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6.7 IL VALORE DELLA PREVENZIONE: NUOVI STRUMENTI E MODELLI DI FINANZIAMENTO
La prevenzione rappresenta il principale driver del miglioramento dell’aspettativa di vita in buona salute della popolazione. Una strategia di pre-venzione che crea valore per il sistema Paese e deve essere attuata in tutte le politiche pubbliche, non solo quelle sanitarie.
Programmi di promozione, prevenzione e tutela della salute rappresentano le fondamenta di un sistema di welfare sostenibile e devono essere valutati con un approccio sistemico che superi le singole voci di spesa sanitaria e consideri anche gli impatti in termini di costi indiretti evitati con un orizzonte temporale di medio/lungo termine. L’Health Technology Assessment diventa uno strumento indispensabile anche per la valuta-zione delle attività di prevenvaluta-zione. Uno dei temi molto discussi, soprattutto in tempo di spending review, è la reale valutavaluta-zione di costo-efficacia dei programmi di prevenzione per poter incrementare gli investimenti riallocando le risorse da altre voci di spesa ridotte grazie ai risultati delle attività di prevenzione.
Un recente studio68 fornisce evidenze sulla costo-efficacia dei programmi di prevenzione finanziati in Italia, con un focus sui programmi di vac-cinazione e di screening. Dall’analisi emerge che “la probabilità per un programma di prevenzione di avere un rapporto costo-efficacia inferiore al valore soglia è risultata pari al 90%. L’ICER medio dei programmi di prevenzione risulta essere di euro 17.000/QALY contro l’ICER medio dei trattamenti per le aree cliniche considerate che è di euro 23.000/QALY. Considerando quest’ultima soglia come threshold di disponibilità a pagare per un QALY ottenibile tramite un intervento di prevenzione, quest’ultimo rappresenterebbe un buon investimento in salute con una probabilità del 70%. A prescindere dall’area clinica considerata, l’ICER medio sia dei vaccini che degli screening si attesta a euro12.000/QALY guadagnato, ma tale risultato appare più robusto per i vaccini che presentano un ICER minore di euro 35.000/QALY nella totalità degli scenari”.
I risultati di questo studio confermano che gli investimenti in prevenzione sono un value for money per il sistema. Alla luce di queste considera-zioni occorrerebbe aumentare gli investimenti in prevenzione, o almeno vincolare il livello minimo di finanziamento del 5% della spesa sanitaria per le attività di prevenzione (attualmente è mediamente pari al 4,2%).
Queste considerazioni dovrebbero quindi portare a dare priorità alla prevenzione nelle scelte di investimento e allocazione delle risorse, ma purtroppo nella pratica questo non accade, soprattutto perché i risultati positivi delle attività di prevenzione si manifestano spesso nel medio/ lungo periodo. Si potrebbe quindi valutare di trattare le spese per interventi di prevenzione con un rapporto costo-efficacia particolarmente favo-revole (vaccini, screening, terapie eradicative) come spese per investimenti, ovvero non considerarle tra le spese correnti e tra i vincoli del Patto di Stabilità.
A livello internazionale si stanno diffondendo, inoltre, nuove modalità di collaborazione pubblico-privato anche per il finanziamento di programmi di prevenzione, un esempio è rappresentato dai Social Impact Bond.
I Social Impact Bond e la prevenzione
I Social Impact Bond (SIB) sono un modello di investimento finanziario recente e innovativo che si sta diffondendo a livello mondiale nell’ambito del sociale. Anche se i primi SIB sono nati nell’ambito della carcerazione, la prevenzione della salute potrebbe diventare un settore prioritario per il loro utilizzo.
Il SIB è configurabile come una vera e propria partnership tra diversi attori (pubblici e privati) finalizzata a raccogliere capitali privati per promuovere politiche pubbliche di utilità sociale.
Nello specifico si tratta di obbligazioni emesse da un ente organizzatore che agisce per conto di una struttura pubblica e sottoscritte da investitori privati. A differenza di un bond tradizionale, i SIB hanno un rendimento finanziario solo quando vengono raggiunti specifici risultati. Vengono considerati “investimenti sociali”, intesi come iniziative di politica sociale che garantiscono un ritorno finanziario all’investitore e, allo stesso tempo, producono un servizio di welfare pubblico69.
Figura 47. Struttura tipica di un Social Impact Bond
Fonte: rielaborazione The European – House - Ambrosetti su dati della Collana “Quaderni dell’Osservatorio”, Fondazione Cariplo 2013
Il Social Impact Bond nasce nel Regno Unito nel 2010, lanciato dal Ministero della Giustizia inglese, in collaborazione con Social Finance LTD, nell’ambito di un programma di supporto ai detenuti. Obiettivo del programma, della durata di 6 anni, era sostenere il reinserimento di 3 mila de-tenuti condannati a pene inferiori a 12 mesi, rinchiusi nel carcere di Peterborough riducendone il tasso di recidiva (il 60% dei condannati a pene inferiori a 1 anno risultava commettere un nuovo reato entro i 12 mesi dal rilascio). Il tasso di rendimento per gli investitori (banche e fondazioni) era legato ad una riduzione della recidiva del reato del 7,5%. Altri programmi si sono sviluppati successivamente anche negli USA nell’ambito dei programmi di supporto ai detenuti.
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Il SIB è uno strumento con alto potenziale anche nell’ambito della sanità, in particolare dei programmi di prevenzione che spesso non vengono realizzati per mancanza di risorse o di una carenza di programmazione/monitoraggio di obiettivi specifici.
In Israele, la società Social Finance Israel ha progettato, e sarà operativo dal 2016, un SIB nell’ambito della prevenzione del diabete, una patologia in forte aumento. Obiettivi del SIB sono ridurre la progressione del Diabete di tipo 2 in una popolazione di prediabetici ad alto rischio e portare il numero più alto possibile di target nello stato di salute normale.
La struttura di questo SIB è illustrata nella figura seguente.
Figura 48. Struttura del SIB sul diabete in Israele - Fonte: Social Finance Israel, 2015
Si tratta di realizzare un programma di interventi intensi e 2 anni di follow up per supportare il gruppo target nell’adozione di uno stile di vita più salutare e di programmi di attività sportiva.
Il gruppo di partecipanti sono stati selezionati random tra i pre-diabetici ad alto rischio con le seguenti caratteristiche: 1. Fasting Plasma Glucose (FPG) tra 110 mg/dL e 126 mg/dL
2. Emoglobina (A1c) tra 6% e 6,4%.
Figura 49. Misurazione e valutazione del successo del programma - Fonte: Social Finance Israel, 2015
Il successo del programma viene misurato sulla base di parametri che vengono identificati all’inizio del programma e il pagamento viene fatto sia sulla base della riduzione delle spese mediche relative ai pre-diabetici sia sull’aumento della produttività del lavoro.
Si tratta di un programma molto innovativo che può rappresentare il punto di partenza per un approccio nuovo alla prevenzione e dare avvio ad una serie di iniziative che aiutano il sistema sanitario israeliano a massimizzare il valore delle risorse che vengono raccolte.