso degli immobili di pregio di proprietà pubblica, l’azione prevede il rinnovamento e il recupero degli spazi liberi di Palazzo Raimondi, al fine di dedicarlo al Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali

Azione 2- Valorizzazione dei luoghi della formazione in campo musicale - Palazzo Pallavicino

All’interno del progetto di pianificazione omogenea dell’uso degli immobili di pregio di proprietà pubblica, l’azione prevede il rinnovamento e il recupero degli spazi liberi di Palazzo Pallavicino, al fine di dedicarlo interamente alla scuola Internazionale di Liuteria “A.Stradivari”. Camera di Commercio di Cremona Provincia di Cremona Politecnico di Milano - Polo territoriale di Cremona Azione 3 - Distretto della Musica Sottoazione 3bis: Laboratori di Ricerca presso il Museo del Violino

Sottoazione 3ter: Comunicazione e

Formazione

L'azione è il luogo in cui il Distretto fa sintesi e cofinanzia l'intervento “Laboratori di ricerca presso il Museo del Violino”: all'interno di MdV, l'Università degli Studi di Pavia e il Politecnico di Milano hanno realizzato due laboratori di ricerca complementari che consentono di strutturare in modo coordinato l'attività di ricerca sui temi collegati alla liuteria. Obiettivo della ricerca è la messa a punto di una metodologia analitica innovativa, dedicata agli strumenti musicali e alla loro conservazione, nonché lo sviluppo di tecnologie avanzate e di metodologie per la valutazione quantitativa delle caratteristiche fisiche e acustiche degli strumenti di liuteria, lo sviluppo di metriche per la valutazione della qualità, lo sviluppo di protocolli di misura per la certificazione di qualità,

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lo sviluppo di tecniche avanzate per l’audio 3d.

In ambito turistico e commerciale la Rete del Distretto della Musica, coordinata dal Servizio Promozione Turistica della Provincia di Cremona, ha attivato una struttura informatizzata a supporto della cultura e del turismo, con totem interattivi touchscreen La Camera di Commercio ha realizzato quattro edizioni del Workshop del Turismo Musicale e si occupa, inoltre, della formazione degli operatori della filiera della ricettività (poli territoriali: Cremona, Crema, Casalmaggiore) e di coprogettazione di azioni in collaborazione con la filiera dell’artigianato artistico musicale. La Provincia di Cremona coordina le attività di comunicazione, immagine coordinata e formazione del Distretto culturale nel suo complesso.

CR.FORMA – Azienda Speciale Servizi di Formazione Provincia di Cremona Azione 4 - Lombardia eccellente - Progetto per il restauro del patrimonio Storico-Artistico e per la valorizzazione della cultura musicale

L'azione comprende i quattro percorsi triennali di formazione specializzata: corso per Tecnico del restauro di Beni Culturali – organi a canne; corso per Tecnico del restauro di Beni Culturali – dipinti su tela, su tavola e policromie lignee; corso per Tecnico del restauro di Beni Culturali – affreschi, stucchi e materiali lapidei; corso per Tecnico del restauro di Beni Culturali – beni librari, documentari e opere su carta. L'azione comprende, inoltre, i tre percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS) nel settore “Industria e Artigianato” Associazione Amici del Casalmaggiore Azione 5 - Casalmaggiore International

Il progetto prevede il consolidamento della scuola di perfezionamento di musica da camera del “Casalmaggiore

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Festival

Festival International Festival”. Consiste in: . attività di formazione e di promozione della cultura della musica nel territorio cremonese

. attività di miglioramento del modello di gestione con miglioramento organizzazione e bilancio di struttura con centri di spesa monitorati;

. ampliamento dell'offerta culturale e turistica nel territorio, con attività annuali coordinate rispetto alle altre proposte culturali presenti

. consolidamento delle collaborazioni legate alla filiera dell’artigianato d’eccellenza (Camera di Commercio, Consorzio Liutai), e implementazione della rete degli accordi con le altre realtà di eccellenza del territorio (Fondazione Stradivari, Fondazione Stauffer).

Comune di Casalmaggiore

Azione 7 – Palazzo Martinelli

L'azione prevede il recupero di Palazzo Martinelli, nel comune di Casalmaggiore. Il restauro dell’edificio consente di fornire una sede stabile e prestigiosa alle attività della Scuola di disegno “G. Bottoli”, con l’ampliamento dell’offerta formativa

Comune di Scandolara Ravara

Azione 8 – Museo dei Cordai

Progetto curatoriale, organizzativo e gestionale del nuovo Museo della Corda di Castelponzone. Lo spazio espositivo-museale permanente è volto a promuovere la conoscenza dell’antica professione di maestro della corda, quale preesistenza storica e culturale del territorio.

Comune di Azione 9 – Il progetto prevede nel suo insieme il recupero di ambienti sottoutilizzati di

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Castelleone Palazzo Brunenghi Palazzo Brunenghi e la ridistribuzione delle funzioni degli spazi per migliorarne la fruibilità. Comune di Romanengo Azione 10 - Recupero e valorizzazione della Rocca di Romanengo

La Rocca di Romanengo sarà recuperata e restaurata per divenire punto di riferimento culturale, turistico ed ambientale del territorio

Provincia di Cremona, Comune Motta Baluffi, Comune Pizzighettone, Associazione Piccolo Parallelo Cecchi- Zappalaglio, Associazione Terre d’Acqua Azione 11 – Teatri di Fiume

Propone l'integrazione di 4 festival già fortemente consolidati sul territorio mai coordinati in modo unitario: Il Grande Fiume, La Valle dell’Adda, L’Opera Galleggiante e Odissea. Il progetto ha i seguenti obiettivi: Integrazione delle progettualità, Promozione e comunicazione, Valorizzazione della cultura e delle filiere economiche di ristorazione, ricezione, turismo culturale connesse, Promozione dello spettacolo di qualità e sviluppo del capitale umano

Tabella 1:Azioni previste nella fase di start-up, DC Cremona e relativi partner

Queste azioni, realizzate nella fase di start-up del distretto, hanno preceduto la fase “matura” dello stesso, fase in cui il distretto doveva essere in grado di strutturarsi e garantire il suo corretto funzionamento grazie ad una rete di relazioni ed accordi, sulla base dei principi sanciti dalla Carta del Distretto, il documento che definisce natura, scopi, struttura e modalità di adesione al Distretto.

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