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3.3. La quotazione dei mini-bond: il mercato ExtraMOT

3.3.6. Il mercato ExtraMOT PRO: un’analis

La situazione del segmento ExtraMOT PRO dedicato alle PMI , a partire dall’anno di lancio, sta finalmente raccogliendo buona parte dei frutti sperati. Come è possibile osservare dai risultati espressi ed analizzati dall’Osservatorio sui Mini-bond, le emissioni non hanno fatto che crescere negli anni arrivando ad oggi a quasi 8 miliardi di euro di emissioni totali. Sicuramente la possibilità di collocare prestiti obbligazionari di piccole dimensioni ma capaci di garantire un rendimento ben al di sopra della media offerta da altre tipologie di investimento presenti sul mercato, ha attratto in maniera forte gli investitori e allo stesso tempo ha consentito alle PMI italiane di sfuggire alla stretta creditizia operata dalle banche: i requisiti sempre più stringenti imposti da Basilea III , uniti ad una ormai cronica sottocapitalizzazione del sistema bancario, sta spingendo gli istituti di credito a ridurre fortemente la concessione di credito a lungo periodo preferendo ad essi un numero sempre maggiore di impieghi a breve termine come nuove linee di credito. Tutto ciò sta agevolando il mercato dei mini-bond , il quale, pur continuando ad avere numeri esigui se confrontato con il mercato creditizio generale (800 miliardi nel totale) e con il mercato dei prestiti obbligazionari britannico (89 miliardi), è l’unico mercato in crescita e che mantiene il suo trend positivo. Analizzando le caratteristiche di queste emissioni si osserva che la maggior parte (1.5 miliardi) viene effettuata da imprese di piccole e medie dimensioni con un fatturato compreso tra i 20 e 120 milioni di euro l’anno e che operano principalmente nel settore manifatturiero e dei servizi. Uno studio effettuato da Epic148 dimostra che le aziende che raccolgono le

148 Epic è una Società di Intermediazione Mobiliare (SIM), autorizzata ai servizi di ricezione / trasmissione ordini e di

collocamento, regolata da Consob e Banca d'Italia, iscritta al n. 287 dell'albo SIM a seguito di delibera n. 18733 del 18.12.2013, aderente al Fondo Nazionale di Garanzia.

135 percentuali di sottoscrizioni più alte e che quindi hanno maggiore successo tra il pubblico degli investitori sono quelle che presentano:

 Rapporto PFN / EBITDA inferiore a 2 (se l’EBITDA è fra 2 e 3 milioni) o inferiore a 4 (se l’EBITDA è superiore a 3 milioni di Euro).

 EBITDA pari o superiore a 2 milioni di Euro.

 Ultimo bilancio certificato (o impegno a certificarlo prima della conclusione dell’operazione richiesta).

 Disponibilità a richiedere giudizio di rating da agenzia ESMA (per operazioni superiori ai 10 milioni di Euro).

 Assenza di tensioni nei rapporti bancari per gli ultimi 12 mesi,

 Uso dei proventi preferibilmente per sviluppo (crescita organica o tramite acquisizioni), in minor parte per sostituzione linee a breve, finanziamento del circolante.

Per operazioni di tipo equity avviene invece una valutazione caso per caso su :

 Dimensione e settore della società.

 Indicatori economici.

 Prospettive di crescita organica ed esterna.

 Struttura dell’operazione proposta e uso dei proventi.  Operatività internazionale.

 Struttura e aspettative della compagine azionaria (es. ingresso nuovi investitori in minoranza o maggioranza, ricambio generazionale).

 EBITDA minimo di 2 milioni di Euro.

Un approfondimento sullo stato attuale del mercato ci permette di osservare che al terzo trimestre 2016 sono 20 le emissioni di mini-bond, di cui 10 ricadono nel segmento Power & Utilities e 3 nel Financial Services. Inoltre sono da rilevare le 5 emissioni del consorzio Viveracqua, che raggruppa i gestori veneti del servizio idrico integrato del Veneto, emessi da altrettanti aderenti al consorzio per un totale di 77 milioni di Euro. Anche la moda scende in campo con United Brands Company Spa che quota all’ExtraMOT PRO di Borsa un mini-bond short term

136 da 500 mila Euro. Mentre Giglio Group, network televisivo e multimediale globale, quotato all’Aim Italia, ha invece quotato 3,5 milioni di Euro con cedola 5,4%. Dati, questi, che confermano il trend del 2015, ossia149:

 Riduzione del tasso di interesse (ormai stabilmente sotto il 6%).

 Riduzione del taglio medio (inferiore a € 10M).

Riduzione della maturity media (mediamente in un intorno di 5 anni).

 Continua il trend che vede aumentare le emissioni di taglio inferiore a € 50M: ben 18 su 20 emissioni al terzo trimestre appartengono a questa fascia. si è osservato un consolidamento del taglio medio, che resta mediamente inferiore a €10 M.

 In riduzione il tasso di interesse.

Incremento dei settori Power & Utilities .

 Permane una spiccata concentrazione delle emissioni nelle regioni del Nord Italia.

Dando un analisi ancora più approfondita sulle caratteristiche tecniche delle emissioni aggiornate al 30 settembre 2016 abbiamo :

 Raggiunto il numero di 197 emissioni sul mercato ExtraMOT Pro per un controvalore superiore a €7,6 Mld .

 In riferimento alle emissioni di taglio inferiore a €50M in questo terzo trimestre si è osservato un aumento del numero e un netto aumento dei volumi rispetto al trimestre precedente.

Incremento del settore Power & Utilities per effetto dell'emissione di TS Energy Italy S.p.A. con un controvalore pari a €40 M e Consorzio Viveracqua per 77 milioni.

 Cresce il numero di emissioni da parte di società che avevano già fatto ricorso allo strumento mini-bond.

 Un tasso di interesse in calo, a conferma del trend del 2015, che si attesta sul 5.39%.

137

Una maturity delle operazioni in discesa (5.7 anni) rispetto ai primi anni, dove si manteneva stabile sui 6,7 anni.

Figura 7 - Analisi grafica mercato Mini-bond 30 settembre 2016

Fonte : Analisi grafica Epic su dati Osservatorio Mini-bond 30 Settembre 2016.

L’identikit aggiornato del mini-bond sotto € 50M è il seguente:

Tabella 6 - Analisi grafica mercato Mini-bond inferiori ai 50 milioni di euro

138

 Il controvalore totale di operazioni di taglio inferiore a 50 milioni di euro corrisponde al 19,2% del totale emesso con tagli che vanno da 50 a 150.

 Corrisponde al 12,2% del totale emesso

 L’emissione di taglio medio si mantiene su livelli bassi (8,7 milioni).

 Una percentuale in relazione alla tipologia di mini-bond vede un 44% delle emissioni di tipo bullet mentre le restanti sono di tipo amortizing.

Grafico 14 - Distribuzione della cedola con distinzione tra mini-bond con emissione sopra e sotto i 50 milioni di euro

Fonte : Analisi grafica Epic su dati Osservatorio Mini-bond 30 Settembre 2016

Un’ analisi accurata del fatturato delle imprese emittenti mini-bond di taglio inferiore ai 50 milioni di euro ci permettere di concludere che (Grafico 15):

139 Grafico 15 - Analisi grafica mercato Mini-bond fatturato imprese emissioni

inferiori ai 50 milioni di euro

Fonte : Analisi grafica Epic su dati Osservatorio Mini-bond 30 Settembre 2016

La maggiora parte delle imprese, bel il 23% del totale, ha comunque un fatturato superiore ai 100 milioni di euro e la maggior parte, con valori che vanno dal 18% al 19% del totale (ossia in valori assoluti 30 – 33 aziende), si presentano sul mercato obbligazionario con fatturati compresi tra i 10 e i 5 milioni di euro. Ciò evidenzia la disponibilità sempre maggiore delle piccole e medie imprese italiane a favorire strumenti alternativi di finanziamento al canale creditizio bancario.

140 Grafico 16 - Analisi grafica mercato Mini-bond cedola

Fonte : Analisi grafica Epic su dati Osservatorio Mini-bond 30 Settembre 2016

Interessante è anche osservare che il valore della cedola pagata dai mini-bond mediamente si attesta al 5.39% , ma approfondendo è possibile anche notare che nella scomposizione tra PMI e grandi aziende , le prime pagano una cedola di gran lunga più bassa rispetto a quella pagata dalle grandi imprese: un elemento questo che sicuro agisce da fattore incentivante al ricorso all’emissione di mini- bond come forma di finanziamento alternativa, ma non esclusiva, al canale bancario.

141 Grafico 17 - Analisi grafica mercato Mini-bond breakdown per settore

industriale

Fonte : Analisi grafica Epic su dati Osservatorio Mini-bond 30 Settembre 2016

Meritevole di analisi è anche la scomposizione delle aziende emittenti in base al loro settore di appartenenza :

 A crescere sono soprattutto, come visto in precedenza, le PMI del settore

Power &Utilities insieme a quelle del Food &Beverage e del Gaming.

 Il calo maggiore in termini percentuali è delle imprese del settore Financial Services (-0.9%) e quelli impiegate nel settore Construction (- 0.3%).

Continuiamo la nostra analisi sui mini-bond emessi fino al primo semestre 2016, concentrandoci sulla presenza di rating a supporto dell’emissione: la Grafico 18 evidenzia come ben il 50% delle emissione non ne sia stato accompagnato. Il restante 50% permette di notare che il rating assegnato a ben 42 emissioni sia di tipo unsolicited o unsolicited, che quindi vengono costruiti sulle informazioni pubbliche disponibili e racchiudono un potere informativo inferiore rispetto a quelle richieste dalle aziende stesse. Invece le restanti 47 emissioni si suddividono in rating di grado speculative per 23 emissioni, quindi un rating di classe medio bassa, e ben 24 emissioni ( il 13% del totale) sia investment grade.

142 Grafico 18 - Presenza del rating sui mini-bond

Fonte : Analisi grafica Epic su dati Osservatorio Mini-bond 30 Settembre 2016

La presenza di garanzie a sostegno del rimborso delle operazioni di emissione si riscontra solamente nel 20% dei casi, un valore assoluto di 37 emissioni. In generale la garanzia compare più frequentemente per le grandi emissioni e per le scadenze di lungo termine.

Probabilmente le PMI trovano eccessivamente gravoso costituire una garanzia a servizio degli investitori, e potrebbero anche non disporre di adeguate competenze in tema. Allo stesso tempo le imprese di grandi dimensioni spesso già quotate dispongono le conoscenze o le risorse minime per potersi dotare di una garanzia. Delle 78 emissioni collocate nel 2015, 11 (ovvero il 14,1%) prevedevano una forma di garanzia sottostante registrando una diminuzione rispetto al 2014.

143 Grafico 19 - Presenza di garanzie relative al rimborso

Fonte : Analisi grafica Epic su dati Osservatorio Mini-bond 30 Settembre 2016

Un ultima analisi grafica è quella riferibile alla provenienza territoriale delle imprese emittenti, la quale rispecchia anche l’andamento economico italiano generale, con il Sud e le Isole a fare da fanalino di coda.

Grafico 20 - Analisi grafica mercato Mini-bond breakdown per settore industriale

144 Infatti Circa l’ 80% delle emissioni si concentra in:

 Veneto: €420 M pari al 28,4% del totale emesso.  Lombardia: €335 M pari al 22,6% del totale emesso.

 Emilia Romagna: €192 M pari al 13% del totale emesso.

 Trentino Alto Adige: €107 M pari al 7,3% del totale emesso.  Piemonte: €91 M pari al 6,2% del totale emesso.

 Toscana: €76 M pari al 5,1% del totale emesso.

In conclusione è doverosa affermare che il mini-bond sta crescendo come risorsa di finanziamento alternativo ,e il fatto che sia uno dei pochi mercati con trend in crescita e stabile dà supporto affinché rimanga tale anche nei prossimi anni. La possibilità che il mini-bond come strumento di finanziamento possa raggiungere livelli simili a quelli raggiunti dai mercati europei concorrenti rimangono ancora molto basse, a causa di una cultura dell’investimento italiano ancora scarsa e poco aperta al mercato , e d’altra parte rimane ancora alta la percentuale di PMI che non hanno conoscenza di questi strumenti o considerano preferibile il ricorso al canale bancario. Uno spunto al miglioramento e alla crescita del numero di emissioni e di sottoscrizioni potrebbe derivare da un aumento delle garanzie costituite in capo agli asset aziendali, che mitigando la rischiosità percepita dell’investimento, potrebbero rendere questi strumenti più appetibili e accessibili agli investitori.

145 CAPITOLO 4

AIM ITALIA - MERCATO ALTERNATIVO DEL CAPITALE

4.1. I mercati finanziari per le PMI