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I LAVORATORI ESPOSTI A POLVERE DI LEGNO E CUOIO: UNA STIMA EPIDEMIOLOGICA A PARTIRE DAI CENSIMENTI

Alberto Scarselli1, Marisa Corfiati1

2001 (es.: TSEReg = [TSEProv1*PRSProv1 + TSEProv2*PRSProv2]/[PRSProv1 + PRSProv2]). I tassi regionali così ottenuti sono stati applicati alla popolazione residente regionale per la stima dei casi attesi di tumore.

RISULTATI

In totale sono state individuate 105.866 unità locali nei settori economici “a rischio” per un totale di 406.139 di-pendenti occupati potenzialmente esposti a polvere di legno e/o cuoio, di cui il 63% uomini e il 37% donne (Tabella 10). Il settore di attività economica con più lavoratori esposti a rischio, con 70.462 dipendenti, è la fabbricazione di calzature non in gomma (19.30.1), che è anche quello con il maggior numero di donne potenzialmente esposte (oltre un quarto del totale) (Tabella 10). Segue con 62.294 dipendenti il settore della fabbricazione di altri mobili in legno (36.14.1), che, essendo invece a prevalenza maschile (74% del totale), dà conto del numero più elevato di lavoratori esposti uomini (Tabella 10). Le regioni con un maggior numero di lavoratori potenzialmente esposti sono Veneto, Lombardia, Toscana e Marche, nelle quali è occupato complessivamente oltre il 60% dei lavoratori (Tabella 11). La ripartizione geografica con maggior numero di esposti risulta essere il Nord Est con 145.335 dipendenti (di cui 63% uomini e 37 % donne) (Tabella 12). Tra le diverse ripartizioni geografiche si rileva inoltre una diversa di-stribuzione degli esposti per settore, con una netta prevalenza del settore della fabbricazione delle calzature al Centro, della fabbricazione di altri mobili in legno al Nord Est e della fabbricazione di poltrone e divani nel Sud e Isole (Tabella 12). Come evidenziato dalle mappe provinciali (Figure 2, 3 e 4) un maggiore rischio di esposizione professionale a polveri di legno e cuoio, anche tenendo conto della popolazione adulta residente e del totale della forza lavoro si osserva nelle province di Ascoli Piceno e Macerata, seguite da Pisa, Pordenone e Pesaro e Urbino.

I casi di tumori delle cavità nasali attesi per le 16 regioni italiane in cui sono presenti registri tumori di popolazione sono presentati in Tabella 13.

DISCUSSIONE

L’interpretazione di risultati deve tenere conto della natura degli archivi di partenza, costruiti da dati di carattere amministrativo, raccolti per finalità diverse e che evidentemente non includono informazioni specifiche riguardo alla esposizione a rischi professionali. La stima dell’esposizione, quindi, non si basa su rilevazione dirette dei livelli espositivi. Questo tipo di valutazione comporta inoltre verosimilmente una sovrastima intrinseca del numero di la-voratori potenziali esposti, non potendo discriminare i lala-voratori dipendenti effettivamente esposti all’interno della singola azienda. Non sono stati, infine, considerati in tale analisi altri fattori di rischio professionale associati ai tu-mori del naso e dei seni paranasali, come l’esposizione a cromo esavalente (nella produzione di cromo e di vernici cromate e nella placcatura dei metalli) e ai composti del nichel (nell’industria di raffinazione del nichel).

Fermi restando i limiti sopra riportati, l’analisi ha permesso di rilevare informazioni utili relative alla dimensione e alla distribuzione geografica del rischio legato ad esposizione ai principali cancerogeni professionali per le cavità nasali. In particolare emerge come l’esposizione professionale a polveri di legno o cuoio interessi in maniera rile-vante entrambi i sessi. Alcuni tra i settori “a rischio” sono infatti tradizionalmente a prevalente occupazione fem-minile. Al di là delle evidenti ricadute in termini preventivi, tale dato appare rilevante se si considera la scarsezza delle conoscenze epidemiologiche relative in generale ai tumori professionali nelle donne [Zahm 2003].

La distribuzione del numero di lavoratori esposti per provincia e per regione consente inoltre di individuare a livello nazionale alcune aree di maggiore interesse in termini di politiche di sanità pubblica e interventi di tipo preventivo a livello locale. Tale distribuzione, come pure il diverso peso relativo dei settori di attività economica all’interno delle diverse ripartizioni territoriali rispecchia in effetti l’assetto produttivo delle diverse aree geografiche. Alcune di tali aree a maggior rischio sono in effetti quelle in cui si sono prima strutturate esperienze di registrazione dei tumori naso-sinusali in ambito ReNaTuNS (Toscana e Marche); rimangono tuttavia ambiti provinciali (Pordenone, ma anche Udine, Avellino, Matera e Lecce) e regionali (Veneto) ancora oggi fondamentali nel sintema di sorveglianza.

Sulla base dei tassi di incidenza rilevati dal circuito AIRTUM e limitatamente a 16 regioni italiane, è stato calcolato un totale di 357 nuove neoplasie attese all’anno nella popolazione (di cui 126 nelle donne). In base ai dati di

let-teratura, di questi casi attesi, 118 sarebbero attribuibili ad esposizioni professionali e in particolare 75 ad esposi-zione a polveri di legno o cuoio [ISPESL, 2004]. I tassi di incidenza più elevati sono registrati nelle regioni Marche, Trentino Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia. La mobilità interregionale, assieme alla lunga latenza, non permette di confrontare tali dati con quelli relativi al numero di addetti potenzialmente esposti per regione.

Nel complesso i risultati di tale approfondimento rafforzano la opportunità di attivare su tutto il territorio nazionale un sistema di ricerca attiva dei casi di TuNS che permetta, tramite intervista, l’identificazione dei settori e delle sedi di esposizione professionale, nonché dei cancerogeni implicati.

Tabella 9 LISTA DEI REGISTRI TUMORI E RELATIVO PERIODO DI INCIDENZA PER REGIONE

Regione Registro tumori Periodo incidenza

Trentino-Alto Adige Bolzano (Alto Adige) 2003 - 2007

Trento 2002 - 2006

Tabella 10 CODICI ATECO91 SELEZIONATI PER LA STIMA DEGLI ESPOSTI OCCUPAZIONALI A POLVERE DI LEGNO E CUOIO Codice Settore di attività economica Unità locali Uomini Donne Totale

dipendenti

19.10.0 Preparazione e concia del cuoio 2.838 20.195 7.358 27.553

19.20.0 Fabbricazione di articoli da viaggio, borse, 7.393 7.722 18.355 26.077 articoli da correggiaio e selleria

19.30.1 Fabbricazione di calzature non in gomma 5.588 31.546 38.916 70.462

19.30.2 Fabbricazione di parti e accessori per calzature 6.811 10.424 19.525 29.949 non in gomma

20.10.0 Taglio, piallatura e trattamento del legno 2.350 10.307 3.413 13.720

20.20.0 Fabbricazione di fogli da impiallacciatura; 537 7.897 3.351 11.248

fabbricazione di compensato, pannelli stratificati (ad anima listellata), pannelli di fibre,di particelle ed altri pannelli

20.30.1 Fabbricazione di porte e finestre in legno 18.087 21.863 3.341 25.204 (escluse porte blindate)

20.30.2 Fabbricazione di altri elementi di carpenteria 15.700 22.473 3.687 26.160 in legno e falegnameria

20.40.0 Fabbricazione di imballaggi in legno 1.915 8.240 1.801 10.041

20.51.1 Fabbricazione di prodotti vari in legno 6.703 15.226 5.686 20.912

(esclusi i mobili)

20.51.2 Laboratori di corniciai 4.272 1.494 834 2.328

20.52.1 Fabbricazione dei prodotti della lavorazione 405 1.366 621 1.987

del sughero

36.11.1 Fabbricazione di sedie e sedili, inclusi quelli 1.364 9.226 5.325 14.551 per aeromobili, autoveicoli, navi e treni

36.11.2 Fabbricazione di poltrone e divani 9.767 16.568 13.872 30.440

36.12.2 Fabbricazione di mobili non metallici per uffici, 2.462 14.250 3.501 17.751 negozi, ecc.

36.13.0 Fabbricazione di mobili per cucina 1.056 10.181 2.918 13.099

36.14.1 Fabbricazione di altri mobili in legno 18.263 45.782 16.512 62.294

36.14.2 Fabbricazione di mobili in giunco, vimini ed altro 355 1.628 735 2.363 materiale simile

Totale 105.866 256.388 149.751 406.139

Tabella 11 DISTRIBUZIONE PER REGIONE DELLE UNITÀ LOCALI E DEI DIPENDENTI NEI SETTORI DI ATTIVITÀ ECONOMICA SELEZIONATI PER ESPOSIZIONE OCCUPAZIONALE A POLVERE DI LEGNO E CUOIO

Regione Unità locali Uomini Donne Totale dipendenti

Piemonte 5.580 9.692 4.080 13.772

Valle d'Aosta 303 253 25 278

Lombardia 17.212 36.463 17.991 54.454

Trentino-Alto Adige 3.262 7.201 1.345 8.546

Veneto 14.786 52.587 30.372 82.959

Friuli-Venezia Giulia 3.463 17.142 10.179 27.321

Liguria 1.498 1.390 367 1.757

Emilia-Romagna 6.270 14.610 11.899 26.509

Toscana 14.164 29.511 26.600 56.111

Umbria 1.677 3.995 1.259 5.254

Marche 8.115 27.646 23.783 51.429

Lazio 5.326 4.982 1.201 6.183

Abruzzo 2.205 5.533 2.877 8.410

Molise 356 829 118 947

Campania 6.740 14.586 5.926 20.512

Puglia 5.391 17.022 8.472 25.494

Basilicata 734 2.921 1.323 4.244

Calabria 1.972 1.966 502 2.468

Sicilia 4.620 4.916 781 5.697

Sardegna 2.192 3.143 651 3.794

Tabella 12 DISTRIBUZIONE PER ZONA E SETTORE DI ATTIVITÀ ECONOMICA DELLE UNITÀ LOCALI E DEI DIPENDENTI NEI SETTORI DI ATTIVITÀ ECONOMICA SELEZIONATI PER ESPOSIZIONE OCCUPAZIONALE A POLVERE DI LEGNO E CUOIO

Zona Attività economica Unità locali Uomini Donne Totale

dipendenti

Nord-Ovest Preparazione e concia del cuoio 227 1.265 763 2.028

Fabbricazione di articoli da viaggio, borse, 1.355 1.219 2.686 3.905 articoli da correggiaio e selleria

Fabbricazione di calzature non in gomma 566 2.097 3.729 5.826

Fabbricazione di parti e accessori per calzature 535 666 1.640 2.306 non in gomma

Taglio, piallatura e trattamento del legno 563 2.143 567 2.710

Fabbricazione di fogli da impiallacciatura; 166 3.569 1.599 5.168

fabbricazione di compensato, pannelli stratificati (ad anima listellata), pannelli di fibre, di particelle ed altri pannelli

Fabbricazione di porte e finestre in legno 4.041 5.193 792 5.985

(escluse porte blindate)

Fabbricazione di altri elementi di carpenteria 4.228 5.254 931 6.185 in legno e falegnameria

Fabbricazione di imballaggi in legno 537 2.326 586 2.912

Fabbricazione di prodotti vari in legno 1.803 3.595 1.472 5.067

(esclusi i mobili)

Laboratori di corniciai 879 152 136 288

Fabbricazione dei prodotti della lavorazione 61 84 76 160

del sughero

Fabbricazione di sedie e sedili, inclusi quelli per 220 1.905 907 2.812 aeromobili, autoveicoli, navi e treni

Fabbricazione di poltrone e divani 2.720 2.548 2.453 5.001

Fabbricazione di mobili non metallici per uffici, 824 4.111 969 5.080 negozi, ecc.

Fabbricazione di mobili per cucina 196 737 236 973

Fabbricazione di altri mobili in legno 5.615 10.540 2.808 13.348

Fabbricazione di mobili in giunco, vimini ed altro 57 394 113 507

materiale simile

Nord-Est Preparazione e concia del cuoio 851 8.663 3.851 12.514

Fabbricazione di articoli da viaggio, borse, articoli 1.082 1.265 3.861 5.126 da correggiaio e selleria

Fabbricazione di calzature non in gomma 1.045 6.656 9.733 16.389

Fabbricazione di parti e accessori per calzature 1.310 2.049 4.374 6.423 non in gomma

Taglio, piallatura e trattamento del legno 966 4.941 2.194 7.135

Fabbricazione di fogli da impiallacciatura; 234 3.087 1.477 4.564

fabbricazione di compensato, pannelli stratificati (ad anima listellata), pannelli di fibre, di particelle ed altri pannelli

Fabbricazione di porte e finestre in legno 4.138 7.730 1.573 9.303

(escluse porte blindate)

Fabbricazione di altri elementi di carpenteria 4.512 8.279 1.666 9.945 in legno e falegnameria

Fabbricazione di imballaggi in legno 531 2.250 695 2.945

Fabbricazione di prodotti vari in legno 1.811 5.834 2.518 8.352

(esclusi i mobili)

Tabella 12 segue DISTRIBUZIONE PER ZONA E SETTORE DI ATTIVITÀ ECONOMICA DELLE UNITÀ LOCALI E DEI DIPENDENTI NEI SETTORI DI ATTIVITÀ ECONOMICA SELEZIONATI PER ESPOSIZIONE OCCUPAZIONALE A POLVERE DI LEGNO E CUOIO

Zona Attività economica Unità locali Uomini Donne Totale

dipendenti

Laboratori di corniciai 841 338 305 643

Fabbricazione dei prodotti della lavorazione 55 233 164 397

del sughero

Fabbricazione di sedie e sedili, inclusi quelli per 797 4.436 3.407 7.843 aeromobili, autoveicoli, navi e treni

Fabbricazione di poltrone e divani 2.381 3.377 4.717 8.094

Fabbricazione di mobili non metallici per uffici, 709 4.954 1.651 6.605 negozi, ecc.

Fabbricazione di mobili per cucina 287 4.439 1.394 5.833

Fabbricazione di altri mobili in legno 6.120 22.322 9.751 32.073

Fabbricazione di mobili in giunco, vimini ed altro 111 687 464 1.151 materiale simile

Centro Preparazione e concia del cuoio 1.136 6.362 1.574 7.936

Fabbricazione di articoli da viaggio, borse, 3.687 3.933 9.830 13.763 articoli da correggiaio e selleria

Fabbricazione di calzature non in gomma 2.728 14.292 19.312 33.604

Fabbricazione di parti e accessori per calzature 4.283 5.569 10.401 15.970 non in gomma

Taglio, piallatura e trattamento del legno 455 1.677 462 2.139

Fabbricazione di fogli da impiallacciatura; 81 844 194 1.038

fabbricazione di compensato, pannelli stratificati (ad anima listellata), pannelli di fibre, di particelle ed altri pannelli

Fabbricazione di porte e finestre in legno 3.273 3.393 538 3.931

(escluse porte blindate)

Fabbricazione di altri elementi di carpenteria 2.946 4.053 696 4.749 in legno e falegnameria

Fabbricazione di imballaggi in legno 319 1.211 242 1.453

Fabbricazione di prodotti vari in legno 1.468 3.531 1.370 4.901

(esclusi i mobili)

Laboratori di corniciai 1.215 534 285 819

Fabbricazione dei prodotti della lavorazione 33 58 19 77

del sughero

Fabbricazione di sedie e sedili, inclusi quelli per 182 1.177 619 1.796 aeromobili, autoveicoli, navi e treni

Fabbricazione di poltrone e divani 2.300 2.377 1.960 4.337

Fabbricazione di mobili non metallici per uffici, 501 3.155 645 3.800 negozi, ecc.

Fabbricazione di mobili per cucina 252 3.597 1.045 4.642

Fabbricazione di altri mobili in legno 4.293 9.948 3.518 13.466

Fabbricazione di mobili in giunco, vimini ed altro 130 423 133 556

materiale simile

Sud e Isole Preparazione e concia del cuoio 624 3.905 1.170 5.075

Fabbricazione di articoli da viaggio, borse, articoli 1.269 1.305 1.978 3.283 da correggiaio e selleria

Fabbricazione di calzature non in gomma 1.249 8.501 6.142 14.643

Fabbricazione di parti e accessori per calzature 683 2.140 3.110 5.250 non in gomma

Tabella 12 segue DISTRIBUZIONE PER ZONA E SETTORE DI ATTIVITÀ ECONOMICA DELLE UNITÀ LOCALI E DEI DIPENDENTI NEI SETTORI DI ATTIVITÀ ECONOMICA SELEZIONATI PER ESPOSIZIONE OCCUPAZIONALE A POLVERE DI LEGNO E CUOIO

Zona Attività economica Unità locali Uomini Donne Totale

dipendenti

Taglio, piallatura e trattamento del legno 366 1.546 190 1.736

Fabbricazione di fogli da impiallacciatura; 56 397 81 478

fabbricazione di compensato, pannelli stratificati (ad anima listellata), pannelli di fibre, di particelle ed altri pannelli

Fabbricazione di porte e finestre in legno 6.635 5.547 438 5.985

(escluse porte blindate)

Fabbricazione di altri elementi di carpenteria 4.014 4.887 394 5.281 in legno e falegnameria

Fabbricazione di imballaggi in legno 528 2.453 278 2.731

Fabbricazione di prodotti vari in legno 1.621 2.266 326 2.592

(esclusi i mobili)

Laboratori di corniciai 1.337 470 108 578

Fabbricazione dei prodotti della lavorazione 256 991 362 1.353

del sughero

Fabbricazione di sedie e sedili, inclusi quelli 165 1.708 392 2.100

per aeromobili, autoveicoli, navi e treni

Fabbricazione di poltrone e divani 2.366 8.266 4.742 13.008

Fabbricazione di mobili non metallici per uffici, 428 2.030 236 2.266 negozi, ecc.

Fabbricazione di mobili per cucina 321 1.408 243 1.651

Fabbricazione di altri mobili in legno 2.235 2.972 435 3.407

Fabbricazione di mobili in giunco, vimini 57 124 25 149

ed altro materiale simile

Tabella 13 DISTRIBUZIONE DEI NUOVI CASI/ANNO ATTESI PER REGIONE, SUDDIVISI PER GENERE

Regione TSE M TSE F Attesi M Attesi F Totale casi

Calabria 1,0 0,8 10 16 26

Figura 2 MAPPA TEMATICA DELLA DISTRIBUZIONE DEI LAVORATORI DIPENDENTI POTENZIALI ESPOSTI NEI SETTORI DI ATTIVITÀ ECONOMICA SELEZIONATI PER PROVINCIA

(SECONDO LA SUDDIVISIONE AMMINISTRATIVA AL 1991)

Figura 3 MAPPA TEMATICA DEL RAPPORTO TRA LAVORATORI DIPENDENTI POTENZIALI ESPOSTI NEI SETTORI DI ATTIVITÀ ECONOMICA SELEZIONATI E RESIDENTI PER PROVINCIA (SECONDO LA SUDDIVISIONE AMMINISTRATIVA AL 1991).

Figura 4 MAPPA TEMATICA DEL RAPPORTO TRA LAVORATORI DIPENDENTI POTENZIALI ESPOSTI NEI SETTORI DI ATTIVITÀ ECONOMICA SELEZIONATI E TOTALE DIPENDENTI PER PROVINCIA

(SECONDO LA SUDDIVISIONE AMMINISTRATIVA AL 1991).

I tumori delle fosse nasali e dei seni paranasali, che risultano relativamente rari nella popolazione generale rap-presentando lo 0.2 - 0.3 % di tutti i tumori maligni (circa 2 casi ogni 100.000 abitanti), interessano prevalentemente soggetti di sesso maschile (2:1), anche in ragione della stretta correlazione con specifici rischi lavorativi. Dopo i mesoteliomi, infatti, le predette forme neoplastiche risultano essere quelle con la più elevata frazione eziologica professionale, pur dovendosi riconoscere anche fattori causali extralavorativi quali l’alcol (come elemento predi-sponente in ragione delle alterazioni che induce a livello locale), pregresse patologie locali (flogosi croniche, po-liposi ecc.) nonché forme iatrogene legate all’utilizzo di farmaci (spray nasali, estrogeni, ecc.).

Istologicamente risulta prevalente la derivazione epiteliale. Nel 70% dei casi, infatti, si tratta di carcinomi spinocel-lulari, a vario grado di differenziazione, mentre il restante 30% è rappresentato da epiteliomi di origine ghiandolare, quali gli adenocarcinomi e i carcinomi adenocistici, e, per la linea non epiteliale, dai melanomi, dai sarcomi, dai rabdomiosarcomi e dai linfomi.

LA TUTELA INAIL DELLE MALATTIE PROFESSIONALI (MP)

La vigente normativa e le disposizioni giurisprudenziali1in tema di MP fondano l’ipotesi di riconoscimento della natura professionale delle malattie denunciate all’INAIL sul sistema cosiddetto “misto”, che rende possibile am-mettere a tutela, oltre alle malattie specificamente inserite nella tabella di legge2, anche malattie non tabellate per le quali sia possibile provare un’eziologia lavorativa. Alle prime fattispecie si applica il principio della presunzione legale di origine, per il quale si presume per legge che la malattia denunciata sia stata causata dal rischio lavorativo (se entrambi specificamente descritti in tabella) e non da altri fattori causali, mentre per le seconde è posto a carico del lavoratore l’onere della prova della origine professionale della patologia denunciata. Analogo onere ri-corre per il lavoratore quando la tecnopatia venga denunciata oltre il periodo massimo di indennizzabilità (PMI) laddove non sia possibile documentarne l’insorgenza nei termini indicati (PMI). L’INAIL, comunque, quale Ente assicurativo sociale, nel rispetto della propria posizione di terzietà nel rapporto tra datore di lavoro e assicurato, collabora attivamente con il lavoratore alla ricerca degli elementi probatori durante tutto l’iter istruttorio del caso.

I tumori naso-sinusali, come detto, sono previsti nella tabella di legge, nella sola “gestione industria”, alle voci qui sotto riportate (Tabella 14).

IL RICONOSCIMENTO ASSICURATIVO DEI TUMORI NASO-SINUSALI