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La fondazione di una comunità religiosa

Nel documento Jean- Baptiste de La Salle (pagine 32-37)

I JEAN-BAPTISTE DE LA SALLE: IL PROFILO

1.6 La fondazione di una comunità religiosa

1.6.1 Il primo passo: la distribuzione dei beni ai poveri

I tre biografi affermano concordemente che i maestri temevano per il proprio avvenire.

Blain, in particolare, attribuisce loro queste parole in risposta all’opera persuasiva di Jean-Baptiste:

Vous parlez à vôtre aise, lui dirent-ils, tandis que vous ne manquez de rien. Pourvu d’un bon canonicat et d’un bien de Patrimoine pareil, vous êtes assuré et à cuvert de l’indigence. Que notre établissement tombe, vous demeurez sur vos pieds…Gens sans bien, sans revenus et 32ang sans métier: où irons-nous, que ferons-nous, si les écoles tombent…?32

Secondo i biografi, Mr de La Salle aveva pensato di placare le apprensioni dei maestri usando i suoi beni per fondare nuove scuole. Tuttavia Padre Barrère lo dissuase e lo invitò a disfarsi tanto dei suoi beni quanto del suo Canonicato. Dopo una lunga riflessione, Jean-Baptiste decise di seguire il suggerimento, ma incontrò numerose opposizioni: da parte di Jacques Callou, Superiore del Seminario di Reims, che alla fine gli diede il suo consenso e da parte dell’Archivescovo Mgr Le Tellier, che, perplesso, accettò le sue dimissioni in favore di Mr Flaubert, benché la sua preferenza fosse per il fratello di La Salle. Per quanto riguarda il suo patrimonio Jean-Baptiste era determinato a disfarsene, ma, come scrive Blain:

31 Maillefer Francois Elie, La vie de Monsieur Jean-Baptiste de La Salle, Roma, 1980.

32 Blain J. B., La vie de Mr J.-B. de La Salle, Instituteur des Fréres des E. C., Société de Saint Agustin, Lille-Paris.

il ne fût pas déterminé sur l’usage qu’il en ferait. Il n’avait toutefois que deux partis à prendre sur ce point. Le premier était de le distribuer tout entier à toutes sortes de pauvres. Le second était de le destiner à ceux-là même dont il était chargé33.

Trovandosi nel dubbio, secondo Bernard, credette opportuno mettersi nelle mani di Dio, rivolgendogli una preghiera che ottenne l’effetto sperato: Jean- Baptiste si affidò alla Provvidenza34.

L’occasione di distribuire i suoi beni gli venne da una terribile carestia che si verificò nel 1685.

Il distacco dagli onori e dai beni della terra ebbe un grande peso sul futuro: rinunciando alla prebenda di canonico, si privò di un’entrata sicura e, distribuendo il suo patrimonio, abbandonò utili riserve per eventuali tempi difficili. Tuttavia, avendo preso il vangelo così seriamente, avrebbe avuto più probabilità di essere ascoltato, qualora avesse invitato i suoi discepoli a non preoccuparsi per il domani.

1.6.2 La trasformazione in Comunità religiosa

Monsieur De La Salle se voyant à la tête d’un nombre de Maîtres d’Ecoles dispersés en plusieurs Villes, conçut qu’il était à propos d’en former une petite Congrégation, et de leur prescrire une manière de vie uniforme…Il s’agissait donc de faire de l’assemblée des Maîtres d’Ecoles une Communauté régulière, de leur donner un Habit, des règles, des constitutions et d’établir en toutes choses une uniformité parfaite et convenable à leur vocation. Il s’agissait de leur inspirer à tous le même esprit, les mêmes sentiments, les mêmes dispositions, les mêmes vues, et de n’en faire qu’un 33ange et qu’une âme à l’exemple des premiers

33 Blain J. B., La vie de Mr J.-B. de La Salle, Instituteur des Fréres des E. C., Société de Saint Agustin, Lille-Paris.

34 Bernard Frère, Vita di Giovanni Battista de La Salle, 1721, a cura di Bruno Bordone , ed. Casa di accoglienza, Torino, 1997.

Chrétiens, qui en formant la primitive Eglise, ont donné aux siècles suivants le modèle d’une Communauté réligeuse35.

Blain presenta così l’intenzione di Jean-Baptiste di trasformare la Comunità di maestri in Comunità religiosa. Ai fini di pianificare i differenti aspetti Jean– Baptiste convocò un’Assemblea composta da dodici rappresentanti, che si protrasse dall’Ascensione alla Pentecoste del 1684.

Innanzitutto venne affrontata la questione dell’abito: durante l’inverno Mr de La Salle aveva fatto confezionare dei mantelli e un vestito di stoffa nera. Quest’abito singolare, indossato da tutti i maestri delle cinque città, costituì uno dei segni più evidenti della trasformazione della Comunità di maestri in Comunità religiosa.

Secondariamente venne cambiato il nome della Comunità in Frères des Ecoles Chrétiennes, che sottolineava la comunanza di vita, l’esercizio di una stessa funzione e la fondazione della comunità sull’amore reciproco raccomandato da Gesù Cristo.

Queste sono le illuminanti parole con cui Blain mostra il cambiamento di nome:

Cette dénomination est juste , car elle renferme la définition de leur état, et elle marque les offices de leur vocation. Ce nom leur apprend que la charité qui a donné naissance à leur Institut, doit en être l’âme et la vie; qu’elle doit présider à toutes leurs délibérations, et former tous leurs desseins; que c’est elle qui doit les mettre en oeuvre et en action, et qui doit régler toutes leurs démarches, et animer toutes leurs paroles et leurs travaux. Ce nom leur apprend quelle est l’excellence de leur office, la dignité de leur état, et la sainteté de leur profession. Il leur dit, que Frères entre eux, ils se doivent des témoignages réciprques d’une amitié tendre, mais spirituelle; et que devant se regarder comme les frères aînés de ceux qui viennent recevoir leursleçons, ils doivent exercer ce ministère de charité avec un coeur charitable36.

Inoltre, come riferisce Blain, per Mr Jean-Baptiste l’impiego di questa espressione era anche un modo per sottolineare la differenza dalle altre scuole:

35 Blain J. B., La vie de Mr J.-B. de La Salle, Instituteur des Fréres des E. C., Société de Saint Agustin, Lille-Paris.

36 Ibidem

le Petites Ecoles, dipendenti dalla Cattedrale, dove i Maîtres-Ecrivains avevano come unico scopo quello di insegnare l’arte di scrivere e le Ecoles de Charité, sotto la Parrocchia, dove l’insegnamento del catechismo aveva un posto preponderante37. Nelle Ecoles Chrétiennes invece la catechesi aveva una posizione tanto importante quanto l’istruzione profana.

Per ciò che concerne i regolamenti, Mr Jean-Baptiste decise di non imporre norme prima di aver fatto esperienza. Vennero adottate soltanto delle regole riguardanti il cibo.

Inoltre i tre biografi descrivono le projet de faire des voeux38: Mr de La Salle convinse i Fratelli a limitarsi a pronunciare un solo voto, quello di obbedienza, da rinnovare, secondo Bernard e Maillefer, ogni anno e, secondo Blain, ogni tre.

Infine Mr Jean-Baptiste volle fare eleggere un Fratello che lo rimpiazzasse come Supérieur in quanto non voleva legare troppo la propria persona alla sua opera. Tuttavia, nonostante l’elezione di Frère Henri Lheureux, il Vicario di Reims obbligò La Salle a riprendere il suo posto.

Dopo il 1686 la Comunità si ingrandì: accolse nuovi seminaristi e accettò che i Curati delle Parrocchie di campagna inviassero giovani da formare. Nel 1687, secondo Maillefer, venne aperto un Séminaire des Maîtres d’école pour la campagne. Si trattava di un gruppo a parte istallato in via Neuve che, sotto la responsabilità di un fratello, imparava il canto, la scrittura, l’aritmetica e il metodo per istruire i bambini.

Nel 1688 Mr de La Salle realizzò il progetto, a cui aveva rinunciato nel 1683, di andare a Parigi a creare una scuola legata alla Parrocchia di Saint-Sulpice. Monsieur Compagnon, l’ecclesiastico che teneva la scuola di questa circoscrizione, si rivolse a Jean-Baptiste attraverso suo fratello, studente al Seminario di Saint Sulplice. Mr de La Salle pregò Jean-Louis di invitare il Curato a inviargli una domanda esplicita e, dopo la richiesta, due Fratelli, accompagnati dallo stesso Jean-Baptiste, si recarono a Parigi ai fini di prendere servizio nella scuola di via Princesse. Si trattava di una situazione delicata perché questa scuola era condotta in maniera differente da quella di Reims,

37 Blain J. B., La vie de Mr J.-B. de La Salle, Instituteur des Fréres des E. C., Société de Saint Agustin, Lille-Paris.

38 Ibidem

comprendeva anche una manifattura per la lana. Nonostante qualche contrarietà iniziale, l’afflusso di allievi fu massiccio tanto che fu richiesto un terzo fratello.

Le difficoltà si attenuarono nel 1689, quando la Parrocchia fu presa in mano da Monsieur Baudrand. Nel 1690 i fratelli ottennero una nuova scuola in via Bac. Tuttavia sorse una complicazione inaspettata: Mr Baudrand chiese una modifica dell’abito adottato dai fratelli, in particolare del mantello, alquanto stravagante in una città come Parigi. Mr de La Salle si oppose in difesa dell’autonomia e del carattere particolare della Comunità delle Scuole Cristiane, componendo uno scritto39 in cui formulò un’analisi dettagliata della Comunità e giustificò la scelta dell’abito. Vi scrisse che la Comunità era suddivisa in tre parti: la Comunità delle Scuole Cristiane propriamente detta, il gruppo dei maestri di scuola per la campagna vestiti con il loro abito secolare, l’insieme dei giovani che si preparava a entrare in Comunità. A proposito dell’abito giustificò la scelta singolare affermando che, dal momento che le regole non erano state ancora fissate, l’abito rimaneva l’unico legame esteriore che denotasse l’appartenenza alla Comunità e concluse con la ferma decisione di non avere alcuna intenzione di operare cambiamenti. Infine descrisse la divisa, che era costituita da un vestito e da un mantello, distinti da quelli in uso presso gli ecclesiastici affinché non si verificassero ulteriori qui pro quo. Infatti alcuni Curati di Parrocchie circostanti avevano creduto che i Fratelli fossero abilitati a compiere funzioni ecclesiastiche40. Questa fu la ragione per cui successivamente nel testo della Regola venne scritta la seguente disposizione: Il ne pourront être prêtres, ni prétendre à l’état ecclésiastique, ni même chanter ni porter le surplis ni faire aucune fonction dans l’église41.

39 Jean-Baptiste de La Salle, Le memoire sur l’habit, pubblicato nel CL 5.

40 CL 5

Nel documento Jean- Baptiste de La Salle (pagine 32-37)