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La contestazione queer sul same sex marriage

Nel documento Matrimoni fra persone dello stesso sesso (pagine 99-102)

Sommario 1. Breve storia della conquista dei diritti delle persone omosessuali – 2 Matrimoni same sex: il giro del mondo 2.1 Uno sguardo sull'Europa 2.1.1 I Paesi Bassi, il primo Paese al

2. La contestazione queer sul same sex marriage

2.1 Dentro o fuori “tha charmed circle”

Nel loro articolo “Marriage will never set us free”325 Spade326 e Willse327 si avvalgono del

contributo di Rubin328 gli equilibri di potere basati sulle gerarchie sessuali all'interno di una

società. L'immagine che ne emerge è costituita da due cerchi concentrici costruiti sulla base delle pratiche sessuali. In essi si collocano, da una parte, “the charmed circle”329, quelle che

sono considerate normali e naturali, dall'altra, “the outer limits”330, quelle anormali e

innaturali. All'interno del primo ci sono le coppie sposate, la cui sessualità è regolata in

virtù del vincolo che le lega e che è giustificato da leggi naturali. L'immagine collegata ad esse deriva da una “mitologia del matrimonio” in cui un uomo e una donna che si amano danno vita ad una famiglia che poi verrà arricchita dalla presenza di bambini. In tale famiglia i ruoli sono prestabiliti e si fondano sugli stereotipi dell'uomo breadwinner e della donna “brava moglie e buona madre” che si cura dei componenti del nucleo. A tal proposito, fin dalla sua nascita, il femminismo si è posto in contrasto a siffatto paradigma331

mettendone in risalto i risvolti negativi. Il mito omette infatti il fenomeno della violenza domestica e lo sfruttamento che consegue al lavoro di cura non pagato che totalizza, o 323Citati in “Elementi di teoria queer” di Bernini, 2014, su www.academia.edu visitato l'ultima volta il 6 luglio 2015. 3242014, Op. cit.

325“Il matrimonio non ci renderà mai liberi” (traduzione mia) in The World News II del 6 settembre 2013.

326Professore associato alla scuola legale universitaria di Seattle. Nel 2002 ha fondato il “Sylvia Rivera Law Project” un associazione non profit che fornisce sostegno legale gratuito alle persone indigenti e alle persone di colore che sono transessuali, intersex o gender non-conforming e lavora per costruire una resistenza radicata nella giustizia economica e razziale.

327Assistente professore di studi culturali all'Università “George Mason”, dove lavora anche come consulente di Facoltà per gli studenti contro l'apartheid israeliano.

328Professoressa associata di antropologia e studi sulla donna all'Università del Michigan. Oltre ad essere una celebre antropologa, è conosciuta anche come attivista e influente teorica in materia di sessualità e studi di genere. 329“Il cerchio incantato”, traduzione mia.

330“I limiti esterni”, traduzione mia. 331Cfr. Cavarero e Restaino, Op. cit.

quasi, il tempo di chi lo svolge. Sotto questa luce il matrimonio cessa di apparire il coronamento romantico di una storia d'amore. Il secondo cerchio, quello più esterno, è invece abitato da coloro che, per motivi diversi, non sono sposati. La “scelta” di non sposarsi spesso non è tale, ma obbligata. Questo succede perché gli individui possono appartenere a strati sociali bassi della popolazione in cui la dispendiosa regolarizzazione di un rapporto va oltre le loro risorse economiche. Inoltre, ci sono casi in cui la stessa legislazione non lo consente. Si pensi, a riguardo alle coppie omosessuali, o alla situazione delle persone in transizione, o ancora a quelle relazioni frutto di legami non convenzionali che addirittura la stessa società disconosce. Il motivo per cui data separazione costituisce discriminazione è che l'istituto del matrimonio comporta, negli Stati Uniti come in Italia e negli altri Paesi che si sono analizzati, una serie di diritti cui l'accesso è negato agli individui non sposati. In tal misura, e col sostegno delle affermazioni compiute all'inizio della presente trattazione, si nota che il matrimonio è uno strumento di controllo sociale usato per regolare la sessualità e la formazione delle famiglie attraverso il favor di cui gode e le tutele che esso offre a chi vi accede. A siffatta considerazione va aggiunto che:

«Gran parte di questi benefici potrebbe essere estesa a nuclei famigliari e relazioni di altro tipo. Di questi benefici pochissimi hanno un legame necessario con la coppia o le relazioni intime – forse solo quelli che hanno a che fare col divorzio. Molti invece, come […] le facilitazioni fiscali, riguardano questioni di giustizia sociale e andrebbero estese ai singoli. Altri, come la comunione dei beni, riguardano specificatamente i nuclei famigliari e potrebbero essere estesi a tutte le forme di coabitazione (ex-amanti, parenti, amici intimi di vecchia data, etc.). Altri ancora, come i diritti per gli immigrati […] sono collegati a relazioni intime profonde, ma non è necessario che queste ultime siano pensate come dei matrimoni. Tali benefici potrebbero essere estesi alla convivenza domestica, […], al concubinato legalizzato, oppure a relazioni di fatto»332

È tuttavia evidente che, allo stato attuale delle cose, sembra non esserci scelta per coloro che necessitano o desiderano avere i suddetti benefici. Ed è questo uno dei cardini su cui si impernia la critica queer all'estensione del matrimonio alle coppie same sex.

2.2 Reali possibilità di scelta?

Lungo la tesi si è osservato che una delle rivendicazioni portate avanti da chi chiede l'apertura del matrimonio alle coppie same sex è la possibilità di scelta. Ciò che argomentano i proponenti è che le coppie formate da persone dello stesso sesso, ad oggi, non hanno il diritto di optare fra il rimanere senza riconoscimento legale o legittimare la loro unione per mezzo del matrimonio. Tale privazione costituirebbe una discriminazione basata sull'orientamento sessuale che lederebbe la loro dignità. Tuttavia:

«...despite struggling against discrimination themselves, many gay people do not seem troubled by any implication that the only relationships deserving personal and public affirmation are marriages. And they do not seem troubled by the assumption that the agency of this

332“Normali sempre più normali” di Warner, 1999 in “Canone inverso – Antologia di teoria queer” a cura di Arfini e Lo Iacono, 2012, ETS, Pisa

affirmation should be the State»333334

Quel che Warner335 intende dire è bene espresso anche da Spade e Willse336, quando

affermano che chiedere l'estensione del matrimonio alle coppie same sex ha un impatto su molte altre persone oltre a quelle che sognano di sposarsi. Essi sottolineano infatti che tale opzione si situerebbe in un ventaglio di alternative sempre strutturato all'interno della cultura eteronormativa, patriarcale e capitalista. In riferimento a questo, riprendendo un saggio di Oliviero337, Nair338 evidenzia una correlazione positiva fra la necessità di tagli alla

spesa pubblica e la propensione dei governi a favorire il matrimonio fra persone dello stesso sesso. Uno Stato che non può o non vuole, perché improntato al neo-liberismo, fornire certi servizi alle famiglie, è più disposto a facilitare il diffondersi di nuclei che possano prevedere a se stessi. In concreto, in mancanza di strutture che si curino di bambini e anziani, la presenza di famiglie che se ne occupino compensa. Per giustificare siffatta strategia è stata creata una narrazione sui matrimoni same sex e sulle conseguenze che essi avrebbero per i singoli individui e per la società. Invero, il matrimonio avrebbe il potere di promuovere stabilità relazionale, di fornire un ambiente sano e armonioso per la crescita dei bambini339 e

di ridurre il rischio di epidemie di malattie veneree o addirittura di AIDS340. Da questa

prospettiva il matrimonio servirebbe anche come fattore di normalizzazione di una minoranza deviante quale sono gli omosessuali. Ritornando allo schema proposto da Rubin341, lo Stato agirebbe in modo tale che una parte di coloro che risiedono nel cerchio

“the outer limits”siano fagocitati da “the charmed circle” ed amplierebbe così la sua sfera di controllo. Il suddetto processo di normalizzazione è stato, e continua ad essere, oggetto di ampio dibattito nella comunità gay e lesbica e altresì nel movimento queer.

2.3 Cambierà il matrimonio o cambieranno le persone?

Si è già osservato che quello che sembra un cambiamento rivoluzionario, ovvero il same

sex marriage, possa essere al contrario pensato come un a convalida di una cultura

eteronormativa e capitalistica. A siffatta visione controbattono coloro che sono convinti che il matrimonio fra persone dello stesso sesso modifichi l'istituzione del matrimonio. A tal proposito è stata citata la ricerca italiana condotta da Asher e Colombo sui nuclei famigliari omosessuali in Italia. Per i quesiti che pone, si crede opportuno menzionare il lavoro di Green342. Egli ha studiato343 il comportamento e le strategie di trenta coppie sposate formate

da persone dello stesso sesso, concludendo che si può dare al contempo torto e ragione a chi asserisce che il matrimonio same sex ha un effetto di assimilazione alla cultura dominante e, di converso, a chi sostiene che le persone omosessuali cambieranno l'istituzione del matrimonio. Questo perché ciò che ne risulta è una life strategy mista che implica la 333“...nonostante lottino loro stesse contro la discriminazione, molte persone omosessuali non sembrano dal fatto che

gli unici rapporti meritevoli di affermazione personale e pubblica siano quelli istituzionalizzati dal matrimonio. Tanto meno dall'assunzione che chi permette questo è lo Stato”

334“Response to Martha Nussbaum” di Warner in California Law Review, 2010, vol. 98, pagg. 721-730.

335Warner insegna lingua e letteratura inglese e americana all'Università di Yale. È anche un critico letterario che, nel suo lavoro, applica le lenti della queer theory.

336Cfr Supra

337Assistente professoressa in Women and Gender Studies presso l'Università della California. 338Co-fondatrice dell'associazione “Against Equality”.

339Nella previsione che le persone omosessuali siano genitori in seguito a precedenti relazioni o lo possano diventare grazie all'adozione, alla procreazione assistita o alla pratica dell' “utero in affitto”.

340“Gay marriage is a conservative cause”, 2013, e “The same sex marriage trap”, 2014, di Nair, su www.againstequality.org visitato l'ultima volta il 14 aprile 2015.

341Cfr. Supra.

342Professore associato di sociologia presso l'Università di Toronto.

343L'esito del suo lavoro è confluito in “Queer Unions: same sex spouses marrying tradition and innovation” in

riproduzione di un paradigma eteronormativo, ma pure innovazione. Green ipotizza che tali effetti si abbiano in conseguenza di una doppia socializzazione delle persone che compongono le famiglie. Una da parte di una cultura antagonista queer, che hanno scelto nel corso della loro crescita, e un'altra frutto dell'essere vissute in un contesto eteronormativo che riesce, per la sua forza, ad essere invasivo. Green si domanda altresì se le stesse dinamiche si riproporranno anche nella seconda generazione dove sarà meno probabile, in virtù dei mutamenti avvenuti, la sentita necessità degli individui di opporsi ai dettami opprimenti di una società eteronormativa. Si ripresenta qui lo spettro di quello che Duggan344 chiama “omonormatività” ossia un paradigma di pensiero e di vita che impone

criteri di accettabilità all'interno di una comunità che è già marginalizzata. Ciò che rileva è che essa non viene messa allo stesso livello dell'eteronormatività, in quanto le strutture sociali, politiche ed economiche eteronormative e dominanti sarebbero impossibili da sconfiggere nonostante i privilegi ottenuti attraverso un adattamento ad esse. In tale logica le tradizioni hanno un modo di generare norme così resistenti da escludere totalmente coloro che non vi si adeguano. Nuovamente è applicabile la contrapposizione proposta da Remotti345 fra differenti “noi”, dove quello con più risorse prevale.

Nel documento Matrimoni fra persone dello stesso sesso (pagine 99-102)