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La legge 242 del 2010 mirante a ridurre la recidiva e recante numerose

2. L’epilogo (provvisorio?) della politica sicuritaria francese con la legge n° 2008-

2.4. La legge 242 del 2010 mirante a ridurre la recidiva e recante numerose

Pochi mesi dopo l’emanazione della legge 174 del 2008 il legislatore ha elaborato un progetto di legge finalizzato a completare la disciplina delle misure di sicurezza introdotte dalla legge precedente, e ad apportare alcune modifiche agli altri istituti, rivolti al controllo dei delinquenti socialmente pericolosi, introdotti a partire dalla legge n°98-468. La legge n° 2010-242 “tendant à amoindrir le risque de

récidive”, denominata da alcuni esponenti della dottrina «loi récidive III»235, è stata adottata dal parlamento a seguito di un iter legislativo semplificato, qualche giorno dopo la diffusione da parte dei media della notizia di un grave crimine che scosse profondamente l’opinione pubblica236.

233 H. MATSOPOULOU, Le développement des mesures de sûreté justifiées par la «dangerosité» et l’inutile dispositif applicable aux malades mentaux “cit.”, in Dr. pén.

234 H. MATSOPOULOU, Le développement des mesures de sûreté justifiées par la «dangerosité» et l’inutile dispositif applicable aux malades mentaux “cit.”, in Dr. pén.

235 M. HERZOG-EVANS, La première surveillance de sûreté prend fin, in AJ Pénal, 2010, p. 559 s.

236 A. GALLOIS, Amoindrir le risque de récidive criminelle. – À propos de la loi du 10 mars 2010, in La Semaine Juridique, Édition Générale n° 13, 2010.

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Il caso, conosciuto come «affaire de la joggeuse de Fontainebleau», riguardava una donna rapita, sequestrata, violentata ed infine uccisa da un soggetto recidivo che, già condannato nel 2002 alla pena di dodici anni di reclusione per violenza sessuale, era appena tornato in libertà237.

In primo luogo la legge del 2010 apporta alcune modifiche alla disciplina della rétention de sûreté: l’elenco dei reati che presuppongono l’applicazione della misura viene esteso fino a ricomprendere anche i crimini di omicidio, torture o atti di barbarie, violenza sessuale, rapimento e sequestro di persona commessi, a danno di soggetti di maggiore età, in stato di recidiva, anche se non accompagnati da circostanze aggravanti oggettive.

La seconda modifica relativa alla rétention dà attuazione alla riserva interpretativa operata dal Conseil constitutionnel nella decisione n° 2008-562, resa in occasione dei ricorsi proposti in merito alla legittimità costituzionale dell’istituto, e consiste nell’introduzione di un ulteriore presupposto per la sua applicazione. La

juridiction régionale de la rétention de sûreté dovrà a tale fine verificare, in

concreto, che durante l’esecuzione della pena detentiva il soggetto sia stato messo in condizione di beneficiare di un trattamento medico, psicologico e sociale adatto al disturbo della personalità di cui soffre; la decisione della juridiction régionale dovrà contenere una motivazione espressa sul punto238.

Infine, viene aggiunto un presupposto per l’applicazione della rétention nell’ipotesi in cui questa venga disposta a titolo di sanzione per la violazione, da parte dell’interessato, delle prescrizioni della surveillance de sûreté: a norma del nuovo quinto comma dell’art. 706-53-19 C.P.P. questa potrà essere disposta dalla commissione regionale solo dopo che si sia constatato che l’imposizione di obblighi più gravi e invasivi non sarebbe comunque sufficiente a prevenire il rischio di recidiva.

Tale legge apporta poi alcune modifiche all’istituto della surveillance de

sûreté, di cui innanzitutto aumenta la durata, portandola da un anno a due anni; in

secondo luogo viene inserita una disposizione espressa secondo la quale le placement

237 F. GALAUD, Le meurtrier présumé d’une joggeuse devant les assises, in Le Figaro.fr, 1er novembre 2011 http://www.lefigaro.fr/actualite-france/2011/11/01/01016-20111101ARTFIG00508-le-meurtrier-presume-d-une-joggeuse-devant-les-assises-de-l-essonne.php.

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dell’interessato ma, in caso di suo rifiuto, potrà essere disposto l’internamento in un

centre socio-médico-judiciaire.

In secondo luogo, la legge 242 del 2010 interviene sulla disciplina delle misure di sicurezza già create con i precedenti interventi normativi: in particolare, la

surveillance judiciaire diviene applicabile ai soggetti condannati ad una pena di sette

anni, in luogo dei dieci anni originariamente previsti, per un reato per il quale è prevista la sanzione del suivi socio-judiciaire.

Inoltre, è previsto che, in caso di inosservanza degli obblighi imposti a titolo di surveillance judiciaire (come si è visto in precedenza, sanzionata con la revoca della riduzione della pena e la conseguente riconduzione in carcere) la misura venga trasformata in surveillance de sûreté, da eseguirsi a partire dal momento della liberazione del condannato239.

Il legislatore del 2010 ritorna, poi, sulla disciplina dell’istituto dell’injonction

de soins che rappresenta una componente fondamentale dell’apparato di strumenti di

controllo post-carcerale dei delinquenti pericolosi, specificandone i casi di applicazione ed il contenuto. Già la legge del 2005 aveva ampliato il novero delle sanzioni nell’ambito delle quali poteva essere disposta l’ingiunzione di cura ed aveva previsto la possibilità che questa si concretizzasse in un trattamento a base farmacologica, comunemente conosciuto come «castration chimique».

La legge del 2010 modifica l’art. 706-47-1 C.P.P. prevedendo al primo comma l’elenco completo dei casi in cui può trovare applicazione l’injonction de

soins, ossia il suivi socio-judiciaire, la libération conditionnelle, la surveillance judiciaire e la surveillance de sûreté. L’injonction de soins resta subordinata alla

prestazione del consenso da parte dell’interessato ma la legge specifica quali siano le conseguenze di tale rifiuto, equiparando al rifiuto iniziale di prestare il consenso al trattamento medico il fatto di rifiutarsi concretamente di iniziarlo o di proseguirlo240. Le conseguenze del rifiuto alle cure proposte con l’injonction de soins variano a seconda della sanzione nell’ambito della quale questa è disposta:

239 J.-H. ROBERT, Récidive législative. – Commentaire de la loi n° 2010-242 du 10 mars 2010 tendant à amoindrir le risque de récidive criminelle et portant diverses dispositions de procédure pénale, in Droit pénal, n° 5, étude 8, 2010.

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nell’ambito di un suivi questa è sanzionata con la pena dell’emprisonnement prevista nella sentenza di condanna (come sanzione per la violazione delle prescrizioni del

suivi), nell’ambito della surveillance judiciaire con la revoca della riduzione della

pena e la riconduzione in carcere, nell’ambito della liberazione condizionale con la revoca del beneficio, ed, infine, se l’injonction de soins è disposta nell’ambito della

surveillance de sûreté, il rifiuto dell’interessato è sanzionato con l’applicazione della rétention de sûreté241. La legge del 2010, poi, chiarisce quale sia il contenuto dell’injonction de soins, prevedendo in modo più esplicito la possibilità di un trattamento a base farmacologica, definito in modo più chiaro come «traitement

inhibiteur de la libido»242.

Viene inoltre eliminata la disposizione che prevedeva come condizione del trattamento medico su base farmacologica la prestazione, da parte dell’interessato, del consenso scritto e rinnovato ogni anno. L’idea sottesa alle modifiche in tema di

injonction de soins sembra essere quella di incentivare innanzitutto una maggiore

diffusione del trattamento medico di alcuni tipi di delinquenti pericolosi, e in secondo luogo quella della necessità di rendere la relazione tra medico e condannato sempre più simile ad una normale relazione tra medico e paziente, al fine della buona riuscita del trattamento stesso243.

La legge prevede, poi, alcune disposizioni relative all’istituto della liberazione condizionale riferite, in particolare, ai presupposti di applicazione di questa misura nei confronti dei soggetti condannati alla pena dell’ergastolo (réclusion criminelle à perpétuité): in primo luogo, viene previsto che la concessione della libération conditionnelle sia subordinata al parere favorevole della commission

pluridisciplinaire des mesures de sûreté, emesso in seguito ad una valutazione

pluridisciplinare della pericolosità del soggetto svolta in un centro specializzato

«chargé de l’observation des personnes détenues» e ad una perizia

medico-psichiatrica. In secondo luogo, il nuovo articolo 732-1 C.P.P. dispone che ai soggetti condannati alla pena della réclusion criminelle à perpétuité per uno dei reati presupposto della rétention de sûreté, ai quali sia stata concessa la liberazione

241 J.-H. ROBERT, Récidive législative. – Commentaire de la loi n° 2010-242 “cit.”.

242 J.-H. ROBERT, Récidive législative. – Commentaire de la loi n° 2010-242 “cit.”.

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condizionale accompagnata da un’ingiunzione di cura, la juridiction régionale de la

rétention de sûreté possa applicare la misura della surveillance de sûreté con injonction de soins per la durata di due anni, estendendo in tal modo oltre il periodo

della liberazione condizionale tutte o parte delle prescrizioni imposte con la misura. Infine la legge del 2010 istituisce le répertoire des données à caractère

personnel collectées dans le cadre des procédures judiciaires, una banca dati

centralizzata nella quale vengano raccolte le informazioni relative a perizie, esami e valutazioni psichiatriche, psicologiche e pluridisciplinari delle persone imputate o condannate per un reato per il quale è prevista l’applicazione del suivi, raccolte in tutte le fasi pel procedimento giudiziario; tale istituto è finalizzato a favorire una migliore conoscenza della personalità di tali individui, al fine di facilitare la valutazione della loro pericolosità e di prevenire quindi un’eventuale recidiva244.