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LE DINAMICHE DELLA SPESA FARMACEUTICA IN ITALIA

7 INNOVAZIONE E VALORE DEL SETTORE FARMACEUTICO

7.4 LE DINAMICHE DELLA SPESA FARMACEUTICA IN ITALIA

Nel 2014, la spesa farmaceutica totale, pubblica e privata, è stata di 26,6 miliardi di euro al netto del payback (di cui il 75% rimborsato dal SSN), pari all’1,7% del PIL e in aumento dell’1% rispetto al 2013. In media, per ogni cittadino italiano, la spesa per farmaci è stata nel 2014 pari a circa 438 euro. La componente più significativa è rappresentata dalla spesa territoriale pubblica, che rappresenta il 44,5% della spesa farmaceutica complessiva, per un valore pari a 11,9 miliardi di euro, seguita dalla spesa privata pari a 8,2 miliardi di euro.

Figura 31. Composizione della spesa farmaceutica, 2014 Fonte: rielaborazione The European House - Ambrosetti su dati OsMed, 2015

La classificazione della spesa farmaceutica in Italia

La spesa farmaceutica in Italia si suddivide in due macro-categorie:

spesa farmaceutica convenzionate: farmaci erogati tramite le farmacie pubbliche e private che, in base al regime di rimborsabilità, possono

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essere a carico del SSN (spesa pubblica) oppure del cittadino (spesa privata).

spesa farmaceutica ospedaliera: farmaci a carico SSN erogati in regime di ricovero ordinario o diurno, distribuiti direttamente dalle strutture

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di ricovero e cura pubbliche e da istituti di riabilitazione pubblici, o erogati dalle ASL in distribuzione diretta o per conto.

Figura 32. Consumo e spesa farmaceutica in Italia

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La spesa territoriale pubblica ha registrato rispetto allo scorso anno un decremento pari allo 0,2%, ascrivibile alla diminuzione della spesa convenzionata netta, pari a 8,6 miliardi di euro nel 2014, il 3% in meno rispetto all’anno precedente. All’interno della spesa territoriale pubblica la spesa per medicinali di classe A erogati in distribuzione diretta e per conto ha registrato un +8,2% rispetto allo scorso anno (3,3 miliardi di euro). La spesa farmaceutica privata è rimasta stabile rispetto allo scorso anno, in virtù dell’aumento della compartecipazione del cittadino pari a 1,5 miliardi di euro (+4,5% rispetto allo scorso anno), bilanciato dalla riduzione dell’acquisto privato di farmaci di classe A (-1,9%) e di classe C con ricetta (-1,6%).

Figura 33. Spesa per l’assistenza farmaceutica territoriale pubblica e privata in Italia (miliardi di euro), 2013 e 2014 Fonte: rielaborazione The European House – Ambrosetti su dati OsMed, 2015

Come già osservato nel capitolo 4.1, se si osserva l’andamento delle varie voci che compongono la spesa sanitaria pubblica, emerge come la spesa farmaceutica convenzionata sia in pratica l’unico comparto che ha subito un forte contenimento di spesa, con un calo del 40% in termini reali.

Nell’ultimo decennio si è assistito inoltre ad un cambiamento del mix delle componenti pubbliche e private della spesa: 10 anni fa infatti la spesa territoriale pubblica rappresentava il 70% della spesa territoriale complessiva; oggi invece le componenti pubblica e privata stanno convergendo. In particolare, nel 2014 la componente privata rappresentava il 41%, mentre la pubblica il 59%. La convergenza cui si sta assistendo è in gran parte ascrivibile alla continua diminuzione della spesa convenzionata netta (-22% solo negli ultimi 4 anni), a cui si associa un continuo aumento della componente privata. L’aumento della compartecipazione del ticket ha ragioni molteplici e complesse, che se da un lato si basano su logiche tese a responsabilizzare maggiormente il cittadino, dall’altro risultano indubbiamente influenzate dai vincoli finanziari a cui sono soggette le Regioni, in particolare quelle in Piano di Rientro.

Figura 34. L’incidenza della spesa farmaceutica territoriale pubblica e privata sulla spesa per medicinali in farmacia in Italia (percentuale su totale), 2003-2013 Fonte: rielaborazione The European House - Ambrosetti su dati OsMed, 2015

7.4.1 Il sistema dei tetti per la spesa farmaceutica territoriale e ospedaliera

Al finanziamento della spesa farmaceutica è destinata una quota del finanziamento complessivo ordinario del SSN. Per le due componenti della spesa farmaceutica a carico del SSN, il D.L. 95/2012, ha determinato:

il tetto per la spesa farmaceutica territoriale pari, dal 2013, all’11,35% del Fondo Sanitario Nazionale;

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il tetto per la spesa ospedaliera pari, dal 2013, al 3,5% del Fondo Sanitario Nazionale.

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Venendo alla spesa farmaceutica territoriale, questa ha registrato un aumento nel corso del 2014 pari allo 0,6%. La spesa a livello nazionale ha raggiunto i 12,2 miliardi di euro, l’11,18% del Fondo Sanitario Regionale, rispettando quindi il tetto di spesa previsto pari, per il 2014, all’11,35%.

Non tutte le Regioni hanno però rispettato il tetto per tale spesa: infatti 9 Regioni, tutte quelle in Piano di Rientro (ad eccezione del Piemonte), le Marche, anche se per importi poco rilevanti, e la Sardegna hanno registrato una spesa superiore all’11,35% del Fondo.

In valore assoluto uno scostamento superiore a 100 milioni di euro è stato registrato da Puglia, Lazio e Campania.

Rispetto all’anno precedente gli incrementi di maggior rilievo, superiori al 3%, sono stati registrati in Abruzzo (+5,4%), Puglia (+4,3%) e Sardegna (+3,1%). La spesa territoriale risulta invece più bassa, rispetto al 2013, in Sicilia (-6,6%), Valle d’Aosta (-3,6%), Umbria (-3,8%), Liguria (-1,6%), mentre resta sostanzialmente stabile in Veneto (-0,1%), Lombardia (0%), Emilia Romagna (+0,3%) e Toscana (+0,4%).

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Figura 35. Spesa farmaceutica territoriale e tetto in Italia, 2014 Fonte: rielaborazione The European House - Ambrosetti su dati Corte dei Conti, 2015

Un discorso diverso va fatto per la spesa farmaceutica ospedaliera, che continua a presentare andamenti ben superiori al tetto previsto. La spesa complessiva si è attestata sui 4,9 miliardi di euro, ben 1,1 miliardi in più rispetto al tetto previsto e in crescita dell’8,6% rispetto all’anno precedente.

Solo 2 Regioni, Valle d’Aosta e Abruzzo con un’incidenza della spesa pari rispettivamente a 3,5% e 3,3% hanno rispettato il tetto di spesa previsto, anche quest’anno pari al 3,5% del Fondo Sanitario Regionale. Il conseguimento di tale risultato in Abruzzo è stato frutto di una riduzione della spesa pari al 26%.

Le Regioni che hanno sforato di più in termini di incidenza sul Fondo sono state Umbria (7,1%), Puglia e Sardegna (5,4%) e Toscana (5,4%), mentre quelle che hanno registrato gli scostamenti più significativi in valore assoluto sono state di nuovo la Puglia (136 milioni di euro), la Toscana (131 milioni di euro) e l’Emilia Romagna (100 milioni di euro).

In 9 casi la spesa farmaceutica ospedaliera ha fatto registrare delle variazioni rispetto all’anno precedente molto significative, superiori addirittura al 10%: ad esempio Umbria e Marche hanno visto aumentare la spesa rispettivamente del 56% e del 22%.

Figura 36. Spesa farmaceutica ospedaliera e tetto in Italia, 2014

Fonte: rielaborazione The European House - Ambrosetti su dati Corte dei Conti, 2015

La matrice dei tetti di spesa fornisce una chiara lettura dei risultati conseguiti dalle Regioni sulla spesa farmaceutica territoriale e ospedaliera. La Valle d’Aosta è l’unica regione che è riuscita a rispettare entrambi i tetti. L’Abruzzo, invece, con gli sforzi compiuti nel ridimensionamento della spesa ospedaliera è riuscita a rispettare il tetto del 3,5%, ma l’aumento registrato nell’ultimo anno dalla spesa territoriale ha fatto sì che il tetto dell’11,35% venisse sforato. Umbria e Sardegna rappresentano invece due outlier per la spesa farmaceutica ospedaliera e territoriale rispettivamente. Da sottolineare sono anche le performance della Puglia che nell’ultimo anno ha visto crescere la propria spesa territoriale del 4,3% e quella ospedaliera dell’8,2%.

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Figura 37. Posizionamento delle Regioni italiane nella matrice dei “tetti”, 2014 Fonte: rielaborazione The European House - Ambrosetti su dati Corte dei Conti, 2015

Alla luce di queste considerazioni il tetto della spesa farmaceutica ospedaliera risulta essere largamente sottostimato rispetto alle esigenze delle Regioni.