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L’inaugurazione della nuova Biblioteca Civica di Schio

2.7 1940: il questionario della Soprintendenza Bibliografica Risale al 4 ottobre 1940 la bozza di risposta ad un questionario d

4. Gli anni ‘50: Renato Botoli e la biblioteca civica

4.4 L’inaugurazione della nuova Biblioteca Civica di Schio

Il 29 febbraio 1955 il Consigliere Renato Bortoli fa una relazione al Consiglio Comunale sul lavoro svolto ed invita ad eleggere il Consiglio di Amministrazione del nuovo ente, così come previsto dall’art. 3 dello Statuto. Con votazione unanime viene quindi nominato l’organo direttivo per la biblioteca, di cui fanno parte Ermino Sartori, Sindaco di Schio, in qualità di Presidente, Pellegrino Nicolli -membro di diritto perché Preside del liceo ginnasio-, Ettore Del Fabro -membro di diritto perché Preside della scuola media statale-, Renato Bortoli, Armando Tamiello, Angelo Corà e Antonio Sola membri per nomina consiliare180.

Si procede ad affittare tre locali presso il palazzo SIAT, con l’ingresso da via Marconi, appartenenti al dentista Dott. Fabbian. Le stanze erano piccole, ma sufficienti per organizzare l’inaugurazione.

Alle 16.30 di sabato 10 dicembre, alla presenza delle maggiori autorità cittadine, del Soprintendente bibliografico per il veneto Prof. Manfrè e del 179 B. DE MUNARI, I 50 anni della Biblioteca Civica. Alcuni personali ricordi dei primi tempi,

in «Schio. Numero Unico», Schio : Menin, 2005, p.121 e seguenti

Direttore della Biblioteca Bertoliana – Prof. Dalla Pozza- viene inaugurata la nuova Biblioteca Civica «E. Pasini» di Schio.

«La nuova biblioteca […] è provvista di un’accogliente sala di lettura, inizierà a funzionare da lunedì prossimo con orario dalle 15 alle 19; anzi a questo proposito siamo stati pregati di segnalare al consiglio direttivo della biblioteca il desiderio degli scledensi che l’orario di chiusura sia protratto alle 19.30 per permettere a chi viene trattenuto in ufficio fino a dopo le 18 di avere almeno un’ora a disposizione per le consultazioni.181»

181 Si inaugura oggi pomeriggio la ricostruita Biblioteca civica, in «Il Giornale di Vicenza», sabato 10 dicembre 1955, p.2

Conclusioni

Da quel 10 dicembre 1955, il giorno della della riapertura, sono passati quasi sessant’anni; la Biblioteca Civica di Schio ha visto nel frattempo tre cambi di sede e ha assunto un nuovo nome: nel 2001 infatti è stata intitolata a Renato Bortoli, fautore della sua riapertura e direttore della Biblioteca stessa fino al 1975. Istituzione pionieristica fin dalle origini, con l’adozione della classificazione decimale Dewey e i libri a scaffale aperto, la Biblioteca si è caratterizzata in tutti questi anni per le importanti innovazioni introdotte, affermandosi come punto di riferimento non solo locale ma provinciale.

Fin dalla riapertura la buona affluenza di fruitori rende da subito evidente la necessità di una sede più ampia: un primo trasloco viene effettuato nei locali di una ex-banca in via Carducci nel 1959. Grazie ai maggiori spazi si da avvio nel 1960, a titolo di esperimento, ad una nuova sezione dedicata ai ragazzi e curata da un ex-insegnante. Alla fine del 1965, dopo 10 anni di attività, la Biblioteca Civica di Schio possedeva un patrimonio di circa 15.000 volumi e 7.000 opuscoli, per un totale di 22.000 opere, alle quali andavano aggiunti 400 tra periodici e quotidiani.

Nel 1975 viene introdotta un’importante novità: nasce il Sistema bibliotecario di Schio, come forma di cooperazione tra le biblioteche di Schio, Malo, Marano Vicentino, Piovene Rocchette e Santorso. L’obiettivo era di dare vita ad un catalogo collettivo e assicurare assistenza tecnica alle biblioteche consorziate. In particolare il Sistema si prefiggeva di promuovere la collaborazione fra le biblioteche aderenti coordinando e razionalizzando gli acquisti per poter creare una rete di prestiti e richiese interbibliotecarie volta a soddisfare in modo completo le esigenze degli utenti182.

182 Vedi F. SBORDONI, La pubblica lettura nei sistemi bibliotecari di Schio e Thiene, Tesi di Laurea, Università degli Studi di Venezia Ca' Foscari, Facoltà di Lettere e Filosofia, a.a. 1992-1993

Ma sarà nel 1988 che, con l’ultimo trasloco, assumerà l’aspetto attuale: la nuova sede, sempre in Via Carducci, verrà ricavata dalla ristrutturazione e l’unione di tre edifici distinti, cioè l’antico ospedale Baratto, edificato nel 1611, la Chiesetta intitolata a S. Francesco, S. Carlo e S. Cristoforo e l’edifico delle ex carceri mandamentali, di epoca austriaca.

Oggi la Biblioteca Civica «R. Bortoli» di Schio vanta un patrimonio librario di circa 180.000 volumi, di cui 25.000 a scaffale aperto, consultabili presso le sale di lettura e consultazione, e circa 280 riviste e giornali. La luminosa emeroteca al piano terra è sempre gremita, così come lo Spazi@mente, sezione dedicata ai giovani che offre guide turistiche, cd e dvd, postazioni internet e comodi pouf dove trascorrere qualche ora in relax con gli amici, parlando di musica, viaggi, e quant'altro. Nell’apposita sezione «Bambini e ragazzi» invece, rivolta ad utenti da 0 a 14 anni, sono a disposizione circa 19.000 volumi, oltre 1.300 titoli di materiale multimediale, 25 periodici e un ambiente strutturato a misura dei più piccoli per accoglierli e farli sentire a loro agio.

Al terzo e ultimo piano dell’edifico è invece disponibile, oltre alla sala studio, il servizio di consulenza per l’archivio locale: la Biblioteca conserva infatti l’Archivio del Comune di Schio, il fondo Alessandro Rossi ed altri importanti documenti di storia locale.183

Di questi cinquant’anni successivi alla riapertura abbiamo molti documenti, oltre alle preziose testimonianze dirette di chi ha vissuto i cambiamenti e le innovazioni in prima persona. La Biblioteca di Schio è un punto di riferimento per tutta la cittadinanza; se alcune tesi di laurea si sono occupate dello sviluppo della Biblioteca e del Sistema bibliotecario, mancava forse proprio una ricostruzione delle radici storiche dell’istituzione.

Ringraziamenti

Se una tesi tratta la storia locale, meglio ancora se di una cittadina non troppo grande, come la mia, credo accada spesso di trovarsi nella condizione di «doversi» confrontare con storici e studiosi locali: nel mio caso, questo confronto è stato non solo fondamentale, ma graditissimo. Mi ha fatto conoscere persone brillanti e sempre disponibili a rispondere con pazienza alle mie domande e alle mie curiosità. Un primo grande ringraziamento quindi per Franco Bernardi, Ezio Maria Simini, Lorenzo Brun e Luigino Frigo.

Un grazie speciale alla mia docente relatrice Dorit Raines, entusiasta della mia proposta di tesi fin dal primo giorno: le sue pazienti correzioni e il suo sorriso mi ha guidato in questa ricerca giorno per giorno. Grazie alla Direttrice della Biblioteca di Schio, Tiziana Cadaldini, che mi ha «aperto le porte» sostenendomi con affetto e passione. Grazie ancora a quelli che hanno letto con pazienza la mia tesi nelle sue molteplici stesure: Germana, Vittorio, Ezio, Marco e Tommi. E un grazie dal cuore alla mia famiglia «allargata», dove ognuno porta il meglio di se stesso per poter stare meglio, tutti, assieme: grazie a Marco, a mia madre e mio padre, a Elisa e Alessandro, e Romeo.

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Pubblicazioni

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