Capitolo 4. Da settembre a dicembre 1917
4.1 La polizia
La totale dissoluzione del sistema di polizia zarista fu un’altra delle conseguenze delle giornate rivoluzionarie di febbraio. In quei giorni, come già si è osservato, la città cadde in una totale anarchia: i criminali, liberati dalle prigioni, riuscirono ad impossessarsi di armi con estrema facilità, e soldati e civili, del tutto privi di freni inibitori, saccheggiarono negozi, panetterie e cantine. Era quindi necessaria la formazione di una nuova
целым губернским городом, столицей крупного государства. Больше того, иногда даже играет не судьба, а маленький островок. Вы, конечно, понимаете, что я говорю о Кронштадте и о Петрограде. Именно этому шумному аллиансу и посвящен мой доклад. Что произошло за эти дни? Да ничего особенного, бодро скажу я вместе с "Новой Жизнью", которую выкинули из типографии одновременно с суворинскими изданиями. Произошла мирная, невооруженная демонстрация большевиков и кронштадтцев с пулеметами и винтовками. Преждевременная смерть пятидесяти мирных жителей и четыреста ранений дали повод одному из великих людей большевизма - Троцкому, произнести гордую историческую фразу по адресу кронштадтцев: - Вы краса и гордость русской революции... (Председ. - Прошу не говорить с места. Кто сказал: идиот? Сотрудники. Никто. Председ. - Разве? Жал.) Правда, в этот момент носители красоты рвали на министре Чернове пиджак, но ведь каждый понимает красоту по-своему не время сейчас предаваться критике - пусть это делают за меня другие. Кронштадтцы напомнили мне действительно тех легендарных красивых викингов, которые подплывали на своих лодках и высаживались на берег...Здесь была полная аналогия. Викинги издавали при высадке боевой клич; товарищи-большевики туземные и приезжие пошли дальше этого в своем великодушном порыве. Десять магазинов и четыре винных склада, внезапно лишившихся своего товара, свидетельствуют об этом. Молчаливые, но верные свидетели. (Председ. - Товарищ-докладчик, прошу вас не касаться обысков в частных квартирах с безнадежным и бесповоротным исчезновением ценных вещей. Докладчик. - Я не касаюсь етого. Председ. (подумав). - Напрасно. Следовало бы коснуться). Я думаю, что мне, товарищи, не нужно долго останавливаться на том, в кого стреляли в эти дни. Вы наверное сами понимаете, что сначала стреляли из пулеметов в безоружную толпу. Потом тоже из пулеметов и тоже в ту же толпу. И только, наконец, на второй день, когда население возмутилось, после зрелаго обсуждения, стали стрелять снова из пулеметов и на этот раз не в толпу, а по одиночке. Мне не хочется обвинять во всем большевиков. Среди них есть много уважаемых и достойных лиц, настолько уважаемых, что с ними переписывались даже из Германии. […] И здесь, конечно, большевики не при чем. Один из их лидеров заявил, что он не отвечает за тот хвост, который прицепился к идейному течению. По этому поводу, товарищи, мне вспоминается фраза Эдгара По. (Один из сотрудников. - Говорите настоящую фамилию! К черту эти большевисткие шутки! Фамилию! Шум)...Фраза Эдгара По, что есть хвост у кометы, но есть хвост у осла. Думаю, что здесь шла речь именно о большом ослином хвосте, обмокнутом в кров...[…]».
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forza di polizia al fine di ristabilire la legalità a Pietrogrado. Come è noto, la Rivoluzione di febbraio portò ad una situazione di doppio potere (dvoevlastie) i cui due centri furono la commissione della Duma, che poi si tramuterà nel primo governo provvisorio, e il Comitato esecutivo del soviet.
Il 27 febbraio il menscevico M. A. Braunstein, in occasione della prima sessione generale del soviet di Pietrogrado, presentò una mozione per creare una milizia che fosse in grado di smorzare il caos ormai dilagante. La soluzione adottata fu quella di creare una milizia operaia, che doveva essere costituita da cento lavoratori ogni mille in ogni fabbrica. In più, furono nominati dei commissari, in rappresentanza di ogni distretto cittadino, che erano tenuti a collaborare con i soldati. Dal canto suo anche la commissione della Duma ritenne fortemente necessaria la creazione di una milizia e affidò a D. A. Kryžanovskij il compito di creare una “milizia cittadina”, che avrebbe sostituito la vecchia struttura amministrativa del
gradonačal’stvo. La neonata gorodskaja milicija fu organizzata in tempi
rapidi e già il 5 marzo contava circa settemila uomini tra impiegati statali, studenti di università e di scuole superiori.
In realtà, però, anche prima che il soviet decidesse di organizzare un organo di controllo, i lavoratori che avevano partecipato attivamente all’insurrezione già avevano preso l’iniziativa di creare una “milizia operaia”. Il 25 febbraio, ad esempio, la commissione delle fabbriche Putilov aveva deciso di creare un distaccamento di operai armati (boevaja
družina) per ristabilire l’ordine nel distretto di Narva. Altre organizzazioni
sorte spontaneamente furono i comitati per la pubblica sicurezza (komitety
obščestvennoj bezopasnosti) e le squadre di auto-difesa (otrjady samooborony). I lavoratori delle fabbriche chimiche e metallurgiche del
distretto Vyborg furono invece i primi a rispondere all’appello del soviet e crearono fin da subito la loro milizia. Man mano che le varie industrie cominciarono a creare i proprio corpi di difesa, vennero a formarsi anche diversi commissariati distrettuali. Mentre nel distretto Vyborg la milizia operaia aveva in pratica il controllo assoluto, sull’isola Vasilevskij questa
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coesisteva con la milizia cittadina creata per volere della Duma. Se in un primo periodo si stabilì un rapporto di collaborazione tra i due organi, con il passare del tempo il loro scontro divenne inevitabile. Visto il difficile rapporto di cooperazione, il 3 marzo si tenne il primo incontro generale dei commissari distrettuali della Duma cittadina al quale furono invitati anche i rappresentanti della milizia operaia. La riunione si concluse con l’unificazione delle due organizzazioni che andarono a confluire nella
gorodskaja narodnaja milicia [milizia popolare cittadina] (cf. Hasegawa
1973, p. 314). La decisione non fu però accolta bene dalla milizia operaia, poiché avrebbe dovuto essere subordinata a quella cittadina. Infatti, nonostante le pressioni da parte della Commissione esecutiva del soviet affinché i lavoratori collaborassero con la milizia cittadina, in pratica quella operaia mantenne la sua indipendenza e autonomia. Venti degli ottantacinque uffici di polizia allora esistenti a Pietrogrado erano sotto l’influenza della milizia operaia, la quale contava dalle diecimila alle dodicimila unità (su un totale di ventimila militari presenti nella capitale) (ivi, p. 316).
I vari corpi che si formarono in seguito alle giornate rivoluzionarie andarono gradualmente ad unificarsi, confluendo nell’organizzazione delle guardie rosse, denominazione che inizialmente definiva soltanto le milizie operai, ma che ben presto venne allargata indistintamente a tutte quelle forze nate per volere di partiti o comitati locali. Coloro che facevano parte delle guardie rosse venivano eletti durante le riunioni di fabbrica, ma erano molto spesso persone totalmente inesperte, che si ritrovavano a svolgere compiti militari e amministrativi a loro del tutto sconosciuti. Avendo inoltre a disposizione le armi, gli operai incominciarono a sentirsi partecipi della costruzione di una nuova società, cosa che a loro era sempre stata negata durante l’impero zarista.
La questione delle milizie dei lavoratori fu un tema al quale anche il “Novyj Satirikon” dedicò un articolo a settembre. Nell’articolo di Boris Mirskij intitolato Milicejskoe si affronta il problema della composizione delle
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forze della polizia popolare, che comprendeva uomini non professionisti, proletari in armi incapaci di combattere e spesso pericolosi per l’ordine pubblico.
«Milicejskoe
Nelle città, nelle campagne, nei villaggi, nei ducati indipendenti […] dello stato russo si sta formando la polizia. Abbiamo un farmacista, due panettieri, un tecnologo e tre ostetriche; scelgono un qualsiasi locale, buttano fuori gli abitanti, appendono sulla porta la scritta “commissariato” e cominciano le elezioni dei pubblici ufficiali. Al gruppo iniziale si aggiungono i simpatizzanti; il presidente (panettiere) dichiara la seduta a porte aperte. In tribuna sale un uomo bruno obeso e vivace e si china davanti a tutti. - “Cittadini! Voglio consigliarvi una piccola ma vivace combinazione: scegliete me come commissario. Se non fate così. Sarete messi male”. Una parte del pubblico applaude, un’altra esprime sfiducia. In tribuna sale il candidato successivo.
- “Non si può fare diversamente, cittadini! Uno dei due, dovete scegliere me! Io sono un vecchio rivoluzionario, vivo secondo i principi del popolo libero; quando ero uno studente all’università di Tambov ho provato a liberare Černyševskij dalla galera di Sebastopoli, dove è stato messo da Pleve…”.
- “Compagni! Tutti gli oratori precedenti hanno una impostazione borghese. Dovete scegliere me, e allora avrà inizio la rivoluzione sociale, e come ha detto Engels, staremo bene come i topi nel formaggio. A chi piace?”. Il presidente pone questa domanda durante le elezioni e l’assemblea all’unanimità pronuncia una risoluzione:
- “Esprimiamo il nostro desiderio di stare bene come i topi nel formaggio. Per questo scegliamo come nostro commissario regionale il compagno Konstantin Gukajlo. Qui ci sono le firme”.
Il commissario Gukajlo nello stesso giorno inizia l’esercizio del servizio ufficiale e prima di tutto sceglie gli impiegati collaboratori. Olimpiada Nikitišna, una conoscente conservatrice, la fa diventare scrivana, sua sorella diventa la segretaria, e la zia sorda diventa responsabile dell’archivio. Gukajlo ha due fratelli, i quali diventano aiutanti del commissario; il nipote Kolja, che è stato espulso dal liceo reale per la diffusione di statuette pornografiche, riceve la carica di ispettore sanitario. Dopo di ciò, il commissario ricerca la giusta cerchia di poliziotti. Prendendo in considerazione gli interessi dei cittadini, il commissario giustamente rifiuta la richiesta degli scassinatori, rispondendo alla loro istanza con una
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disdetta motivata dalla dicitura “mancano attributi e contributi”. I poliziotti si scelgono tra gli uomini che siano liberi da una qualsiasi determinata professione e che dimostrino un sincero desiderio di tutelare la sicurezza della città per uno stipendio all’ora. […]
Quando un pacifico cittadino va al commissariato perché ha bisogno di un certo documento, tutti i dipendenti gli prestano una grande attenzione. La scrivana chiede al cliente del cinematografo “Svetoudar” e dell’esclusivo film “Dalle grinfie del vizio ai tentacoli della gioia”, la segretaria gli canta “Vedi, com’è meraviglioso il mare”, la zia sorda del commissario lo interroga a lungo e tenacemente sulla tassa sui cani, e il commissario sostiene ardentemente la superiorità dialettica del materialismo storico. Il commissario cita da Engels e Marx, mentre la paziente fila dei clienti sospira pesantemente […].
Quello di mantenere la pace e la sicurezza è un lavoro difficile! Soprattutto se è esercitato da persone delle quali si dice: “Un padre aveva tre figli: due erano intelligenti, e il terzo lavorava nella polizia”.»42 (N. S. 1917, n°33, settembre) 42 «МИЛИЦЕЙСКОЕ. В городах, деревнях, селах, незабисимых герцогствах [...] государства российского образуется милиция. Является один фармацевт, два пекаря, технолог и три акушерки; они выбирают какое-нибудь здание, изгоняют из него жильцов, вешают на дверях полотняную вывеску: "комиссариат" и приступают к выбору должностных лиц. К первоначальной инициативной группе присоединяются сочувствуюшие; председатель (пекарь) объявляет заседание открытым. На трибуну поднимается жизнерадостный тучный брюнет и отвешивает низкий поклон. - Граждане! Я хочу посоветовать вам маленькую, но выгодную комбинацию: Выберите меня комиссаром. Если вы этого не сделаете, ваше дело не вате. Часть собрания аплодирует, часть выражает недоверие. На трибуну подымается следующий кандидат. - Иначе быть не может, граждане! Одно из двух, - вы должны выбрать меня! Я старый революционер, я свято чту заветы народовольцев; когда я был студентом тамбовского университета. я пытался освободить Чернышевского из севастопольской тюрмы, куда его засадил Плеве... - Товарищи! Все предыдушие ораторы, - наложники буржуазята. Вы должны выбрать меня, и тогда наступит социальная революция, и как сказал еще Энгельс, - Мы будем кататься, как сыр в масле. Кто хочет кататься? Председатель ставит этот вопрос на баллотировку, и собрание единогласно выносит резолюцию: "Выражаем настойчевое пожелание кататься, как сыр на масле. А посему избираем нашим районным комиссаром товарища Константина Гукайло. Следуют подписи". Комиссар Гукайло в тот же день вступает в исполнение служебных обязанностей и предже всего подбирает соответствующих служащих. Олимпиаду Никитишну, знакомую консерваторку, он делает письмоводительницей, ее сестру регистраторшей, а глухую тетку заведывающей архивом. У Гукайло есть два брата, которые делаются помощниками комиссара; племянник Коля, изгнанный из реальнаго училища за распространение безнравственных статуэток, получает должность санитарного инспектора. Затем комиссар подыскивает подходящий кадр милиционеров. Принимая во внимане интересы граждан, комиссар корректно отклоняет предложение группы взломщиков, отвечая на их прошение мотивированным отказом с указанием "на недопустимость аннексий и контрибуций". Милиционеры набираются из мужчин, свободных от каких-нибудь определенных профессий и обладающих искренним желанием, - охранять городскую безопасность за почасовое вознаграждение. [...] Когда мирному
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