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Capitolo 3: Il modello di management delle competenze, il ruolo di coordinatori e dirigenti e

3.1. La Knowledge Management Strategy della World Health Organization

esplicitati i criteri di applicazione del management delle competenze, individuando inoltre le competenze manageriali richieste ai fini della sua applicazione ed infine viene illustrato quanto la cultura organizzativa rappresenti un elemento cruciale per un’efficace e corretta applicazione del KM, anche ai fini del conseguimento di risultati positivi sul benessere e sul clima organizzativi.

3.1. La Knowledge Management Strategy della World Health Organization

25 da qui in avanti indicata con l’acronimo WHO;

L’iniziativa “Knowledge Management Strategy26” (16) pubblicata dalla WHO nel 2005, partendo dalla consapevolezza dei profondi cambiamenti occorsi, punta alla crescita del Knowledge Management per il raggiungimento di un nuovo equilibrio tra la creazione, la condivisione, la traduzione e l’applicazione della conoscenza. La stessa WHO (nota come Organizzazione Mondiale della Sanità27 nella versione Italiana) è una organizzazione basata sulla conoscenza, in quanto su di essa si struttura la sua principale attività, cioè lo scambio e la disseminazione delle informazioni circa le condizioni di salute ed il mantenimento della salute e riconosce come i cambiamenti verificatisi abbiano comportato una crescita sempre maggiore del Knowledge Management, considerandolo valido strumento per la gestione dei processi e delle informazioni ma anche delle persone e del loro ambiente, affinché la conoscenza sia creata, condivisa, e applicata in modo sistematico ed efficace e per il superamento del cosiddetto “know-do gap”, cioè la distanza che intercorre tra ciò che conosciamo e ciò che applichiamo nella pratica.

Secondo la WHO l’importanza della conoscenza rappresenta un paradigma noto da tempo ma esistono degli elementi portanti propri dell’attuale contesto che hanno reso il KM sempre più necessario :

 la conoscenza viene sempre più riconosciuta come la chiave dello sviluppo socio- economico, anche in ambito sanitario;

 la consapevolezza della crescente distanza tra ciò che si conosce e ciò che si applica che influenza le disparità nell’erogazione del bene salute;

 i cambiamenti che hanno subìto le organizzazioni sanitarie, determinati dai mutamenti storici, economici e politici;

 i progressi scientifici, tecnologici e manageriali offrono migliori prospettive in ambito sanitario;

 i crescenti investimenti negli ambiti della salute, delle cure assistenziali e della ricerca a livello internazionale;

 la rivoluzione ICT che ha comportato una crescita esponenziale delle informazioni, delle modalità di accedere ad esse, ha consentito di evidenziare l’importanza della ricerca e di valorizzare la conoscenza che deriva dall’esperienza;

 la necessità di mettere la conoscenza a disposizione di tutti ha trasformato le persone e le istituzioni verso sistemi più aperti ed integrati.

In considerazione di tali aspetti la Knowledge Management Strategy evidenzia le modalità principali per la sua realizzazione, definisce vision, mission, principali obiettivi ed approcci per realizzarla e pone all’attenzione dei principali stakeholders le aree di interesse su cui intervenire, basandosi su quattro principi guida:

- orientarsi allo scopo : tutto il lavoro del KM ha uno scopo strategico chiaramente definito;

- orientarsi al servizio : la gestione della conoscenza si focalizza sulla collaborazione tra i membri delle organizzazioni sanitarie per erogare servizi utili ed innovativi;

- imparare dal “fare” : imparare dall’esperienza, propria e dei colleghi, registrare i progressi compiuti, valutarne costantemente l’efficacia per migliorare i processi; - fare da esempio : la gestione della conoscenza influenza e plasma i modi di agire

in modo che anche gli altri siano incoraggiati ad adottarli, dimostrando che le persone, i professionisti, rappresentano la risorsa più importante e lo stile di leadership adottato deve favorire la condivisione e lo sviluppo del personale riconoscendolo come portatore di conoscenza.

Ispirandosi ad essi gli obiettivi fissati dalla KM strategy si focalizzano su tre principali aree di interesse :

1. rafforzare i sistemi sanitari nazionali mediante l’applicazione del knowledge management;

2. promuovere i principi e la pratica del KM come aspetto fondamentale della ricerca e della pratica;

3. promuovere la crescita dell’OMS nella direzione di un’organizzazione che apprende e che condivida le conoscenze.

Al fine di raggiungere gli obiettivi prefissati, la WHO ha individuato cinque aree strategiche di intervento ciascuna delle quali strutturata in core function (attività fondamentali):

 Incrementare l’accesso al mondo delle informazioni sanitarie : tale necessità risulta dettata dalla difficoltà esistente ancora per molte persone ad aver accesso alle informazioni ed alla conoscenza di cui necessitano per migliorare la loro salute e la loro qualità di vita, a causa dell’ incapacità ad accedere ad esse o perché queste non sono disponibili in formati, linguaggi o contesti culturali adeguati. Allo stesso tempo altri risultano sommersi da un sovraccarico di informazioni determinato spesso dallo sviluppo tecnologico in cui è facile perdere di vista gli obiettivi, il contesto, l’attendibilità delle informazioni stesse. Al fine di supportare i diversi stakeholders (professionisti sanitari, gli utenti,ecc) interessati alla condivisione delle informazioni, il primo obiettivo prevede le seguenti core functions:

- supportare i processi di divulgazione delle conoscenze attraverso pubblicazioni chiare, orientate ai fruitori, in formato sia stampabile che elettronico, anche

attraverso idonee politiche e linee guida che garantiscano pubblicazioni efficienti e di qualità;

- produrre prodotti informativi di riferimento, flagship, sia a livello globale che regionale (locale) inerenti ai principali argomenti d’interesse e pratiche nel campo della sanità, quali ad es. il World Health Report, i bollettini dell’OMS, la produzione locale (riviste mediche e report regionali);

- creare un accesso per utenti chiave alle informazioni scientifiche e di salute in formato sia stampabile che elettronico come ad esempio la WHO Library e HINARI;

- creare degli accessi multi-lingue per consentire l’ingresso degli utenti nei siti web della WHO e in altri siti locali o internazionali per ottenere le informazioni scientifiche di cui necessitano e fornire ausilio alle autorità sanitarie e ad altre istituzioni per il corretto utilizzo delle tecnologie web e di internet;

 Tradurre la conoscenza in azioni : partendo dalla consapevolezza della difficoltà di passare dalla creazione di conoscenze alla pratica, a cui contribuiscono diversi fattori come ad es. il coinvolgimento degli stakeholder, il contesto locale e la rilevanza percepita, vengono previste le seguenti contromisure :

- identificare e disseminare le good – practices che consentano di tradurre la conoscenza in indirizzi di comportamenti ed azioni;

- sostenere la sanità pubblica nello sviluppo della capacità di tradurre la conoscenza in politiche ed azioni nel proprio contesto locale;

- promuovere le evidenze circa i metodi e la presa di decisioni (decision-making) su misura per un target specifico, come ad es. l’EURO’s Health Evidence Network;  Condividere ed applicare la conoscenza derivante dall’esperienza : la WHO

es. perché esistenti in un formato non disponibile per tutti o semplicemente perché rimangono racchiuse nella testa delle persone che le hanno acquisite attraverso l’esperienza. I professionisti della salute, i gruppi di lavoro, ecc., dovrebbero essere capaci di ricercare, gestire e condividere la conoscenza ed essere in possesso delle competenze e degli strumenti per farlo. Le core functions previste in questo caso sono :

- incrementare la capacità di condividere le conoscenze nel settore sanitario attraverso i processi di KM, ad esempio attraverso metodi di lavoro quali l’istituzione delle community of practice;

- incrementare la capacità di estrapolare ed applicare le lezioni apprese nell’ambito della salute e di consultare la documentazione e le analisi rilevanti degli sviluppi della sanità pubblica, le prospettive, gli orientamenti;

- incrementare l’uso della conoscenza attraverso i Centri di Collaborazione WHO che coinvolgono i network tra pari;

 Far leva su sistemi di e-Health (o “sanità in rete”, con cui si intende l’utilizzo di strumenti basati sulle tecnologie dell’informazione per sostenere e promuovere la prevenzione, la diagnosi, il trattamento e il monitoraggio delle malattie e la gestione della salute e dello stile di vita (17) ) nei diversi paesi : tale obiettivo prende in considerazione i vantaggi apportati dall’introduzione delle tecnologie nell’ambito della salute, intravedendone un grande vantaggio a beneficio del KM. Le attività previste sono :

- sviluppare infrastrutture, linee guida e strumenti mirati inerenti una sanità in rete basata sulle evidenze per supportare i sistemi sanitari ed i programmi di salute; - fornire supporto tecnico per la governance, il monitoraggio e lo sviluppo di sistemi

- utilizzare l’ICT per accrescere le potenzialità dei diversi paesi nel campo della salute;

- sviluppare ed utilizzare la collaborazione tra pubblico e privato nell’impiego dell’ICT per stabilire le aree prioritarie di indirizzo ed i programmi tecnici da impiegare nei sistemi sanitari;

 promuovere un ambiente incoraggiante : la creazione di un ambiente stimolante risulta fondamentale per la promozione di un efficace KM e richiede azioni su più fronti come l’implementazione di una cultura del cambiamento, della capacità di ricercare e valutare, ecc, per questo risulta fondamentale :

- incoraggiare e favorire la cultura del knowledge management : favorire nei vari settori della salute una cultura che incoraggi la cattura, la condivisione e l’applicazione della conoscenza come pratiche quotidiane al fine del raggiungimento dei risultati attesi;

- sviluppare ed avviare programmi di formazione sul KM : al fine di sviluppare la capacità della WHO e dei paesi di aprirsi all’innovazione, di condividere e tradurre la conoscenza e gestire la riapplicazione e la scalata verso interventi di successo; - supportare i paesi, i programmi tecnici e i partners con approcci di KM : lavorare

direttamente con i vari paesi, con i programmi tecnici e le organizzazioni partners per individuare i bisogni e le opportunità di KM al fine di sviluppare ed implementare piani di KM.

Da quanto riportato risulta evidente quanto sia rilevante la conoscenza in ambito sanitario e come diventi sempre più necessario ed allo stesso tempo complesso gestirla, proprio in considerazione della grande quantità di informazioni disponibili, della forte eterogeneità dei fruitori delle stesse, dei vantaggi ma anche delle nuove abilità richieste apportate dal crescente progresso tecnologico, della disparità di risorse disponibili e soprattutto dei

necessari cambiamenti culturali da apportare per riuscire a migliorare la gestione della conoscenza e, di conseguenza, dei processi in ambito sanitario.

Tali aspetti stanno portando i diversi sistemi sanitari ad adottare apposite strategie per un efficace gestione delle conoscenze con approcci di frequente molto diversi gli uni dagli altri, soprattutto per quanto concerne l’impiego dei sistemi ICT, in quanto ciascuna organizzazione adotta propri strumenti gestionali, archivi scientifici, database intra – aziendali, ecc.

Ne sono un esempio il “Nursing Knowledge Center” (Centro delle conoscenze infermieristiche), apposita divisione realizzata dall’Associazione Americana degli Infermieri (American Nurse Association28) che offre prodotti educativi e servizi di supporto ai singoli infermieri ma anche alle organizzazioni sanitarie nel loro complesso, attraverso laboratori, servizi di consulenza e pubblicazioni che garantiscano e supportino la crescita professionale degli infermieri ed il raggiungimento di migliori risultati di salute sui pazienti (18) , strada intrapresa e sostenuta anche dalla “Nursing Knowledge International”, organizzazione no-profit della “Honor Society of Nursing”, Sigma Theta Tau International (Indiana) (19).

Anche in Italia sono state implementate diverse metodologie a livello sanitario per la gestione della conoscenza, anche in considerazione delle varie sfaccettature della stessa. Per alcune di esse, quale ad es. la creazione di conoscenza, vengono impiegate strategie spesso similari, anche in considerazione di quanto regolamentato dalle normative vigenti (circa la formazione universitaria, l’obbligo di aggiornamento professionale, ecc), per altre invece le diverse realtà costitutive del sistema sanitario italiano hanno sviluppato approcci spesso diversificati gli uni dagli altri ed stanno implementando specifiche iniziative.

Facendo riferimento alla realtà pisana, nell’ambito della quale viene condotta l’indagine oggetto del presente lavoro e trattata nell’apposito capitolo, possiamo osservare come anche il laboratorio Management e Sanità29 della Scuola Universitaria Superiore Sant’Anna di Pisa abbia inseirto la gestione della conoscenza tra i propri ambiti di ricerca, allo scopo di migliorare i microsistemi clinici, rivolgendo un’attenzione particolare alla formazione ed allo sviluppo delle risorse umane, al monitoraggio dei processi ed alla valutazione del punto di vista dei fruitori dei servizi sanitari (20).

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