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L’importanza della posizione nella ricerca sull’uomo

Oltre alla struttura spaziale di un determinato fenomeno sociale `e fon- damentale anche la comprensione della “posizione”. Di questo aspetto si `e occupata prevalentemente una parte della geografia economica. Essa «si pre- senta come una fisica sociale e tenta di scoprire come si dispongono recipro-

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camente gli atomi e le molecole del corpo sociale e quali siano i legami che li caratterizzano. . . »11.

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E chiaro che l’analisi della posizione dei luoghi pu`o avere grande impor- tanza e peso in processi d’indagine relativi alle scienze naturali. Ma quanto sia importante nell’ambito della ricerca sull’uomo non `e immediatamente in- tuibile. Nonostante la psiche umana sia costantemente immersa all’interno di una dimensione spazio-temporale, `e molto difficile cogliere l’importanza della dimensione spaziale12. Basti comunque pensare che, senza lo spazio, il movi- mento o la sopravvivenza degli esseri animati non sarebbe possibile. Dunque si parte dall’idea che, in ogni caso, lo spazio `e una condizione indispensabile per l’essere umano e per tutte le sue attivit`a concrete e quotidiane. Di fatto non `

e necessario solo lo spazio per il movimento dell’individuo, ma anche quello per la produzione e la raccolta delle risorse necessarie al suo sostentamento. Si pu`o concludere dunque che, dalle attivit`a primarie necessarie alla sopravvi- venza della specie a quelle pi`u complesse delle societ`a pi`u avanzate, lo spazio rappresenti un elemento fondamentale.

Il comportamento e le scelte dell’essere umano, ma ancora di pi`u i grup- pi sociali, definiscono nella propria quotidianit`a una vasta gamma di patterns spaziali13. Alcuni dei quali caratterizzati da resti materiali, mentre altri da segni intangibili. I processi comportamentali, i resti, le tracce, la loro perce- zione pu`o essere capita solo attraverso una chiave spaziale; sia essa formale o qualitativa, intuitiva o induttiva.

Per comprendere in modo pi`u dettagliato l’importanza dello spazio nei processi sociali, `e utile procedere alla presentazione di un esempio. Come pre- messa si sottolinea come il seguente schema risulti essere estremamente sem- plice e didascalico; nonostante ci`o si potr`a osservare come lo spazio finisca per condizionare in modo irrimediabile le scelte dell’uomo. S’immaginino due insediamenti: A e B. I due siti saranno qualificati come centri di una certa im- portanza. Per centri s’intende che essi sono caratterizzati da una popolazione consistente, un mercato e altre strutture di servizio14. Si dovr`a inoltre imma- ginare che essi siano posti a una distanza consistente l’uno dall’altro, restando sempre e comunque all’interno di un unico ambito territoriale. In generale si

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Claval 1983, pp. 195-196. 12

Il tema potrebbe apparire secondario o puro strumento retorico. In realt`a l’argomento `

e centrale nella logica della presente esposizione. Per una panoramica generale sulla questione spazio ed esseri animati si rimanda addirittura a una figura come Poincar´e 1963, pp. 15-16: «I shall exclude first of all the idea of an alleged sense of space which would locate our sensations in a ready-made space whose notion would pre-exist all experience, and which prior to all experience would have all the properties of the space of the geometer[. . . ].»

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Flannery 1976. 14

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Fig. 1.3. Il ruolo dello spazio nelle dinamiche di stanziamento. Bench´e i tre insedia- menti fra i centri A e B possano considerarsi identici, la loro posizione nello spazio determiner`a e condizioner`a le loro caratteristiche e le loro funzioni. Vedi Lloyd, Dicken 1972, p. 20.

potr`a affermare che gli insediamenti A e B siano equivalenti; cio`e essi svolgono la stessa quantit`a e tipologia di servizi.

Si immagini dunque che, in mezzo allo spazio tra questi due grandi cen- tri, si collochi una serie di piccoli insediamenti. Un caso concreto potrebbe essere quello di tutti i centri sorti lungo la strada che collega appunto A a B. Ognuno di questi piccoli insediamenti `e composto da pochi individui: un’unica unit`a familiare. E la loro funzione pu`o essere qualificata come specializzata nella produzione agricola. In questa dimostrazione `e importante sottolineare che le caratteristiche morfologiche e funzionali di questi centri siano da consi- derare identiche, sia per composizione sociale che per tipologia e indici della produzione15.

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In realt`a questo presupposto `e improbabile visto che nella pratica la posizione finisce per condizionare il tipo di produzione dei piccoli centri agricoli. Vedi modello di Von T¨unen.

Si prendano in considerazione tre stanziamenti posti rispetto ad A a 1/6, a 1/3 e a 1/2 della distanza tra A e B. Essenzialmente i tre centri potreb- bero essere visti come equivalenti. Di fatto sono uguali (anche se, come sar`a dimostrato di seguito, solo in apparenza). Tutti e tre i gruppi avranno la stessa tipologia e livello di produzione. I tre siti hanno lo stesso numero di abitanti e la stessa forza lavoro. Anche i livelli di consumo saranno, in questa dimostrazione, identici.

Si parte cos`ı dall’ipotesi che la produzione agricola servir`a principalmente per il sostentamento della popolazione di ogni singolo stanziamento. Le ecce- denze avranno un valore e potranno essere trasformate in capitale o scambiate solo se piazzate nel mercato dei centri principali A o B. Di conseguenza, i pro- dotti dovranno essere trasportati da ogni insediamento minore verso il centro A. Al costo di produzione sulle mietiture, si andr`a perci`o ad aggiungere il costo di trasporto. In termini elementari, il costo del trasporto pu`o essere immagina- to come il prodotto tra il costo medio per il trasporto di un certo tipo di bene e la distanza totale da percorrere. Dunque, se x `e il costo di produzione dei beni agricoli e y `e il costo della percorrenza di 1/6 della distanza tra i centri A e B, una volta piazzata la merce nel mercato di A, i costi di produzione e trasporto del raccolto dei tre siti sar`a:

a ⇒ x + y

b ⇒ x + 2y

c ⇒ x + 3y

Le leggi della domanda e dell’offerta regoleranno un prezzo di mercato. Tale prezzo dovr`a essere applicato a tutte le merci di stessa tipologia e qualit`a, a prescindere dalla provenienza a, b o c. Se si definisce z come prezzo unitario di mercato, si potr`a calcolare come ricavato il prezzo di mercato meno i costi totali. Secondo l’esempio proposto, il profitto per i tre piccoli centri pu`o essere calcolato in:

a ⇒ z − (x + y)

b ⇒ z − (x + 2y)

c ⇒ z − (x + 3y)

Non `e difficile capire allora come la posizione nello spazio abbia condi- zionato le funzioni e le caratteristiche dei tre abitati malgrado le ipotetiche condizioni iniziali fossero identiche. Tutto questo a discapito degli insediamen- ti pi`u lontani dal centro A. Infatti i loro abitanti dovranno optare per un

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profitto inferiore in modo da potere concludere un numero di scambi in linea con quelli degli altri centri minori posti nelle vicinanze delle piazze di mercato. In altre parole, al momento della vendita o dello scambio, il prezzo complessivo dei raccolti sar`a, per questioni di mercato, lo stesso; tutto questo a svantaggio di quei contadini che hanno percorso una strada pi`u lunga. In altri termini, la capacit`a di ammortizzare i costi di produzione e trasporto dei centri pi`u remoti sar`a inferiore.

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E anche vero per`o che i contadini dell’abitato a mezza strada (c), cio`e quelli posti esattamente a met`a tra i centri A e B, avranno, a differenza di quelli posti a 1/6 (a) e 1/3 (b) della distanza totale, la possibilit`a di scegliere valutando se esista una convenienza per loro nel distribuire i loro prodotti nel mercato del centro A o in quello del centro B. Non solo, proprio per il fatto di essere collocato a met`a strada, questo stanziamento avr`a maggiori garanzie nel caso si decidesse di avviare una diversificazione della produzione. Perch´e il mercato del centro A potrebbe giungere a presentare una domanda di prodotti pi`u o meno diversa da quella del mercato B. Oppure, nel caso i traffici di persone o beni si intensificasse tra i centri A e B, lo stanziamento C potrebbe crescere e consolidarsi fino a raggiungere anch’esso il livello di centro, di servizio per i viaggiatori.

Nell’illustrare questo caso ipotetico si `e cercato di formulare un esempio elementare proprio per rilevare come lo spazio sia determinante perfino nelle condizioni pi`u semplici. Lo spazio non rappresenta solo un palcoscenico all’in- terno del quale viene rappresentata la fenomenologia dell’esperienza sociale. Lo spazio non `e neppure un attore passivo. Esso costituisce uno degli agenti pi`u forti dell’intera esperienza umana. Di fronte alla contrattazione o rappor- to tra entit`a come spazio e cultura (o spazio e societ`a), l’uomo, inteso qui come individuo, pur nella possibilit`a di scelte o reazioni alle condizioni ester- ne, deve, in ogni caso, adottare scelte coerenti con le condizioni dettate dalle caratteristiche distributive dei sistemi di stanziamento di appartenenza.

Nel tentativo di capire lo spazio e la logica delle scelte che gli individui sono costretti ad adottare, occorre affidarsi anche a modelli schematici come quello appena descritto. Tanto `e importante questo settore d’indagine che, in seno alla geografia, nel tempo (grazie anche a una tradizione molto lunga) si `e formata una branca specifica nota come “analisi locazionale” (vedi cap. 6).