L’attività dei Grimm tocca molteplici aspetti degli studi linguistici e letterari, fra cui la tra- scrizione di leggende legate alla Germania, con l’intento primario di recuperare una tradi- zione orale che stava scomparendo. I due fratelli sfruttarono la stampa per mettere su carta il patrimonio culturale Tedesco e salvarlo dall’oblio.
Jacob e Wilhelm procedono in maniera diversa: il primo ha un approccio scientifico, mentre il secondo si volge verso ambiti fantastici delle fiabe. Queste differenze emergono dalle edizioni, che tra una variante e l’altra risentono di modifiche profonde.
La prima edizione delle fiabe (1812), ha uno scopo puramente filologico, con scarsa attenzione agli aspetti narrativi (Zipes 2014, XX-XXI). Infatti, i Grimm inizialmente tra- scrivono il racconto orale, fornendoci implicitamente uno spaccato della società di quegli anni. Per i fratelli questa raccolta è lo stimolo per creare un’ identità nazionale, poiché i testi sono l’eredità di una cultura orale, e metterli su carta significa arricchire il patrimonio letterario tedesco (Mittner1978).
Lo spaccato della società fornito dalle nuove edizioni, ci mostra che le fiabe risentono di mutamenti culturali, e della nuova potenza acquisita dal ceto borghese, che diventa primo fruitore della raccolta. Questo porta ad una eliminazione di alcuni contenuti che non si allineavano con la nuova classe sociale. Per quanto riguarda la fiaba, effettivamente risulta da un primo sguardo di confronto fra la versione del 1812 Gut Kegel und Kartenspiel e le
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versioni successive, una notevole quantità di differenze, non solo ortografiche, ma anche semantiche e tematiche. Nelle prime edizioni della fiaba scelta, ad esempio, il sagrestano viene defenestrato e muore, mentre a partire dalla versione del 1840, si rompe semplice- mente una gamba. Partendo dal tema che accomuna i due episodi, cioè il danneggiamento di un personaggio secondario a causa della sua stupidità, esso sfocia in due diversi moti- vi: danneggiamento fisico da un lato, morte dall’altro. La morte rimane presente fino alla versione del 1840, dopodiché viene sostituita con il danneggiamento fisico. Probabilmente i Grimm hanno modificato il testo riadattandolo sia alle convenzioni culturali e religiose del loro tempo, e sia al suo nuovo intento, cioè quello di manuale educativo (Zipes2014, XXIX-XXX).
3 Analisi
Per eseguire la comparazione fra le diverse edizioni del testo mi sono avvalso di metodi, risorse e strumenti messi a disposizione dalla corpus linguistics e dalla filologia collaborativa e cooperativa. Ciò mi ha permesso, di facilitare le procedure di collazione delle edizioni, di automatizzare le procedure, ma anche di fornire uno sviluppo all’analisi linguistica che si avvalga delle nuove tecnologie e nuovi criteri di analisi.
Inizialmente mi sono concentrato su sette delle otto versioni, dal 1818 al 1857, i cui testi possono essere ricondotti allo stesso numero di paragrafi, e mostrano contenuti più o meno simili. Ho proceduto alla loro collazione automatica tramite algoritmi di allinea- mento mutuati dalla bioinformatica per allineare sequenze di DNA (basati sull’algoritmo di Needleman-Wunsch). L’algoritmo permette di individuare differenze fra i testi delle di- verse edizioni, allineati parola per parola. Diventa facile quindi comparare cambiamenti dovuti alle riforme ortografiche che la lingua tedesca ha subito, ma anche variazioni tema- tiche fra un’edizione e l’altra. Certi contenuti, che si sarebbero allontanati dalla morale borghese vengono progressivamente eliminati. Non solo, ma avvicinandoci all’ultima ver- sione, il nucleo narrativo risulta essere più sviluppato, con arricchimenti che provvedono ad una maggiore coerenza testuale.In particolare risulta evidente come fra edizioni tem- poralmente vicine fra loro le differenze ravvisibali siano di ordine ortografico, lessicale, o di punteggiatura, mentre versioni temporalmente lontane mostrano anche arricchimenti narrativi e vere e proprie variazioni tematiche.
Poichè lo scarto fra la fiaba del 1812 è significativo rispetto alle altre versioni, ho deciso di procedere diversamente nella sua analisi: applicando il modello funzionale di Vladimir Propp fornito inMorfologia della fiaba, ho potuto ricondurre le macrostrutture della fiaba ad una serie di sigle. Da ciò risulta che, comparando le due strutture sintetizzate dalle sigle di Propp, la fiaba del 1812 mostra un nucleo centrale interamente contenuto in quella del 1818, con cui l’ho comparata, e la cui unica differenza a livello strutturale è data solo dalla cornice narrativa che troviamo dal 1818 in poi. Questo lascia pensare che la storia del 1812 abbia subito una integrazione con una seconda storia, da cui emerge il tema della paura e la necessità di un finale moralizzante.
Per i due rifacimenti ho proceduto in maniera ancora diversa: Per quanto riguarda il libro per bambini, mi sono concentrato sui criteri di riduzione rispetto alla fiaba originale (si passa da un testo di 3444 tokens ad un testo di 1045 tokens), e ho provveduto ad un’analisi statistica sul lessico della versione precedentemente citata con la versione di riferimento del
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1857, così da rilevare automaticamente le parole con frequenze significativamente lontane dai valori attesi, e valutare se nel processo di rielaborazione si sia preferito rimanere vicini all’edizione di riferimento oppure distaccarsi da essa. Per quanto riguarda il fumetto invece ho lavorato sui discorsi diretti presenti in esso in comparazione con i discorsi diretti della versione del 1857. Ho diviso i discorsi diretti in tre tipologie: T1 per i discorsi attestati anche nella versione originale;T2 per i discorsi diretti che nella versione del 1857 risultano essere espressi implicitamente o come parte di narrazione;T3 per i discorsi presenti soltanto nel fumetto. Anche per questa parte ho verificato la pertinenza del nuovo testo rispetto alla versione redatta dai Grimm del 1857.
4 Conclusioni
Per quanto riguarda le differenze fra le sette versioni redatte dai Grimm, mi sono servito di un’applicazione web (http://cophilab.ilc.cnr.it:8080/hypergrimm) che mostra in parallelo coppie di comparazioni in modo che la valutazione delle variazioni venga effettua- ta contemporaneamente su quattro testi, scelti fra le diverse edizioni. Questo mi permette di farmi un’idea del periodo in cui i fratelli Grimm hanno deciso di modificare fortemente il testo, per riadattarlo alla nuova funzione pedagogica che avrebbe dovuto avere.
Per quanto riguarda il libro da bambini, risulta evidente la vicinanza alla versione del 1857, attraverso l’espediente di glossare quei termini che lessicalmente risulterebbero in- comprensibili ad un bambino.
Diversi sono i risultati del fumetto, che pur mantenendo la struttura narrativa della fiaba originale, preferisce sostituire con parole recenti quelle parole ormai cadute in disuso. L’utilizzo di metodologie e strumenti computazionali per questo lavoro possono sem- brare superflui, dato che l’analisi è applicata ad un unico testo, ma ciò è dovuto ai vincoli temporali del mio lavoro, che non si poteva estendere quindi all’intera raccoltaKinder und Hausmärchen. Tuttavia questo si configura come un punto di partenza che può essere al- largato a tutto il lavoro dei fratelli Grimm: prendendo questa tipologia di analisi come modello, essa potrà essere applicata a tutte le fiabe dei Grimm così da comprendere se i due autori hanno lavorato alla stessa maniera per tutta la raccolta, o se invece la fiaba che ho analizzato risulta essere un’eccezione.
Bibliografia
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