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La valutazione del rischio inerente del sistema

2.3 La valutazione nazionale dei rischi

2.3.1 Il National Risk Assessment: metodologia ed esiti relativi alle banche

2.3.1.1 La valutazione del rischio inerente del sistema

Analisi delle minacce

Il punto di partenza della valutazione è rappresentato dall’individuazione delle minacce, effettuata tramite la raccolta di dati e informazioni e la condivisione di “casi” o tipologie di condotte criminali, individuate sulla base dei reati presupposto forniti dal FAFT-GAFI115.

115 L’elencazione include: associazione per delinquere e associazione di tipo mafioso; terrorismo

incluso il finanziamento al terrorismo; traffico di esseri umani e tratta di migranti; sfruttamento sessuale incluso lo sfruttamento sessuale di minori; traffico illecito di droghe e sostanze psicotrope; traffico illecito di armi; traffico illecito in beni rubati e altri beni; corruzione e concussione; frode; falso monetario; contraffazione e pirateria di prodotti; crimini ambientali; omicidio, lesioni personali gravi; rapimento, sequestro e presa in ostaggio; rapina o furto; contrabbando (compreso quello relativo a dazi doganali, accise e tasse); reati tributari (in relazione a imposte dirette e indirette); estorsione; falsificazione; pirateria; insider trading e abusi di mercato.

Dopo aver proceduto alla descrizione delle minacce, inclusa una quantificazione dei proventi delle attività criminali e un’indicazione delle principali tecniche di riciclaggio, l’output che si ottiene è un indicatore di intensità, il quale gradua le minacce individuate, in funzione della gravità delle conseguenze da esse derivanti. Tali conseguenze vengono a sua volta stimate attraverso i seguenti indicatori analitici:

- Stima finanziaria: misura l’importanza finanziaria della minaccia e costituisce un riferimento imprescindibile ai fini della valutazione;

- Pena edittale: misura il disvalore sociale attribuito all’evento-minaccia e, per conseguenza, la sensibilità politica al tema;

- Denunce: misura il concreto verificarsi sul territorio della minaccia.

Una volta acquisiti i dati analitici sui reati o classi di reato presi in considerazione, si attribuisce un punteggio decrescente a seconda della rilevanza del singolo indicatore analitico; e successivamente i tre punteggi attribuiti a ciascun reato vengono sommati sulla base degli elementi analitici ad esso afferenti. In questo modo è possibile determinare una graduatoria che è ripartita in fasce a seconda dei punteggi riportati116.

Tabella 2 – Rilevanza della minaccia interna

Analisi delle criticità relative al sistema economico – sociale

Ai fini della valutazione del rischio inerente del sistema, l’analisi tiene conto delle criticità del sistema economico – sociale, quali l’economia informale e l’uso del contante.

Nella realtà nazionale, tali fattori di contesto sono ritenuti i più rilevanti in quanto influiscono in maniera maggioritaria sul livello di rischio inerente del paese.

116 COMITATO DI SICUREZZA FINANZIARIA, Analisi dei rischi nazionali di riciclaggio di denaro e di finanziamento del terrorismo – Metodologia. Roma, 2014.

117 Il giudizio “non significativa” non ha il significato di inesistente o irrilevante, ma di intensità della

minaccia molto contenuta.

Rilevanza della minaccia Valore dell’indicatore di intensità

Non significativa117 1

Poco significativa 2

Abbastanza significativa 3

Come per l’analisi delle minacce, anche per esprimere l’intensità delle vulnerabilità relative al sistema economico e sociale è prevista l’utilizzazione della seguente tabella.

Tabella 3 – Intensità delle vulnerabilità relative al sistema economico - sociale

Le caratteristiche del sistema economico – sociale possono sia amplificare che aiutare a contenere la minaccia derivante dal reinserimento dei proventi delle attività illecite all’interno dell’economia formale.

Come anticipato, gli elementi presi in considerazione ai fini dell’analisi condotta dal CSF sono due: l’uso del contante e l’economia informale ed entrambi i fattori rappresentano elementi di criticità con un’influenza che dalle analisi è risultata molto significativa sul livello di rischio del paese.

Il ricorso al contante è stato considerato un importante fattore di rischio sotto il profilo del riciclaggio, in quanto costituisce uno dei principali strumenti di pagamento attraverso il quale l’economia informale, sommersa e illegale, riescono a veicolare i propri profitti nell’economia legale118. Il confronto con altre economie avanzate mostra che l’uso del contante in Italia è particolarmente elevato: secondo uno studio della Banca Centrale Europea del 2012, preso in considerazione dal CFS nel NRA, nel nostro paese il volume delle transazioni regolate in contante è pari all’85% del totale, contro una media dell’Unione Europea del 60%.

All’elaborazione del National Risk Assessment inoltre, ha concorso e ha svolto un ruolo fondamentale l’analisi strategica svolta dall’Unità di Informazione Finanziaria (UIF). Tra le tante finalità di tale analisi, rientra la valutazione del rischio di coinvolgimento in operazioni di riciclaggio e finanziamento del terrorismo del sistema economico- finanziario nel suo complesso, aree geografiche, mezzi di pagamento e settori economici specifici. La definizione del grado di rischiosità ha permesso alla UIF lo sviluppo di una propria visione delle minacce e delle vulnerabilità del sistema

118 Cfr. BANCA D’ITALIA - Unità di Informazione Finanziaria, Rapporto Annuale 2014, n.7., Roma, 2015 Rilevanza della vulnerabilità Valore dell’indicatore di intensità

Non significativa 1

Poco significativa 2

Abbastanza significativa 3

antiriciclaggio italiano, in forza della quale ha concorso all’elaborazione del National Risk Assessment.

Non essendo ancora stata pubblicata la versione aggiornata del NRA, si è deciso di analizzare l’evoluzione del fenomeno del riciclaggio nel triennio successivo, sulla base degli studi che sono stati condotti dall’Unità di Informazione Finanziaria, in modo tale da avere una visione più aggiornata del rischio che caratterizza il sistema nazionale. Analizzando i risultati evidenziati nelle Relazioni Annuali UIF degli anni 2014, 2015, 2016 in merito all’utilizzo del contante, si è riscontrato che negli anni successivi alla pubblicazione del NRA l’utilizzo di tale forma di pagamento ha subito una contrazione decrescente rispetto agli anni precedenti ( -7% nel 2014119; - 6% nel 2015120; - 4% nel 2016121), motivata, come esposto nell’Analisi Nazionale, sia dalla crescente diffusione di strumenti alternativi, sia dall’effetto dei limiti imposti alla circolazione del contante. Tali elementi però, non mitigano il giudizio relativo alla sua criticità, poiché gli effetti sulla correlazione tra economia informale e illegale e la proxy rappresentata dal contante appaiono potenzialmente ambigui: da un lato si ritiene che il maggiore utilizzo di strumenti di pagamento alternativi al contante possa aver interessato anche l’economia criminale; dall’altro, l’elevato livello di tracciabilità dei nuovi strumenti di pagamento nonché i vincoli all’uso del contante, che scoraggiano gli utilizzi “leciti”, fanno ritenere che nell’insieme la robustezza del contante come proxy dell’economia sommersa e illegale si sia rafforzata122.

Per quanto riguarda l’uso del contante all’intero nel nostro paese, il CSF ha analizzato un indicatore di rischio elaborato a livello provinciale dalla UIF. Tale indicatore è costruito considerando la media provinciale degli utilizzi eccessivi di contante a livello comunale. La mappatura provinciale di questa misura di rischio è rappresentata dalla seguente Figura n.1, che distingue quattro livelli di rischio: alto, medio-alto, medio e basso. Le province contraddistinte dal livello di rischio più elevato sono concentrate nelle regioni a elevata infiltrazione criminale del Sud. La categoria di rischio immediatamente inferiore invece, include oltre ad altre province meridionali, soprattutto aree del Centro e del Nord Ovest.

119 Cfr. Banca d’Italia - Unità di Informazione Finanziaria, Rapporto Annuale 2014, n.7., Roma, 2015 120 Cfr. Banca d’Italia - Unità di Informazione Finanziaria, Rapporto Annuale 2015, n.8., Roma, 2016 121 Cfr. Banca d’Italia - Unità di Informazione Finanziaria, Rapporto Annuale 2016, n.9., Roma, 2017 122 C

OMITATO DI SICUREZZA FINANZIARIA, Analisi dei rischi nazionali di riciclaggio di denaro e di

Figura 1 – Distribuzione geografica del rischio di utilizzi eccessivi di contante

(Fonte: NRA)

Essendo tale analisi basata su risultati preliminari, è stato interessante analizzare il ricorso al contante per area geografica anche per il triennio 2014-2016.

Figura 2 – Il ricorso all’uso del contante per area geografica dal 2014 al 2016

Come si può osservare nella Figura n. 2, la diffusione territoriale dell’utilizzo del contante rimane molto eterogenea nell’arco del triennio, aumentando sensibilmente man mano che si scende lungo la penisola. Per l’anno 2014, l’incidenza del contante sull’operatività totale si colloca per lo più sotto il 4% nelle province del Centro-Nord, per poi scendere sotto il 3% nel 2015 e rimanere pressoché immutato nel 2016. Nelle province del Meridione invece le percentuali aumentano, raggiungendo quasi il 14% nel 2014 e 2015, e diminuendo sotto la percentuale del 13% nel 2016. Nel Settentrione infine, le percentuali più rilevanti continuano a registrarsi nelle province di confine, in particolare quelle limitrofe a paesi considerati a fiscalità privilegiata, seppur in misura attenuata nel 2016.

Per concludere l’analisi delle criticità del sistema, l’attuale crisi economica ha offerto ulteriori opportunità alla criminalità di inserirsi nel tessuto economico. Ad esempio, le difficoltà finanziarie, soprattutto di liquidità, possono indurre la crescita del fenomeno dell’usura, rendendo il sistema bancario più vulnerabile ai tentativi della criminalità di estendere il controllo sull’economia legale e formale. La minaccia attuale che fenomeni di riciclaggio di denaro interessino la nostra economia è dunque è stata giudicata dal CFS molto significativa123.

Determinazione del rischio inerente di riciclaggio del sistema

Giunti al termine della prima fase di valutazione, il livello di rischio inerente finale è determinato tramite la seguente matrice, ossia attraverso la combinazione delle minacce e delle criticità di sistema.

123 C

OMITATO DI SICUREZZA FINANZIARIA,Analisi dei rischi nazionali di riciclaggio di denaro e di finanziamento del terrorismo, Roma, 2014.

Tabella 4 – Rischio inerente Minaccia Molto significativa Molto significativo Abbastanza significativa Abbastanza significativo Poco significativa Poco significativo Non significativa Non significativo Non significative Poco significative Abbastanza significative Molto significative

Criticità di sistema: uso del contante ed economia sommersa

Nel complesso, tenuto conto dei profili predominanti legati ai proventi di attività criminali prodotti nel territorio nazionale e di come una parte consistente sia reinserita nel circuito economico-finanziario domestico, la minaccia di riciclaggio è ritenuta molto significativa. Sono state valutate molto significative anche le criticità del sistema economico-sociale e la valutazione conclusiva del CSF riguardo il rischio inerente è che questo assume il valore massimo attribuibile all’interno del modello.

Analizzando quanto riportato nel Rapporto di Mutual Evaluation, condotto e pubblicato a febbraio 2016 dal FATF-GAFI124, si riscontra come ancora oggi in Italia, l’elevato uso di contante e la presenza di un’economia informale relativamente vasta incida, in misura molto significativa, sul rischio che i proventi di attività illecite possano essere reimmessi nell’economia formale, confermando quanto affermato due anni prima nella Valutazione Nazionale dei Rischi.

124 F

ATF-GAFI, Anti-money laundering and counter-terrorist financing measures - Italy, Fourth Round Mutual Evaluation Report, FATF, Parigi, 2016.