August L¨osch (1906-1945) forse rappresenta la figura meno nota ma allo stesso pi`u importante della scienza locazionale in ambito geografico. Scomparso in giovane et`a sul finire della seconda guerra mondiale, seppe far evolvere e trasformare definitivamente la logica della geografia economica grazie alla pubblicazione postuma del volume Die r¨aumliche Ordnung der Wirtschaft55.
L’opera di L¨osch non si limita all’esposizione della sua teoria sulla struttura gerarchica regionale, ma si spinge ben oltre, dando forza e novit`a a diverse correnti, incluse quelle di Weber e Von Th¨unen, cercando, per cos`ı dire, una sorta di compendio generale della logica applicativa della teoria locazionale in ambito economico56. Il suo lavoro resta uno dei principali punti di riferimento nel settore degli studi locazionali; la diffusione dell’opera avvenne durante gli anni Cinquanta, specialmente nei paesi anglosassoni solo dopo che fu tradotta in lingua inglese57.
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Carter 1975, pp. 59-64. 55
L’ordinamento spaziale in economia: L¨osch 1940. 56
Dunn 1955, p. 367. 57
110 SPAZIO E MISURA
L’aspetto pi`u noto (ma sicuramente non l’unico) del lavoro `e quello che per comodit`a chiameremo il modello di L¨osch. Bench´e basato sui principi della logica gerarchica di Christaller, lo schema di L¨osch introduce nuovi elementi che non solo integrano, ma trasformano totalmente la logica del modello del suo predecessore. Si pu`o dire che il nuovo paradigma, bench´e non pienamente esplicitato, acquisti l’articolazione che lo rende ancora pi`u appropriato alla descrizione della complessit`a delle forme dell’insediamento umano58.
L’elemento rivoluzionario dell’opera di L¨osch, a differenza di quelle dei suoi predecessori, sta nell’aver fornito un modello basato non sulla definizione statica di un paesaggio geografico, bens`ı nell’aver proposto uno schema spaziale dove interrelazioni a livello di produzione, consumo, collegamenti, scambio, trasporto, amministrazione e governo si integrano in modo coerente all’interno di un sistema59.
Il paesaggio l¨oschiano si basa in sostanza sulla sistemazione formale dei principi di organizzazione all’interno del modello christalleriano. In primo luo- go egli definisce con maggiore chiarezza il concetto di territorio complementare ampliandone con grande precisione e rigore le implicazioni del trasporto nella loro definizione60. Egli chiarisce cos`ı il concetto di soglia di mercato, cio`e il limite oltre il quale un bene non `e commercializzabile o un servizio non `e pra- ticabile, dato che i costi di trasporto comporterebbero un annullamento dei profitti sulle vendite o un dispendio eccessivo per i fruitori. I territori comple- mentari di Christaller assumono cos`ı la forma di un cono d’offerta. L’ambito di diffusione di un bene esterno definito dalla domanda o dall’offerta rappresenta una soglia oltre la quale si entra nell’ombra di un nuovo cono d’offerta.
Sempre basato sul piano isotropico uniforme a fertilit`a omogenea, il mo- dello locazionale di L¨osch si basa sull’identificazione della misura K per ogni singolo insediamento. In questo modello, il paesaggio originale `e anch’esso composto da una rete omogenea di insediamenti (simile al paesaggio christal- leriano) che, nel corso della sua storia, tende a sviluppare un’organizzazione che porta alla differenziazione articolata – o eterogenea – delle gerarchie a li- vello spaziale. La misura K non `e altro che il numero di insediamenti serviti da un determinato centro. In altri termini, K rappresenta la portata massima di un territorio complementare.
Nella figura 3.22 `e possibile osservare, nel caso a (logica di mercato), come K sia uguale a 3. Questo perch´e il territorio complementare minimo o di base serve sostanzialmente 3 insediamenti. Nello specifico K = 1 + (6 ×13) = 3. Ov-
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Eaton, Lipsey 1976, p. 77. 59
Stolper 1959. 60
L’integrazione del concetto di territorio complementare era gi`a stato integrato dallo stesso L¨osch nel saggio The nature of economic regions: L¨osch 1938, pp. 71-72.
Fig. 3.22. Secondo Christaller esistevano tre schemi gerarchici per le regioni com- plementari: mercato, comunicazione e amministrazione. L¨osch introduce un valore o indice di riferimento per tali tipologie. Questo valore, solitamente noto come numero K, rappresenta il numero di insediamenti serviti da una determinata area complemen- tare. L’immagine, che presenta gli schemi elementari per ognuna di queste tipologie, `
e basata sulle figure 24-26 in L¨osch 1959, p. 117.
vero, l’area complementare minima serve l’insediamento stesso in cui si trova il mercato, oltre a un terzo dei sei insediamenti posti ai vertici dell’esagono. Cos`ı K = 3 rappresenta l’area complementare, base (minima) di mercato.
La razionalizzazione della logica del traffico o delle comunicazioni prevede una diversa rotazione dei territori complementari. Si osservi anche la rotazione che comporta, fra l’altro, un incremento dell’area e della portata della super- ficie dei territori complementari. In questo senso, il centro inteso come punto di supporto per il traffico di merci o persone va a offrire il proprio servizio a 4 insediamenti: K = 1 + (6 ×12) = 4. Ovvero, a s´e stesso oltre che a met`a dei 6 siti posti ai lati del poligono equivalente al proprio territorio complementare.
In questo modello viene introdotto un nuovo principio di rotazione per l’identificazione pi`u efficiente della logica amministrativa61. Il territorio com- plementare elementare per l’amministrazione secondo L¨osch doveva avere una rotazione come quella rappresentata nel caso c della figura 3.22, dove il ver- tice di quest’area corrisponde non a un sito, ma a uno dei vertici dei poli- goni di Thiessen della maglia originaria, come indicato dai piccoli poligoni tratteggiati in basso a destra. Con la logica amministrativa di base prevede K = 1 + (6 × 1) = 7.
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112 SPAZIO E MISURA
I valori di K possono estendersi all’infinito. Nella figura 3.23 si pu`o osserva- re come le trame crescenti possano effettivamente coprire un intero territorio.
rango n. K 1 3 2 4 3 7 4 8 5 12 6 13 7 16 8 19 9 21 10 25 11 27
Tabella 3.1. Nel suo trattato L¨osch non fa riferimento al valore K bens`ı ad un rango progressivo (Area n. Cos`ı nella sua esposizione quando si fa riferimento a localit`a di rango 1 ci si riferisce a centri con un territorio complementare equivalente a K=3; 2 equivale a K=4 e cos`ı via. L¨osch 1959, p. 119.
Continuando con queste tre possibili combinazioni di rotazioni, si pu`o giun- gere a costruire una sequenza crescente in cui nuove reti K vengono definite con un maggiore numero di localit`a servite. Ogni categoria di servizio sar`a rappresentato da un valore specifico K. Cos`ı, ad esempio, le scuole medie potrebbero essere rappresentate da K = 7, le superiori da K = 13 e le uni- versit`a da K = 21. Ogni valore di K semplicemente definisce la rotazione e la dimensione della trama di esagoni.
Questo modello, che prevede una rotazione costante e crescente della rete di esagoni, poneva il problema di come far combaciare i sistemi all’interno di un unico schema condiviso da tutte le possibili K. La soluzione proposta da L¨osch andava nella direzione del concetto di localit`a centrale, rafforzandone ancora di pi`u il concetto.
Il cosiddetto paesaggio l¨oschiano trae origine da un unico sito centrale. In questo sito andranno a sovrapporsi sostanzialmente K = 3, K = 4, K = 7, K = 9 e cos`ı di seguito. Questo perch´e, all’interno della logica del modello, questa localit`a centrale offrir`a tutti i tipi di servizi al territorio circostante. In altre parole, la localit`a centrale costituisce l’origine di tutte le trame K.
Il modello di L¨osch `e schematizzato dalla figura 3.23 nella quale si pu`o osservare la progressione di poligoni dai pi`u piccoli a quelli di maggiore esten-
Fig. 3.23. Il paesaggio l¨oschiano.
sione. Come si pu`o notare, questi vanno a generare una trama, fitta di possibili combinazioni. Ognuno dei 10 poligoni raffigurati rappresenta solo il generato- re di una rete che si estende su tutta la regione. In altre parole, l’immagine mostra come sia un unico centro ad acquistare la funzione di localit`a centrale, sempre secondo la logica di Christaller. Occorre notare che L¨osch, proprio per la complessit`a dei grafici che ne derivano, usa semplici numeri per chimarare le diverse gerarchie K. Cos`ı 1 per K = 3, 2 per K = 4, 3 per K = 7 (vedi tabella 3.1).
La rotazione delle reti K comporta per`o una dinamica nuova nell’orga- nizzazione dell’insediamento. Occorre ricordare che, nella sovrapposizione dei diversi livelli gerarchici, il centro dei poligoni di ogni tipo di rete cadr`a sempre
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in corrispondenza di un centro della trama regolare sottostante. In altre parole, il centro di qualsiasi possibile poligono del paesaggio l¨oschiano sar`a sempre un sito. Di fatto, quando si osservano i siti di un determinato territorio possiamo notare che non vi `e una regolarit`a nella coincidenza dei servizi offerti; in altri termini, non tutti i siti appartenenti ad un’unica categoria offrono gli stessi servizi. Non tutti i centri di medie dimensioni possiedono un cinema; e non tutti possiedono una centrale di polizia. Ce ne sono alcuni in cui coincidono i due servizi, ma altri dove ce n’`e solo uno dei due, oppure nessuno.
Estendendo gli schemi K, L¨osch fu in grado di ottenere la figura 3.24 che rappresenta un quadrante di un grande territorio di forma esagonale. Il grafico mostra, per ogni punto, una serie di numeri. Questi corrispondono, secondo la tabella 3.1, alla gerarchia K. Cos`ı, un insediamento che presenta i numeri 1245 indica un sito che costituisce il centro di un poligono K = 3, K = 4, K = 8 e K = 12. La localit`a centrale (generatore) porta i numeri 1 − 10; il che sta ad indicare che questo insediamento, come localit`a centrale, fornisce tutti i servizi previsti.
Il risultato `e un paesaggio di grande complessit`a, ben diverso dalla natura statica di quello christalleriano. Di fatto Christaller aveva identificato alcu- ne delle differenziazioni a livello spaziale dell’organizzazione del paesaggio a seconda della tipologia dei servizi; solo che non era riuscito ad integrarle in un unico sistema. A differenza di Christaller, l’elemento chiave nel modello di L¨osch, `e l’enorme differenziazione delle funzioni e dei servizi degli insedia- menti della rete di punti sottostante. La nuova struttura gerarchica determina funzioni diversificate. Il paesaggio l¨oschiano presenta altre interessanti pecu- liarit`a. In primo luogo in modo organico si registra un progressivo incremento del numero di funzioni e servizi man mano ci si allontana dalla localit`a cen- trale. In questo senso, il modello introduce una nuova dimensione che regola in modo spontaneo la funzione della distanza tra agglomerazioni di servizi.