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8. Le piattaforme di apprendimento online

8.1 Le VLE presenti ad oggi in rete

Le piattaforme di apprendimento sono ormai adottate in tutte le università americane e sempre più ricercatori si stanno impegnando nello sviluppo di nuove e più efficaci soluzioni. Alcune piattaforme sono a pagamento, altre sono open source ed ognuna ha la sua peculiarità. Ecco le principali:

. LRN

Si legge “punto learn” ed è una piattaforma open source sviluppata al MIT, quindi fruibile soprattutto in ambito accademico e tecnologico, ma è utilizzata anche dalle agenzie governative. E’ di sicuro la più adottata in tutto il mondo (mezzo milione di utenti), grazie anche alla sua interoperabilità e compatibilità con diversi sistemi operativi.

Tavola 6 Home page della piattaforma .LRN

ANGEL Learning

La ANGEL Learning Incorporations è una delle leader mondiali per lo sviluppo di software per l’ e-learning. Fra I suoi prodotti migliori vi sono il ANGEL Learning Management Suite e l’ ANGEL ePortfolio. I software della ANGEL possono essere sfruttati per piattaforme virtuali dalle scuole elementari all’università. Anche questi software sono frutto di ricerche universitarie, e quindi open source, l’Università è la Indiana University-Purdue University Indianapolis.

Tavola 7 Home page della piattaforma Angel Learning

Apex Learning K-12

La Apex Learning Inc. è un provider privato di piattaforme e- learning. Offre corsi online di matematica, scienze, inglese, studi sociali, lingue romanze. E’ stata sviluppata dal co- fondatore della Microsoft, Paul Allen, nel 1997.

A Tutor

Anche questa piattaforma è open source. La caratteristica primaria di questo ambiente è la fruibilità, l’intuitività degli oggetti di lavoro e la semplicità di utilizzo di tutti gli strumenti presenti. A tutor si presenta così accessibile in quanto inizialmente era nata per essere utilizzata da persone diversamente abili, soprattutto con problemi di cecità. Tutte le operazioni, infatti, possono essere svolte tramite tastiera, senza l’utilizzo del mouse e vi sono molti comandi audio. A tutor è stata sviluppata presso Adaptive Technology Resource Centre University of Toronto.

Tavola 9 Home page della piattaforma A Tutor

Blackboard

La Blackboard Inc. che letteralmente vuol dire lavagna, è una compagnia americana che sviluppa software. I software e le applicazioni della Blackboard Inc. sono utilizzati da oltre 2200 agenzie educative in oltre 60 paesi nel mondo. Inoltre, oltre ad

essere utilizzati per l’e-learning, questi ambienti virtuali sono fruiti anche per l’e-commerce.

Tavola 10 Home page della piattaforma Blackboard

Bodington

Anche Bodington è un ambiente di apprendimento virtuale open source. Sviluppato presso la University of Leeds è attualmente in uso alla Oxford University. E’ scritto completamente in Java.

Claroline

E’ una piattaforma completamente open source e scaricabile gratuitamente. E’ utilizzata in diversi ambienti formativi, non solo scolastici, in oltre 80 paesi ed è disponibile in ben 30 lingue. Inoltre è compatibile con qualsiasi web browser: GNU/Linux, Mac OS e Microsoft Windows.

Tavola 12 Home page della piattaforma Claroline

Moodle

E’ uno dei più grandi sistemi di E-Learning open source. Bastano alcuni numeri per capirne la capillare diffusione in tutto il mondo: 70.293 siti registrati, 56,053,755 utenti, 5,743,343 corsi attivi92.

Tavola 13 Ultima statistica dei fruitori della piattaforma Moodle

Moodle è stato ideato per creare corsi online ricchi d’interazione. La sua licenza open source e la sua struttura modulare, permettono ad ogni sviluppatore di aggiungere sempre nuove funzionalità.

Le funzioni garantite da Moodle sono tante e tutte improntate allo sviluppo del cooperative learning:

• Forum

• Risorse condivise • Test a risposta multipla • Blog

• Wiki (scrittura condivisa) • Database activities

• Chat • Glossario

• Collaborazione fra pari

• Supporto multilingue (l’interfaccia è disponibile in 60 lingue)

Moodle ha una struttura modulare che può essere di volta in volta arricchita creando dei nuovi plugin per l’implementazione di funzioni particolari:

• Attività online • Risorse • Quiz • Database • Temi grafici • Metodi di autenticazione • Filtri di contenuti

Moodle è tranquillamente su tutti i sistemi operativi: Unix, Linux, FreeBSD, Windows, Mac OS X, NetWare e qualsiasi altro strumento che supporti PHP, inclusi molti web host provider.

L’origine di Moodle dovuta ad uno degli amministratori di WebCT93, Martin Dougiamas, specializzato in informatica ed educazione. Proprio per questo suo background formativo misto (scientifico-umanistico), Dougiamas ha voluto creare un ambiente di apprendimento virtuale basato sui principi del costruttivismo e del cooperative learning. Il ruolo del discente è fondamentale in questo tipo di piattaforma, in quanto è considerato un attore attivo nel processo di apprendimento. Tutto ciò è percepibile dall’intera struttura di Modale, volta a favorire la collaborazione fra pari, l’autovalutazione, la condivisone delle risorse, scrittura collaborativa con wiki, creazione di blog personalizzati.

93WebCT era una piattaforma e-learning proprietaria utilizzata in molti college americani. Ora è stata assorbita dalla Blackboard Inv. (ved. Par.8.1).

Il termine Moodle è l’acronimo di Modular Object- Oriented Dynamic Learning Environment, anche se la famosa “m” con il cappellino che compone il logo di Moodle si dice che stia per Martin, ovvero il nome del suo sviluppatore.

Nonostante gli enormi vantaggi di Moodle, sia dal punto di vista formativo che economico, vista la sua gratuita accessibilità, vi sono una serie di critiche che sono state rivolte al sistema. Una grave accusa è stata rivolta da Josep M. Fontana94, uno dei milioni di utenti di Moodle. Josep si è accorto che dal thread “Social Forum” di Moodle.org, è stato eliminato un articolo. Quest’ultimo parlava di un’insegnante licenziata dopo una visita guidata ad un museo. Secondo Josep sono state fatte delle “pressioni” affinché l’articolo fosse eliminato, così uno dei tanto moderatori di Moodle ha pensato bene di toglierlo. Ciò che ha sconvolto Josep e un po’ tutta la comunità di Moodle è la mancanza di democrazia di questo gesto. In un ambiente open source e incentrato sul cooperative learning non si possono “nascondere” delle informazioni solamente perché fastidiose per la comunità. La fruibilità aperta di Moodle non deve necessariamente includere la libertà di decidere cosa è pubblicabile e cosa non lo è. Inoltre, essendo open sorge chi stabilisce questa gerarchia di decisioni? Se Martin Dougiamas può sentirsi in dovere di replicare sulle modifiche tecniche effettuate alla piattaforma può avere la stessa libertà sui contenuti? In pratica Josep Fontana ha messo in discussione la “moralità” di Moodle, paragonando l’ambiente virtuale quasi ad un regime totalitario.

Crediamo che, nonostante questi spiacevoli eventi, la piattaforma, con tutte le persone che ogni giorno vi lavorano per sviluppare sempre nuove funzioni, sia preziosa per il futuro dell’e-learning.

Parte Seconda

CAPITOLO 4

IL CONTESTO OPERATIVO DELLA

RICERCA

1. Premessa

La figura dell’e-tutor, nonostante la prolifica letteratura, risulta ancora incerta e tutta da sperimentare, per cui si tratterrà di rilevare e tracciare un profilo professionale della figura in oggetto: l’e-tutor, presentando l’esperienza diretta maturata nello svolgere il ruolo di tutor online presso i Master universitari di I e II livello erogati dalla cattedra di Pedagogia Sperimentale dell’Università degli studi della Calabria (Unical). Dopo tale analisi si cercherà di verificare se sia possibile offrire un valido contributo nel definire il profilo deontologico di tale figura controversa e di difficile e univoca definizione. Il Dipartimento di riferimento è quello di Scienze dell’Educazione e il direttore Responsabile di tutti i Master è stato il Prof. Carmelo Piu, ordinario di Didattica generale presso il medesimo dipartimento. L’attività di ricerca azione è stata svolta a partire dal primo master erogato nell’anno accademico 2006/2007 ed è terminata nell’ultimo Master svoltosi nel 2010/2011.

La natura dei Master è stata la seguente:

A.A. 2006/2007 “Master Universitario di I Livello in Progettare e Valutare nella formazione”.

A.A. 2007/2008 “Master Universitario di II Livello in Progettare e Valutare nella formazione”.

A.A. 2008/2009 “Master Universitario di I Livello in Modelli di didattica: Analisi teorica e dimensione operativa”.

A.A. 2009/2010 “Master Universitario di I Livello in Paradigmi e modelli della didattica e della valutazione: dalla formazione all’e-elearning.”

A.A. 2010/2011 “Master Universitario di I Livello in Personalizzazione e Individualizzazione dei processi formativi: fondamenti teorici ed impostazioni operative”.

I Master si sono svolto in modalità Blended Learning, ossia “un particolare modello organizzativo in cui attività a distanza ed attività in presenza sono variamente alternati”95. Per quanto riguarda i Master l’attività online è stata predominante rispetto a quella in presenza, infatti, gli incontri in presenza si sono limitati a circa due al mese, mentre tutte le altre attività sono state svolte completamente online, compresi i laboratori didattici.

2. Strutturazione e organizzazione dei Master

Ai Master hanno potuto partecipare ed iscriversi tutti coloro che, in possesso di una Laurea (V.O. e N.O.), volessero approfondire i temi della progettazione e della valutazione in ambito formativo. Proprio per questo molti degli iscritti sono risultati essere insegnanti, di qualsiasi grado scolastico, ma

95Cacciamani S., Logorio B., Spadaio P., Cesarei D., Varisco B. M., Blended

learning per un modello di associazione e di ricerca, in Formare, novembre,