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NELLA BASSA VALLE DELL’AMASENO

3. L’itinerario culturale

La metodologia seguita per l’elaborazione dell’itinerario culturale, incentrata sulla ricerca geo- storica, ha previsto una serie di fasi ben distinte. La prima si è focalizzata su una ricognizione biblio- grafica e documentale in numerose sedi archivistiche e biblioteche nazionali, volta a delineare le di- namiche evolutive della Valle e a rintracciare gli elementi di continuità e discontinuità nelle sue fasi di territorializzazione. Tutti i documenti raccolti sono stati sottoposti a un’attenta lettura multidisciplina- re la quale ha consentito di individuare la ‚vocazione funzionale‛ del territorio esaminato.

Partendo dal presupposto che la geografia ‚si fa anche con i piedi‛, tutte le fonti d’archivio sono state integrate con i risultati della ricerca sul campo (field study). Questa seconda fase si è rivelata di particolare utilità nell’identificazione e nella catalogazione di diversi tipi di sedimenti antropici (tra cui nuclei insediativi storici, particolari strutture architettoniche, antichi percorsi viari).

Una terza fase ha riguardato l’elaborazione di un itinerario ecoturistico realizzato anche con il supporto e il coinvolgimento della rete locale, coinvolta attivamente nella scelta dei beni geografici da proporre ai visitatori attraverso specifiche interviste e questionari, con lo scopo di recuperare e rende- re accessibili a un’utenza ampia e diversificata il patrimonio materiale e immateriale della Valle che rischia di essere cancellato irrimediabilmente dall’usura del tempo o da una errata gestione.

Gli incontri con la popolazione hanno permesso, inoltre, di approfondire il contesto locale, di evi- denziare le difficoltà percepite dalle comunità locali nella promozione del proprio territorio e infine di individuare le buone pratiche messe in atto da cui partire per elaborare un progetto organico e condi- viso di fruizione sostenibile.

La quarta fase ha riguardato il lavoro sul campo; attraverso l’ausilio di tecnologia GPS (Global Posi-

tioning System) sono state organizzate una serie di campagne di rilievo, sia per facilitare la ricerca di

percorsi e memorizzare la traccia elaborata sia per registrare la localizzazione dei principali punti di interesse (POI).

L’intero complesso di beni geografici individuati e la traccia dell’itinerario elaborato sono stati im- plementati in un GeoDatabase. L’architettura GIS che ne è derivata ha consentito di analizzare le so- vrapposizioni delle componenti materiali e culturali, in maniera interattiva e immediata e di fornire uno strumento di lavoro volto alla lettura diacronica del paesaggio, all’archiviazione e alla fruizione dei dati cartografici e archivistici e infine alla tutela e alla valorizzazione di un patrimonio di partico- lare pregio e valore storico culturale.

Per favorire la conoscenza e la valorizzazione della Valle e consentire una divulgazione e una frui- zione dell’intero territorio, l’itinerario progettato è stato trasferito su un supporto cartaceo realizzato sulla base dei dati e delle informazioni inserite nel GIS (fig. 1). Il risultato finale è una carta pieghevole e tascabile, scala 1:25.000, che il viaggiatore potrà comodamente portare con sé durante l’escursione per orientarsi con facilità. Nella carta sono stati rappresentati tutti gli elementi puntuali del patrimo- nio storico ambientale della Valle, contraddistinti da uno specifico simbolo di facile e immediata in- terpretazione e affiancati da un numero, al quale corrisponde una scheda di approfondimento riporta- ta sul retro della carta (fig. 2). Sono stati inseriti, inoltre, i servizi potenzialmente utili al visitatore.

Figura 2. Retro della Cartoguida dell’itinerario realizzato. Fonte: elaborazione dell’autrice.

L’itinerario ipotizzato mette in luce le significative testimonianze storiche, religiose e artistiche dei preesistenti itinerari religiosi e culturali, che per secoli hanno attraversato la piana dell’Amaseno e che ancora oggi, seppur in maniera meno intensa la percorrono.

Con partenza dalla stazione ferroviaria di Priverno-Fossanova, dopo un breve tratto di strada che corre parallela al fiume Amaseno, si raggiunge il Sito di Importanza Comunitaria ‚Bosco di Polveri- no‛, all’interno del quale sono situati numerosi resti archeologici di differenti epoche storiche, a parti- re da quella preistorica, e una serie di beni geomorfologici e di geositi di rilevante interesse naturali- stico.

Superato il bosco, l’itinerario prosegue verso il borgo di Fossanova, presso cui si può visitare l’imponente Abbazia cistercense e il Museo medievale, che conserva interessanti reperti sull’evoluzione storico culturale e socio-economica della Valle in epoca medievale. L’Abbazia di Fos- sanova costituisce uno dei luoghi sacri, rilevante patrimonio culturale europeo e punto nodale lungo lo storico itinerario di pellegrinaggio. Il Monastero, la cui edificazione, che durò dal 1163 al 1208 fu fortemente voluta da San Bernardo di Chiaravalle, abate di Claivaux, è situata tra i monti Ausoni e le pendici dei colli Seiani, allo sbocco del fiume Amaseno. Dal borgo di Fossanova il percorso riprende poi lungo l’argine del fiume fino al palazzo di San Martino, di epoca moderna (1565-1569), e da qui ci si addentra nella Zona di Protezione Speciale ‚Monti Lepini‛, ricca di diversi geositi. Si prosegue poi fino al centro storico di Priverno, caratteristico borgo medievale ricco di edifici religiosi, custodi di un patrimonio architettonico e artistico di grande valore. Proseguendo il percorso in località Colle San

Pietro la carta evidenzia la presenza dei resti archeologici dell’antico Monastero di San Pietro e qual- che chilometro più avanti il ‚museo a cielo aperto‛ dell’area archeologica di Privernum, in località Mezzagosto, all’interno della quale sono ubicati anche i ruderi di un abitato riconducibile al periodo del Bronzo-Ferro. All’incrocio con la Chiesa di Mezzagosto si prosegue verso l’Isola, che un tempo corrispondeva a un ampio coltivo e di cui rimangono tracce in numerose carte storiche. Dopo aver vi- sitato la Chiesa di Santa Maria della pace, si imbocca un sentiero immerso nella natura lungo l’argine del fiume presso cui sono ubicati due interessanti opifici idraulici con torri difensive.

Il percorso procede in un paesaggio naturalistico di particolare pregio, fino a incontrare l’imponente Torre Sassa, ubicata su un grande massiccio calcareo. Il paesaggio tutt’intorno è contrad- distinto da terrazzamenti di oliveti che si estendono sulle ripide scoscese dei Monti Ausoni e circon- dano l’abitato di Sonnino sul colle Sant’Angelo. Da qui, nell’ultimo tratto del percorso, il paesaggio muta repentinamente, assumendo i connotati classici delle aree di bonifica, ultima importante fase di territorializzazione che ha contraddistinto la bassa Valle dell’Amaseno.

Il percorso di ecoturismo creato ha lo scopo di rendere fruibili e accessibili alla popolazione locale non solo i siti di interesse storico archeologico ma anche il patrimonio naturalistico di cui dispone il territorio, ri-creando quel contatto e quella simbiosi con la natura che in passato era molto forte. L’obiettivo infatti non è unicamente quello di attirare potenziali visitatori, quanto quello di promuo- vere processi di consapevolezza e riconoscimento nella rete locale, delle enormi potenzialità del terri- torio in cui vive e lavora.

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1025 Licenza Creative Commons:

Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International - ISBN 978-88-942641-2-8

VALENTINA ALBANESE,ELISA MAGNANI1

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