NELLE PRATICHE CONTEMPORANEE
3. Le Vie Romee dell'Europa e del Mediterraneo verso Roma, città di San Pietro in una cartografia
innovativa e interattiva
Riproporre il tema delle Vie Romee nasce dall’impegno di rafforzare il pellegrinaggio che vede in Roma, città di san Pietro, la destinazione principale di tale fenomeno: la città ‚santa‛ risulta la meta più importante per numero di turisti e pellegrini tradizionale di tutta la sfera religiosa a livello euro- peo e della regione mediterranea, recuperando quel baricentro geopolitico dell’antichità. Non lo è per il pellegrinaggio formale che autentifica Santiago di Compostela come icona mondiale. Inoltre Roma è anche la città della cultura che costituisce un altro modo di leggere il suo paesaggio urbano, palinsesto storico che può essere definito con lo slogan ‚città eterna‛ insieme ai paesaggi attraversati dalle in- numerevoli strade, cammini, sentieri che sono stati percorsi nei millenni e a cui si sono aggiunte e so- vrapposte le infrastrutture della modernità.
Il recente Atlante dei Cammini (MIBACT, 2017) sul sito del ministero dei Beni culturali presenta una prima selezioni di 41 Cammini nazionali-regionali, riconosciuti a partire dal 2016, anno nazionale dei cammini, coincidente con il Giubileo quando la Chiesa ha invitato i fedeli al pellegrinaggio di prossimità, mettendo in moto una forte e diffusa mobilità e rinnovamento di cultura religiosa. Tutto ciò è stato e continua ad essere un incentivo al turismo lento e far conoscere i luoghi e paesaggi ai margini dei classici itinerari di visita, per una mobilità e uno stile di vita sostenibile.
La proposta già espressa di elaborare un atlante delle Vie Romee, può essere considerata nel nostro caso un punto di partenza per ricomporre i contrasti e le frammentazioni diffusi in una logica di si- stema territoriale internazionale e di un persistente modello di sviluppo locale, in accordo ad una in- tegrazione sempre più marcata tra conoscenza e valorizzazione come promuove il recente dibattito sulla Public History (Frisch, 1990; Hayden, 1997; Spicer, 2004).
Sulla base della letteratura scientifica e della documentazione del patrimonio culturale materiale e immateriale, gli autori con l'appoggio della Associazioni Europea Vie Francigene si propongono di costruire dei prodotti cartografici, a partire da un atlante in formato cartaceo associato a strumenti di consultazione interattiva basati sulle più moderne tecnologie multimediali, un supporto pratico per chi intende in prima persona affrontare questi viaggi, oltre che uno strumento divulgativo rivolto ad un ampio pubblico di fruitori. Alla base dei prodotti proposti vi sarà una attività di sistematizzazione del reticolo degli itinerari che saranno digitalizzati e inseriti in un geodatabase in grado di implemen- tare tipologie diverse di dati e con formati e infrastrutture di dati in grado di garantire la massima in- teroperabilità. I dati saranno organizzati in un GIS finalizzato alla realizzazione dell’Atlante, del por- tale web e di una mobile app, potenzialmente utilizzabili per valutazione in termini di sostenibilità e permanenza degli impatti ambientali e socio-economici di progetti di sviluppo locale ed in particolare di valorizzazione turistica.
I temi che sono stati messi in agenda sono costituiti dalle cosiddette permanenze territoriali nel contesto euromediterraneo in una logica di sostenibilità: strade, paesaggi, borghi, saper fare locale, sti- le di vita, generazione Y (Benckendorff, Moscardo, Pendergast, 2010), partecipazione sociale e forma- zione OER (Open Education Research; Ossiannilsson, Creelman, 2012; Nikoi, Armellini, 2012; Mulder ae Janssen, 2013). In particolare saranno rilevati luoghi e regioni marginali e off beaten trucks, in quanto ricchi di patrimonio naturale, culturale e paesaggistico uniti da una destinazione religiosa, geograficamente e idealmente collegati a Roma, capitale della cristianità e della cultura.
storici è da considerarsi una pratica di mobilità dolce da privilegiare sia per la sua sostenibilità che per la pratica esperienziale e relazionale con il paesaggio e il palinsesto storico e può costituire un’esperienza intensa (Memorable Experiences – MEs; Tung, Ritchie, 2011) basata su un rapporto profondo e diretto con il territorio e le comunità che lo abitano. Tale scelta è accreditata dalla appro- vazione della legge sulla Mobilità Ciclabile, approvata il 14 novembre 2017 dalla Camera dei Deputa- ti, che ne fa una priorità per le città e per il turismo. Alla pari il Piano della Mobilità Turistica (12 set- tembre 2017) legata al Piano Strategico del Turismo (PST, 2017) identifica nella mobilità una delle priorità per lo sviluppo del turismo diffuso nel nostro territorio.
Conclusioni. Verso una crescente operabilità e una partecipazione sociale di comunità locali e di viaggiatori
Il bilancio che si può redigere a trenta anni del primo cammino europeo, quello di Compostela del 1987, ci permette di confermare sulla base degli attuali trentadue itinerari la potenzialità strategica (Dallari, Mariotti, 2005) di sviluppo locale sostenibile e considerarli, chi più chi meno come i Cammini d’Italia. Gli undici Cammini dell’Emilia-Romagna (Cammini, 2017), ci offrono un caso di studio estremamente importante, che si pone in un rinnovato dibattito sulla scala regionale nel contesto in- ternazionale e che conferma la relazione sempre più profonda tra locale-globale e reticolare, nuova chiave di lettura per un approccio creativo.
Si può parlare di sistemi lineari territoriale a disposizione nello scenario internazionale, indicati come percorsi fisici lineari e fruibili dal MIBAC (MIBACT, 2017) primo degli undici criteri indicati. Sono una risorsa per il loro valore culturale e spirituale, per quello strettamente economico in un ap- proccio di profitto territoriale, perché sono sostenibili e inclusive, le basi dello sviluppo locale, un mo- dello di sviluppo diffuso che si gioca sempre più in processi di inclusione territoriale. Da ciò emerge l’importanza di rafforzare il collegamento tra conoscenza (documentazione storica e ricerca accademi- ca) e valorizzazione delle comunità e della partecipazione sociale delle diverse destinazioni, maggiori e minori, deboli nella autenticità cool e dimenticate e marginalizzate, nel reticolo europeo e mediterra- neo verso Roma. Camminare in questo scenario contribuisce a ridare identità alla regione europea sulla base di una consapevolezza geopolitica.
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SIMONE BOZZATO1