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La sottodominante: “argomentazioni femminili”

III. Il Xiangsheng Nell’opera Di Lai Shengchuan

2. PROTOTESTO E METATESTO

2.2 La sottodominante: “argomentazioni femminili”

Al fine di una resa efficace del testo di partenza, è necessario tenere presenti, oltre alla funzione dominante nel testo, anche quelle sottodominanti. Nel prototesto è stata individuata una sottodominante fondamentale, relativa non più al genere testuale, ma alle tematiche specifiche del testo in esame. La sottodominante in questione è l’esplorazione dei problemi legati all’essere donna, che caratterizza il prototesto.

È questo un fattore centrale, che conferisce unicità a questo Xiangsheng, differenziandolo da tutti i precedenti lavori del Performance Workshop, e da tutti i

Xiangsheng in genere, tradizionalmente interpretati soltanto da attori maschi.

Nel corso del testo l’autore, per mezzo delle tre protagoniste, non si domanda se sia possibile per le donne recitare uno spettacolo di Xiangsheng, e per estensione, giocare un ruolo negli ambiti sociali una volta riservati agli uomini, indaga piuttosto su come le donne si relazioneranno ai nuovi panni che si trovano a indossare. La saggia nonna Zhou Fangshi sembra suggerire, attraverso le parole della nipote Funny, che le donne dovrebbero entrare nel mondo degli uomini, ma non per questo diventare uomini, dovrebbero piuttosto portare il proprio apporto alla società in quanto donne, con dei bisogni e delle qualità proprie.

FUNNY – In realtà la nonna considerava il Xiangsheng una cosa da uomo, era stata abituata così, e siccome in televisione e in teatro si vedevano solo dibattiti e discussioni tra uomini, un giorno le chiesi: “Nonna, perché le donne non possono interpretare il Xiangsheng?” E la nonna mi ha rispose < Certo

che possono! Le donne possono fare tutto! Devono solo trovare un modo proprio per farlo, altrimenti non ha senso! > ANNIE – E che modo sarebbe?

FUNNY – La nonna diceva < Per qualsiasi problema in discussione, si devono portare delle argomentazioni femminili! > (p.68)

Anche questo elemento, come quello dominante della satira, contribuisce, se reso correttamente nel metatesto, a conferire al prototesto un carattere di universalità. Proprio questo confronto, tra la condizione della donna a Taiwan, e quella della donna nel mondo occidentale, ha costituito uno dei maggiori punti d’interesse nel lavoro di traduzione. Se avere i piedi fasciati e voler rendere la pelle più chiara sono problematiche legate, nel passato e nel presente, alla femminilità in Cina, l’essere schiave dell’apparenza e del proprio aspetto esteriore, il non riuscire a trovare un’adeguata collocazione nel mondo del lavoro, e il non poter sempre esprimere la propria voce con forza necessaria, l’avere un ruolo subordinato a quello dell’uomo all’interno del matrimonio, sono tematiche che riguardano le donne di tutto il mondo.

Un’ulteriore riprova dell’universalità delle tematiche affrontate è anche il fatto che Lai Shengchuan abbia affermato in un’intervista di essersi ispirato, nella creazione dello spettacolo, tra le altre fonti, anche alle dichiarazioni del Vaticano nei confronti della “condizione della donna”. Nel ventennio precedente al 2005, anno in cui Total Woman fu presentato, il ruolo della donna all’interno della società e della comunità ecclesiastica era stato discusso da Giovanni Paolo II nella lettera apostolica Mulieris Dignitatem, scritta in occasione dell’anno mariano e pubblicata ne 1988, e in seguito nella lettera apostolica, scritta dallo stesso pontefice e distribuita il 29 giugno 1995 in occasione della Quarta Conferenza Mondiale dell’ONU sulle donne, svoltasi a Pechino. Nella prima lettera il Pontefice esalta la dignità della donna, menzionando l’importanza del suo ruolo all’interno della società come madre, maestra e figlia. Il testo suscita però polemiche nei ranghi femministi, in quanto è ribadito in esso che le cariche ecclesiastiche restano un privilegio esclusivamente maschile. Nella seconda lettera il pontefice esprime in proprio ringraziamento alla donna in quanto madre, sposa, e anche lavoratrice “impegnata in tutti gli ambiti della vita sociale, economica, culturale, artistica, politica”70. Giovanni

Paolo II riconosce poi che ci sia ancora della strada da fare perché la condizione della donna arrivi a essere in realtà come ci si auspicherebbe che fosse:

                                                                                                               

Siamo purtroppo eredi di una storia di enormi condizionamenti che, in tutti i tempi e in ogni latitudine, hanno reso difficile il cammino della donna, misconosciuta nella sua dignità, travisata nelle sue prerogative, non di rado emarginata e persino ridotta in servitù. Ciò le ha impedito di essere fino in fondo se stessa, e ha impoverito l'intera umanità di autentiche ricchezze spirituali. […] Penso, in particolare, alle donne che hanno amato la cultura e l'arte e vi si sono dedicate partendo da condizioni di svantaggio, escluse spesso da un'educazione paritaria, esposte alla sottovalutazione, al misconoscimento ed anche all'espropriazione del loro apporto intellettuale. 71

Interessante il confronto con le seguenti battute tratte da Total Woman:

FUNNY – Che c’è? L’idea di lamentarsi di tutto vi mette a disagio? Ma dove sono le donne che potevano lamentarsi nelle vecchie generazioni? In passato c’erano donne intelligenti, dall’eloquenza perfetta, che non avevano voce perché passavano la vita chiuse in casa. Solo diventando vecchie megere, solo allora avevano l’occasione per diffondere il proprio pensiero!

ANNIE – Diffondere…?

FUNNY – Le donne della generazione della nonna subivano molte ingiustizie senza aprire bocca, tutto quello che potevano fare era sedersi sul ciglio della strada e imprecare al vento per un giorno intero. Allora tutta la gente del paese stava alla larga, nessuno sarebbe stato tanto pazzo avvicinarsi, le lasciavano fare, finché non avevano proferito fino all’ultimo sproloquio, allora si alzavano e tornavano a casa. (p.50)

Nella “Lettera alle donne” compare poi un’altra tematica centrale in Total Woman

Quante donne sono state e sono tuttora valutate più per l'aspetto fisico che per la competenza, la professionalità, le opere dell'intelligenza, la ricchezza della loro sensibilità e, in definitiva, per la dignità stessa del loro essere!72

Nel testo teatrale le rappresentanti scelte ad incarnare il genere femminile contemporaneo sono due venditrici di cosmetici che lavorano per l’ipotetica azienda Total Woman. Le due sono in completa sintonia tra loro, così che il conflitto teatrale non si innesca a causa di particolari accadimenti esterni, il loro è un conflitto interiore, tipicamente moderno. In particolare si tratta del conflitto tra l’apparenza-esteriorità e                                                                                                                

l’essenza-interiorità. Le donne moderne paiono effettivamente essere costantemente divise tra queste due aspirazioni, così, capendo il loro dilemma, o piuttosto volendone ricavare un profitto, la perspicace azienda Total Woman cerca di offrire una gamma alquanto eterogenea di prodotti:

BETTY – Ma noi di Total Woman siamo forse una semplice azienda di cosmetici?

ANNIE – Se c’è qualcosa che preoccupa voi donne / BETTY – qualcosa che vi sta davvero a cuore /

ANNIE – noi di Total Woman creiamo per voi una vasta gamma di soluzioni! Che vanno dal dimagrimento /

BETTY – make-up / ANNIE – abbronzatura / BETTY – tiraggio /

ANNIE – ringiovanimento / BETTY – rinvigorimento / ANNIE – crescita in altezza / BETTY – innalzamento del seno / ANNIE – rassodamento dei glutei / BETTY – snellimento delle gambe /

ANNIE – fino all’intera serie di percorsi di crescita personale! (pp.37- 38)

3.

Macrostrategia e Lettore Modello

La macrostrategia guiderà il traduttore nelle scelte locali ai diversi livelli del testo che dovrà di volta in volta fare nella sua riformulazione del testo di partenza.73

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