partecipazione
Attivare un processo partecipativo, quindi, comporta superare il clima di separazione e diffidenza reciproca tra cittadini e pubblica amministrazione.
Se l'obiettivo della partecipazione è giungere a soluzioni nell'interesse della collettività, allora è la comunicazione l'elemento chiave che permette “la condivisione delle informazioni necessarie per potere operare insieme, per consentire la condivisione dei punti di vista, l'interpretazione della realtà sulla quale è poi possibile organizzare l'azione comune” 1. La comunicazione, quindi, è una risorsa preziosa
che può fungere da leva organizzatrice importante per favorire la costruzione e la gestione delle relazioni interne ed esterne agli enti che promuovono la partecipazione dei cittadini. Infatti, tra i deficit che si annoverano nei processi partecipativi vi è la carenza di informazione che impedisce di partecipare attivamente, di creare reti di soggetti pubblici e privati, in grado di agire per l'interesse comune in modo sinergico. “La comunicazione, uindi, è la variabile da cui dipendono politiche pubbliche inclusive: senza dialogo e partecipazione, senza una comune visione del mondo, senza uno scambio di idee, competenze e risorse, in una parola senza comunicazione, non si abbattono le barriere che circondano i luoghi della decisione. E, di conseguenza, non si conoscono le decisioni e non si assumono responsabilità condivise per attuarle” 2.
Parlare di comunicazione nel processo partecipativo significa anche evidenziare il limite di una comunicazione unidirezionale, da parte di un'amministrazione interessata solo a legittimare decisioni già prese, per le quali il coinvolgimento dei cittadini ha solo lo scopo di fornire il consenso. Questo genere di comunicazione perderà il suo ruolo innovativo, limitandosi alla sola propaganda, piuttosto che ad un'azione informativa vera e propria. Una modalità controproducente che finirebbe con l'esasperare il divario tra le istituzioni e i cittadini e scatenare le reazioni esasperate da parte di questi ultimi.
Il compito di una corretta comunicazione è quello di attuare il diritto di informazione dei cittadini, e consentire loro di prendere parte alla formazione delle scelte e delle politiche che li riguardano. Affinché
tutto questo si traduca in un'azione concreta, è necessario investire su una comunicazione che motivi la partecipazione dei cittadini, che dia il senso di un concreto ed effettivo coinvolgimento, da un lato, e che dall'altro rilanci l'immagine e la credibilità delle istituzioni. La comunicazione, quindi, come condizione che si fa garante della partecipazione. Comunicazione e partecipazione come binomio necessario e indissolubile, che si attua con strumenti bidirezionali tra rappresentanti politici e cittadini.
La comunicazione, infatti, come elemento che consente un interscambio di informazioni tra pubblico e privato, che permette la condivisione delle esperienze, degli obiettivi e competenze, sulle quali poi è possibile strutturare un'azione comune.
Ma quali sono gli elementi indispensabili per una comunicazione che si faccia da garante per la buona riuscita di un processo partecipativo? Alcune tra le funzioni della comunicazione possono essere cosi sintetizzate:
produrre e diffondere informazione (per far sapere ciò che succede, come prendervi parte, quali le finalità e i risultati
perseguibili con la partecipazione) come condizione
indispensabile per instaurare un dialogo tra i cittadini;
creare e rafforzare le relazioni con gli attori del processo (interni ed esterni, pubblici e privati, istituzionali e non);
contribuire all'ascolto (in forma bidirezionale tra amministrazione e cittadini);
coinvolgere e motivare al fine di spronare alla partecipazione e alla negoziazione verso l'interesse generale;
lavorare insieme per la costruzione di una nuova immagine
pubblica, sia della collettività, sia dell'amministrazione;
educare alla democrazia, alla partecipazione, al senso civico per stimolare “responsabilità sociale”.
Quanto, invece, alle caratteristiche della comunicazione pubblica nella partecipazione sono state elaborate una serie di parole chiave3 che
possono dare una risposta alla necessità di raggiungere un buon livello inclusivo nei processi partecipativi:
Chiara e credibile
Non si deve far pensare ai cittadini che ogni loro desiderio verrà soddisfatto. E’ importante segnare i confini ed essere chiari rispetto alle reali possibilità di incidere effettivamente sul processo decisionale. La credibilità dipende dunque dalla capacità di raccontare le cose come stanno effettivamente.
Coerente L’idea della partecipazione che viene comunicata deve corrispondere alla possibilità reale
Bidirezionale
Il messaggio che deve arrivare ai cittadini non è tanto “parlami” ma “parliamone”, cioè tu dimmi, io ascolto e ti rispondo. Non si può promuovere la partecipazione senza essere disposti ad accettare la bidirezionalit dell’interazione.
Attendibile E’ necessario che le informazioni e i dati siano attendibili in modo da creare senso di fiducia e adesione al progetto.
Comprensibile e accessibile
E’ essenziale offrire informazioni comprensibili per tutti, prestando particolare attenzione alla semplificazione del linguaggio amministrativo.
Affidabile Non deve promettere cose che non può mantenere e non deve supportare processi di facciata.
Partecipata
Alcune esperienze partecipative suggeriscono la possibilità che i cittadini partecipino alla creazione di loghi, slogan e prodotti di comunicazione. In uesto modo i partecipanti si sentono ancora più appartenenti al progetto, aderendo ancora di più “alla causa”.
Autorevole Perché possa essere efficace, è importante che la comunicazione del processo partecipato
rifletta l’autorevolezza della fonte. Autoprodotta
E’ importante che l’Amministrazione pianifichi le proprie strategie e i propri mezzi di comunicazione: un processo partecipato non dovrebbe essere comunicato da un soggetto esterno.
Tempestiva e aggiornata
L’informazione deve essere fornita in tempi certi e non in ritardo ed essere sempre aggiornata. La rapidità e la divulgabilit deve essere garantita.
Originale
Non andrebbero utilizzate terminologie appartenenti al vecchio modo di amministrare ma sarebbe opportuno saper sorprendere, interessare, emozionare, stimolare e motivare la partecipazione attiva dei cittadini.
La comunicazione, tuttavia, pur essendo uno degli aspetti fondamentali dei processi di coinvolgimento dei cittadini, è spesso data per scontata ed utilizzata senza una riflessione attenta sulle sue modalità, sugli stili e i contenuti, oltre che sugli strumenti.
1Arena G., Un nuovo modo di amministrare, Relazione tenuta alla Convenzione Nazionale della Sussidiariet , Roma 12 marzo 2004, http://www.astrid-online.it/Sussidiari/Studi-e-ri/ARENA- Relazione-Conv-SO-12_03_04.pdf.
2 Franceschini S., Levi N., Cittadini inclusi, in Quaderni di comunicazione pubblica della Regione Emilia-Romagna, Bologna: Clueb 2005, pag. 21. in “Comunicare Partecipazione. Uno studio per una strategica comunicativa integrata a supporti dei processi inclusivi”. Reperibile al link partecipazione.regione.emilia- romagna.it, pag. 50.
3 Faccioli F. (coordinato da), Comunicare la partecipazione, Collana Strumenti di URPdegliURP, Roma: Dipartimento della Funzione Pubblica, vol. 5, 2007a, reperibile al link http://www.urp.it/sitourp/allegati/Libro_URP.pdf.