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L’età giustinianea e quella dell’Esarcato

1.2.2 La fase bizantina e le basiliche 1 L’età del regno dei Got

1.2.2.2 L’età giustinianea e quella dell’Esarcato

Nel 527 diventa imperatore d’Oriente Giustiniano, che avvia un pro- gramma politico volto a riconquistare i territori dell’Impero d’Occidente occupati dai regni barbarici. I Goti vengono quindi cacciati dopo una guerra durata quasi vent’anni, dal 535 al 554. Ravenna è una tra le prime città ad essere liberata: nel 539 infatti torna di dominio bizantino. Sui territori riconquistati Giustiniano ristabilisce le prefetture del pre- torio d’Italia e d’Africa e Ravenna torna ad essere la capitale della Prefettura d’Italia. Il prefetto del pretorio nominato da Giustiniano è Atanasio. La sede episcopale di Ravenna inoltre viene elevata a sede dell’arcidiocesi e Massimiano viene nominato arcivescovo. Giustinia- no e Massimiano promuovono la costruzione di importanti monumenti sacri, come la Basilica di San Vitale e la Basilica di Sant’Apollinare in Classe.

Giustiniano, attraverso un editto, concede tutti gli edifici ariani ai cri- stiani; in questo modo basiliche di culto ariano vengono dedicate a santi cristiani e usate per la liturgia bizantina.

Nel 568 la penisola viene invasa da un altro popolo barbaro, i Longo- bardi. I Bizantini riescono a mantenere solo il controllo di Ravenna e di Roma e di una striscia di territorio che mantiene in collegamento le due città, il cosiddetto corridoio bizantino.

Per arginare la minaccia longobarda l’imperatore Tiberio II divide l’Italia bizantina in cinque province. Ravenna è eletta capitale della provincia Annonaria. Pochi anni dopo, nel 584, l’imperatore Maurizio sopprime le Prefetture del Pretorio in Occidente e le sostituisce con gli Esarcati, posti sotto la giurisdizione di un esarca, la massima autorità civile e militare di quei territori. Gli esarchi godono di un’indipendenza mag- giore dal potere centrale dell’imperatore rispetto ai prefetti del pretorio. Nel 751 ha fine l’Esarcato ed inizia la futura signoria dei potenti arci- vescovi di Ravenna.1

Chiese di nuova costruzione

Con la riconquista bizantina di Ravenna iniziano nuovi investimenti nell’edilizia ecclesiastica. Soprattutto sotto i vescovati di Agnello e di Massimiano c’è un grande impulso nella costruzione di strutture reli- giose.

Per la Basilica di San Vitale si veda il capitolo 1.3.3.11. Chiesa di San Michele in Africisco

Piazza Andrea Costa – VI secolo

La costruzione della Chiesa di San Michele in Africisco si deve a Giu- liano Argentario, un grande banchiere ravennate, e a Bacauda, suo genero. L’edificio, costruito nel 545, è di piccole dimensioni e presenta una pianta quadrata con abside poligonale all’esterno e semicircolare all’interno. La struttura, a tre navate separate da ampie arcate, è di derivazione costantinopolitana.

Per la Basilica dei SS. Giovanni e Paolo si veda il capitolo 1.3.3.13. Basilica di Santo Stefano Maggiore

Localizzazione indeterminata – VI secolo

La Basilica di Santo Stefano Maggiore è voluta dal vescovo Massimia- no, che la fa costruire nel 550. Si trova nel settore nord ovest della cit- tà, 100 metri più a nord della Basilica di San Vitale. Non si conosce la planimetria dell’edificio. Agnello la descrive composta da tre navate e dotata di un portico esteriore, mentre Testi Rasponi parla di un edificio a pianta centrale. La Basilica versa in gravi condizioni nel XIII secolo e in stato di rudere nel XVI.

Con la costruzione di questo edificio l’area nord occidentale di Raven- na diventa estremamente densa di edifici religiosi.

della sua esistenza già nel VI secolo non sono però convincenti; una sua menzione certa appare solo nel corso dell’XI secolo. Alla Chiesa si associa successivamente un monastero (se ne hanno notizie nel XIII secolo) e nel 1798 le funzioni cultuali vengono interrotte e l’edificio viene adibito ad altre destinazioni.

Basilica di San Vittore

Via Girolamo Rossi – VI secolo

La Basilica, costruita nella metà del VI secolo, è composta da tre na- vate separate da pilastrini ed è dotata di un’abside poligonale all’ester- no e semicircolare all’interno, sulla quale si aprono tre piccole finestre arcuate. Durante i secoli vengono apportate diverse modifiche al fab- bricato, i cui resti mostrano una grande asimmetria planimetrica – la navata nord presenta una larghezza maggiore di un metro rispetto a quella sud – e differenze nella dimensione e nel numero dei pilastri. Nel X secolo viene aggiunto un portico sulla facciata principale. In età romanica viene eretta una struttura direttamente sul fabbricato ante- riore ad una quota superiore di 1,50 m. La nuova costruzione rispetta la planimetria e le proporzioni dell’antica basilica. Alla fine del XVI se- colo vengono demolite le due navate laterali e nel XVII secolo l’abside semicircolare viene inglobata in una nuova rettangolare.

La Basilica di San Vittore viene distrutta dai bombardamenti angloa- mericani nel 1944 e al suo posto c’è oggi un grande complesso abita- tivo.

Per la Basilica di San Giovanni Battista si veda il capitolo 1.3.3.12. Chiesa di Sant’Eufemia ad Arietem

Via Gian Battista Barbiani – VI secolo

Di questa Chiesa non è ancora accertata del tutto la datazione e la po- sizione. Resti dell’antico impianto basilicale sono forse quelli ritrovati nel corso degli scavi della domus di via d’Azeglio. L’edificio viene rico-

Edifici di culto ariano convertiti in chiese cristiane

Chiesa di Santa Maria ad Farum

Via delle Industrie – IX secolo

La Chiesa di Santa Maria ad Farum è legata al fenomeno di damnatio memoriae a danno del re goto Teoderico e alla conversione degli edi-

fici di culto ariano in chiese cristiane. All’interno del mausoleo di Teo- derico si insedia una comunità monastica benedettina e l’importante monumento viene trasformato in una piccola chiesa dedicata a Maria.

Chiesa di Santa Maria in Cosmedin

Vicolo degli Ariani – VI-VII secolo

Dopo la conquista bizantina il battistero ariano viene trasformato in chiesa ortodossa con il titolo di Santa Maria in Cosmedin. Alla chiesa,

riconsacrata dal vescovo Agnello, è collegato un hospitalis, ovvero un

ricovero per i poveri greci. Il battistero viene inserito all’interno di un edificio di maggiori dimensioni a cui viene annesso un monastero. Il battistero fa parte di quegli edifici soggetti all’operazione di inizio ‘900 volta all’isolamento dei monumenti ravennati dalle superfetazioni. Viene danneggiato dai bombardamenti angloamericani e restaurato solo in seguito.

Chiesa di San Teodoro a Vultu

Vicolo degli Ariani - fine VI-inizio VII secolo

La cattedrale degli Ariani, costruita durante il regno goto, viene dedi- cata a San Teodoro a Vultu, in seguito all’accanimento mostrato dalle

autorità bizantine verso il culto ariano. Chiese costruite a partire dal VII secolo

Verso il VII secolo la costruzione di edifici religiosi a Ravenna diminu- isce.

costruzione di edifici religiosi. Questa diminuzione di cantieri è deter- minata da diversi fattori, quali la crisi demografica, la minaccia delle incursioni dei longobardi e un paesaggio urbano già estremamente denso di edifici di culto.

Nel VII secolo si costruiscono quindi meno chiese e di dimensioni mi- nori. Non sono rimaste evidenze archeologiche e sono poche le infor- mazioni al loro riguardo.

Monasterium di San Bartolomeo

Via A. Baccarini – VII secolo

Lo storico Agnello è abate in questo monasterium che, prima di lui, è

retto dal Vescovo Mauro (642-648).

Chiesa di San Teodoro ad Calchi

Localizzazione indeterminata – VII secolo

La Chiesa di San Teodoro ad Calchi, voluta dal vescovo Teodoro, vie-

ne costruita nelle vicinanze dell’ingresso monumentale - Calchè - del

palazzo imperiale.

Chiesa di Santa Maria Ipapanti

Localizzazione indeterminata – VII-VIII secolo ?, XI (prima attestazio- ne)

Si tratta in realtà di una cappella localizzata nei pressi della Basilica Ursiana, all’interno dell’antico nucleo urbano.

Chiesa di Santa Maria ad Blachernas

Localizzazione indeterminata – IX secolo

La Chiesa di Santa Maria ad Blachernas viene costruita vicino a Porta

Wandalaria.

La posizione vicino alle mura non è casuale, ma deriva da una tra- dizione che racconta di un’icona di Santa Maria ad Blachernas che

ha protetto Costantinopoli da un’incursione degli Avari nel 626. Per un periodo lo storico Agnello è abate del monasterium, all’interno del

Chiesa di San Paolo

Localizzazione indeterminata – X secolo

Sempre nell’angolo sud-orientale della città viene costruita la chiesa di San Paolo, voluta dall’esarca Teodoro. Viene edificata sui ruderi di una sinagoga ebraica, all’interno del circuito murario.

Monasterium di Sant’Apollinare in Veclo

Via Pietro Alighieri – VII secolo

Questo è l’unico edificio costruito nel VII secolo di cui è conosciuta l’esatta localizzazione. Si trova nei pressi della chiesa di Santa Croce e della Postierla Ovilionis, nel settore nord di Ravenna. Si tratta di un

sacello ad uso funerario, la cui struttura è di impianto cruciforme. Nel 1763 la chiesa è oggetto di notevoli restauri su disegno di Antonio Mo- rettini, che ne compromettono del tutto l’aspetto originario.

Circuito murario Viabilità

Idrografia

Banchine e argini Ponti

Elementi accertati da scavi Sepolture

Infrastrutture Edilizia aulica Edilizia privata

Edifici religiosi

ttestati a partire dal VII secolo 36 Santa Maria Ipapanti 37 San Bartolomeo

38 Santa Maria ad Blachernas 39 San Paolo

40 Sant’Andrea al Tempio dei Goti 41 Sant’Apollinare in Veclo 42 San Teodoro ad Calchi

Fig. 2. Ravenna in età giustinianea. Lo schema è estrapolato dalla prima tavola di analisi (R1) in allegato.

1.2.3

La fase medievale e le torri