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La situazione finanziaria delle PMI nell’area euro

Approfondendo l’analisi finanziaria delle PMI europee osserviamo che tra aprile e settembre 2016, sostenuta dalla ripresa economica in atto e le condizioni di finanziamento più favorevoli, la situazione economico reddituale presenta spunti di miglioramento. Da segnalare un aumento rafforzato del fatturato (+19% rispetto al 16% del precedente quadrimestre), con le piccole e medie imprese che hanno continuato a segnalare aumenti di fatturato (27% e 31%, dal 25% e 30% precedenti). In tutte le classi dimensionali delle imprese analizzate è stato segnalato un aumento dei costi generali di produzione (+37%, dal 29%). I profitti permangono stabili (0% dal -1%) anche se le micro imprese continuano a rimanere in territorio negativo ( valore invariato a -11%) (Grafico 29). 164

164 P. MULLER , S. DEVNANI ,J. JULIUS , D. GAGLIARDI , C. MARZOCCHI, Annual Report on European

182 Grafico 29 - Cambiamenti del Profitto e Debito delle PMI europee divise per

dimensioni

Fonte: Annual Report European SMEs , BCE , 2016

Il deleveraging è in fase di progressione mentre il rapporto debito-patrimonio complessivo va diminuendo all’-8% da -7%165. Per quanto riguarda gli interessi

passivi le PMI hanno registrato una riduzione di due punti percentuali, con un valore che si è arrestato al 6%. Le grandi imprese invece hanno continuato a indicare cali netti marcate oneri finanziari (-34%, da -32%). Fra tutti i paesi dell'area dell'euro, l'aumento migliore del fatturato è stato registrato dalle PMI tedesche (31% dal 29%) e francesi (10% dal 2%), mentre un aumento stabile del fatturato è stato segnalato da piccole e medie imprese italiane e un miglioramento leggermente minore da parte delle PMI spagnoli. Tra gli altri paesi della zona euro, le PMI di Paesi Bassi, Irlanda, Portogallo e Finlandia hanno riportato aumenti nel loro fatturato mentre le PMI greche segnalano un peggioramento della loro fatturato, anche se nettamente inferiore a quello della segnalazione precedente (un -4%, dal -20%). Per quanto riguarda il profitto, le dinamiche registrate presentano risultati misti: in termini netti, le PMI nei Paesi Bassi

165 Il quoziente di indebitamento è il rapporto tra debiti finanziari netti e il patrimonio netto relativo all'ultimo

bilancio disponibile. Esprime il rapporto tra i debiti su cui si pagano gli interessi e il patrimonio netto dell'azienda. Viene utilizzato per verificare il grado di dipendenza dell'impresa da fonti finanziarie esterne. Secondo gli analisti, il rapporto dovrebbe essere al massimo pari a 1, pena la perdita dell'autonomia economica e gestionale per i diritti vantati da terzi sull'impresa. Quanto più alto è il suo valore tanto meno equilibrata è giudicata la struttura finanziaria. Nel caso il rapporto debt/equity sia basso significa che la struttura finanziaria è probabilmente equilibrata. – Fonte : sito Sole 24Ore

183 (+25%), Irlanda (+17%), Germania (+13%), Austria (+12%) e Finlandia (+8%) hanno riportato aumenti considerevoli dei loro profitti. (Grafico 30)166

Grafico 30 - Elementi di variazioni del profitto per le PMI europee

Fonte: Annual Report European SMEs , BCE , 2016

Tuttavia, in Germania il numero di imprese che hanno segnalato un aumento dei profitti è sceso in termini netti (al 13%, dal 17%), mentre in Finlandia è aumentato (l’8%, dal 1%). Al contrario, le PMI in Grecia (-42%), Italia (-15%), Francia (-12%) e in Belgio (-6%) hanno continuato a indicare la riduzione dei loro profitti. In generale le PMI nella maggior parte dei paesi hanno registrato un declino nel loro rapporto debito-patrimonio ad eccezione del greco piccole e medie imprese, che ha continuato a segnalare piccoli aumenti (2%), e le PMI italiane, che non hanno segnalato alcun cambiamento specifico. 167

166 P. MULLER , S. DEVNANI ,J. JULIUS , D. GAGLIARDI , C. MARZOCCHI, Annual Report on European

SMEs 2015/2016, PAG. 8, Commissione Europea, Bruxelles, 2016.

167 P. MULLER , S. DEVNANI ,J. JULIUS , D. GAGLIARDI , C. MARZOCCHI, Annual Report on European

184 Grafico 31 - Cambiamenti nel rapporto debty/equity e costo interesse per le

PMI europee

Fonte: Annual Report European SMEs , BCE , 2016

Il ricorso al canale bancario è rimasta la fonte di finanziamento più rilevante per le PMI nei confronti con le altre fonti di finanziamento. Nel periodo da aprile a settembre 2016, il 54% delle PMI ha usufruito di prestiti bancari e una percentuale simile ha indicato anche lo scoperto bancario come strumento preferito a cui si fa usualmente ricorso . Il leasing e il credito commerciale sono stati rilevanti per il 45% e il 33% delle piccole e medie imprese, rispettivamente. Inoltre, il 34% delle PMI ha segnalato che sovvenzioni e prestiti agevolati concessi grazie alle garanzie concesse da fonti pubbliche sono stati rilevanti per il loro finanziamento. L’autofinanziamento ha svolto un ruolo importante per il 26% delle piccole e medie imprese. Altri prestiti, riconducibili a società collegate, sono stati importanti fonti di finanziamento per il 21% delle imprese.

Equity (12%) emissioni di titoli di debito (3%), così come il factoring (9%), sono

stati segnalati come strumenti di finanziamento molto meno rilevanti. (Grafico 32)

185 Grafico 32 - Struttura finanziaria delle PMI europee

Fonte: Annual Report European SMEs , BCE , 2016

In Francia e in Italia le PMI hanno continuato a registrare un aumento del fabbisogno di prestiti e scoperti bancari, mentre per le imprese spagnole la richiesta di prestiti bancari è svoltata in territorio negativo diventato negativo mentre il ricorso a scoperti di conto corrente è aumentato a un ritmo più lento. Le PMI tedesche hanno ridotto le necessità di prestiti bancari (-10%), mentre per la prima volta dopo la prima metà del 2013 hanno segnalato un aumento marginale della domanda di scoperti di conto corrente (+1%).168 (Grafico 33)

168 P. MULLER , S. DEVNANI ,J. JULIUS , D. GAGLIARDI , C. MARZOCCHI, Annual Report on European

186 Grafico 33 - Variazioni nel ricorso ai finanziamenti esterni delle PMI

europee

Fonte: Annual Report European SMEs , BCE , 2016

In generale quindi: la domanda di prestiti bancari è passato da positivo a negativo in Germania (-8%, dal 4%) e Belgio (-3%, da 7%), e da negativo a positivo in Austria e Slovacchia (10%, da -2% in entrambi i paesi). Il ricorso all’equity come fonte di finanziamento alternativa è risultata negativa per le imprese italiane, mentre in Grecia sono state segnalate percentuali in crescita nel fabbisogno di prestiti bancari (26%), conti correnti bancari (24%), i crediti commerciali (30%), altri prestiti (25%) e il patrimonio netto (15%). (Grafico 34)

187 Grafico 34 - Variazioni rapporto disponibilità e bisogno prestiti bancari

Fonte: Annual Report European SMEs , BCE , 2016

Le PMI analizzate hanno dimostrato di usare le risorse raccolte nel 40% dei casi per gli investimenti fissi e nel 34% per acquisto di scorte e capitale circolante

,

mentre per acquisto nuovi prodotti il 16%, oppure assunzione di dipendenti (15% dei casi) e il rifinanziamento delle obbligazioni (12%)169. Rispetto alle piccole e medie imprese, molto più elevate sono state le percentuali registrate dalle grandi imprese che hanno investito i finanziamenti in investimenti fissi (61% dei casi) e nel capitale circolante (43%). Un analisi paese per paese dimostra che il 52% delle imprese tedesche, il 40% di quelle francesi e il 39% delle italiane hanno identificato gli investimenti fissi come lo scopo principale delle loro esigenze di finanziamento, seguiti rispettivamente da scorte e capitale circolante (33%, 18% e 36%, ). Per le imprese spagnole, il finanziamento è stato usato più per finanziare scorte e capitale circolante (40%) rispetto agli investimenti in immobili, impianti e macchinari (27%). (Grafico 35)

169 P. MULLER , S. DEVNANI ,J. JULIUS , D. GAGLIARDI , C. MARZOCCHI, Annual Report on European

188 Grafico 35 - Utilizzo finanziamenti per le PMI europee

Fonte: Annual Report European SMEs , BCE , 2016

Per quanto riguarda la disponibilità di prestiti bancari, miglioramenti sono stati registrati da piccole (14%, dal 13%) e medie imprese (23%, dal 22%), mentre le micro-imprese hanno continuato a segnalare un miglioramento marginale (invariato all'1%). I miglioramenti riportati nella disponibilità di scoperti bancari sono stati di due punti base (11%, dal 13%) per le piccole mentre le medie imprese sono passate al 17% dal 18%.170 Per quanto riguarda le altre fonti di

finanziamento esterno, le PMI hanno segnalato un leggero miglioramento della disponibilità di leasing per acquisti o noleggi (16%), concessione di altri prestiti (9%) e equity (6%).

170 P. MULLER , S. DEVNANI ,J. JULIUS , D. GAGLIARDI , C. MARZOCCHI, Annual Report on European

189 Grafico 36 - Variazioni nelle disponibilità a concedere finanziamenti per

PMI divise per Paese

Fonte: Annual Report European SMEs , BCE , 2016

Terminiamo la nostra analisi finanziaria delle PMI europee, basata sui dati del rapporto annuale emesso dalla BCE occupandoci del tasso di interesse. Ben il 50% delle PMI in Francia (rispetto al 40% nel precedente report) ha segnalato un decremento più ampio dei tassi di interesse, mentre riduzioni meno negative, ma comunque significative sono state registrate dalle PMI in Germania (-28% , dal - 36%), Spagna (-30%, dal -40%) e in Italia (-9%, dal -15%)171 . Soffermandoci sugli indicatori che determinano le condizioni e i termini del prezzo pagato in tassi di interesse si osserva che le PMI nei quattro paesi più grandi hanno segnalato un aumento della maturity in Italia e Spagna, mentre in Germania permane un flusso stabile e una diminuzione marginale si registra in Francia. Rispetto alla precedente rilevazione, un numero maggiore di piccole e medie imprese nei paesi di grandi dimensioni hanno segnalato un aumento nei costi di finanziamento, tra i quali figurano tasse, spese e commissioni.

171 P. MULLER , S. DEVNANI ,J. JULIUS , D. GAGLIARDI , C. MARZOCCHI, Annual Report on European

190 Grafico 37 - Analisi e variazioni costi di finanziamento

Fonte: Annual Report European SMEs , BCE , 2016

Per il futuro si nota in tutti i Paesi un cauto ottimismo nella disponibilità di concedere finanziamenti. Aspettative positive sono state riportate dalle PMI in Spagna (22%, dal 28%), Slovacchia (19%, dal 38%), Irlanda (16%, da 30%), Italia (11%, dal 17%), Germania (3%, dal 13%) e Portogallo (1%, dal 11%)172.

Nel complesso, tra i paesi dell'area dell'euro, le imprese in Spagna, Italia, Germania, Irlanda e Slovacchia hanno continuato a segnalare aspettative ottimistiche circa la disponibilità ad ottenere fonti di finanziamento esterno. Le prospettive per le PMI in Francia rimangono negative per il credito commerciale e gli scoperti di conto corrente, ma tornano positive per la concessione di altri tipi di prestiti e al concessione di leasing o noleggio su acquisto prodotti. In Grecia le imprese segnalano aspettative pessimistiche per quanto riguarda la disponibilità di maggiori finanziamenti anche se un meno negative rispetto all’analisi del periodo precedente. Rimangono stabili e positive le aspettative sulla concessioni di prestiti per operazioni di leasing e noleggio. (Grafico 38)

172 P. MULLER , S. DEVNANI ,J. JULIUS , D. GAGLIARDI , C. MARZOCCHI, Annual Report on European

191 Grafico 38 - Cambiamento delle aspettative sulle disponibilità finanziaria

delle PMI europee

Fonte: Annual Report European SMEs , BCE , 2016

5.3. I mercati azionari per le PMI in Europa