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confronto con la popolazione italiana

3. La composizione dei presi in carico stranieri

La popolazione straniera 3 presa in carico nell’Asl della Provincia di Brescia era, al 31/12/2003 4, 71.100 unità, 40.273 maschi (il 56,6%) e 30.827 femmine (il 43,4%).

La composizione per sesso dei presi carico stranieri si differenzia quindi da quella degli italiani dove prevale la presenza femminile (51,4% contro il 48,6% di quella maschile).

Tale fenomeno è facilmente spiegabile:

mol-ti degli immigramol-ti presenmol-ti nel nostro databa-se sono di prima generazione; in molti casi è il capo famiglia a spostarsi per primo e in seguito lo segue la famiglia (tabella 2).

Il dato più interessante riguardo alla po-polazione straniera è tuttavia legato ai profili di età di tali individui che sono molto diversi rispetto a quelli dei cittadini italiani.

3.1. Piramide dell’età

La composizione per età dei presi in ca-rico stranieri si differenzia notevolmente da quella degli assistiti italiani: gli stranieri so-no, infatti, maggiormente concentrati nelle età lavorative, dai 28 ai 40 anni (età tipiche della migrazione), mentre è quasi inesistente la loro presenza nelle fasce d’età oltre i 50 anni. La composizione della popolazione ita-liana risulta abbastanza regolare per le varie classi d’età, anche se si può notare il basso livello delle nascite degli ultimi anni. La po-polazione straniera fa registrare, la contrario, una natalità molto sostenuta.

L’età della popolazione è un fenomeno molto importante per lo studio presentato in questo lavoro sia dal lato della spesa che da quello delle entrate.

Per quanto riguarda la spesa, la distribu-zione per fasce di età condiziona la spesa media per assistito in quanto la popolazione anziana ha bisogni sanitari maggiori, soprat-tutto dopo l’età pensionabile. Dal lato delle entrate occorre notare che i pensionati non

Esenzioni Farmaci File F SDO Specialistica ambulatoriale

Broncopneumopatie X X X

Cardiovasculopatie X X X

Diabete X X X

Dislipidemie X X X

Epato-enteropatie X X

E/G/Duodenopatie X X

HIV/AIDS X X X

Insufficienza renale X X X

Malattie autoimmuni X X

Malattie endocrine X X X

Neoplasie X X X X

Neuropatie X X X

Trapianti X X

Tabella 1

Le patologie considerate e il metodo di identificazione

contribuiscono alle entrate regionali in quan-to le pensioni sono esenti da Irap. In quesquan-to senso, pensionati, disoccupati e non occupa-ti rappresentano un onere più elevato per la Regione in quanto tali soggetti non contri-buiscono con il proprio reddito ad aumentare la base imponibile regionale. Se per la parte di spesa LEA la diminuzione di base imponi-bile è per ora compensata dal trasferimento perequativo, altrettanto non avviene per tutti quei servizi che vengono offerti oltre tale so-glia.

Dal lato del finanziamento, è quindi inte-ressante calcolare un indice di dipendenza della popolazione che metta in relazione la popolazione attiva (definita come il numero di individui che contribuiscono al pagamen-to del cospagamen-to del Servizio sanitario) e quella passiva (coloro cioè che utilizzano il

servi-zio, ma non ne sopportano l’onere) (figure 1 e 2).

In questo lavoro, non avendo a disposizio-ne statistiche precise sul rapporto fra popo-lazione occupata e non occupata, gli indici di dipendenza sono stati calcolati seguendo il criteri dell’età anagrafica.

3.1. L’indice di dipendenza

L’indice demografico di dipendenza è il rapporto fra la popolazione considerata non autonoma per ragioni d’età (la popolazione giovane compresa fra 0 e 14 anni e la polazione anziana con almeno 65 anni) e la po-polazione in età lavorativa presumibilmente attiva (la popolazione compresa fra i 15 ed i 64 anni). Questo indice pertanto è così com-posto:

Stranieri Italiani Totale

M F Totale M F Totale M F Totale

Assistiti 40.273 30.827 71.100 473.890 501.585 975.475 514.163 532.412 1.046.575

In % 56,6 43,4 48,6 51,4 49,1 50,9

Malati con patologia cronica 2.565 1.966 4.531 115.004 140.197 255.201 117.569 142.163 259.732

In % 6,4 6,4 6,4 24,3 28,0 26,2 22,9 26,7 24,8

Tabella 2

Composizione dei presi in carico nell’Asl della Provincia di Brescia Fonte: elaborazioni su dati della BDA 2003

Figura 1

Assistiti stranieri per classe d’età Fonte: elaborazioni su dati BDA 2003

P0–14 + P≥65 ID = ————— * 100

P15–64

e può essere scomposto nelle sue due com-ponenti:

P0–14 P≥65 ID = —–— * 100 —–— * 100.

P15–64 P15–64

Nel caso della popolazione straniera iscrit-ta alla Asl di Brescia questi indici hanno que-sti valori:

IDS = 32 IDS = 30,6 + 1,4

Pertanto per ogni 3,2 stranieri in età gio-vanissima o anziana vi sono 10 stranieri in età lavorativa. Scomponendo tale indice si nota che la popolazione in età non lavorati-va è composta in prelavorati-valenza da giolavorati-vanissimi (30,6 contro 1,4 degli anziani). Se si con-frontano tali indici con quelli della popola-zione italiana:

IDI = 32,7 IDI = 13,8 + 18,9

Si può notare che l’indice di generale di dipendenza è molto simile fra le due popola-zioni, componendolo però si può notare che

per gli italiani la popolazione in età non lavo-rativa è composta maggiormente da anziani piuttosto che da giovanissimi.

Dal punto di vista del finanziamento della spesa, esiste quindi una sostanziale parità fra cittadini italiani e stranieri anche se l’indice è molto diverso: nel caso della popolazio-ne italiana, coloro che non partecipano alla spesa sono soprattutto pensionati, mentre nel caso degli immigrati la dipendenza riguar-da la fascia dei giovanissimi. Questo indi-ce riflette un fenomeno che per ora sembra consolidato: l’immigrato trascorre la propria vita lavorativa in Italia e tende poi a rientrare nel paese di origine. I dati della dipendenza, molto importanti dal lato del finanziamen-to in quanfinanziamen-to la sanità viene finanziata dalla popolazione attiva, potrebbero tuttavia cam-biare in futuro. Bisogna infatti tenere conto che le persone in età non lavorativa a carico degli stranieri sono oggi più del doppio ri-spetto alla popolazione italiana. Se in futuro tale trend demografico non cambierà e dal-l’altro lato aumenterà il numero di immigrati che decidono di restare in Italia anche dopo aver raggiunto l’età pensionabile 5, si posso-no ipotizzare problemi dal punto di vista del finanziamento della spesa sanitaria.

Figura 2

Assistiti italiani per classe d’età Fonte: elaborazioni su dati BDA 2003