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5. Costruire rapporti socio-relazionali

5.1 Lavorare con gli strumenti online

Aldilà del ruolo svolto dal tutor all’interno del corso (e- tutor, e-teaching o docente), il tutor va sempre ad agire in un ambiente che ha presenta vantaggi e svantaggi, legati alla rete e tutte le sfaccettature dei diversi strumenti fruibili online.

35 Sheperd C., Online tutoring skills, op. cit.

Le e-mail – Questo è di sicuro uno degli strumenti fondamentali per una corretta comunicazione fra tutor e corsisti e fra pari. Le potenzialità che offrono sono quelle di:

- creare una lista di distribuzione con tutti gli indirizzi dei corsisti. In questo modo sarà più facile reperirli e, nel momento in cui si invia una comunicazione di servizio a tutto il gruppo, non si rischia di omettere qualcuno;

- Creare delle cartelle apposite, all’interno del provider di posta, per le comunicazioni inerenti il corso online, optando fra una suddivisione per corsisti (ad ogni corsista viene abbinata una cartella) o in base agli oggetti delle mail: comunicazioni di servizio, informazioni personali, tirocinio ecc.

- dare delle risposte relativamente brevi e, quando è possibile, rimandare sempre al supporto dei materiali già presenti online e degli altri corsisti in modo da favorire la cooperazione fra pari;

- creare delle mail con dei testi predefiniti per le domande più frequenti, magari aggiungendo anche un’area FAQ sulla piattaforma.

- rispettare sempre e far rispettare le regole della netiquette (si spiegherà più avanti il significato di tale termine).

I forum - La maggior parte dei corsi online si avvale dell’uso dei forum per svolgere le attività predisposte dal programma del corso, ma anche per discutere su tutto ciò che riguarda gli argomenti del corso, i corsisti e l’utilizzo ottimale della piattaforma. Si avranno, pertanto, forum di discussione, legate alle attività didattiche, forum di presentazione e

familiarizzazione, per la risoluzione dei problemi tecnici, la bacheca ecc. Come le e-mail, anche questo è uno strumento asincrono e il tutor dovrebbe essere pronto a:

- far partire i forum e quindi le discussioni al momento giusto.

- controllare che le discussioni procedano bene e non si devi dall’argomento principale

- controllare che non si faccia un uso scorretto del forum - eliminare eventuali discussioni morte

La chat – Questo invece, al contrario dei forum e della e-mail è uno strumento sincrono di comunicazione, cioè si lavora in tempo reale. La chat richiede una maggiore accortezza ed esperienza di mediazione da parte del tutor rispetto agli altri due strumenti. Si tratta di:

- riuscire a concordare tutti insieme un appuntamento per ritrovarsi in chat. Chi ha avuto esperienze di tutoring online sa che già questa è un’ardua impresa;

- stabilire a priori le regole che regoleranno la comunicazione, quindi riuscire anche a riprendere la conversazione in chat se questa inizia a prendere una piega sbagliata o poco pertinente all’argomento di conversazione;

- tentare di ridimensionare con delicatezza i membri che tentano di prevalere sugli altri;

- agire in maniera decisa contro chi non rispetta le regole precedentemente stabilite, soprattutto se ciò crea dei conflitti all’interno del gruppo;

- proporre una sintesi delle cose già dette quando la conversazione inizia a diventare molto complessa.

Questo è solo un elenco base delle norme che vanno rispettate per un corretto funzionamento di una chat, ma molte altre possono essere integrate.

CAPITOLO 2

IL CONTESTO TEORICO E SCIENTIFICO

DELL’APPRENDIMENTO

1. Premessa

Il concetto di formazione assume oggi sfaccettature nuove rispetto al passato, “dovendosi protrarre per tutto l’arco della vita e dovendosi tradurre in costruzione sociale e culturale di competenze valide per la vita”36. L’avanzare delle tecnologie non consente la fossilizzazione del percorso formativo, ma richiede sempre nuove competenze, necessarie in qualsiasi lavoro ma anche nella vita quotidiana. Ed è per questo che si parla sempre più di formazione per tutta la vita, di lifelong learning.

Lo scopo della formazione oggi, non è solo un mero accumulo di conoscenze, da conservare con un bel voto sui diplomi e sulle lauree, ma si tratta di acquisire abilità e competenze fruibili nella complessità della società odierna. Ciò su cui bisogna porre l’attenzione, quindi, è “il rapporto che necessita instaurare tra tecnologie, insegnamento, apprendimento e formazione complessiva, dal momento che importante diventa sviluppare l’interattività dei soggetti in apprendimento, in modo da realizzare sia delle “comunità di

apprendimento”37, sia delle “comunità di pratiche” (Wenger38, 1998; Galliani39, 2004), in direzione della realizzazione di effettive e reali “comunità educanti ed educative”, anche se sviluppate in ambito virtuale”.40

Questa nuova era della formazione deve necessariamente costituire delle “comunità educative di apprendimento”41, che abbiano come caratteristiche principali l’essere sociali e soprattutto collaborativi, per essere in grado di (co)costruire le necessarie conoscenze e competenze.

Il processo di apprendimento del discente deve essere cosciente e quindi attivo, deve entrare a far parte della comunità di apprendimento in maniera consapevole ed essere pronto ad immergersi42 a livello fisico e intellettuale in mondi reali o virtuali43. Il tutto deve risultare un unico percorso continuo, che si caratterizzi per il suo essere costantemente mirato all’ampliamento delle proprie conoscenze.

Da qui l’importanza del concetto di comunità, in cui i discenti si relazionano44, collaborano e interagiscono. Sono questi gli elementi fondamentali di un ambiente di apprendimento.

37 Brown, A., Campione, J., Communities of learning and thinking or a context by any

other name. In D.Kuhn (a cura di) Contributions to human development, 21, 1990, pp.108-126.

38Wenger E., Communities of practice : learning, meaning, and identity, Cambridge, Cambridge University Press, 1998.

39Galliani L., La scuola in rete, Roma, GLF editori Laterza, 2004. 40ibidem

41ibidem

42Maragliano R., Manuale di didattica multimediale, Roma-Bari, Laterza, 1997 43 Levy P., Il virtuale, Milano, Raffaele Cortina, 1997.

44 Bertin G.M., Educazione alla socialità e processo di formazione, Roma, Armando, 1984